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giovedì 13 dicembre 2018

SAGGIO Poco più…


Poco più…


La solita storiella sulle armi liofilizzata in un dialoghetto tra John e il mahatma
JOHN WAYNE: guai a chi tocca i miei cannoni. E’ un mio diritto girare con l’artiglieria e nessuno me lo toccherà.
MAHATMA GANDHI: questo tuo “diritto” lo paga caro la sicurezza della comunità. Per questo è buono e giusto limitarlo. Dài qua.
JOHN WAYNE: come fai a fare certe affermazioni? Prova quello che dici.
MAHATMA GANDHI: ma non hai letto il giornale!: più armi, più morti da arma da fuoco. Punto. E’ tutto chiaro e semplice. Guarda:
JOHN WAYNE: cazzate, qui dentro ci sono anche i suicidi. Io direi: più armi, più suicidi con armi da fuoco. Fa una certa differenza. Guarda:
MAHATMA GANDHI: urca, hai ragione. Ok, ma cambia qualcosa? Dobbiamo aver cura dei nostri fratelli depressi. Sì o no?
JOHN WAYNE: no. Se la vedranno con il buon Dio i tuoi fratelli depressi, non sono il loro angelo custode. Ma torniamo a noi, tolti di mezzo gli infelici le cose cambiano un pochetto: più armi, meno morti ammazzati. Guarda e stupisci:
MAHATMA GANDHI: qui c’è qualcosa che non mi torna. Non puoi confrontare mele con pere. Bisogna “normalizzare” i dati. Esempio: nelle campagne ci sono più armi che nelle città, ma noi sappiamo che nelle città ci sono più omicidi a prescindere. Altro esempio: i bianchi hanno più armi dei neri ma tra i neri i morti ammazzati sono di più a prescindere. Altro esempio: nel nord ci sono più armi che nel sud ma nel sud si ammazza di più a prescindere. Queste variabili si chiamano “confounder”: bisogna tenerne conto, ignorantone di un cowboy!
JOHN WAYNE: vedo che fai il precisino quando i dati cominciano a dire cose spiacevoli. Parli di “normalizzare”, di “conf…”… prima non sapevi neanche cosa fossero. Ad ogni modo, cosa ti cambia una volta che tieni conto dei “conf…”, insomma di quella roba lì?
MAHATMA GANDHI: cambia tutto: la relazione torna positiva: più armi più morti da arma da fuoco. Tiè.
JOHN WAYNE: vecchio, col primo solido grafico avevi qualche speranza di farmi riflettere. Ora invece, dopo aver considerato tutti i “confounder” (che ti fanno comodo), ti sei ridotto ad una relazione spettrale. Sarebbe forse in nome di questi miserabili decimali che intenderesti disarmarmi? Qui non c’è nemmeno un’evidenza sperimentale, solo correlazioni del cavolo a coefficienti minimi! Insomma, giù le mani dai miei cannoni.
MAHATMA GANDHI: correlazioni sì, legami spettrali forse ma pur sempre significativi da un punto di vista statistico. A me basta.
JOHN WAYNE: spiacente, ci vuole ben altro per comprare un diritto sacrosanto! O sei forse diventato un utilitarista della più bell’acqua? Uno senza valori che va dove lo porta il terzo decimale?
MAHATMA GANDHI: utilitarista a me? Come osi? E poi, se proprio vuoi riflettere, guarda gli omicidi nel tuo paese, confrontali con quelli europei. Non ti viene da rabbrividire? Chissà perché una differenza tanto abissale. Te lo dico io: da voi i “cannoni” che tanto ami stanno ovunque.
JOHN WAYNE: siamo un popolo passionale, che ci vuoi fare. Ci impegniamo anche senza i cannoni se è per quello. Da noi, gli omicidi senza armi da fuoco sono pari a quelli totali di Francia, Germania e Australia messi insieme. Modestamente. Siamo fatti così, lascia stare i cannoni che stanno bene dove stanno. Ci sono stati come il Wyoming strapieni di mitraglie che hanno un tasso pari a quello europeo, poi ci sono stati come Washington DC con leggi restrittive di stampo europeo dove sembra di stare in un mattatoio.
MAHATMA GANDHI: vuoi riproporre la solita tiritera della “cultura della violenza”?
JOHN WAYNE: certo! Ti dispiace? Il sud e i neri ne sono permeati, non è colpa mia. Fai la tara e i nostri numeretti si “nanificano” a livello europeo o poco più.
MAHATMA GANDHI: a me quel “poco più” interessa, lo traduco in vite umane: è in nome di quel “poco più” che ti chiedo di consegnarmi la tua colt.
JOHN WAYNE: è proprio per quel “poco più” che non te la darò mai. Per conculcare un diritto datomi da Dio ci vuol ben altro. E adesso fila! 

