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mercoledì 24 aprile 2019

LA STORIA NON ESISTE
Noi pigri non amiamo molto la Storia.
I libri di Storia sono sempre giganteschi, il che è un pessimo segnale. Tutti noi, se abbiamo qualcosa da dire, prima di dirla siamo tenuti a “mostrare i muscoli” per accreditarci, purtroppo funziona così. Ma si ha la sensazione che gli storici passino il 95% del loro tempo a “mostrare i muscoli” e il 5% a dire quel che debbono dire! La disciplina suona ridondante e qualsiasi affermazione risulta plausibile, se accompagnata dalle dovute precisazioni. Ognuno ha diritto di parola e la prende senza timori, non c’è mai la controprova di nulla, quanto agli esperimenti, fa ridere solo il pensarci. Uno sceglie la sua tesi preferita e passa la vita consolata a cumulare indizi a supporto.
C'è chi ha detto che la Storia era finita, ai non pigri non basta. Vorremmo che non sia mai esistita. Per questo preferiamo appostarci sulla luna e guardare il pianeta da lì. Da lì la storia non sembra esistere, tutto è più o meno fermo, più o meno uniforme.
Recentemente mi è venuto il dubbio che questa uniformità non sia completamente un abbaglio: forse la storia non esiste, forse la demografia è tutto.
Il grafico qui sotto, tanto per dire, abbraccia gli ultimi due millenni e descrive bene la storia umana. Al di là dell’insondabile mistero del nostro animo, infatti, il parametro della ricchezza materiale prodotta mi sembra centrale (con la ricchezza pro-capite le cose cambiano di poco).
Cosa si nota? L’ingenuo si concentra sull’impennata a cavallo tra XIII e XIX secolo e cio’ gli dà il destro per diffondersi sui meriti della Rivoluzione Industriale; e magari, tanto per metterci un po’ di pepe (la Storia annoia anche lui), la butta in politica sciogliendo il suo inno alla dea Ragione e al suo Messia in terra, ovvero l’ Illuminismo, sempre badando bene a puntare l’indice contro i freni posti da una Chiesa retriva. Il grafico di cui sopra diventa presto un totem da far girare in tutte le scuole per formare l’Uomo Nuovo.
Ma è solo un’illusione ottica.
Basta aver fatto il liceo per capire, infatti, che basta una sola equazione (iperbolica) per descrivere questo andamento storico. Non ci sono punti di rottura ma solo continuità. Tradotto: i meriti o demeriti di un certo periodo storico affondano le loro radici nel periodo storico precedente.
L’equazione valeva nell’anno 1 d.C. come nel ‘900. Sempre la stessa, ripeto. In questo senso è difficile affermare che alcune epoche siano state particolarmente “illuminate”: tutte si assoggettano allo stesso modo alla legge ferrea dell’equazione iperbolica.
Ma perché dico che la demografia ha preso il posto della Storia? Perché l’equazione specifica più promettente è quella che lega popolazione e ricchezza: più popolazione => più teste => più idee => più ricchezza => più popolazione.

