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venerdì 20 settembre 2019

IL GRANDE RITORNO DEL DILETTANTE (E DELL'ANALOGIA)

IL GRANDE RITORNO DEL DILETTANTE (E DELL'ANALOGIA)
Un tempo la conoscenza di molti fenomeni era piuttosto superficiale, cosicché si procedeva in modo amatoriale con l’uso di analogie.
Con la modernità e la scienza ci si specializza, ci si professionalizza, si guardano le cose da vicino e l’analisi diventa lo strumento predominante per conoscere.
Con la post-modernità i fenomeni complessi – ovvero non descrivibili in modo analitico – sono al centro della scena. L’analogia torna di moda insieme al contributo del dilettante che, avendo una conoscenza meno approfondita ma più estesa del professionista, sa impiegarla al meglio.
AMAZON.IT
Range: How Generalists Triumph in a Specialized World

giovedì 19 settembre 2019

IL POTERE DELL’ANALOGIA

IL POTERE DELL’ANALOGIA
Questo giochetto io davvero non l’ho mai capito: ti mostrano tre scatole dicendoti che dentro una di esse c’è un assegno da 1 milione di euro. Tu scegli a caso ma la prima ad essere aperta è una delle due che tu hai scartato, lì dentro l’assegno non c’è. A questo punto restano solo due scatole chiuse e ti viene detto se vuoi cambiare la tua scelta iniziale. Ecco, a quanto pare decidersi per il cambio è la cosa più razionale da fare. Ma Perché? Perché mai dovrei cambiare?
Io non capisco, ma non mi cruccio più di tanto, anche Paul Erdos – probabilmente il più grande matematico dei nostri tempi – non vedeva il motivo di cambiare.
Poi, ieri, m’imbatto nel medesimo problema formulato diversamente. In questa nuova versione il cambio è molto più intuitivo: ti mostrano tre pugili dicendoti che due sono alla pari (anche se nella box non esiste il pareggio), il terzo li batte entrambi regolarmente. Individuando il campione che non perde mai vincerai 1 milione di euro. Tu ne scegli uno a caso, dopodiché i due che hai scartato combattono, con il primo che vince e l’altro che va a casa. Ti chiedono: prima di far combattere i due che restano e assegnare il premio, vuoi forse cambiare la tua scelta? Bè, sì, io cambio in favore del vincente, di lui per lo meno so qualcosa in più rispetto a quello che so di quello che ho scelto in partenza.
Informazioni su questo sito web
EN.WIKIPEDIA.ORG
The Monty Hall problem is a brain teaser, in the form of a probability puzzle, loosely based on the American television game show Let's Make a Deal and named after its original host, Monty Hall. The problem was originally posed (and solved) in a letter by Steve Selvin to the American Statistician in...

