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mercoledì 21 settembre 2011

L’ astenuto

Molti si meravigliano di una mia paziente serenità di fronte alle difficoltà comuni della vita, e quasi me la rimproverano. C’ è pure chi me ne chiede la ricetta.

Non so darla. Alcune esperienze dei tempi andati mi hanno chiaramente dimostrato come, tra le difficoltà variissime che ognuno incontra sul proprio cammino, sia assai arduo scegliere quelle contro cui è più ragionevole abbattersi. Forse per questa difficoltà il mio animo a preso l’ abitudine di astenersi.

Il nostro scrittore più fascistone fu anche il più “parigino”, non ambiva certo all’ arditezza quanto a una vita facile e molle in cui declamare i suoi mots d’ esprit, in cui seguire indisturbato la catena divagante dei suoi pensieri, in cui togliersi lo sfizio di proferire osservazioni dalla precisione magistraturale.

La sua prosa a zig zag è una passeggiata distratta in cui, sopra pensiero, si finisce per mancare regolarmente la fermata del tramvai. Altre volta invece si gonfia trasformandosi in una rotonda orazione pronunciata in assenza di pubblico, solo nella propria testa. Strano fascista sempre in fuga abituato a salvarsi solo a forza d’ imprevisti; strano fascista che odia la civiltà dell’ appuntamento, che anela alla disgregazione e al frammento (da sempre più congeniale all’ estemporaneo), che dilaziona ripiegando su soluzioni a interim, che non sa mai uscire dal provvisorio, che monta e rimonta le sue frasi sotto i vostri occhi quando ormai la storia doveva essere già bella e confezionata da un pezzo.

Sempre elegante, azzimato, zeppo di scrupoli spagnoleschi, ostenta quel falso sussiego che rende simpatico il dandy. Come si fa a essere così poco seri senza ridere mai? Alla sua età, poi! Dal quell’ aplomb emanano scherzi insospettabili che procurano secche risatine da un minuto secondo. Le sue verità sono piccolissimi scogli in un mare di sogni e chimere che presto prenderanno il sopravvento. Eppure quelle presenze sono ineludibili e fanno sì che il Nostro si sia sempre considerato  un “realista”. La pretesa puo’ essere anche accolta, purché si integri il tutto con l’ aggettivo corretto: molti scelsero “magico”, io opterei per “beffardo”. Un micro-realista beffardo. Di quella schiatta ho già piacevolmente incontrato Landolfi, tanto che non l’ ho più lasciato.

Quanta poca vita in così tanta arte; se ne infiltra giusto l’ essenziale, ci entra di riflesso grazie a un gioco di specchi e giace mummificata, svuotata dei visceri e riempita di balsami.

Narratore di avventure invisibili non scriveva per uomini troppo semplici, quelli che son capaci di andare da casa alla trattoria senza incontrare nulla; ma nemmeno per quelli troppo complicati, che, sotto l’ influenza deleteria d Dumas, pretendono nello stesso tragitto d’ imbattersi in almeno tre o quattro duelli.

Alcuni lampi.

Con tono di rimpianto:

… vorrei avere vent’ anni… li ho anche avuti se è per questo, ma all’ epoca non lo sapevo…

Schernendo la donnina infagottata:

… non avevo mai visto arrossire un cappotto grigio…

Un nome sentito per caso in tram: “Zolfanelli”:

… un caso improvviso e imprevisto, mi portava d’ un tratto la conoscenza di una realtà: “la Zolfanelli”…

Perchè evitare il Savini in Galleria:

… troppe persone intelligenti…

Necessità di “avere un proprio momento”:

… era mia abitudine fare un cenno al tramvai nonostante fossi proprio accanto a una “fermata obbligatoria”…

Sul tram, seduto, occhi bassi…

… ogni due piedi un’ anima…

Ineffabile monumento di sciocchezza, abisso d’ imbecillità, immenso disastro. Penso alle prime parole rivolte alla ragazza incontrata sul tram preso a rotta di collo avendo persino scordato di acquistare le sigarette:

… scusi, le do noia se fumo?… No.

