mercoledì 27 novembre 2019
RICCARDI MARIANI
sabato 14 settembre 2019
HL Brain-reading tech is coming. The law is not ready to protect us. Javier Zarracina/Vox
giovedì 21 marzo 2019
QUAL E’ LA META DELL’UOMO?
Filosofia: soddisfazione.
Religione: armonia.
Psicologia: felicità.
Economia: interesse.
Evoluzionismo: trasmissione dei geni.
Neuroscienze: riduzione dell’incertezza.
https://slatestarcodex.com/2019/03/20/translating-predictive-coding-into-perceptual-control/
https://slatestarcodex.com/2018/03/04/god-help-us-lets-try-to-understand-friston-on-free-energy/
…
Teoria del cervello come macchina bayesiana.
Cos'è il teorema di Bayes?
Il teorema di Bayes è la regola matematica per determinare come "pesare" le prove. Il cervello è a volte chiamato macchina bayesiana, perché deve creare un'immagine coerente del mondo "pesando" tutti i diversi dati che ottiene da milioni di neuroni, di fotorecettori, di recettori cocleari, dal ragionamento logico, dall'esperienza passata e così via. Purtroppo l'uso bayesiano su tutti questi dati diventa rapidamente intrattabile dal punto di vista computazionale, anche per questo l'IA è ferma al palo.
lunedì 10 dicembre 2018
L’UOMO E LA SUA MACCHINA
Nell’era della macchina quale sarà il ruolo dell’uomo?
Molti rispondono: non esisterà più alcun ruolo rilevante, le macchine saranno più intelligenti di noi, non ha senso interferire con la loro opera.
Io non ne sarei così sicuro. Guardiamo agli scacchi: lì già esistono macchine più “intelligenti” dell’uomo, ovvero macchine in grado di battere l’uomo. Eppure l’uomo conserva ancora un ruolo: decide quando i software di cui si avvale sono in conflitto tra loro. Se Deep Blue e AlphaZero non concordano sulla mossa da compiere, decide lo scacchista che li consulta.
L’uomo viene azzerato se esiste solo una macchina super-intelligente, ma se ne esistono tante – a prescindere dal loro livello di intelligenza - conserva il ruolo di arbitro.
venerdì 30 novembre 2018
SUPER-INTELLIGENZE A CONFRONTO
domenica 23 settembre 2018
Emisferi
venerdì 31 agosto 2018
Emisferi
There seems to be a lot of disagreement on how best to summarize how the hemispheres differ. Here are two summaries:
The left hemisphere deals with hard facts: abstractions, structure, discipline and rules, time sequences, mathematics, categorizing, logic and rationality and deductive reasoning, knowledge, details, definitions, planning and goals, words (written and spoken and heard), productivity and efficiency, science and technology, stability, extraversion, physical activity, and the right side of the body. … The right hemisphere specializes in … intuition, feelings and sensitivity, emotions, daydreaming and visualizing, creativity (including art and music), color, spatial awareness, first impressions, rhythm, spontaneity and impulsiveness, the physical senses, risk-taking, flexibility and variety, learning by experience, relationships, mysticism, play and sports, introversion, humor, motor skills, the left side of the body, and a holistic way of perception that recognizes patterns and similarities and then synthesizes those elements into new forms. (more)
The [left] is centered around action and is often the driving force behind risky behaviors. This hemisphere heavily relies upon emotional input leading it to make brash and uncalculated decisions. … The [right] … relies primarily on critical thinking and calculations to reach its decisions.[11] As such the conclusions reached by the [right] often result in avoidance of risk taking behaviors and overall inaction. … . In environments of scarcity, … taking risks is the foundational approach to survival. … However, in environments of abundance, as humans have observed, it is far more likely to die to damaging stimuli. … In areas of prosperity, … [right] domination is prevalent. … In areas of scarcity where cold and limited food are concerns [left] domination is prevalent. (more)
After reading a bit, I tentatively summarize the difference as: the right hemisphere tends to work bottom-up, while the left tends to work top-down.
Separate Top-Down, Bottom-Up http://www.overcomingbias.com/2018/08/separate-top-down-bottom-up.html
venerdì 23 febbraio 2018
LA VERITA' NONOSTANTE IL CERVELLO
Ragionare è pericoloso per chi vuole sopravvivere.
martedì 11 dicembre 2012
Piccola difesa del dualismo
Con questo non mancano gli argomenti per sostenerla, per esempio quello noto del cervello spezzato:
You take my brain out of my skull and you divide it into two, and you put one half
into one otherwise empty skull and the other half into another otherwise empty skull.
And if that’s not enough to produce two conscious persons, you add bits to each of
these brains from my identical clone and then you start these operating and you have
two living persons with conscious lives. But you do not know which is me – it may
be that number 1 is me and it maybe that number 2 is me and it maybe that neither are
me. But one of these answers must be correct. And that again illustrates the point that
you could know everything that has happened to bodies (what has happened to every
atom of what was previously my brain) and yet no know what has happened to me.
