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sabato 15 novembre 2008

Croste screziate



Dicono che le musiche più malinconiche siano la brasiliana e la tzigana. Entrambe però non reggono il confronto con il Fake Folk. Il dolore si presenta sempre più spesso coperto da croste colorate. E allora, lo spettacolo della tristezza puo' ancora essere costruito senza il ridicolo della cartapesta? senza il teatrino della millanteria reiterata dai deboli? Puo' essere reso in modo credibile in assenza di impacciate falsificazioni? Se la risposta è "no", se la fatica difficilmente affiorerà mai nel verso di un cantautore consapevole, se il contrario della Speranza non è la disperazione ma l' affanno sedato, allora il FF vince a mani basse. La tradizione che più si presta ad essere sabotata mi sembra quella hawaiana. Ricordo ancora la perizia con cui memeorabili artificieri - Joseph Racaille, Michael Cooper... - la fecero brillare. Con le sue canzoncine allucinate - durano lo spazio di un cerino della Piccola Fiammiferaia - ora compare un figlio di quella stagione.





Frank Martel