Umiliato, dopo la discesa della bella, fissando le carruggiule (manici per gli astanti)…

… in quel momento disoccupate, dondolavano beffardamente ridendo di me…

Nell’ atto di citare Aristotele:

… Aristotele, che dovrò talvolta pur citare, diceva…

Nell’ atto di citare un tale:"

… “Ah”… Luigi LuzzatiOpere complete”…

Graphic novel:

… le mie labbra le dissero: “ho molto piacere di vederla, si accomodi”. Il mio pensiero diceva: “che diavolo vorrà”…

Dentro la testa del pigro:

… il mio pensiero, che è abituato ad accudire tranquillamente gli affari propri in perfetta indipendenza da quello che dico e che faccio…

Capello lungo tinto con l’ henné rinvenuto sul risvolto della giacca del marito:

… luogo davvero critico… dove le donne amano appoggiare la testa negli abbracci più teneri…

Di certo il sognatore non è tagliato per la lotta e il conflitto:

… non so mai dire di no, per fortuna il destino mi ha fatto maschio…

Dopo aver cercato Garbagnarini per giorni:

… dopo mezzanotte incontrai G. e lo attaccai con un originalissimo… “come mai da queste parti”…

Dopo aver impostato il lavoro nelle prime ore della mattina:

… mi concessi il resto della giornata per riposare…

Nell’ atto di allungare all’ amata un oggetto ottenuto con sforzi eroici e che fino a ieri sembrava preziosissimo:

… glielo porsi… ella riuscì (inverosimile raffinatezza delle donne) a prenderlo in modo che io non m’ accorsi se sapeva di prenderlo, se operava in stato di coscienza o di estasi… con poche fredde sillabe annullo le acute fatiche di una settimana… il ghiaccio si era incrinato e io sprofondavo nella fessura…

Inattendibile avvertenza:

… questo romanzo non è una commedia ma una tragedia, ci tengo ad avvertirne i lettori fin d’ ora perchè non risentano l’ urto troppo violento dall’ incontro inaspettato con il drammatico… abbandoneremo il tono troppo sorridente delle precedenti avventure per gettarci a capofitto nella crudele serietà della vita…

Trucchi allo spaccio per ottenere doppia razione:

… vi si ripassa dopo un po’ una seconda volta, con faccia imperturbata e animo trepidante…

Dodicesimo motivo per rollarsi personalmente le sigarette:

… le falangi superiori delle dita acquistano e mantengono più durevole color tannico che è l’ ambizione di ogni fumatore cosciente, e costituisce fortissima seduzione presso le fanciulle appena uscite dal collegio…

Ventiseiesima:

… offrirete a signore intelligenti sigarette inumidite con il vostro umore… le conseguenze mediate e immediate di un tale fatto possono avere sviluppi incalcolabili…

Perché farsi una sigaretta è il miglior modo per scroccarne una:

… i fumatori comuni sono tipi nervosi… non solo non tollerano di non trovarsi pronta in tasca la solida rotondità di una sigaretta preconfezionata da palpare un attimo e subito brutalmente accendere… ma nemmeno sopportano di vedere in altri quei calmi indugi e quella placidità spirituale che sono la marca dell’ autosigarettista. Soffre nevrastenicamente, colui, nel vedere gli elementi della bisogna sparsi e tremolanti sulle vostre malsicure ginocchia… finché il cumulo di sofferenze vince su qualsiasi avarizia: “ma lasci stare, prenda una di queste!”…

orango che fuma

Il metodo più eroico per dimezzare il fumo:

… fumare sei mesi e astenersi gli altri sei… (copyright Nitti)…

Come insultare una donna (nel caso di specie la tabaccaia che rifiuta freddamente il pacchetto supplementare):

… stupida catechetica custode della lettera di uno stupido e catechetico diritto… ostacolo insormontabile alla facilità della vita… acida, magra, repellente e olivastra zitella con gengive giallastre perennemente mostrate in un ghigno d’ odio verso l’ umanità in generale e la mascolinità fumante in particolare… con quelle occhiate che sono come uno sputo… con quale soddisfazione questa testa nera dai pochi capelli tirati e mal pettinati investe il ritardatario con il suo “finite!”…

Giovane, ingenuo, in trasferta a Napoli… appena dopo aver scoperto che lo stipendio concordato non è poi così scontato:

… la mia ansia si accrebbe a dismisura dopo alcune allocuzioni partenopee della signora decaduta che mi affittava la stanza…

Flemmatici alla ricerca disperata di un lavoro:

… “Cercasi professore di albanese parlato per ore serali. Rivolgersi scc. ecc.” Ore serali… era il posto fatto per me. C’ era anche la condizione dell’ albanese: ma io sono sempre stato dell’ avviso che per insegnare i principi di una lingua a chi non la sa affatto basti impararli di mano in mano che si insegnano…

Passa una donna cicciona:

… con tutta la grazia di sui era capace la sua pinguedine…

Prima della fuga:

… tutte le mie disgrazie non mi turbavano… vi assistevo come si assiste ad uno spettacolo non troppo interessante, pronti ad andarcene alla prima pausa…

  Massimo Bontempelli – La vita intensa