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sabato 26 ottobre 2019

METABOLIZZARE LO SCANDALO

METABOLIZZARE LO SCANDALO
Bach ce lo figuriamo tutti come un rappresentante dell'ortodossia, come un sobrio luterano tutto casa e organo, un fedele servitore dell'autorità ecclesiastica e nobiliare del suo tempo. Uno con un solo obbiettivo fisso nella mente: cantare la Gloria di Dio e dei suoi rappresentanti in terra.
La sua vita reale fu ben diversa, la disponibilità di nuove fonti richiede una revisione profonda del personaggio.
Dobbiamo immaginarcelo piuttosto come un irritante brontolone sempre al limite della dissidenza. Anche i ben informati sulla sua vita sembrano non sapere - o dimenticarsi - che è stato in carcere per aver accoltellato un collega nel corso di una rissa per strada. I suoi exploit da bevitore - con annesso addebito alle casse della curia - sono ormai una certezza (birra, birra e ancora birra). Fu accusato di adulterio per aver ripetutamente invitato donnine nella stanza appartata dietro l'organo. Era anche noto per non rispettare gli impegni presi con le autorità senza fornire spiegazioni. E la sua vita sessuale? Qui non abbiamo notizie certe, ma cosa dovremmo speculare dai suoi venti figli "conosciuti"? Un altro record? E dal secondo matrimonio sprint con una fresca ventenne (quando viaggiava per la quarantina)? Aggiungiamoci i suoi problemi disciplinari e le insolenze verso gli studenti. Nei verbali del Consiglio di Lipsia viene bollato come "incorreggibile" e si fa riferimento al suo continuo turpiloquio. Dalle stesse carte apprendiamo della sua testardaggine e della sua irascibilità.
E la musica? Fu poi così ligia alla tradizione? Fu una mera sistematizzazione del passato? Anche qui, andando alle fonti, esce un'immagine ben diversa. L'ostentato tecnicismo e l'inventiva esasperata disturbava non poco l'austera comunità luterana. Molti i lamenti per le sue interminabili improvvisazioni nel corso del servizio liturgico, a quel tempo apparivano decisamente fuori luogo. Il collega Johann Adolphe Scheibe giudicava le sue partiture ampollose e confuse. Ma lo stesso Bach si spingeva a dire che "il nuovo gusto musicale richiedeva innovazioni profonde...", oppure che "la musica della tradizione non sembra più adatta alle nostre orecchie...". Per i contemporanei la musica del maestro era "offuscata da un eccesso di artisticità" e costipata da "una massa senza fine di metafore e immagini", la si riteneva una musica che ostentava in modo narcisistico una sequela di inutili virtuosismi trapuntati da dissonanti e fastidiose progressioni che rendevano la melodia irriconoscibile mancando così di rispetto a quella necessaria semplicità che facilitava la comprensione dei misteri divini, unico fine della "vera musica sacra". Per i dettagli sulle lamentele rinvio alle "sei pratiche sovversive" contenute nelle partiture bachiane che il musicologo Laurence Dreyfus s'incarica di descrivere con cura.
Se questa fu la reazione di molti contemporanei non stupisce che l'arte del grande maestro fu prontamente accantonata dopo la morte. Il suo recupero coincise con un crescente senso di nazionalismo tedesco e con un risveglio religioso, questi movimenti escogitarono un modo per usare il genio di Bach in modo da far avanzare le proprie agende.
Insomma, la tesi mi sembra chiara: Bach - esattamente come il chitarrista blues Robert Johnson o il compositore ragtime Scott Joplin - è uno scandalo dei suoi tempi che viene recuperato come "leggenda" in un momento successivo allorché la sua eredità puo' essere fatta rientrare in una narrazione accomodante per il potere.
Lo schema di Ted Gioia è noto (i grandi artisti sono tutti sovversivi) e il suo sforzo per avvalorarlo degno di nota. C'è solo una cosa che lo indebolisce: il fatto che nella stessa epoca, specie in Italia, cresce una scuola di musicisti ben più disancorata dalla tradizione rispetto a Bach. Pensiamo solo a Monteverdi. Non sarà forse per questo che il Maestro tedesco viene percepito come un rappresentante della classicità?
Informazioni su questo sito web
LAPHAMSQUARTERLY.ORG
The subversive practice of a canonical composer.

giovedì 5 aprile 2018

LINK Bach, uomo d'altri tempi

Bach, un conservatore luterano.

