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venerdì 5 dicembre 2014

In giorni come questi...

In giorni come questi si torna sempre volentieri... - Riccardo Mariani:



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In giorni come questi si torna sempre volentieri al buon Koenig:
“… la corruzione è sempre esistita e sempre esisterà, il suo motore – ce lo ha spiegato il dott. de Mandeville - è lo stesso della prosperità: l’ egoismo dell’ individuo. La corruzione muove il mondo e non varia granché nel tempo e nello spazio, anche se varia la sua percezione… lo riconoscono implicitamente persino le classifiche annuali di Transparency International che dal 1995 non sono più fondate su fantomatici Indici di Corruzione bensì su Indici di Corruzione Percepita… Ogni opposizione al fenomeno rischia di essere irrazionale, anche perché i danni prodotti sono minimi: se tutti corrompessero l’ efficienza del sistema resterebbe pressoché intatta… unica vittima – e neanche sempre – il fisco, non proprio un modello di efficienza… Uno si attenderebbe allora due ordini di lamentele: quella dei pagatori netti di tasse al grido: “meno tasse per tutti” e quella degli incassatori netti di tasse al grido “lotta dura alla corruzione”… in genere si sente solo la seconda voce, il primo gruppo ha connaturato quel dinamismo affaristico che lo rende poco incline alla crociata… L’ uomo onesto è alla sua radice un indolente che si prende tutto il tempo di riflettere come se fosse ancora sui banchi di scuola, e non di rado l' università è l’ unico mondo che frequenta o che comunque rimpiange, i blog anonimi consentono a questo eterno adolescente di interloquire con altri indolenti in modo da redigere col contributo collettivo un piano per salvare l’ universo… in genere siamo di fronte a un forsennato della trasparenza… un uomo di lettere che investe sul suo stipendio statale per assicurarsi un rifugio fuori dal “sistema”… un tale che traveste il suo risentimento in modo da renderlo presentabile nei panni integerrimi di Giustizia e Verità… sepolto dalle sue carte, confinato nelle sue discussioni labirintiche, prigioniero di argomenti astratti, finisce puntualmente per forgiare nella sua mente (l’ unico attributo dinamico che possiede) un Uomo immaginario, una Città Ideale… parlo avendo in testa storici del medioevo, specialisti di letteratura inglese, biologi molecolari, giornalisti politici, filosofi della conoscenza, tutti protesi nella grande guerra alla corruzione, hanno il solo torto di credere che la loro intelligenza, innegabile nelle materie dove operano professionalmente, faccia assurgere le loro considerazioni a qualcosa di diverso dalle chiacchiere da bar…”
Segue gustoso ritrattino di Noam Chomsky ma mi fermo qui.

martedì 30 novembre 2010

Strenna per Di Pietro

Molti regimi non consentono il voto, altri - quelli democratici - non lo pesano. Il danno arrecato da simili lacune non è riparabile facilmente.

Ma un rimedio a questo fastidioso impiccio c' è: la corruzione.

Tralasciamo la teoria e veniamo agli esempi.

E' assurdo che sulla "proibizione del fumo" il voto di un "disinteressato" che passa per strada valga quanto quello di chi considera un affare del genere questione di "vita o di morte".

E continuiamo pure con questo esempio. Se una maggioranza di votanti svogliati proibiscono il fumo ma una ristretta e motivata minoranza di fumatori non vuole rinunciare, non si preoccupino, una via per raddrizzare l' ingiusto esito democratico esiste: si corromperanno, attraverso lo spacciatore, i funzionari addetti a reprimere i traffici illegali. Visto infatti l' interesse per la faccenda, i fondi non mancheranno. Mancheranno invece i fondi per far rispettare una legge che non interessa più di tanto a chi l' ha votata. Morale: con la corruzione, tutti vivranno più felici e contenti.

La corruzione, per questa sua virtù "correttiva", è diffusa ovunque nella storia e i più onusti personaggi che la dominano non ne andarono esenti. Si pensi solo a Pericle, Cesare, Napoleone... Altri la tollerarono, anche perchè consapevoli dei vantaggi sociali che arrecava. Corruzione, spesso, era sinonimo di prosperità.

Bacchettoni e affaristi raggiungevano il loro scopo; una corruzione discreta consentiva ad apparenza e sostanza di convivere senza combattersi in modo dispendioso.

Si pensi solo al fatto che quella che oggi chiamiamo "libertà civile" vide la luce nella Storia grazie alla compravendita di un privilegio.

La logica dunque fila, si tratta nient' altro che di un' applicazione del teorema di Coase. Ma in questa sede ad interessarmi è l' infinita sequela di avvenimenti storici in grado di rimpolparla. A metterli in fila c' ha pensato Gaspard Koenig in un libro provvidenzialmente tradotto.

Solo la morale cristiana pose in seguito un freno parziale al fenomeno.

Una coppia di personaggi storici illustra bene la logica nascosta di quel che spesso succede in termini meno macroscopici: Kurt Becher, individuo amorale, per avidità e scarso senso della legge salvò migliaia di ebrei dall' olocausto. Eichmann, funzionario dotato di moralità sinceramente sentita e grande senso del dovere, ne infornò una quantità industriale.

Il libro: Le virtù discrete della corruzione.