Hence being me must involve something else as well as my body
E' davvero strano che il fisicalismo abbia preso piede in questo modo:
I just don’t think that physicalists have seriously faced
up to what are the data which need explaining. I suppose that they are thinking rather
loosely that since physical science has been very successful in explaining physical
events, all events must be physical events! But obviously that doesn’t follow
Sulla neuroscienza e sui correlati:
the discovery of innumerable causal correlations of this
kind is not the discovery of a scientific theory. For a scientific theory we need more
general laws indicating why certain sorts of brain event give rise to certain sorts of
mental event – why this brain event gives rise to that thought, and the other brain
event gives rise to the other thoughts. I don’t think there can be such a theory
L' internalismo uccide le pretese assurde di certi filosofi ispirati dalla neuroscienza:
There isn’t a quantifiable
difference between a red image and a blue image, although of course there is a
quantifiable difference between their causes. There isn’t a quantifiable difference
between the thought that ‘today is Friday’, and the thought that ‘Russia is a big
country’. Yet to have a scientific theory you need general functional laws
determining how a certain sort of variation will give rise to another sort of variation
http://users.ox.ac.uk/~orie0087/framesetpdfs.shtml
sabato 4 settembre 2010
Il giorno in cui diventai ateo
Sì perchè potrei anche diventare ateo... se solo succedessero un paio di cosette.
Purtroppo non si puo' evitarlo, quando la religiosità si fonda in larga parte sulla ragione, è sempre sotto minaccia.
Parlando schiettamente, ritengo in qualche modo che la mia fede sia falsificabile. L' espressione è impropria ma rende l' idea.
Ma veniamo al dunque con esempi concreti.
E allora, se solo smettessi di credere nell' esistenza della "coscienza" umana (ma anche solo della "mente" umana) nel giro di pochi giorni mi convertirei all' ateismo.
E le neuroscienze, manco a farlo apposta, per molti (non per tutti), stanno denunciando proprio l' illusorietà di concetti quali quello di "mente" o di "coscienza".
Tutta roba che, secondo parecchi neuroscienziati, puo' essere "ridotta" al cervello e alla sua evoluzione senza inconvenienti.
Ma quando quest' opera di demolizione potrà dirsi realizzata? Quando potrò finalmente convertirmi? Qual è il segnale che attendo per fare il salto della quaglia?
Qualcuno potrebbe pensare alla realizzazione dell' "uomo artificiale", ma non se basterebbe (... o forse basta meno).
Certo, bisogna capire cosa s' intende per "uomo artificiale", in fondo le mamme hanno sempre fabbricato uomini con la pancia, se qualche scienziato lo fabbricherà in laboratorio con le mani la cosa non mi smuove granchè, quel giorno, leggendo il giornale, nonostante i titoloni, continuerò a dare la precedenza alla pagina del calcio.
Forse c' è qualcosa di ben più decisivo che potrebbero combinare i nostri prodi scienziati.
Finchè scendono in affari, tutto bene, tutto normale, approvo fin da subito.
Ma domani potrebbero "scendere in politica" e magari io mi troverei nelle condizioni di dover giudicare sensata questa risoluzione.
Ebbene, qualora le neuroscienze "scendessero in politica", ovvero informassero talune politiche condivisibili, allora ecco, quello sarebbe un buon segnale per la mia conversione.
Ma non è tanto facile che la cosa succeda.
Ammettiamo che la neuroscienza produca un "vaccino della felicità" che se iniettato attivi quelle aree della corteccia che segnalano uno stato del benessere.
Ebbene, non ha senso che la politica si occupi di somministrazione del vaccino: chi lo vuole DECIDE LIBERAMENTE di comprarselo.
Di conseguenza, almeno in questo caso, non ha senso che le neuroscienze "scendano in politica".
Quel "DECIDE LIBERAMENTE" fa sì che noi possiamo, anzi dobbiamo, ancora riconoscere l' esistenza di una coscienza.
C' è poi la questione del FELICIOMETRO.
Se il neuroscienziato riuscisse a costruirlo, magari grazie all' rfm, una redistribuzione delle ricchezze potrebbe apparire sensata, e quelle sono "politiche" a tutti gli effetti.
Ma restano pur sempre problemi insormontabili, come quello dell' abisso pascaliano, una roba che impedisce alla politica di brandire i feliciometri, anche i più aggiornati.
E poi una cosa del genere, oltre a sabotare la mia religiosità, minerebbe la fede nell' efficienza del mercato. Ma il mercato è davvero inefficiente?
Che strano, fede in Dio e fede nel mercato vanno di pari passo? Bè, forse non è poi così strano.
Accantonate queste ipotsi, forse qualcuno riesce a formularne altre. Per favore, fatemele sapere.
Al momento mi sembra molto più ragionevole tenersi il proprio Dio.
La presenza di convincenti politiche informate alle neuroscienze è decisiva per la mia conversione, perchè mai, infatti, dovrei votarmi ad una filosofia zeppa di contraddizioni come quella materialista se il mondo non ricevesse nemmeno alcun vantaggio concreto?