martedì 26 maggio 2020
giovedì 17 maggio 2018
L'argomento della valanga
1. Avere meno donne molestate o ammazzate è buona cosa per tutti.
2. Su questi temi la cultura conta.
3. Le idee si diffondono attraverso un contagio (dinamica della valanga).
4. Contribuire al contagio moltiplica l’efficacia del nostro sforzo verso il bene.
Obiezioni del tipo “le vittime sono tutte uguali, le donne non possono essere privilegiate” perdono di forza poiché qui ed ora siamo in presenza di una MODA culturale ben precisa e dobbiamo cavalcare quella affinché il “moltiplicatore” di cui sopra agisca sul nostro sforzo per il bene, questo vale anche per chi ha a cuore le vittime senza distinzione di sesso.
sabato 4 giugno 2016
Una teoria di genere per mettere d'accordo tutti
Mentre le donne hanno una comunicazione allusiva e una violenza diretta, gli uomini hanno una violenza allusiva e una comunicazione diretta.
- Uomini e donne hanno comportamenti differenti (Marte e Venere). Lo psicologo tradizionale lo afferma ripetutamente.
- Sia gli uomini che le donne esprimono forme di aggressività, non ci sono “agnellini”. L’ “equalizzatore” che ad ogni “femminicidio” contrappone un “maschicidio” sarà contento.
- L’aggressività maschile è più sensibile agli stereotipi rispetto a quella femminile. Il lamento delle femministe non è nella sostanza del tutto ingiustificato.
- L’uomo è più virile della donna: è più assertivo e più sensibile alla dimensione comunitaria. I teorici della virilità ce lo dicono ogni giorno.
- L’uomo è ossessionato dalla cultura, la donna dalle relazioni personali. E’ una predica che lo psicologo evoluzionista fa ogni giorno.
- La violenza maschile verso la donna è compatibile con un sentimento d’amore, per quanto degradato. L’introspezione lo conferma.
mercoledì 25 novembre 2015
La violenza contro le donne fra mito, realtà e (vera) prevenzione
'via Blog this'
tre scomode verità: 1 l'inasprimento delle pene è inutile 2 l'italia se la cava bene nei cfr internazionali 3 l'impulso alla violenza è simmetrico (almeno nelle relazioni personali) anche se i danni...
mercoledì 7 gennaio 2015
Femministe vs nerds
giovedì 27 novembre 2014
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Quel che resta.
venerdì 30 maggio 2014
Violenza & Violenza
Com’ è noto, raccontare la storia in termini di “buoni e cattivi” abbassa il quoziente d’ intelligenza di chi partecipa alla discussione.
Tuttavia, gli esempi di questa pessima abitudine fioccano. Mi limito a farne un paio prendendo a pretesto il tema sempre caldo del femminicidio.
1) Certo femminismo vede tutti mali del mondo contemporaneo come un lascito del Patriarcato, ovvero di un’ epoca in cui gli uomini (i cattivi) opprimevano le donne (buone). Il femminicidio, la cui denuncia è tanto in voga, non fa eccezione. Praticamente, dopo Auschwitz viene il Patriarcato.
2) Certo anti-femminismo vede la retorica femminista sul femminicidio come una cortina fumogena (cattiva) volta a nascondere la dura realtà dei fatti: in famiglia e nella coppia le donne picchiano quanto se non di più degli uomini. In questo caso i “buoni” sono coloro che senza pietà ci mettono davanti alla “dura realtà dei fatti” liberandoci del persuasore occulto che lavora indefesso in favore della lobby femminista.
Come modificare le due storielle per ripristinare il quoziente d’ intelligenza degli interlocutori? Faccio un tentativo.
1bis) Il Patriarcato è solo un assetto sociale che, in determinati contesti, realizzava, secondo le attitudini di ciascun sesso, un equilibrio nella divisione dei compiti. Oggi, in contesti mutati, ha poco senso, e la transizione verso nuovi equilibri (da scoprire) è a buon punto, bisogna solo accompagnarla senza tante isterie. Persino il femminicidio è meglio spiegato come istinto naturale che come portato culturale: l’ uomo che vede minacciato il suo status di riproduttore reagisce in modo violento (ricordiamoci sempre che il nostro cervello è stato “costruito” migliaia di anni fa per funzionare bene allora). Naturalmente è un istinto che puo’ e deve essere controllato dalla ragione, specie ora che una reazione del genere è completamente insensata.
2bis) E’ vero, nella coppia la donna picchia più dell’ uomo, ma la differenza, oltre che nei danni provocati, è anche nel significato che assumono “le botte” impartite alla controparte. La donna, in genere, vuol lanciare un segnale al suo partner, l’ uomo vuol far male. Per la donna è una forma estrema di comunicazione, a volte persino sofisticata; per l’ uomo una pura e semplice perdita di controllo.