Negare, negare sempre, anche l’ evidenza, anche a se stessi. Guarda e impara:
Divertente, ma ci dobbiamo preoccupare per lui?
Macché, tutt’ altro. Semplicemente un Homo Hypocritus in erba che cresce forte e sano. Tutto bene, quindi.
Ragiona: che c’ è di male? Il cucciolo comincia in modo grezzo a sperimentare la fondamentale arte dell’ inganno. E’ nella sua come nella nostra natura. Se i primi tentativi sembrano un po’ ingenui è perché deve ancora imparare che re Inganno richiede una corte di Mezze Verità per regnare. Tuttavia il piccolo ha forse già scoperto l’ arma più micidiale per ingannare il prossimo, ovvero l’ arte di ingannare se stessi. E se ancora non l’ ha scoperta, è sulla giusta strada.
Diamogli tempo e sarà dei nostri.
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Secondo Robert Trivers i tempi sono maturi…
… ormai è possibile formulare una teoria generale dell’ autoinganno basata sulla logica evoluzionista…
L’ argomento prescelto per il suo ultimo libro è piuttosto deprimente: il trionfo dell’ ipocrisia.
Talmente deprimente che un credente potrebbe pensarlo come un libro di scienze naturali sul Peccato Originale.
Non a caso RT dedica un capitoletto alla preveggenza del Padre Nostro.
Perché mentiamo agli altri e a noi stessi? Perché proiettiamo istintivamente sugli altri i nostri difetti? Perché reprimiamo le memorie dolorose? Perché ne costruiamo di completamente false? Perché ci sovrastimiamo? Insomma, perché degradiamo la realtà? Ma soprattutto, perché la selezione naturale favorisce queste deprecabili pratiche?
La nostra personalità ha un lato oscuro che fatichiamo a considerare perché ci inquieta…
… ma è anche fonte di umorismo e feconde sorprese intellettuali…
La cosa riguarda da vicino quella particolare scimmia che è l’ uomo:
… il linguaggio, ovvero il dono più prezioso che abbiamo ricevuto… non solo ci consente di dire bugie ma anche di essere particolarmente creativi… abbiamo poi in dotazione organi meravigliosi in grado di valutare l’ informazione giunta fino a noi e di modificarla opportunamente prima di inviarla alla coscienza…
Ma perché mentiamo a noi stessi?
… essenzialmente per mentire meglio agli altri… lo sforzo cognitivo è inferiore se il cervello non è consapevole delle contraddizioni in cui incorre… non pensate alle bugie autoinflitte come a forme consolatorie e difensive… le motivazioni fondamentali sono offensive…
Ma cosa significa spiegare un comportamento in termini di “logica evolutiva”?
… significa spiegarlo in termini di vantaggio biologico… dove il vantaggio è misurato come effetto positivo sulle chance di sopravvivenza e riproduzione…
E non confondiamo “vantaggio biologico” e “vantaggio psicologico”…
… l’ autoinganno ci fa sentire bene ma non spiega il radicamento della pratica poiché non dimostra affatto che i benefici siano superiori ai costi… esistono infatti “costi biologici” notevoli nel perdere il contatto con la realtà… il depresso potrebbe alleviare le sue sofferenze mediante forme artefatte di deresponsabilizzazione ma non aumenta per questo le sue probabilità di riproduzione…
Prendiamo un problema qualsiasi: perché esistono due sessi?:
… ogni uomo può avere migliaia di figli, ogni donna puo’ averne al massimo una dozzina… la legge evolutiva seleziona fenomeni naturali che massimizzano numero e cura della prole… il fatto che esistano due sessi (donna e uomo) si spiega allora perché un giusto mix garantisca sia la numerosità della prole (uomo), sia la cura della stessa (donna)…
Ecco spiegato un fatto naturale (esistenza di due sessi differenti) in termini evolutivi.
Veniamo ora al “problema sociale”. Come schematizzarlo?