Many modern biographers attempt to show the composer was a forward-looking, quasi-scientific thinker. But his personal Study Bible proves different.
NYTIMES.COM

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Commenti
Davide Curioni Il NYT. Ridicoli. Ma che gliene fregava a Bach di essere catalogato come "progressista" o "conservatore" da un giornalistucolo degli anni 2000? Ma non capiscono da sé quanto sono stupidi?
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Riccardo Mariani In realtà Michael Marissen è un musicologo di vaglia, probabilmente il massimo specialista sull'argomento, tra l'altro ha appena scritto un libro. Francamente non so cosa pretendere di più. https://www.amazon.it/.../B01EXC92Z4/ref=mp_s_a_1_fkmr0_1...Gestire

AMAZON.IT
Davide Curioni Sì, quel testo è citato nell'articolo. Ma credo che Bach, leggendo un articolo del genere, avrebbe potuto rispondere solo con una grassa risata.
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Davide Curioni Insomma, il NYT se non può dare la patente di "progressista" a qualcuno lo inserisce d'ufficio nella lista nera. Davvero c'era bisogno di andare a fare le analisi sull'inchiostro della Bibbia di Bach per capire che non faceva per finta, ma ci credeva davvero? Che pochezza, questi studiosi. Bach avrebbe rifiutato come blasfemo l'attribuirgli l'intento di rendere immanente Dio nella sua musica attraverso la perfezione della scrittura? E chissenfrega, non lo sapremo mai, ma è un fatto che Bach firmasse le partiture come SDG: come ogni vero artista, aveva ben chiaro che è attraverso la bellezza che si arriva al trascendente. E non poteva certo sfuggirgli di esserne strumento potente. Se il musicologo ancora crede alla favoletta che l'artista sia un ingenuo strumento inconsapevole, e va in crisi di fronte ad un genio totale come Bach (la cui genialità certo non si limita al campo musicale), vada pure avanti per la sua strada. Nessun musicista ha bisogno di questo genere di musicologi.
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Riccardo Mariani Io francamente non vedo alcuna lista nera nell'articolo. Si tratta di una semplice risposta polemica al libro che linko qua sotto. Un dialogo tra studiosi che approfondiscono da esperti il tipo di religiosità di Bach sulla base della documentazione e delle testimonianze disponibili e non invece di sparate dilettantesche in cui tutto è ovvio è scontato a prori. https://www.amazon.co.uk/Bachs-Dialogue.../dp/1107404606Gestire
Davide Curioni Partendo dal titolo: "Bach Was Far More Religious Than You Might Think". Se qualcuno pensasse che ci possa essere un livello di religiosità superiore a quello di Bach, significa che costui Bach non lo conosce affatto. E se anche costui avesse scritto il testo più blasonato dell'accademia, significherebbe solo che l'accademia Bach non lo conosce affatto. La triste realtà è che questi sono solo circolini autoreferenziali! Non a caso JE Gardiner (citato nell'articolo), che è un musicista vero e non un musicista fallito come quasi tutti i musicologi, certi dubbi non li ha proprio. Un musicista riesce a penetrare nelle Passioni di Bach, e ci mette un istante a capire che opere simili non possono essere state scritte solo per assecondare i committenti.
Non so poi come tu possa ritenere imparziale il NYT, che già con un sottotitolo quale quello che puoi leggere qui sopra fa capire che ritenga Bach un oscurantista antiscientifico e contro la modernità.
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Riccardo Mariani Un'altra concezione che qui si nega recisamente è quella espressa nel libro di Eliot Gardiner per cui la perfezione della musica devozionale bachiana costituirebbe di per sè un'incarnazione dell'essenza divina. No, Bach più che un musicista in senso mo...Altro...Gestire
Davide Curioni Scusa se rido, ma l'affermazione "musicista in senso moderno" mi suscita ilarità.
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Davide Curioni Certo, non tutti i musicisti veri (cioè quelli che hanno scritto musica sacra) avevano lo spessore teologico di Bach. La musica di Bach è infarcita di esegesi, mentre altra musica sacra si limita più modestamente a rappresentare il testo sacro. Questo fa di Bach un predicatore? Può essere. E' questa una diminuzione? Per il progressista NYT certamente sì. Lasciamoglielo, alziamo le spallucce e passiamo oltre.
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Riccardo Mariani La questione non è tanto se il Bach fosse o meno un predicatore luterano quanto il fatto che lui si ritenesse tale, una concezione del propio lavoro che nessun musicista moderno potrebbe mai avere ( molti musicisti moderni, per esempio, hanno trovato sensato dedicarsi alla musica sacra da atei, qualcosa di inconcepibile nell'ottica di Bach!). Anche per questo la visione di Gardiner non sta in piedi nella ricostruzione rigorosa dei fatti. Poi le liste nere e le "diminuzioni" sono qualcosa che ti inventi tu.