mercoledì 1 agosto 2018

Use ‘Metaphorical Scaffolding’ to Learn Hard Stuff charles chu

Use ‘Metaphorical Scaffolding’ to Learn Hard Stuff
charles chu
Citation (APA): chu, c. (2018). Use ‘Metaphorical Scaffolding’ to Learn Hard Stuff [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia ( giallo) - Posizione 2
Use ‘Metaphorical Scaffolding’ to Learn Hard Stuff By charles chu
Evidenzia ( giallo) - Posizione 8
effortless for them but impossible for you.
Nota - Posizione 8
IL DOMINIO DELL ARGOMENTO CHE HA LA PERSONA INTELLIGENTE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 10
Gian-Carlo Rota
Nota - Posizione 10
SULLE CRITI CHE A ERDOS
Evidenzia ( giallo) - Posizione 10
mathematician only has a few tricks:
Nota - Posizione 11
GENERALE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 12
I felt annoyed when the older mathematician flatly and definitively stated that all of Erdos’ work could be reduced to a few tricks which Erdos repeatedly relied on in his proofs.
Nota - Posizione 13
ROTA DISTURNATO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 13
other mathematicians, even the very best, also rely on a few tricks
Nota - Posizione 14
TRUCCHI MENTALI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 14
High-level thinkers are not dark magicians — they’re smart-but-otherwise-ordinary people who’ve picked up some interesting tricks.
Nota - Posizione 15
I GRANDI PENSATORI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 17
hard to understand.
Nota - Posizione 17
MECCANOCA QUANTISTICA O NEUROSCIENZE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 18
its true for everyone
Nota - Posizione 18
MA QS È VERO ANCHE X GLI ESPERTI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 19
“I think I can safely say that nobody understands quantum mechanics.”
Nota - Posizione 19
RF
Evidenzia ( giallo) - Posizione 22
“… most scientists aren’t much better than average at when it comes to intuitively working with such abstractions.
Nota - Posizione 22
MICHEL NIELSEN
Evidenzia ( giallo) - Posizione 28
our bodies aren’t ‘designed’ for modern life at all.
Nota - Posizione 29
TUTTO È DIFFICILE X NOI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 31
The mind developed as a way of furthering competition with our fellow living beings, and only incidentally to understand the laws of the Universe.
Nota - Posizione 32
COMPETIZIONE NN COMPRENSIONE...TUTTO È DIFFICILE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 32
recognizing faces, making tools, and understanding social situations.
Nota - Posizione 33
COSA SAPPIAMO FARE...NIENTE EQUAZIONI O LEGGI COSMOLOGICHE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 35
Try to imagine a six-dimensional space. Tried?
Nota - Posizione 35
ESEMPIO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 36
impossible for everyone, including theoretical physicists.
Nota - Posizione 36
Cccccccccccc
Evidenzia ( giallo) - Posizione 36
But theoretical physicists do think in six dimensions all the time.
Nota - Posizione 37
MA....COME FANNO?
Evidenzia ( giallo) - Posizione 39
Steven Pinker’s book The Blank Slate:
Nota - Posizione 39
ILLUMINANTE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 40
mismatch between the purposes for which our cognitive faculties evolved and the purposes to which we put them today.
Nota - Posizione 41
MISMATCH
Evidenzia ( giallo) - Posizione 44
“… we have no mental tools to grasp [these subjects] intuitively. We depend on analogies
Nota - Posizione 45
IL RIFUGIO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 45
or on jerry-built mental contraptions
Nota - Posizione 45
CcccccccTRUCCHI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 53
metaphors aren’t just for English teachers, poets, and singer-songwriters.
Nota - Posizione 54
.....ANCHE LA SCIENZA NN LA LETTERATURA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 58
our capacity for abstract thought is grounded in (conceptual) metaphor. We reason about abstract domains in terms of more concrete, embodied domains.
Nota - Posizione 58
LAKOFF
Evidenzia ( giallo) - Posizione 61
we understand ideas in terms of other ideas.
Nota - Posizione 61
FONDAMENTALMENTE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 63
Metaphors have to come from somewhere. Well, this “somewhere” happens to be our bodies.
Nota - Posizione 64
IL CORPO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 77
Anyway, another way to help master abstract ideas is to give them a sexy name.
Nota - Posizione 77
ALTRO MEZO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 88
Any small shift in context destroys your ability to think —
Nota - Posizione 89
È INEVITABILE CHE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 97
Start with intuitive, physically-understandable, experience-grounded diagram to aid your understanding
Nota - Posizione 98
PARTENZA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 102
For years and years, I thought relying on diagrams & intuition was a weakness,
Nota - Posizione 103
L EQUIVOCO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 104
The teachers I admire today (like the physicists above) all start with intuition & metaphor before layering in rigor & abstraction.
Nota - Posizione 106
IL MIGLIOR INSEGNANTE