… due individui si incontrano ed entrano in relazione… se entrambi sono ben disposti e collaborano verranno ripagati da questa scelta ma se confliggono subiranno entrambi un costo… Purtroppo tradire chi è in buona fede è il comportamento che ripaga di più in termini evolutivi… così come fidarsi di un traditore è il comportamento più penalizzante…
Le regole del gioco sono semplici ma le strategie implementate per vincere possono essere anche molto complesse.
L’ Homo Hypocritus non è poi così strano:
… le strategie di bluff e auto-bluff non dovrebbero sorprendere perché si presentano anche in altre specie…
Per qualcuno l’ intelligenza sarebbe l’ antidoto. Ma…
… è l’ intelligenza stessa ad essere un sottoprodotto dell’ ipocrisia. E non consola molto il fatto che la direzione del nesso di causalità tra queste due variabili sia incerto…
Puntare sulla valutazione coscienziosa delle circostanze non è una buona idea:
… di solito attiviamo la coscienza dopo aver agito, prima ci affidiamo ad altre facoltà… per lo più con la coscienza non ragioniamo, con la coscienza razionalizziamo la realtà a seconda delle nostre esigenze…
Ma autoingannarsi è davvero una pratica tanto demoniaca?
… dipende… per esempio fa bene alla salute… specie al sistema immunitario…
A questo punto RT affronta diversi settori della vita quotidiana in cui si ricorre comunemente all’ ipocrisia. Io mi limiterò a considerare famiglia e religione, due ambiti in cui più fissiamo la realtà e più ci appare in movimento anche quando è immobile.
L’ inganno e l’ autoinganno sono due formidabili armi evolutive ma contro i nostri nemici dichiarati (gli estranei) non sono poi così “formidabili” visto che divengono prevedibili.
A volte diventa più cruciale far capire al nostro nemico che non lo stiamo ingannando. E’ per questo che Cesare brucia le navi quando sbarca nelle terre straniere che intende invadere: i nemici sapranno che fa sul serio e si arrenderanno senza simulare una bellicosità che non appartiene loro.
In famiglia le cose vanno diversamente: le aspettative dell’ altro sono più sfumate e quindi le simulazioni più efficaci.
La famiglia è un gruppo di individui geneticamente connessi e nei rapporti infra-gruppo vale la regola di Hamilton:
…se due individui hanno un fattore di connessione genetica pari a un mezzo (esempio due fratelli)… pur aspettandoci che il primo individuo tenterà di ottenere dei vantaggi a scapito del secondo, a questo comportamento porrà un limite evitando che le sofferenze della “vittima” siano più che doppie rispetto al godimento del “carnefice”…
Si tratta di sfumature che creano un ambiente favorevole all’ ipocrisia.
Il gioco familiare è altrettanto semplice quanto il gioco sociale:
… i genitori devono decidere come e quanti sforzi investire nella prole… quest’ ultima deve tentare di sfruttare al massimo i genitori indirizzando su di sè gli sforzi… queste spinte egoistiche sono temperate dalla regola di Hamilton…
L’ inganno serve ai figli per esagerare i loro bisogni e serve ai genitori per apparire più deboli e quindi dare meno a chi ritengono abbia meno bisogni.
In alcuni casi perversi i genitori vogliono dare meno indipendentemente dai bisogni. In questo caso l’ autoinganno è una buona strategia per figli che non hanno accesso a una exit-strategy:
… la convivenza forzata condiziona la strategia dei figli abusati per i quali diventa conveniente autoingannarsi attraverso una dissociazione che minimizzi gli abusi ricevuti… resistere o denunciare renderebbe le cose anche peggiori…
I genitori hanno interessi differenti poiché trasferiscono in modo differente il loro patrimonio genetico ai figli…
… per comprendere le dinamiche familiari è buona cosa immaginare la prole come portatrice di un’ identità scissa che persegue interessi multipli e divergenti… le due principali identità saranno quella materna e quella paterna…
I figli “preferiti” di un genitore saranno quelli che ricevono da lui la parte più cospicua di eredità genetica. La preferenza è sempre accompagnata dal classico autoinganno per cui “i figli preferiti” non esistono per definizione.