SAGGIO Bang bang


Bang bang


Quando faccio capire che non mi piacciono le misure restrittive sulle armi vengo regolarmente escluso dal salotto buono che tanto ambisco frequentare.
Approfitto allora di questo spazio per motivare la mia opinione nel modo più semplice possibile: zero link, zero numeri.
Parto da una petizione di principio: il diritto a possedere delle armi è un diritto fondamentale e radicato nel diritto di proprietà.
Penso che fin qui siamo tutti d’accordo. Perché una pistola dovrebbe essere diversa da un’auto?
Naturalmente, si puo’ derogare anche ai diritti se ci sonosolide ragioni per farlo.
Per molti ci sono eccome  e riguardano la sicurezza pubblica. A me, invece, sembra che non ci siano. In parte questo giudizio è soggettivo ma in parte basato sull’evidenza. E allora vediamola questa evidenza.
A questo punto il dibattito vira sui numeri e si sposta negli USA, dove i numeri sono disponibile. Chiaramente si operano delle semplificazioni: la proxy per “sicurezza” sono i “morti per arma da fuoco”. Ebbene, chi difende misure restrittive fa notare che il possesso di armi è collegato con più morti per armi da fuoco. Il collegamento è solido.
La mia risposta è: tra i morti per arma da fuoco ci sono molti suicidi, se non li consideri il rapporto si capovolge: più armi, meno morti per armi da fuoco.
E’ chiaro che a questo punto occorre fare un’altra petizione di principio: chi si vuole suicidare ha diritto di farlo. I paternalisti non saranno d’accordo ma pazienza (il paternalismo non va più di moda).
Purtroppo, non è finita. Giustamente si fa notare che il confronto occorre farlo tra grandezze omogenee. Esempio: nelle campagne ci sono più armi che nelle città, ma noi sappiamo che nelle città – a parità di armi disponibili – ci sono sempre più omicidi. Altro esempio: i bianchi hanno più armi dei neri ma tra i neri i morti ammazzati sono di più a prescindere dalle armi che ci sono in casa. Altro esempio: nel nord ci sono più armi che nel sud ma nel sud si ammazza di più a prescindere. Occorre tenere il dovuto conto dei cosiddetti “confounder”
Ecco, se facciamo la tara con i “confounder” anti-gun torna il collegamento positivo: più armi da fuoco, più morti ammazzati da armi da fuoco. Ma è un collegamento ben più tenue del precedente. Nel mio giudizio soggettivo tale collegamento non è abbastanza solido per conculcare un diritto fondamentale. Teniamo anche presente che non parliamo sulla base di esperimenti (impossibili in questo ambito) ma sulla base di semplici correlazioni statistiche.    
Altri però fanno notare la differenza tra USA e Europa negli omicidi, una differenza spaventosa in favore dei proibizionisti. Io faccio notare che gli omicidi USA commessi senza l’uso di armi da fuoco sono più numerosi degli omicidi totali commessi in Francia, Germania e Australia messi insieme. E’ chiaro che negli USA c’è una cultura della violenza che prescinde dalle armi. Inoltre, negli USA ci sono stati ad alta densità di armi con un tasso di omicidi a livello europeo (esempio il Wyoming), così come ci sono stati che coniugano leggi “europee” con un numero di omicidi vertiginoso (esempio Washingon DC).
La cultura della violenza è radicata specialmente al sud e tra i neri. Se prendiamo i territori americani e li rendiamo statisticamente omogenei all’ Europa notiamo che i tassi relativi agli omicidi sono pressappoco gli stessi, a prescindere dalla libera circolazione di armi.
Ecco, con questi dati a disposizione il nazionalista non ha dubbi su quel che c’è da fare,  puo’ darsi che anche un utilitarista di stretta osservanza proponga misure restrittive. Io non me la sento, per me ci vuole qualcosa di più consistente per far fuori una libertà.