martedì 5 luglio 2016

Difesa dell'analogia

Nel geniale libro After the ball i due autori , un pubblicitario è uno psicologo , spiegano le tecniche di inganno mentale con cui si smantella un sistema coerente e si sdoganano idee folli. Il trucco è contrapporre ad idee logiche idee analogiche. L'analogia che passa dall'emisfero emotivo è dialetticamente più potente della logica che passa dall'emisfero razionale, ed è più veloce. Uno deve fermarsi un attimo per capire dove è la fregatura… I campioni mondiali del pensiero analogico, non usano il pensiero basato sulla razionalità ( pensiero logico) ma su concetti arbitrari che si cerca di spacciare come giusti per somiglianza apparente ( da cui analogia ) con qualcosa di bello… Un esempio di pensiero analogico è avvicinare la storia di Maria alla pratica orrenda dell’ utero in affitto. No, l'utero in affitto non c'etra un fico. Lei resta con il suo bambino in braccio ben stretto al seno dopo che lo ha partorito, mica arrivano due descamisados a petto nudo per strapparglielo via e stringerlo loro mentre frignano istericamente . Nemmeno l'impagabile logica del militante lgbt può tirare in mezzo l'utero in affitto. D'accordo, forse non è un esempio di utero in affitto ma è sicuramente un'eterologa. È la stessa cosa di un'eterologa. Una fecondazione senza sessualità. Un'eterologa. La stessa cosa.
Silvana de Mari
La mia esperienza è completamente opposta: solo con un largo uso di analogie si puo’ imbastire un dialogo fondato sulla ragione.
L’assenza di analogie implica un solipsismo in cui ogni interlocutore parla per conto suo.
Di fronte alla tesi dell’altro espressa in modo arcano o gergale richiedete analogie! La comprensione sarà più limpida e i difetti di ragionamento salteranno all’occhio.
Oserei dire che senza analogie non puo’ esistere critica. Senza analogie ogni fiaba potrebbe ambire ad essere un modello del reale.
Fate caso a come le cose siano invertite rispetto alla denuncia della de Mari: l’aspetto più subdolo di ogni discorso è quello legato alla logica. Cosa c’è di più facile che costruire un discorso coerente? Anche un folle sa farlo (e infatti parliamo di lucida follia). Il ciarlatano deve limitarsi ad attirare l’attenzione dell’ascoltatore sulla logica ferrea che incatena i suoi enunciati occultando così l’analogia inappropriata con cui àncora il suo discorso alla realtà. E’ così che si fa di una fiaba qualcosa di “reale”.
Il fatto che esistano ragionamenti lacunosi non ci fa dire: “diffida di chi tenta di ragionare poiché i ragionamenti nascondono trappole e inganni”. Caso mai noi diciamo il contrario: “diffida di chi si rivolge a te a suon di slogan e formulette preconfezionate”.
Il 90% degli argomenti fallati sono logicamente ineccepibili, senonché poggiano su analogie problematiche, non a caso collocate opportunamente in secondo piano. E’ chiaro dove fa cadere l’enfasi chi li difende: sulla logica. E’ chiaro dove deve concentrarsi chi vuole smascherarli: sull’analogia.
Niente analogie, niente esperimenti mentali. E’ questo che si vuole, magare in nome della ragione? Sarebbe come fare scienza senza un laboratorio.
La critica all’analogia è di fatto una critica alla logica induttiva. Tutti sappiamo che la probabilità non è la certezza ma tutti i nostri saperi sul mondo sono probabilistici, dobbiamo trattare con la probabilità, non c’è alternativa. Se condanniamo un colpevole lo facciamo solo in termini probabilistici, se decidiamo che una strada è “sicura” lo facciamo solo in termini probabilistici. Dobbiamo bandire questa conoscenza perché la logica induttiva è inaffidabile e chi la segue è fesso quanto il tacchino che va dietro l’aia a consumare la sua 364 giorni all’anno per poi accorgersi quando ci torna il 365esimo giorno di essere lui la cena? La scienza è fondata sulla logica induttiva, non si puo’ rispettare la prima senza rispettare la seconda.
anal
Purtroppo, non tutti comprendono che solo grazie ad un processo analogico noi possiamo applicare un modello logico matematico al reale. Il reale “ci appare” simile al modello matematico per cui noi consideriamo quest’ultimo soddisfacente per descriverlo. Senza analogia non puo’ esserci teoria in azione.
Ora, cio’ che al mondo abbonda sono i modelli, cio’ che scarseggia sono le analogie che li rendano operativi. Un buon sillogismo è sasso, una buona analogia è oro.
Accumuniamo due realtà definendole analoghe poiché pensiamo che esse siano ben descritte dal medesimo modello logico matematico.
A volte, è vero, il termine “analogico” puo’ trarre in inganno poiché, come nelle parole di Silvana de Mari, viene un po’ frettolosamente contrapposto al termine “logico” e quindi interpretato come un rinvio ad una realtà emozionale ed ingannatrice. In realtà, per costruire un pensiero razionale sul mondo occorre sia il momento analogico che quello logico, e il più cruciale è senz’altro il primo. Il genio che è in noi lavora su quello, il mezzemaniche sul secondo.
Per ovviare all’inconveniente semantico sostituiamo pure “analogo” con “astratto”: senza analogie non c’è pensiero astratto che possa trovare applicazione concreta. Con il termine astratto evitiamo le allusioni al mondo delle emozioni.
Silvana de Mari sembra puntellare la sua convinzione indicando l’analogia ingannevole di chi, per  difendere “la pratica orribile” dell’utero in affitto, impiega l’analogia ingannevole della vicenda di Maria e di Gesù. Questo dimostrerebbe secondo lei quanto l’analogia possa essere subdola.
Ma proprio questo caso rende evidente che la realtà delle cose è esattamente contraria a quella ipotizzata dalla de Mari: l’analogia, lungi dall’essere ingannevole, è particolarmente illuminante e utile.
Faccio solo un esempio di critica nel merito. Dio ha una natura B (contraria alla natura A dell’uomo). Dio si comporta in modo C (fa incarnare il Figlio nel ventre di Maria), e poiché nelle sue scelte è infallibile, il suo comportamento è corretto per definizione. I difensori della pratica dell’utero in affitto concludono allora che C è corretto (ovvero naturale) anche per chi possiede una natura di tipo A. Ma, come si diceva poc’anzi, A e B sono contrapposte, il che rende alquanto problematica la tesi dei difensori della pratica dell’utero in affitto.
Una simile confutazione non sarebbe stata disponibile senza che i difensori della pratica dell’utero in affitto non si fossero sbilanciati proponendo un’analogia rivelatasi poi così zoppicante. Senza analogia non ci sarebbe stato dialogo e ognuno avrebbe continuato ad interloquire stando sostanzialmente chiuso in se stesso a coltivare i propri idoli. La proposizione dell’analogia con le sue evidenti zoppie apre di fatto un dialogo costruttivo.
Certo, puo’ darsi che la de Mari veda come minaccioso il dialogo stesso, e di conseguenza tutti quegli strumenti atti ad inaugurarlo in modo autentico. A volte le aperture sono brecce in cui s’insinua il nemico. Puo’ darsi che immagini una persona vulnerabile la cui condizione più sicura è proprio quella contrassegnata dalla chiusura solipsistica all’interno di un inattaccabile recinto. Ma questa visione è decisamente inadeguata se anteponiamo la ricerca del vero alla sicurezza. La chiusura che respinge l’analogia come un serpente tentatore alimenta solo auto-inganni e bias cognitivi consolatori.
analo
Il fatto che alcuni ragionamenti analogici possano essere difettosi non ci deve allora far concludere che chi cerca di ragionare con noi ci stia “ingannando”. L’analogia (ovvero l’astrazione) è centrale nella costruzione del pensiero razionale, ma soprattutto non abbiamo altro in mano! Eppure, Silvana de Mari, approda di fatto ad una sua condanna, quasi che l’accordo e la reciproca intesa possano fondarsi su una misteriosa ragione priva di “astrazioni”.
La superficialità con cui si critica l’analogia mi ricorda quella con cui si critica l’intuizione: certo, esistono intuizioni ingannevoli che vanno smontate, ma non abbiamo altro mezzo per innescare la nostra conoscenza. La critica dell’analogia e la critica dell’intuizione sono il preambolo ideale al nichilismo.