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Davide Curioni Bisognerebbe capire se è quanto questi atei moderni di cui parli siano effettivamente musicisti. L'unico problema ce l'ho con Ravel. Il resto non ha lasciato nulla di imperdibile.
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Davide Curioni Il problema, in fondo, è semplice. L'establishment autoreferenziale radicale non riesce a capacitarsi che la mente più geniale che abbia mai calpestato il suolo terrestre (questo è incontrovertibile) fosse fervidamente religiosa. Non vedendo oltre il proprio naso, non si accorgono nemmeno che lo stesso si può dire anche per quasi tutte le altre grandi menti.
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Riccardo Mariani Da Verdi a Stravinskij sono molti compositori che hanno scritto musica religiosa da posizioni lontane dalla fede. Ma Bach ebbe delle grane giá con i suoi datori di lavoro di allora per il posto che intendeva dare alla musica nella formazione dei giovani. Praticamente la intendeva come parte della teologia e degli studi biblici, qualcosa che oggi non passerebbe per la testa di nessuno. Immaginati solo se i Conservatori facessero riferimento alle facoltà di teologia  .
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Riccardo Mariani Nel caso di questo articolo a cura di Micheal Marissen mi sembra che la tendenza sia esattamente contraria a quella che paventi: si teorizza infatti che un grande genio musicale come Bach sia stato molto più ortodosso, conservatore e preoccupato delle Scritture rispetto a quello che si credeva o a come avrebbero voluto dipingerlo taluni studiosi progressisti ansiosi di "modernizzarlo" riconducendolo ad un generico spiritualismo (e tra questi anche il Gardiner).
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Davide Curioni Quest'articolo dice l'ovvio, dicendo che Bach era un ortodosso conservatore. Il problema sta in quel "si credeva". Credeva chi? Solo qualche babbeo che magari pontificava su Bach senza conoscerlo nemmeno un po'. Ma il problema maggiore sta nello sconce...Altro...
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Davide Curioni Ma veramente, non hai idea di quanto mi irriti leggere delle simili idiozie.
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Davide Curioni Ah, nei conservatori di tutto il mondo decente (forse esclusa la "laica" Francia, non so, ma non credo), ci sono cattedre di musica liturgia. Parlo dei conservatori laici, non dei seminari. E che la musica sia uno strumento di catechesi potente era ovv...Altro...
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Riccardo Mariani Ok, tutto ovvio, tutto chiaro. Anche se occhio che quando dici "la bellezza della musica è una via per il trascendente" neghi proprio il messaggio dell'articolo flirtando con gli errori imputati a Gardiner: il musicista è un predicatore che deve predi...Altro...
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Riccardo Mariani E poi, se devo dire la verità, Non capisco quel "NYT ridicolo" proprio su un articolo che invece contribuisce a fare chiarezza stigmatizzando i tentativi di gente come Butt o Gardiner che tentano ancora oggi di far passare Bach come un "compositore moderno".
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Davide Curioni Beh, con Gardiner flirto volentieri. Per un buon ventennio per me è stato l'interprete numero uno.
Conservatori: parlo di cattedre che avviano alla carriera musicale liturgica. Per il resto, come esistono scuole e università per laici gestite da istituzioni religiose, non mi scandalizzo certo all'idea di conservatori simili. Ordinaria amministrazione ai tempi di Bach. Ma forse stiamo parlando di due cose diverse.
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Davide Curioni Ma Bach È moderno. Anzi, stramoderno. Sono solo quei sepolcri imbiancati che non digeriscono il fatto che modernità e ardore religioso possono andare a braccetto!
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Davide Curioni L'idea che la modernità comporti il rinnegamento del passato è la causa principale dello sfacelo artistico del '900.
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Riccardo Mariani Diciamo così: per Bach la musica è religiosa nella misura in cui è fedele alla Sacra Scrittura, un concetto che si é pwr lo più perso. Per un compositore moderno, potremmo fare il caso di Arvo Part, la musica è religiosa nella misura in cui possiede una bellezza solenne e ispira sentimenti religiosi o comunque trascendenti.
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