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venerdì 10 marzo 2023

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mercoledì 6 dicembre 2017

Giornali molesti


Giornali molesti


Le vittime delle molestie sessuali sono tante: e il30% sono uomini.
Anche i molestatori sono parecchi: il 20% sono donne.
In alcuni sondaggi la percentuale di chi si dichiara “molestato” raggiunge il 60 per le donne e il 20 per gli uomini.
Per altri è di 20 e 7.
Per altri ancora è di 43 e 12.
Dipende come fai le domande, ma la sostanza è quella.
Sui molestatori le cose sono meno chiare, c’è chiquantifica le donne nel 21%chi nel 25%. Diciamo20 per essere prudenti e chiudiamola qui.
Chi si delizia con le storie, l’aneddotica sullamolestia al maschione non manca.
***
Sapevate tutto questo? Conoscevate queste info di base da cui deve partire ogni sano dibattito?
Forse sì, forse no.
Il paradosso è che persino se le conoscevate, la campagna d’informazione contro le molestie sessuali tende a farvele dimenticare. O perlomeno a dubitare.
Purtroppo, campagne di questo tipo disinformanocome neanche un battaglione di fake news virali schierato.
Parlo di giornali rispettabili, i principali, quelli che dedicavano paginate ai vari Weinstein e Brizzi. Non di siti oscuri dediti alle falsità e al pettegolezzo.
Viviamo in un mondo in cui l’informazione disinforma senza mentire, ma siccome è così ovunque e da sempre, la cosa passa inosservata. A questo punto… viva le menzogne. Sono meno insidiose.
Lo slogan “CREDI ALLE DONNE” la dice lunga sul taglio adottato dalla campagna.
Gli uomini sono stati fortemente scoraggiati dall’unirsi al coro dei “molestati”, le acque non andavano intorpidite, il messaggio doveva uscire nitido e senza residui.
Persino le vittime maschili erano d’accordo nell’astenersi e non turbare l’atmosfera: per il bene delle donne, non  racconterò la mia storia.
La scusa addotta per il trattamento differenziato: la violenza degli uomini sulle donne è strutturale, le altre no. Urca!
***
Che poi non è nemmeno vero: il gruppo in proporzione più vessato dalle molestie sessuali è costituito da uomini, mi riferisco agli omosessuali maschi.
In proporzione, gli omosessuali maschi molestano i maschi più di quanto gli eterosessuali maschi molestino le femmine.
Certo, in questo brutto affare esiste comunque delle asimmetrie, 80/20 non è 50/50.
Ma probabilmente l’ 80% dei molestatori è maschio per lo stesso motivo per cui l’80% dei vandali è maschio, l’81% dei ladri di macchine, l’85% deirapinatori.
Eppure, quando parliamo di vandalismo, di furti o di rapinatori, non ne facciamo una questione di genere. Finora.
Ma perché nei rapporti di coppia gli uomini omosessuali sono molestati più frequentemente delle donne?
Forse perché la società percepisce la molestia contro le donne come un crimine orribile, e quella contro gli uomini come un divertimento di cui ridacchiare.
In questo senso le “vittime strutturali” dovrebbero essere gli uomini (omosessuali).  Non vi pare?
***
Nonostante tutto questo, ogni tanto salta fuori una denuncia: la guardia del corpo di Mariah Carey ha detto di essere stato molestato dalla diva.
Ah ah ah.
Senz’altro avrete letto i paginoni con cui Corriere e Repubblica hanno coperto la notizia per una settimana intera. Vero?
Vero!?
No?
No, è impossibile.
Infatti, in linea con quanto dicevamo,  non c’è mai stato nessun paginone, non c’è mai stato nessun articolo. I trafiletti potrebbero essermi sfuggiti.
***
Davvero strano come vengono trattate leminoranze dai giornali: se c’è una rapina in villa guai a chi menziona la nazionalità dei rapinatori ma in caso di molestia tutto DEVE essere rigorosamente “genderizzato”.
Quasi quasi non puoi più distinguere le bambole dai soldatini, il rosa dall’azzurro, tutto deve essere neutro. Poi, si affronta il tema delle molestie, e la distinzione tra i sessi diventa di colpo un imperativo inderogabile.
Ma il rapporto 3:1 giustifica forse tanta focalizzazione esclusiva sulla donna?
In casi simili, di solito, la risposta è un sonoro “none”!
Nemmeno possiamo più dire che “una donna èincinta” per paura di offendere le donne col pisello!
Cos’è tutta questa ipocrita venerazione per le minoranze quando poi siamo disposti a buttare allegramente nel cesso una cospicua minoranza del30%? E’ forse troppo poco minoritaria?
***
Ammettiamo che qualcuno dica: “dobbiamo fare di più per le vittime del terrorismo”.
Tutti d’accordo.
E poi aggiunge: “per le vittime cristiane, intendo”.
Gelo.
Ma questo messaggio – mutatis mutandis – non è altro che quello che continuano a dirci i giornali da tempo.
E se dicessi che dobbiamo aiutare le vittime della criminalità?
Applausi!
Specificando poi che dobbiamo concentrare il nostro zelo sulle vittime bianche della criminalità dei neri?
Orrore!
Ma questo orrore è pratica comune per i giornali da un mese in qua.
E se dicessi: “E’ necessario che tutti i neri riflettano sulle rapine e i vandalismi”?
Non è un po’ come dire: “E’ necessario che tutti gli uomini facciano i conti con il problema delle molestie”?
Assurda la prima uscita e assurda anche la seconda. Ma la seconda l’ho sentita pronunciata più volte in un clima di grande rispettabilità e assenso.
Un conto è riflettere su un problema (esempio le rapine in città), un altro è tentare di affrontarlocriminalizzando un’ intera minoranza (esempio i neri).
I nostri giornali hanno scelto la seconda via. Bravi!Complimenti.
***
Forse sarebbe meglio evitare la divisione in gruppi e puntare sulla costruzione di un mondo composto da persone libere e uguali. Libere anche dagli stereotipi, senza scivolare nel macchiettistico.
Il femminismo contemporaneo sembra invece prediligere una via alternativa: poiché si ritiene svantaggiato da taluni stereotipi (vero), cerca di costruirne altri ancora più caricaturali per prendersi un’inutile rivincita.
E’ una strategia ottusa, anche quando trova l’appoggio di grandi giornalisti (ottusi).
E comunque, a me, sembra anche una viaeticamente sbagliata. (E spero che questo rigo ramingo nel post non mi faccia passare per moralista).
Perché non trattare la molestia come il terrorismo islamico? Sappiamo che è qualcosa di sbagliato, sappiamo che gli islamici sono più inclini di altri a cadere in tentazione, ma sappiamo anche che accusare l’Islam o generalizzare il problema non porta da nessuna parte.
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