martedì 28 giugno 2016

Analogie


  • I’m not that happy with framing our analysis choices here as surface analogies” versus “inside views.” More useful, I think, to see this as a choice of abstractions.  An abstraction neglects some details to emphasize others.  While random abstractions are useless, we have a rich library of a useful abstractions, tied to specific useful insights
  • For example, consider the oldest known tool, the hammer To understand how well an ordinary hammer performs its main function, we can abstract from details of shape and materials.  To calculate the kinetics energy it delivers, we need only look at its length, head mass, and recoil energy percentage (given by its bending strength).  To check that it can be held comfortably, we need the handle’s radius, surface coefficient of friction, and shock absorption ability.  To estimate error rates we need only consider its length and head diameter.
  • For other purposes, we can use other abstractions:

  • To see that it is not a good thing to throw at people, we can note it is heavy, hard, and sharp.
  • To see that it is not a good thing to hold high in a lightning storm, we can note it is long and conducts electricity.
  • To evaluate the cost to carry it around in a tool kit, we consider its volume and mass.
  • To judge its suitability as decorative wall art, we consider its texture and color balance.
  • To predict who will hold it when, we consider who owns it, and who they know.
  • To understand its symbolic meaning in a story, we use a library of common hammer symbolisms.
  • To understand its early place in human history, we consider its easy availability and frequent gains from smashing open shells.
  • To predict when it is displaced by powered hammers, we can focus on the cost, human energy required, and weight of the two tools.
  • To understand its value and cost in our economy, we can focus on its market price and quantity.
  • [I’m sure we could extend this list.]
  • Whether something is “similar” to a hammer depends on whether it has similar relevant features. Comparing a hammer to a mask based on their having similar texture and color balance is mere “surface analogies” for the purpose of calculating the cost to carry it around, but is a “deep inside” analysis for the purpose of judging its suitability as wall art