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giovedì 30 aprile 2020

UN NUOVO NOME PER LO STATALISMO: "STATE CAPACITY"

UN NUOVO NOME PER LO STATALISMO: "STATE CAPACITY"

Lo statalismo torna, non solo nel senso comune dell'uomo della strada ma anche tra gli esperti della politica.
Negli ultimi anni, gli scienziati sociali hanno iniziato a fare appello alla "capacità statale" per spiegare la ricchezza delle nazioni. Perché alcuni paesi prosperano? Perché hanno una grande "capacità statale". La "capacità statale" descrive la capacità di uno stato di riscuotere le tasse e far rispettare la legge che lui delibera. Uno stato capace è uno stato potente, affidabile e sovrano. Molti di questi stessi scienziati sociali vedono il coronavirus come una grande conferma della loro ricerca: stati "capaci", danni contenuti.
Mi sembra una spiegazione debole, circolare e confusa. La crisi del coronavirus, per esempio, mostra chiaramente che le democrazie occidentali non hanno fatto bene, eppure posseggono un "capacità statale" immensa. Si tratta di governi estremamente muscolari, nel senso che si insinuano letteralmente ovunque, e hanno la capacità di raccogliere e spendere migliaia di miliardi di euro.
Cosa non va? Semplice: nonostante la fantastica "capacità statale" le democrazie occidentali hanno spesso priorità assurde. Se indirizzassero la loro sconfinata potenza sui giusti obbiettivi saremmo a cavallo! Ma perché non succede? IMO: perché la gran parte dei governanti sono irresponsabili, disorganizzati, ignoranti, impulsivi, disinteressati ed emotivi. Non più di noi, ma lo sono.
E' una questione di logica, il tuo successo o fallimento dipende da due fattori: 1) le risorse che possiedi (la tua "capacità") e 2) come scegli di utilizzarle (la tua priorità). Se una persona NON FA fa la cosa giusta non significa necessariamente che NON POSSA FARLO, e che quindi vada messa in condizioni di farlo. Molto probabilmente ha solo scelto di fare ALTRO. Eppure noi tendiamo a pensare che chi "non fa", "non puo'". L'Unione Sovietica, per esempio, non è riuscita a reperire abbastanza cibo per nutrire la sua gente. Ciò non implica, tuttavia, che l'Unione Sovietica non avesse la capacità di farlo. La vera storia, infatti, è che il governo sovietico ha dato la priorità alla sua potenza militare piuttosto che ai bisogni della sua gente.

venerdì 15 novembre 2019

UN LIBRO DA LEGGERE, NONOSTANTE TUTTO.