martedì 23 aprile 2019

UN’EQUAZIONE PER LA STORIA

UN’EQUAZIONE PER LA STORIA
In realtà esisterebbe. Descrive i millenni passati in modo affidabile, oltre a dire che tutto dovrebbe finire Venerdì 13 novembre 2026.
E’ stata elaborata negli anni sessanta e non è nemmeno facile da afferrare: la popolazione e la ricchezza si autoalimentano, la prima spinge la seconda e viceversa. Descrive bene la parallela crescita iperbolica degli ultimi 3000 anni di queste due variabili. In questo senso, nemmeno la rivoluzione industriale rappresenta una rottura dello schema. 
Esempio (popolazione):
Anno 1: 100 milioni di persone
Anno 1000: 200 milioni di persone
Anno 1500: 400 milioni di persone
Anno 1750: 800 milioni di persone
Anno 1875: 1600 milioni di persone ... e così via.
Un modello del genere raggiunge una popolazione infinita in un tempo finito. Quello elaborato da Heinz von Foerster dopo aver analizzato la crescita della popolazione reale è molto simile e raggiunge una popolazione infinita nel 2026.
Per il reddito pro-capite le cose vanno all’incirca nello stesso modo.
Von Foerster ha pubblicato i suoi articoli nel 1960, che ironicamente è stato anche l'anno in cui le sue equazioni hanno cominciato a deragliare: la popolazione ha abbandonato il suo percorso di crescita iperbolico poiché proprio la fetta più ricca ha cominciato a fare meno figli e la crescita economica ne ha risentito. 
Ma c’era d’aspettarselo, mentre la crescita iperbolica della ricchezza è facile da immaginare, quella della popolazione è più problematica: come puo’, per esempio, raddoppiare nel brevissimo periodo, occorrono almeno nove mesi per avere un figlio!
In altre parole, l’equazione vacilla perché non abbiamo più un modo per convertire il denaro in ricercatori innovativi che aumentino la nostra produttività. Il vecchio schema era abbastanza semplice: più denaro => più cibo => più popolazione => più ricercatori => più denaro. Il nuovo modo è solo più denaro => più anni all’università, più bamboccioni e più cagnolini… 

Chissà se l' Intelligenza Artificiale ci riporterà in asse consentendoci di riconvertire l’eccesso di denaro in ricercatori: più soldi => più macchine intelligenti ricercatrici => più ricerca => più denaro.

https://slatestarcodex.com/2019/04/22/1960-the-year-the-singularity-was-cancelled/