Geni differenti hanno regole ereditarie differenti e a volte sono isolabili delle regolarità. Per esempio, il cromosoma Y viene trasmesso da padre in figlio mentre il cromosoma X viene trasmesso dal padre alla figlia. Ora, quest’ ultimo è 10 volte più “ricco” da un punto di vista genetico…
… in realtà non ci sono chiari segni di una preferenza del padre verso le bambine anche se esistono evidenze di una predilezione nei confronti delle nipotine da parte delle nonne paterne…
Ci sono alcuni insegnamenti ricorrenti che i genitori impartiscono ai figli:
… la connessione genetica tra genitori e figli è più potente rispetto a quella tra fratelli… è quindi normale che i primi spingano i secondi verso comportamenti reciproci più improntati all’ equità rispetto a quelli istintivi…
D’ altro canto padre e madre, in ambito familiare, avranno anche messaggi conflittuali da trasmettere. Tanto per restare in tema di reciprocità:
… il patrimonio del padre spingerà i figli verso comportamenti più egoistici per la possibile presenza di fratellastri mentre il patrimonio della madre sarà improntato alla condivisione in modo da realizzare una ripartizione equa… e questo è ovvio visto che la madre è certa…
Ho detto “in ambito familiare” non a caso. In ambito sociale, infatti, il messaggio si ribalta:
… l’ eredità materna spinge a comportamenti più gretti e improntati al familismo… l’ eredità paterna spinge a comportamenti più equi… questo perché l’ uomo dissemina la sua numerosa prole nel gruppo allargato mentre la donna concentra la sua esigua prole nella famiglia…
I geni paterni agiscono con la logica di cui sopra già nella vita uterina del feto:
… un eccesso di ifg2 (gene paterno) moltiplica il fattore di crescita fetale assorbendo risorse sottratte a eventuali competitori… il gene materno ifg3 ha invece l’ effetto contrario…
L’ identità scissa della prole è messa a dura prova quando i genitori litigano:
… quando i genitori litigano è un po’ come se dentro di lui litigassero le sue due identità… puo’ essere una sofferenza lacerante… alla base della quale sta la minaccia di un fratellastro…
A 2/3 anni il bambino comincia a mentire sistematicamente:
… finti pianti per invocare cure… riconoscibili dal fatto che spesso si interrompono per dar modo al piccolo di capire se qualcuno sta ascoltando… Finte risate per dimostrare che si partecipa alla vita familiare… già a questa età l’ inganno varia ed è modulato sulla potenziale vittima… Uno studio recente rivela che a due anni e mezzo si mente una volta ogni due ore… le “bugie bianche” subentrano a 5/6 anni… L’ intelligenza del bambino è correlata in modo potente con l’ inclinazione a mentire e l’ inclinazione a mentire è correlata con l’ inclinazione a mentire a se stessi…
Vorrei soffermarmi su questa realtà sperimentale:
… sebbene manchi una chiara evidenza per l’ uomo adulto sembra ormai assodato che nelle scimmie superiori e nei bambini le capacità e l’ intelligenza crescono al crescere della disonestà [intellettuale]…
Certo che sarebbe interessante capire come far tesoro di questo dato. Pensiamo solo alla politica.
Si potrebbe provare così: le istituzioni contano più della moralizzazione, ovvero, privilegiando l’ etica sacrifichiamo le capacità mentre rendendola conveniente tramite istituzioni ben concepite salviamo capra e cavoli.
A proposito di politica:
… i soggetti carismatici con particolare attitudine alla leadership presentano… una maggiore propensione all’ inganno e all’ autoinganno… nonché una più debole capacità di smascherare i comportamenti ipocriti di chi li circonda (in genere i sottoposto)…
Anche in ambito accademico…
… i soggetti intellettualmente più dotati sono più propensi a ricorrere a manipolazioni su di sé e sugli altri…
Poiché il gioco è propedeutico alla vita in società, non sorprende che gran parte dei giochi esaltino la capacità di bluff:
… nei giochi si bluffa senza sensi di colpa… è il viatico ideale per poi tessere quella rete di piccoli inganni e reticenze che ci sarà tanto utile in società…
L’ autoinganno è favorito dalla selezione naturale, perché dovremmo disinnescarlo nella nostra opera educativa?