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UN LIBRO DA LEGGERE, NONOSTANTE TUTTO.
Quando al criminale Willie Sutton chiesero perché rapinava le banche lui rispose che lo faceva perché i soldi stavano lì (legge di Sutton). Vi fa ridere? Eppure molti libri serissimi spiegano cose serissime ricorrendo bene o male alla logica di Sutton.
Si sente spesso dire che il divario tra Nord-Sud Italia è da imputare alla qualità della politica e dell'amministrazione nelle due macro-regioni. Insomma, il differenziale di "capacità politica" spiega molto. Francamente resto perplesso.
Immaginatevi se uno dicesse che la causa di fondo dei successi di un certo paese risieda nella sua "capacità sociale" di raggiungere certi obbiettivi ambiziosi. E poi proseguisse dicendo che queste conclusioni sono generalizzabili, ovvero che i paesi più sviluppati sono tali poiché hanno una società più dinamica e "sana". Hanno cioè una maggiore "capacità sociale".
Probabilmente non sareste molto impressionati da spiegazioni del genere, c'è qualcosa di circolare che non torna. È un po' come se qualcuno ci dicesse che le cose vanno così bene in X perché la società è sana. Ma perché X ha una società così operosa? Forse perché lì le cose vanno bene. O no?
Ammetto che un discorso del genere non è del tutto vuoto, per lo meno ci dice che le cose che vanno bene sono tra loro correlate. Ovvero, quando le cose vanno bene, vanno più o meno bene tutte insieme. Purtroppo non è una grande informazione visto che chi legge di solito lo intuisce.
La cosa che più ci interessa infatti non è "se" e "come" la forza di una società o di un governo varia da paese a paese ma "perché".
Quando diciamo che l'amministrazione di uno Stato funziona ci riferiamo alla sua abilità di raccogliere le tasse, di applicare la legge, di mantenere l'ordine e di fornire i beni pubblici. E' un po' difficile incontrare stati di successo in cui lo stato non funziona, è corrotto e sprecone. Eppure sempre più spesso ci imbattiamo in analisi anche molto sofisticate, anche molto ricche di dati, che nelle tesi di fondo si avvicinano pericolosamente alla caricatura che ho fatto sopra. Si sottolinea di continuo come le regioni "di successo" (tipo il Nord) coincidano con quelle "ben governate", con quelle dove guarda caso la macchina burocratica funziona senza sbavature. Con il tono di chi svela un segreto si sussurra per centinaia di pagine: "guarda caro lettore come sono governati bene gli stati che funzionano!"
Forse bisognerebbe andare un po' più a fondo e capire dove stanno le origini della solidità statale: nella tradizione? Nella cultura? Nell'ideologia? Nei geni? Nella scienza? Nei traumi subiti o non subiti? Insomma, si dovrebbe andare oltre, e in realtà qua e là si va pure oltre ma il focus resta sempre nell'ottuso: "X fa meglio di Y perché funziona meglio". Ci si ferma insomma all'esaltazione della macchina statale che funziona come un orologio svizzero.
Ma perché ci si ferma qui? Un'ipotesi è che in molti sono ansiosi di poter sostenere come lo sviluppo economico debba dipendere dall'azione governativa, senonché una teoria del genere offre il fianco a devastanti controesempi. Ed allora ecco l'uovo di Colombo, si stabilisce che la tesi di cui sopra deve essere valutata solo laddove lo stato funziona bene. In questo modo le obiezioni sono levate di mezzo per decreto.
Conclusione. Libri come questo ci svelano il segreto del successo di un paese (e nessuno ne dubita): la buona amministrazione e la buona politica. Si tratta di un'opera altamente informativa che ha molto da dirci, purtroppo lo fa senza essere facilitata dal suo impianto concettuale di fondo ma nonostante esso.

martedì 23 aprile 2019

STATE CAPACITY SOSPESA

Supponiamo che abbia proposto la seguente teoria dello sviluppo economico: la causa principale dello sviluppo economico è la capacità sociale.

Le società altamente sviluppate hanno un'immensa capacità sociale, come dimostrano le loro innumerevoli conquiste. Le società arretrate mancano di capacità sociale, come dimostrano i loro innumerevoli problemi.

Probabilmente non sarai impressionato. A prima vista, questa è una teoria circolare che non spiega nulla: perché le cose vanno così bene in X? Perché X ha una grande capacità sociale. Come facciamo a sapere che X ha una grande capacità sociale? Perché le cose vanno così bene in X!

 A ben guardare, tuttavia, la teoria della capacità sociale non è completamente vuota. Fa una grande predizione empirica: I buoni risultati sociali correlati. Reddito, ricchezza, felicità, salute, cultura, divertimento, tempo libero e sicurezza andranno tutti insieme. E in effetti, questa previsione è vera: i buoni risultati sociali tendono ad andare insieme. Dire "La società X ha una buona salute perché ha un'elevata capacità sociale" è paragonabile a "La persona A è brava a imparare la matematica perché ha un alto quoziente intellettivo". In entrambi i casi, usiamo legittimamente buoni risultati generali per prevedere buoni esiti specifici .

Tuttavia, usare la capacità sociale per spiegare il mondo sembra profondamente insoddisfacente, per due ragioni principali: in primo luogo, gli osservatori informati sono già ben consapevoli che i risultati positivi sono correlati. In secondo luogo, una volta compreso il concetto di capacità sociale, è possibile esprimere immediatamente un'ovvia critica: "La domanda a cui teniamo veramente non è se la capacità sociale varia ampiamente tra i paesi, ma perché!"

https://www.econlib.org/state-capacity-is-sleight-of-hand/?highlight=%5B%22state%22,%22capacity%22%5D