venerdì 4 agosto 2017

L'egoismo di chi non fa figli

L’egoismo di chi non fa figli

People Wanted – Fair Play: What Your Child Can Teach You About Economics, Values and the Meaning of Life – Steven E. Landsburg
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 Trigger warning: – tanti bimbi tanti cervelli – il motore della prosperità – circolo virtuoso – il ruolo della domanda – rivoluzione industriale – il limite della crescita – i torti di malthus – inquinamento al contrario – l’inconcepito e le generazioni future –
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TED BAXTER, THE ANCHORMAN ON THE old Mary Tyler Moore show, planned to have six children in hopes that one of them would grow up to solve the world’s population problem. …People solve problems, and when there are more people, more problems get solved. 
Note:TANTI BIMBI… TANTI CERVELLI
each generation free rides on the inventiveness of its ancestors.
Note:PERCHÈ SIAMO RICCHISIMI?
The engine of prosperity is technological progress—not just feats of engineering but also the design of new insurance contracts, better legal systems, and improved patterns of crop rotation.
Note:IL MOTORE DELLA PROSPERITÀ
Ideas come from people. The more people, the more ideas.
Note:IL MOTTO
population growth drives technological progress, technological progress drives economic growth,
Note:KREMER: UN MILIONE DI ANNI DI STORIA UMANA
a world with twice as many people will have twice as many natural-born geniuses.
Note:L‘ASSUNTO DI KREMER
the same reason that the biggest high schools usually have the best football teams.
Note:FOOTBALL TEAM
geniuses tend to inspire each other,
Note:CIRCOLO VIRTUOSO
a larger population means a larger market for inventions,
Note:PIÙ DOMANDA… DI IDEE
Industrial Revolution—and the massive ongoing growth spurt that it triggered—had to wait until world markets grew big enough to reward large scale innovation by entrepreneurs.
Note:RIVOLUZIONE INDUSTRIALE… TEORIA RICHMOND
In the first century A.D., Julius Frontinus wrote that “Inventions reached their limit long ago, and I see no hope for further development.”
Note:PRONOSTICI SUI LIMITI DELLA CRESCITA
One hundred years ago, the average workweek was over sixty hours; today it’s under forty. One hundred years ago, only 6% of manufacturing workers took vacations; today it’s 90%. …One hundred years ago, the average housekeeper spent twelve hours a day on laundry, cooking, cleaning and sewing; today it’s about four hours. 
Note:PROGRESSI
The average middle-class American might have a smaller measured income than the European monarchs of the Middle Ages, but that does not prevent the American from leading a more luxurious lifestyle.
Note:UNA QUALITÀ DA RE… IL REDDITO NON È TUTTO
A skeptic could easily point to countries where large populations coexist with abysmal economic conditions.2 But without exception, those are countries where the natural advantages of population size—a larger pool of geniuses and an abundance of trading partners—are undercut by government policies
Note:SOVRAPOPOLAZIONE
A large population brings many blessings besides prosperity. …We value our children for reasons that have little to do with their earning capacity. 
Note:OLTRE LA RICCHEZZA
A world with more people is a world with more diversity. Chamber music, parasailing, and Ethiopian restaurants can survive only where the population is large enough to support them.
Note:DIVERSITÀ
Parents who love their children face a tradeoff: The more children you have, the less you can give to each of them. Reasonable people disagree about how to resolve that tradeoff. Some find poverty an acceptable price to pay for a large family; others prefer fewer children with a higher living standard. That’s not a conflict that needs to be resolved; it’s an opportunity to celebrate diversity.
Note:NESSUNA ESTERNALITÁ TRA FAMIGLIE… MALTHUS HA TORTO ANCHE IN CONDIZIONI STATICHE
They’re unlikely to have overlooked many costs, because the costs are concentrated in your own family:
Note:I GENITORI CHE HANNO DECISO LA VOSTRA NASCITA
The benefits are more diffuse. The clearest benefit of your birth is that it brought your parents much joy; they didn’t overlook that one. But the remaining benefits are spread far and wide.
Note:I BENEFICI SONO PIÙ DIFFUSI
When a decision maker is more conscious of costs than of benefits, he tends to make decisions that are overly conservative.
Note:TROPPO POCHI FIGLI
Population growth is like pollution in reverse.
Note:INQUINAMENTO AL CONTRARIO
Somewhere there is a young lady whose life has been impoverished by my failure to sire the son who would someday sweep her off her feet.
Note:I DANNEGGIATI INCONSAPEVOLI
In other words, I was being selfish when I limited the size of my family. I understand selfishness. But I can’t understand encouraging others to be selfish,
Note:EGOISMO
A second, completely separate, argument says I should have had more children for the sake of those children themselves.
Note:GIFT OF LIFE
Do living people have any moral obligation to the trillions of potential people who will never have the opportunity to live unless we conceive them? …if the answer is not yes, then it’s no, and if the answer is no, then it seems there can be no moral objection to our trashing the entire earth, to the point where there will be no future generations. 
Note:I DIRITTI DEL NON CONCEPITO
to admit that we’re incapable of being logically rigorous about issues involving the unconceived.
Note:PROBLEMA IRRESOLUBILE
Surely you know couples like this: They already have two children, and they’re undecided about whether to have a third. They waver back and forth; they lean one way and then the other; they weigh the pros and they weigh the cons. Finally they decide to go ahead. And from the instant that third child is born, the parents love it so deeply that they’d gladly sacrifice all their assets to preserve its life.
Note:NON CI SI PENTE DI AVERE UN BAMBINO IN PIÙ
equivalent of an addictive drug. People hesitate about whether to try heroin; once they’ve decided to try it, they become addicted and can’t give it up.
Note:BAMBINI COME UNA DROGA
Parents know in advance, and with near certainty, that they will be addicted to their children. …parents know in advance, with near certainty, that they won’t want to break their addiction. 
Note:DIFFERENZA
I know that my unconceived children would be my most valuable “possessions”
Note:PARADOSSO
Economist Peter Bauer has pointed out that if per capita income is the right measure of human happiness, then the birth of a farm animal is a blessing and the birth of a child is a curse.
Note:LA MALEDIZIONE DELLA NASCITA
Other people—our friends and our children and sometimes even strangers who do us unexpected kindnesses—are among the luxuries that make life worth living.
IL NOSTRO LUSSO

venerdì 12 maggio 2017

Siamo troppo pochi!