… per me la risposta è semplice: non credo in una vita, in una relazione, in una società costruita sull’ inganno…
C’ è un problema: più riusciamo a costruire una vita, una relazione, una società senza ricorrere all' inganno e all’ autoinganno, più inganno e autoinganno diventano efficaci.
Chi s’ impegna per la verità conferisce valore all’ inganno, chi è tollerante svaluta l’ inganno. Se contano le intenzioni, poco male, ma se contano i fatti…
In famiglia la retorica della trasparenza rende l’ ipocrisia inconscia un’ arma quasi irrinunciabile.
Ad ogni modo penso sia giusto, almeno a parole, combattere l’ ipocrisia.
Ma come possono i genitori combattere l’ ipocrisia dei figli (qualora lo si ritenga cosa buona e giusta)?:
… la punizione funziona poco… perché la si puo’ evitare ingannando… e quindi finisce paradossalmente per diventare un incentivo a raffinare gli espedienti…
Altro errore da evitare:
… contraddirsi… essere incoerenti… ricorrere a bugie in presenza dei bimbi… sono molto sensibili a questi comportamenti…
Qualcuno pone al bimbo le domande cruciali “guardandolo fisso negli occhi”:
… puo’ funzionare perché mentire è difficile e farlo guardandosi negli occhi lo è ancora di più… detto questo è possibile che si sviluppino tecniche sofisticate come l’ autoinganno…
La cosa migliore da fare è dare il buon esempio evitando la reticenza. Anche su questioni cruciali come la separazione o la morte di un genitore:
… creare un ambiente improntato alla fiducia è la cosa migliore per la crescita dei nostri figli…
La religione è un ambito dove gli autoinganni abbondano, non si puo’ negarlo.
… qualcuno si è spinto a dire che è la religione in sé a costituire un immenso autoinganno… un grande nonsense con effetti dannosi sull’ umanità, compresa quella fetta di umanità che la professa… una grande illusione perpetratasi grazie all’ inganno… Le cose potrebbero anche stare così ma chi lo sostiene non ha una teoria seria e si limita a proporre una metafora… la religione sarebbe come un virus che si diffonde nel corpo dell’ umanità… un virus che viaggia contagiando le menti degli uomini più deboli… un meme che ci minaccia… Ora, non si puo’ dire che una metafora, per quanto suggestiva, possa costituire un serio fondamento per una teoria evolutiva plausibile… Quando questi crociati dell’ ateismo sostengono con sicumera che tra venticinque anni le religioni saranno sparite mi viene da sorridere e pagherei per parlare con qualcuno di loro tra venticinque anni… semmai ci sarà ancora qualcuno in circolazione…
Darwin o Gesù?
… la verità probabilmente sta nel mezzo… la religione fa ampio ricorso all’ autoinganno, penso alle preghiere per l’ intercessione, al ripudio della razionalità e al conferimento di uno status speciale all’ adepto… ma c’ è pur sempre nelle religioni un nucleo irriducibile che punta sulla verità delle cose… per esempio, sembra un paradosso, in quelle religioni che insistono molto nel denunciare il rischio di autoingannarsi… la cosa migliore consiste nell’ analizzarle pazientemente separando le credenze fallaci da quelle benefiche…
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Ma perché non ci basta una fede probabilistica e riteniamo di doverla rafforzare per autoingannarci?
Innanzitutto perché una fede piena fa bene alla salute:
… salute e religiosità sono positivamente correlate… forse perché la persona religiosa è inserita in un gruppo di mutuo supporto… forse perché stabilire relazioni forti aiuta… forse perché molte religioni consentono al fedele di confessare in privato i propri traumi sfogandosi…
Fin qui la religione potrebbe essere facilmente sostituita da pratiche alternative. Ma c’ è anche qualcosa che è più specifico:
… il possedere una forte credenza è positivo di per sè per la nostra salute mentale… anche avere a disposizione una struttura di significati attraverso la quale comprendere e agire nel mondo conferisce benefici psicologici non indifferenti…
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Il celibato richiesto ai preti è facilmente giustificabile in termini teorici: obbliga alla dedizione completa.
