venerdì 30 maggio 2014

Evangelizzazione o valori? I cattolici tra riduzione etica e silenzio http://www.libertaepersona.org/wordpress/2014/05/evangelizzazione-o-valori-i-cattolici-tra-riduzione-etica-e-silenzio/?utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=evangelizzazione-o-valori-i-cattolici-tra-riduzione-etica-e-silenzio
primavera 2014 from riccardo mariani on Vimeo.

Altri due mesi insieme

L' uomo-divano rapisce ciuffetto from riccardo mariani on Vimeo.

Violenza & Violenza

Com’ è noto, raccontare la storia in termini di “buoni e cattivi” abbassa il quoziente d’ intelligenza di chi partecipa alla discussione.

Tuttavia, gli esempi di questa pessima abitudine fioccano. Mi limito a farne un paio prendendo a pretesto il tema sempre caldo del femminicidio.

1) Certo femminismo vede tutti mali del mondo contemporaneo come un lascito del Patriarcato, ovvero di un’ epoca in cui gli uomini (i cattivi) opprimevano le donne (buone). Il femminicidio, la cui denuncia è tanto in voga, non fa eccezione. Praticamente, dopo Auschwitz viene il Patriarcato.

2) Certo anti-femminismo vede la retorica femminista sul femminicidio come una cortina fumogena (cattiva) volta a nascondere la dura  realtà dei fatti: in famiglia e nella coppia le donne picchiano quanto se non di più degli uomini. In questo caso i “buoni” sono coloro che senza pietà ci mettono davanti alla “dura realtà dei fatti” liberandoci del persuasore occulto che lavora indefesso in favore della lobby femminista.

 

Come modificare le due storielle per ripristinare il quoziente d’ intelligenza degli interlocutori? Faccio un tentativo.

1bis) Il Patriarcato è solo un assetto sociale che, in determinati contesti, realizzava, secondo le attitudini di ciascun sesso, un equilibrio nella divisione dei compiti. Oggi, in contesti mutati, ha poco senso, e la transizione verso nuovi equilibri (da scoprire) è a buon punto, bisogna solo accompagnarla senza tante isterie. Persino il femminicidio è meglio spiegato come istinto naturale che come portato culturale: l’ uomo che vede minacciato il suo status di riproduttore reagisce in modo violento (ricordiamoci sempre che il nostro cervello è stato “costruito” migliaia di anni fa per funzionare bene allora). Naturalmente è un istinto che puo’ e deve essere controllato dalla ragione, specie ora che una reazione del genere è completamente insensata.

2bis) E’ vero, nella coppia la donna picchia più dell’ uomo, ma la differenza, oltre che nei danni provocati, è anche nel significato che assumono “le botte” impartite alla controparte. La donna, in genere, vuol lanciare un segnale al suo partner, l’ uomo vuol far male. Per la donna è una forma estrema di comunicazione, a volte persino sofisticata; per l’ uomo una pura e semplice perdita di controllo.

giovedì 29 maggio 2014

Economics and Morality http://conversableeconomist.blogspot.com/2014/05/economics-and-morality.html
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Educational Standards and the Burden of Proof http://www.cato-unbound.org/2014/05/29/kevin-currie-knight/educational-standards-burden-proof
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lunedì 26 maggio 2014

Race

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sabato 10 maggio 2014

Classe media (nel mondo)

"Hollowing Out": A Global Perspective, Bryan Caplan | EconLog | Library of Economics and Liberty:



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Sei a cena con amici e il discorso cade sulle nuove diseguaglianze. La classe media fatica e i commensali si lamentano per come va il mondo. Come reagire? Un ottimista come te non puo' accettare questo mood della discussione, deve intervenire al più presto per invertire la rotta.

Consiglio. Mettere in chiaro tre punti:

1) Concentrarsi sul mondo anziché sul proprio orticello. Guarda l' andamento dei redditi reali. C' è qualcuno che stagna? Sì, giusto l' ottantesimo percentile, giusto una parte della classe media dell' occidente. Insomma, una goccia del mare. Un mare con onde impetuose che potremmo interpretare come le classi medie dei paesi emergenti.

2) Concentrarsi sui consumi piuttosto che sul reddito. Il tenore d vita di una persona è dato dai consumi, non dal reddito. Che te ne fai di una ricchezza che non utilizzi per i tuoi bisogni? Ci fai dentro il bagno, come zio Paperone? Non scherziamo. Eppure si continua a parlare di diseguaglianze riferendosi ai redditi, forse perché questo fa comodo agli allarmisti. In termini di consumi i divari si restringono, specie quelli sostanziali. Intanto la percentuale di reddito che la classe media tanto in sofferenza spende per cibo e abbigliamento è calata notevolmente.

3) Concentrarsi su quello che gli economisti chiamano qualità dei consumi per evitare il CPI bias. La spesa per un telefono cellulare è rimasta la stessa ma vuoi mettere lo sbalzo nella qualità dei telefoni a nostra disposizione rispetto a 25 anni fa? Eppure questo enorme miglioramento non è registrato da chi indulge nel CPI bias continuando a dire che la realtà fattuale della classe media è stagnante.

Ora che avete indossato le lenti rosa non va un po' meglio?