Chi non ricorda lo spauracchio della “sovrapopolazione”? Un classico degli anni ‘70.
Sembrano passati secoli da quando veniva agitato con foga.
Cosa ci abbia distratto nel frattempo dalla “bomba demografica”, lo spiega bene Bryan Caplan nel saggio “Population, Fertility, and Liberty”.
Iniziamo col dire che il dibattito non era acqua fresca, non era sfizio accademico: le soluzioni proposte dei “catastrofisti” erano robetta di questo tenore…
… from mild nudges (like free condoms and sex education) to horrific coercion (like India’s involuntary sterilizations and China’s one-child policy and forced abortions)…
Poi, a scompaginare le carte in tavola, arrivò il libro di Julian Simon: “The Ultimate Resource”.
La sua tesi suonava provocatoria: tanta gente fa solo bene al nostro pianeta. Si passava dalla difesa all’attacco.
Le risorse della terra sono importanti ma la risorsa che le valorizza tutte è la più importante. Naturalmente, quest’ultima è l’uomo.
Julian Simon vinse quel dibattito (e le scommesse sui prezzi ad esso relative). Ma proprio per questo oggi siamo preoccupati…
… Except for the United States and Israel, every modern economy now has fertility below the replacement rate…
Julian Simon confessava di essersi ispirato dall’omelia di un cappellano militare
… “How many who would have been a Mozart or a Michelangelo or an Einstein have we buried here?”…
Se nascono pochi bambini, diminuiscono le possibilità che nasca un nuovo Mozart (o anche solo un bambino che sia la gioia della sua famiglia).
a quel tempo i sostenitori della “bomba demografica” avevano gioco facile ad esporre il problema: la torta è quella, più siamo più si riducono le fette.
L’errore di fondo: la gente è pasticcera oltre che golosa.
I catastrofisti più sofisticati andavano un po’ più in là sostenendo che comunque i rendimenti di produzione erano decrescenti.
I fatti dettero loro torto: nell’ultimo secolo è esplosa sia la popolazione che la ricchezza pro capite.
Come puo’ un aumento di popolazione aumentare la ricchezza?
Risposta: le idee contano più di capitale e lavoro. le economie di scala sono un fattore della produttività ma non sono il fattore principale.
Oggi, per esempio, “sappiamo” molte più cose
… We know how one man can grow food for hundreds. We know how to build flying machines. We know how to build iPhones. Best of all: Once one person discovers a new idea, billions can cheaply adopt it…
le idee vengono dalla testa degli uomini: più teste, più idee, più ricchezza… e più Mozart.
Mettetevi di fronte alla vostra collezione di dischi e cancellate mentalmente metà dei nomi che leggete. Non siete più poveri ora?
Ma la gente, oltre ad aumentare le idee, aumenta anche la domanda (di idee)…
… Suppose an idea is worth $ 1 per person, but takes a decade to develop. On an island with a hundred inhabitants, the idea would remain undiscovered; inventors are better off picking coconuts. But in a world with seven billion customers, inventors scramble to bring the new idea to market…
Più domanda, più incentivi ad inventare.
Se poi la domanda viene dai giovani l’innovazione è ancora più probabile: i vecchi sono abitudinari ma ai giovani piace il nuovo.
Il numero conta: fate una semplice considerazione
… There are far more books, movies, and television shows in English than in Romanian…
Questo perché ci sono più scrittori e registi che parlano inglese, ma anche perché il pubblico che parla inglese è più numeroso…
… Michael Kremer’s celebrated “Population Growth and Technological Change: 1,000,000 B.C. to 1990” generalizes this insight to all of human history…
La Tasmania non avrà mai un’ economia esplosiva: sono in pochi. Al contrario…
… Large, connected populations in places like Eurasia progress…
La ricchezza che produce la città è nota. C’è un vantaggio enorme a vivere vicino a milioni di sconosciuti. Più gente, più opportunità…
… The obvious answer is choices— choices about where to work, what to buy, how to play, and who to meet…
Le opportunità, come le idee, vengono dalla gente.
Con la rete non è più nemmeno necessaria la prossimità fisica….
… we all enjoy a vast menu of occupations, lifestyles, hobbies, cultures, and social networks…
Ma il malthusiano scuote la testa e brontola: il periodo che viviamo è un’eccezione alla regola…
… “for 99.9% of human history, up till 1800, the winner in that competition was resource scarcity.”
In effetti gli ultimi due secoli sono stati unici e miracolosi
… Population, per-capita income, technology, science, literacy, culture, democracy, lifespan, and international trade exploded. Slavery, monarchy, and death from infectious disease withered away; war itself is poised to join them…
Ma noi sappiamo a chi dire grazie: alle nuove idee. Non alle economie di scala che ha in testa il malthusiano classico.
Perché mai dovremmo abbandonare questa “bacchetta magica”? Una volta che l’abbiamo trovata perché mollarla?
In altri casi, il neo-malthusiano ci invita a considerare le esternalità negative dei nuovi nati. Ma qui la risposta migliore viene da Steve Landsburg…
… any negative effect of population on living standards is internal to the family… When people think about overcrowding or overpopulation, they typically imagine that if, for example, I had not been born, everyone else would have a slightly bigger share of the pie. The truth is that if I had not been born, both of my sisters would have substantially bigger shares of the pie and everybody else’s share would be pretty much the same as it is now…. negative externalities, if any, are intra-family