Ma lo è anche in termini pratici: limita la corruzione azzerando il nepotismo:
… nella Chiesa Cattolica le dinastie sono molto rare… almeno se la confrontiamo con Nord Corea, Siria, Egitto, Giordania, India, Haiti, sette americane…
Forse dovremmo imporlo ai politici.
Ma perché il celibato è maschile?
… perché è più facile… nel maschio l’ attaccamento alla famiglia è più tenue…
Detto questo, alcune dichiarazioni della CC in tema di celibato appaiono quantomeno bizzarre:
… il celibato non contribuirebbe alla pedofilia dei preti mentre l’ omosessualità sì…
E’ chiaro invece che, a parità di tutto il resto, sia il gruppo dei celibi che il gruppo degli omosessuali sono più esposti a fenomeni di pedofilia. Per comprimere il fenomeno è normale si chieda loro standard morali più elevati.
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Le religioni più promettenti sono quelle aperte, universali e che puntano sull’ evangelizzazione (conversione dell’ infedele). Insomma, il cattolicesimo sembra più funzionale dell’ ebraismo:
… spesso i precetti religiosi richiedono o consigliano in modo pressante matrimoni tra correligionari, il che favorisce la congiunzione tra consanguinei con i noti inconvenienti che questo comporta in termini di diversificazione di rischio epidemico… solo le conversioni frequenti e l’ apertura a tutti i gruppi sociali possono neutralizzare il fenomeno…
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Molte religioni ci mettono in guardia dall’ autoinganno:
… Matteo 7: 1-5 è un invito a non giudicare il prossimo… la pagliuzza e la trave… chi è senza macchia scagli la prima pietra… la parabola del buon Samaritano…
Per non dire del Padre Nostro. “Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà”:
… una professione di umiltà del soggetto di fronte alla realtà e al suo piano più ampio… ci si impegna di fronte al reale e al rischio di auto-suggestione…
“non indurci in tentazione”:
… un’ ammissione di debolezza volta a mettere in guardia il fedele arrogante…
Forse il cattolicesimo dovrebbe puntare su questa peculiarità. Già Gide affermava:
… Gesù non ha detto nulla di sconvolgente sull’ amore… si è limitato a ripetere verità già diffuse da secoli… il vero messaggio rivoluzionario del cristianesimo è un altro: non giudicare…
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L’ autonganno si manifesta con le preghiere d’ intercessione. Esperimenti multimilionari sono stati approntati per misurarne l’ effetto. Risultato:
… nessun effetto… anzi, i soggetti informati che si pregava per loro hanno avuto mediamente una degenza post operatoria peggiore…
Nell’ esperimento Benson, quello a cui fa cenno RT, i gruppi di preghiera non conoscevano i destinatari delle loro richieste d’ intercessione. Secondo Richard Swinburne cio’ invaliderebbe l’ esperimento poiché la dottrina teologica sottesa alla preghiera d’ intercessione parla chiaro. C’ è una metafora che rende bene i dubbi del professore oxoniense:
… what I have written… can be seen by an analogy. Suppose that I am a rich man who sometimes gives sums of money to worthy causes, and that I am very well informed and I know just how useful (or not) different gifts would be. I receive many letters asking me to give such gifts. Some foundation wants to know if there is any point in people writing such letters to me - do they make any difference to whether know if there is any point in people writing such letters to me - do they make any difference to whether I give money to this cause or that? So the foundation commissions a study. Many people are enrolled to write letters to me on behalf of several causes rather than others in order to see whether subsequently I give more to those causes rather than to the other causes. In fact, let us suppose, I am normally moved by such letters; I think that the fact that many people take the trouble to write to me on behalf of some cause about which they care a lot is a reason for giving to that cause. But I now discover why I am suddenly bombarded with a stream of letters on behalf of certain causes; and I realise that on this
occasion, unlike on other occasions, the letter writers have no deep concern for the causes for which they write. So of course on this occasion I pay no attention to the letters…