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sabato 3 luglio 2010

Il pitone ci sperava

Piiistaa, Miriam, fammi strada. Voglio raccontarti di un personaggio non meno infido del tuo Giuda.


Eh già, non posso astenermi. Quando nel forum Augias viene tirato in ballo, sento che devo dire la mia, che esimermi sarebbe un tradimento, che devo dare sfogo alla passione che mi lega inesorabilmente al buon vecchio Pitone. [E' così che lo chiamano tutte le maestranze RAI...arriva er Pitone]...


Ogni volta che lo vedo in TV, lui mi fa l' occhiolino, io aggrotto la fronte in modo interrogativo, e lui me ne fa un altro. Le sue performances sono tutte una sequela di strizzatine d' occhio, alla fine se ne contano a decine, quasi tutte incomprensibili a chi si è acculturato frettolosamente.


Il fatto è che il Pitone, non c' è che dire, è gentile, educato, pettinato (più o meno), signorile, a modo, garbato, cortese...


...ma, sopratutto, è subdolo.

Subdolo come...non saprei dire...subdolo come un Pitone, ecco. Un Pitone reticolato. [ma lo sai che questi macchinisti rai sono proprio delle lenze?]


Nella sua "striscia" quotidiana dell' una, il lubrico Pitone mette in scena ogni giorno la quintessenza della doppiezza.


Sempre alle prese con un' allusione, con una risatina d' intesa verso la parrocchietta degli spettatori selezionati, con l' arte del non-detto, con un accenno subito abbandonato ostentando finto pudore, con un occulto riferimento che non si capisce ma poi si capisce, con l' ammiccamento complice, con segnali criptici che fanno tanto "mafia", con un gesuitismo da cortigiano untuoso...


Beneficiati della sua gradevole compagnia, non smettiamo mai di sorridere, anzi, ridiamo sussultando leggermente, senza mai perdere in attendibilità, dando contenuto sfogo al nostro elegante e silenzioso buonumore.

Poi ridiamo ancora e, quando sembra finita, ridiamo ancora un po' per atterrare meglio nel mondo delle cose serie. Come siamo fighi.


Ridacchiamo composti e con la tranquillità d' animo di chi puo' farlo "alle spalle", evitando quell' increscioso fastidio che è l' obiezione.


Poi, tutto d' un tratto, quando l' allusione è troppo scoperta, ecco che sul proscenio della recita pitica, esce il falso pompiere che alberga in lui: "...no...no...ma cosa avete capito?...non volevo certo dire quello..." e giù una sghignazzatina affinchè sia chiaro che...voleva proprio dire quello.


Siccome il Pitone non puo' pontificare tutto il tempo, allora invita ospiti che riferiscano fedelmente il suo pensiero. Poichè è un gentleman e aborre la telerissa, invita solo quelli, da sempre.


Dobbiamo capirlo: è talmente dozzinale entrare in contatto con la controparte. Non trovate? Poi magari ti tocca anche interrompere la tua rilassante risatina per fornire un chiarimento. Alla lunga la controparte fa venire l' ulcera, il Pitone non ha tutti i torti quando agisce all' insegna di questo motto...

... le frustrazioni lo prosternano, povero Pitone. In fondo vorrebbe solo parlare di bassa politicuzza partecipando alle zuffe da bar come un pirla qualsiasi, la sua intima natura è quella ("pirla qualsiasi"). Ma, purtroppo, l' altissima considerazione che ha di sè lo costringe a simulare dimestichezza con la cultura più raffinata, ad occuparsi solo di cibo per la mente rinchiudendosi in quell' angusto e frigido recinto.

Ecco che allora, nel tempo, l' evoluzione darwiniana del suo enorme cerebro, gli ha regalato la splendida ambiguità che lo abilità a molti giochi di prestigio. Per esempio, quello di affrontare ed esaurire tre argomenti in un solo discorso.


E' un magnifico lanciatore di freccette (avvelenate), i suoi nano-strali partono da tutte le direzioni per arrivare in un unico punto: la schiena del nemico.


Schiena? Sì, schiena. Si è forse mai visto un subdolo che non fosse anche vigliacco? E il Pitone è il subdolo per eccellenza della TV italiana.


'Sto nemico, essendo antipatico al Pitone, si trasforma quasi subito in un "nemico pubblico", e, nel volgere di poco, nel "nemico della civiltà", alla fine della fiera è diventato il "nemico dell' umanità". Un capolavoro che non dura più di venti minuti rai.


E' un nemico decisamente indifendibile. Di solito trattasi di un orribile e immorale cafone che manca un congiuntivo su due. Il suo nome non verrà mai pronunciato. Le sottili e moderate labbra del Pitone non hanno mai accolto il nome di uno solo dei nemici trafitti proditoriamente.


