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lunedì 16 maggio 2011

Calcoli sexy

Filippo Facci sostiene che esistevano parecchi “motivi razionali e poco etici “ per evitare la morte di Bin Laden. Ivo (L’ estinto) non sembra molto interessato alla faccenda, quanto a capire cosa debba intendersi per “motivazione razionale ma poco etica”.

estinto

La contrapposizione tra etica e razionalismo è infatti tanto frequente quanto sfuggente. C’ è una buccia di banana particolarmente scivolosa che minaccia l’ analisi: si potrebbe credere che per opporsi all’ approccio razionalista occorra in qualche modo rinunciare alla ragione.

skate banana

Ma non è così, bastano due pensieri per metterci la pulce nell’ orecchio.

1. Nel suo celeberrimo attacco, Amartya Sen se la prese a morte con l’ utilitarista John Harsanyi invocando un approccio “etico” nella formulazione dei programmi di welfare. La sua critica s’ incentrava sul fatto che certe realtà interiori – nel caso specifico si parlava della “felicità” umana - non si prestano alla quantificazione oggettiva e al trattamento aritmetico: insistere nel sottoporle a questi processi era dunque irrazionale. Insomma, in genere ci si oppone al “razionalismo calcolante” denunciandone gli abusi e le applicazioni scorrette. In certi contesti, a quanto pare, buttarsi a “fare calcoli” equivale ad un errore di calcolo. Attenersi all’ etica sarebbe di gran lunga più ragionevole; il “razionalista” è in realtà accusato di aver preso una via “irrazionale” sospinto da una sorta di “hubrys calcolatoria”.

2. C’ è poi il caso in cui compiere atti irrazionali puo’ essere elettrizzante; professare un’ ideologia, per esempio, spesso ci fa sentire vivi e ci rende più felici, almeno se non costa troppo caro farlo. Per esempio, in politica i nostri “errori” si ripartiscono su tutti e professare un’ ideologia irrazionale puo’ diventare conveniente perché relativamente poco costoso. In certi contesti e date le proprie preferenze è dunque perfettamente razionale comportarsi in modo irrazionale. Ma veniamo alla nostra contrapposizione: come possiamo concepire un tipo perfettamente razionale che si oppone al “razionalista”? In realtà questa visione riduce tutto ad un affare di preferenze. Qui il fatto che tutti gli individui siano razionali è solo una premessa metodologica, un po’ come l’ economista premette che tutti gli individui sono egoisti: cio’ non compromette affatto la “rappresentazione” degli altruisti. Si dirà che sono tali coloro a cui “piace” (egoisticamente) aiutare il prossimo.

Formulati i due pensieri, tiriamo ora qualche conclusione.

Nel caso 1 si fronteggiano due razionalisti: il primo è tale perché immerso in calcoli (sebbene un po’ esoterici), il secondo perché ha buone ragioni  per tenere un comportamento etico.

Nel secondo caso pure: un razionalista massimizza le preferenze sapendo che in esse hanno un ruolo anche moralismo e  ideologia, l’ altro fa la stessa cosa sterilizzando però sia il moralismo che l’ ideologia.

Ma nel caso prospettato da Facci di fronte a quale contrapposizione ci troviamo?

Difficile dirlo, osservo solo che trattandosi di politica internazionale spesso affrontata al bar, essere ideologici o moralisti costa talmente poco che ci si puo’ concedere il lusso di un simile “divertimento”; un po’ come quando si vota in democrazia: è un divertimento… la ragione possiamo razionalmente metterla da parte. Se fosse così siamo in pieno caso 2, eppure anche Facci, più che nei panni del freddo “razionalista”, me lo vedo “divertirsi un mondo” nei panni del guastafeste bastian contrario catturato da una certa “hubrys calcolatoria”. In fondo sappiamo bene che persino i numeri dell’ orologio possono essere sexy.

TEMPO INTERIORE

venerdì 9 ottobre 2009

Alla Facci(a) delle statistiche

Ve lo ricordate il buon Filippo Facci che dichiarava: "Sull' aborto abbiamo una buona legge, tanto è vero che gli aborti calano". Io m' interrogavo sullo strano ragionamento, prima ancora che sui suoi contenuti.

Ma un simile ragionamento è tutt' altro che una primizia, si ripete spesso sotto altre vesti:

A new study by the Guttmacher Institute and the World Health Organization shows that abortion rates are similar in different countries whether the procedure is legal or not. Shocking, I know. Of course, what wasn't similar was the risk to women's health.

Megan McCardle rievoca il suo passato di femminista quando era di moda ripetere la filastrocca "facciana". Ora, rinvenuta dallo stordimento sembra riflettere con più accuratezza

... I'm not quite sure why I thought that abortion was a magical exception to the rule that when you make something much harder and more costly to do, fewer people do it...

Il trucco che c' è sotto non è certo dei più sofisticati:

abortions are generally high in the developing world, where it is usually illegal, and low in the developed world, where it is usually legal

Naturalmente i numeri che abbiamo a disposizione sul modo migliore di difendere i nascituri raccontano una storia ben diversa: dove l' aborto è legalizzato c' è strage di feti, dove è interdetto si impennano le nascite.

Respiro, forse non ero io ad avere le traveggole.

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