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sabato 8 luglio 2017

Io e le Crociate

Io e le Crociate

Quando i cattolici vengono accusati per le crociate intraprese nei secoli passati, io non mi sento particolarmente in colpa, lo ammetto. E questo anche se mi ritengo cattolico o comunque aspirante cattolico.
Tuttavia, mi sento in dovere di prendere le difese del gruppo a cui appartengo, o come minimo di mettere sulla bilancia anche gli argomenti a favore del mio “gruppo”.
A volte, non lo nego, è molto faticoso doversi impegnare per una causa piuttosto astratta che non senti fino in fondo.
In poche parole: sentirsi cattolici (o sentirsi italiani) è una faticaccia.
C’è un rimedio?
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Ammettiamo che qualcuno insinui delle accuse al vasto gruppo a cui appartenete. Come reagite? Ci sono quattro possibilità:
  1. Mantenete la vostra identità e confessate: “siamo stati dei mascalzoni”.
  2. Rinunciate alla vostra identità tirandovi fuori: “sono stati dei mascalzoni ma io li ho mollati”.
  3. Ridefinite la vostra identità per uscirne puliti: “sono stati dei mascalzoni ma ora siamo cambiati”.
  4. Smentite i fatti: “nulla di cui ci accusano è accaduto”.
L’opzione 1 è dura: chiedere “scusa” è talmente difficile che chi lo fa (recentemente alcuni Papi) è sempre visto come un sospetto esibizionista.
L’opzione 2 è forse ancora più dura: disfarsi della propria identità è un suicidio.
L’opzione 3 forse è un po’ migliore ma proprio poco: si ammette implicitamente che il proprio gruppo è affidabile solo per una contingenza. Come è caduto in fallo in passato, potrebbe ricascarci in ogni momento.
L’opzione  4 è la più rassicurante anche se “negare i fatti” non si addice certo ad un “cercatore di verità”.
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Riassumendo: chi minimizza le sofferenze sceglie la quarta opzione, ma il “cercatore di verità”? Per lui anche la quarta opzione è terribile. Che fare, allora?
Essenzialmente una cosa: non identificarsi mai con gruppi numerosi, specie se poco selettivi.
Forse l’individualismo è troppo anche per il “cercatore di verità”, si scelga allora una “corrente”, un sottogruppo. Nella Chiesa, per esempio, ci sono molti movimenti pronti ad accogliervi, la loro funzione è essenzialmente quella.
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Per approfondire: The Identity of Shame by Bryan Caplan
colt