... a costellare la narcosi di un giorno qualunque, sopraggiunge lo scoccare della lucertola nel cespuglio... il calpestio disperato del topo che incontra per un attimo la roccia, il rimbalzo breve della penna caduta sul duro... minuscole vite di pochi minuti...
... intanto tace il canto, e dietro il rintronare prosaico della sonora barzelletta si lamenta appena un blues sfiatato...
... la luna arriva da lontano su non sellati dorsi d' ebano. Solo per per il gusto di fissare tutto il tempo la pupilla dilatata di noi sognatori... finchè l' alba uscirà dai mari...
... intanto la terra sorride accarezzata dalle piante inquiete dei nostri piedi scalpitanti che ripensano di continuo la direzione...
... poi, al segno della giusta misura, con un grido colmeremo il mondo...
... ma per ora chiudi forte gli occhi e ascolta come spacca l' aria il raggio della ruota che ci porta lontano...
... il vento soffia proprio così su fili e antenne...
e vince in noi l' assalto di quel sonno pesante che abbatte tutte le teste dei vecchi all' indietro...
e asciuga preservandoli i bei colori della menzogna con cui proprio ieri abbiamo sgominato il vero quando avanzava la sua inaccoglibile pretesa...
... sto qui, dove il pugno della vecchia è irretito da rosari...
... tra istante e istante ho vissuto molto nel sonno...
... la stalattite di cera mi guarda mentre misura il tempo...
... al responsorio non riesco ancora a liberare la parola dal glutine della saliva...
... finalmente benedetto uscirò incontro al merlo che si avvicina con il suo passetto confidente nonostante tutto...
... alla rugosa quercia che perfeziona con l' aprile il modo di stampare al suolo l' ombra delle foglie...
... con l' attenzione rubata subito da voi nuvole, che anche oggi montate la vostra guardia sul mondo.
Perchè è dal vostro parto che sguscierà il logoteta a lubrificare l' anchilosato alfabeto che ci fa tartagliare, l' architetto ad indicarci il gradiente per chiudere finalmente il nostro quadrato...
... il dondolio autunnale dei grandi alberi quando dal loro parco ti dicono di sì...
... le capriole di quell' acqua che oggi nasce e già domani laverà i piedi stanchi dei viaggiatori che traslocano per avvicinarsi di un altro passo al loro bene...
... quel vento che cammina e si diverte serpeggiando tra le nuvole mentre chiede di essere imitato...
Ricordi quando uomini baffuti ragionavano con lentezza peritosa dando manate sul quarto più adiposo del cavallo... o caricando lo schioppo?
Ora si arrangiano come possono masticando senza dentiera una lingua acuminata, crepitante e infarcita di "staccato" anglofono...
Le nuvole scorrono su quelle teste in faticoso fermento, ora come allora. Il passero sul rametto riceve nuovi incomprensibili versi rimandando sempre il medesimo...