Il neo-malthusiano insiste: “ma i tuoi figli faranno concorrenza ai miei abbassandosi lo stipendio a vicenda!”. Qui si vede chiaramente l’equivoco in cui cade… 
… Falling wages are a transfer from workers to employers (and indirectly, to consumers), not a negative externality
Da un punto di vista storico il malthusiano porta regolarmente l’esempio della Cina: tanti e poveri
… why no Industrial Revolution in China by 1 AD, or 1000 AD?…
Ma
… during this period, China wasa major source of new ideas in the world; see Charles Murray’s Human Accomplishment… The real puzzle comes later, when China stagnates despite its high population. The mainstream solution to this puzzle, which I see little reason to doubt, is that the Chinese government forfeited its many advantages by deliberately suppressing innovation and communication with the outside world…
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Eppure, il movimento anti-natalista non è morto: riceve nuova linfa dall’ambientalismo: le risorse stanno terminando.
Ma ancora una volta i fatti (sotto forma di prezzi) s’incaricano della smentita
… We’re not “running out” of food, fuel, or minerals… Despite occasional price spikes, real commodity prices have fallen about 1% per year for over a century….
Non solo, la qualità di aria e acqua migliora con la ricchezza (che, come abbiamo visto, è legata alla popolazione).
l’effetto serra? Effetto serra e qualità dell’aria sono collegati. Ad ogni modo…
… limiting population to counter environmental problems is using a sword to kill a mosquito…
Una carbon tax basta e avanza.
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L’aumento della popolazione salverebbe i conti anche di quei governi sciagurati che hanno adottato programmi previdenziali ispirandosi ai truffatori di borsa (schema Ponzi).
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C’è anche un beneficio trascurato: più gente, più vite.
Donare al prossimo è bene, donare la vita è ottimo.
Tutti noi siamo grati di vivere, persino i bambini che vivono nella spazzatura o chi soffre di un grave handicap. L’adattamento edonico fa miracoli.
Certo, è possibile anche immaginarsi un mondo talmente stipato che sia impossibile muoversi. E’ possibile ma non è facile: siamo lontanissimi da una situazione del genere.
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Appurato che la fertilità è cosa buona, come promuoverla?
Ci sono politiche coercitive: la Romania ha bandito i contraccettivi.
In Scandinavia costruiscono nidi e altre facilitazioni. La politica francese è natalista almeno dagli anni ‘30.
In genere c’è però un certo disagio ad intervenire pesantemente in questo ambito
… decision to have a child is so personal that even nonlibertarians recoil at the prospect of applying social engineering to it…
Fortunatamente c’è un modo per essere meno invasivi: allentare i freni all’immigrazione. Più gente non significa necessariamente più nati.
Oppure concedere un credito fiscale a chi fa figli…
… best available evidence implies that giving parents one-shot tax credits for every child they bring into the world would literally pay for itself…
Sarebbe un credito che ripaga se stesso.
Per comprendere se sia così dobbiamo avere due dati… 
… First… what is the total “fiscal externality” of a new baby… Second: How much do you have to pay people to persuade them to have another child?…
Il primo punto è stato approfondito per esempio da Douglas Wolf et al. in “The Fiscal Externalities of Becoming a Parent.”, pubblicato sulla Population and Development Review.
L’esternalità positiva esiste ed è consistente (83.000 dollari).
Il secondo punto è stato approfondito da Kevin Milligan 2005 in “Subsidizing the Stork: New Evidence on Tax Incentives and Fertility.” Scritto per la Review of Economics and Statistics di cui al numero 87(pp. 539-555)…
… It finds that a baby bonus of Can $ 1000— just 5% of per-capita GDP— increased the probability of having a child by 16.9%…. Quebec’s total fertility rate at the time was roughly 1.5, this implies roughly a .25 increase in the total fertility rate. Since you get about one additional child for every four bonuses, the total cost per child created equals 20% of per-capita GDP…
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In questioni del genere, tra i libertari c’è sempre chi sta sulla difensiva temendo interventi statali invasivi.
Il rischi c’è, anche se è bene far notare che gli interventi anti-natalisti sono ben peggiori di quelli potenziali dei natalisti. Per ingigantire le cose e vederle meglio confrontiamo la natura degli “interventi criminali”…
…  it seems much more wrong to force a woman to have an abortion than to prevent her from having an abortion…
E poi le donne che non vogliono abortire sono la maggioranza
… all else equal, coercing more people is worse than coercing fewer… most women do not want and will not seek abortions
Anche il sentimento ha dinamiche ben diverse in un caso e nell’altro: il dolore per un figlio che volevi e che ti fanno abortire resta per sempre. Un figlio non voluto che viene al mondo lo ami subito.