***


Ma non sono tutte rose e fiori, cara Miriam, ultimamente anche il Pitone ha avuto i suoi grattacapi.


Eh sì, lui ci sperava...ci spera sempre, ma questa volta sembrava proprio l' occasione buona e c' ha sperato ancora di più.


E' il sogno di tutti gli intellettuali zoppicanti: vendicare la loro mediocrità imboccando l' unica via che puo' condurli alla fama, alla gloria, a rimanere scolpiti nell' immaginario collettivo. E qual è questa Via? Semplice: una bella censura clericale. E' roba esplosiva questa, è roba che ti eterna nei secoli un giordanobruno qualsiasi.


E il Pitone ci sperava, caspita se ci sperava, con 'sto libro su Gesù poi! Ma i Censori si rivelavano dei veri maleducati, si facevano attendere come dame di alto lignaggio, e la tanto attesa censura tardava in modo sfacciato.


Così, in un momento di panico, se l' è inventata.


Mica scemo il Pitone.


D' altronde si sa come vanno queste cose, se il processo non dovesse disgraziatamente arrivare, te lo puoi sempre architettare per conto tuo. Sì, certo, bisogna essere un po' subdoli per farlo. E allora? Che problema c'è? Manca forse la materia prima?

"IO PROCESSATO DALLA CHIESA PER IL MIO LIBRO"


Questo titolo campeggiava sopra l' articolo in cui il Pitone denunciava tra l' orgoglioso, l' indignato e l' affranto, di essere rimasto vittima di una "dotta reprimenda".


Il Torquemada di turno si chiamava Romano Penna (noto studioso di esegesi neotestamentaria). Il meschino processo si era tenuto nell' inquietante Università Lateranense. Le fascine per il rogo sarebbero state accatastate in luogo ancora da precisare, si spera Campo dei Fiori. Sempre lì l' erezione della Statua...


Nell' articolo il morituro non si asteneva dal riportare le crudeli parole con cui era stata pronunciata l' abominevole senenza: "...non si puo' parlare di Gesù se si prescinde dalla fede...".


Pur lambito dlla fiamma mondatrice, il Pitone riusciva a mantenere in nervi saldi per dilungarsi a spiegare per filo e per segno il perchè "Gesù sia compreso meglio a prescindere dalla fede".


Ma...guardiamoci un po' nelle palle degli occhi, e diciamocelo: è fatta...ecchissenefrega di come si comprende Gesù e di tutto il resto...


Il primo a disinteressarsi della faccenda speculativa è il Pitone stesso, chissà che non convinca qualcuno e debba così rinunciare al suo Bronzo e ai Libri di Storia. Non sia mai, meglio concentrarsi sul lato scandalistico.


***


Ah, dimenticavo di dire: un breve accertamento è stato sufficiente per scoprire che "Il Processo del secolo" si era tenuto all' insaputa dei Giudici e di tutte le parti coinvolte, eccezion fatta del Pitone.


Purtroppo alcuni dettagli insignificanti potrebbero mettere in pericolo la ricostruzione del "martire": sembra che nella sua conferenza, Romano Penna non lo abbia degnato di alcuna "reprimenda". A questa notizia lo sconcerto è piombato tra gli eretici più ortodossi.


Il prof. Sergio Lanza, organizzatore della "Lectio", ha confermato che il Pitone era presente tra il pubblico - fu notato poichè, ligio ad un dovere di irriverenza, si alzò prima per andarsene - ma che il suo Saggio non è stato valutato in alcun modo nel corso dell' incontro.


Ormai per gli ingenui è tutto chiaro, il Pitone ha travisato un passaggio del Professore, il quale non voleva certo impedire lo studio di Gesù ai non credenti (e me pareva).


Figuriamoci, si era limitato a dire: "Poichè le uniche fonti su Gesù provengono dalle comunità dei credenti, bisogna analizzarle senza prescindere dalla fede che permea queste comunità". Sono banalità talmente banali che di solito vengono pronunciate ad una platea dormiente.


***


Calma però, forse c' è altro materiale, forse non si è trattato di foga eccessiva nel difendersi da accuse fantasma, il Telefono Giallo è rovente, qualcosa si muove nei sotterranei del Vaticano.

Andiamo un po' più a fondo, il popolo bue ceda la mano ai sottili indagatori dell' illuminismo più avanzato.


Detto fatto. Nuovi elementi sembrano emergere e un' ulteriore inquietante ipotesi viene messa sul tappeto, ora ve la sussurro ma, mi raccomando, acqua in bocca: sembra che il Prof. Penna nello svolgere la sua apparentemente innocua conferenza, vedendo in sala il Pitone e sapendolo esperto del "ramo", gli abbia fatto nientemeno che...l' occhiolino. Cosa ci sarà sotto? Paura eh?

... fine prima puntata...