L'INCENTIVO SPUNTATO.
Torno di nuovo sull'articolo di ieri apparso sul NYT a cura dei due neo-Nobel. In esso si fa notare come gli incentivi finanziari possano non essere così efficaci: tasse più alte non fanno lavorare meno i ricchi, un welfare più esteso non impigrisce i poveri, un limite ai compensi non diminuisce l'impegno degli atleti, meno opportunità lavorative in una regione non spinge all'emigrazione. Da queste premesse, il loro consiglio ai politici: tassate i ricchi e date senza porre tante condizioni.
Se non sono i soldi a motivarci cosa svolge questo ruolo? Secondo i due: la ricerca di un riconoscimento, la voglia di dignità e di buone relazioni sociali. Un atleta, per esempio, vuole vincere, vuole essere il migliore, vuole essere ammirato. Lo stesso un top manager.
Ma c'è chi ha espresso riserve a questa tesi. Consideriamo prima la cosa da un punto di vista globale: se non installo l'allarme in casa mia il 99.9999% delle persone continuerà a non svaligiarmi, ma una persona potrebbe anche cambiare il suo comportamento in seguito alla mia scelta, e per me sarebbe la fine. Quindi, attenzione: la tesi per cui "la maggior parte delle persone non risponde agli incentivi finanziari" è compatibile con la tesi per cui "gli incentivi finanziari muovono il mondo".
Altra cosa: l'incentivo finanziario puo' non operare nel breve, ma essere decisivo nel lungo. Pensate alla musica "rubata" su internet. Preso atto che le sanzioni erano inapplicabili, tutti noi abbiamo arraffato a man bassa, eppure continuiamo a considerare orribile rubare un CD in negozio! Allo stesso modo i poveri incassano continuando a cercare lavoro, ma siamo sicuri che una volta preso atto di questa situazione persisteranno nel loro comportamento insensibile agli incentivi? Da noi ci sono intere regioni che sembrano aver fatto scelte più razionali. In Sierra Leone la corruzione riguarda l'85% dei cittadini, in Giappone l'1%. Senz'altro il disonore pesaa ma il Giappone si guarda bene dal togliere le sanzioni contro la corruzione. Come mai? Probabilmente il senso di dignità discende anche dalla presenza di sanzioni certe.
Altra cosa: se il comportamento dei ricchi non è sensibile a tasse più alte, la stessa cosa dovrebbe valere al contrario: perché limitare l'elusione o sanzionare l'evasione dei ricchi vista questa loro insensibilità a tasse e multe?
Altra cosa: se fosse vero che siamo motivati dal riconoscimento sociale, ovvero dal conformismo, allora l'incentivo finanziario sarebbe un buon riequilibratore, premierebbe cioè chi si stacca dai comportamenti socialmente approvati e innova. Una start-up non partirebbe mai per la paura del titolare di apparire "strano".