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Anche un’opera di persuasione potrebbe giovare, specialmente perché il natalista ha parecchie frecce al proprio arco: la gente sottostima i benefici privati di avere un figlio.
Oggi i potenziali genitori si sentono sovraccaricati dalle responsabilità e spesso rinunciano. Ebbene, dopo 40 anni di studi sui gemelli adottati ne sappiamo di più… 
… high-effort parenting is greatly overrated… The estimated effect of parents on health, intelligence, happiness, success, character, and values usually ranges from small to zero…
Ci sono tanti stili educativi che si equivalgono nell’esito: a questa stregua vale la pena di rinunciare ai più dispendiosi per adottare i meno stressanti.
Godiamoceli i nostri bambini! Averne è meno impegnativo di quel che si creda.
Godiamoceli e facciamone di più: quando una cosa costa meno è logico comprarne di più.
Il potenziale genitore con mentalità scientifica fa un bambino in più.
E’ vero, molti studi evidenziano come la genitorialità renda infelici. Per le precisazioni in merito rinvio al link, qui mi limito a ricordarne una: le condizioni in cui si mette una persona per diventare genitore lo rendono comunque una persona mediamente più felice. Esempio: essere sposati già compensa di gran lunga il costo di dover accudire dei figli piccoli… 
… happiness gap between the married and unmarried is vastly greater…
Qualcuno, pensando alla ricchezza, osserva: ma i più ricchi hanno meno figli.
Calma, controllate con l’educazione e le conclusioni si rovesciano: i più ricchi hanno più figli. In altri termini… 
… elite values, not high income per se, drives the raw negative correlation between income and number of children…