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giovedì 24 maggio 2018

IL GIRO DEL MONDO IN 80 SECONDI

IL GIRO DEL MONDO IN 80 SECONDI
Lettura edificante, e soprattutto un’ottima occasione per ripassare come Phileas Fogg vinse la sua scommessa quando ormai credeva di averla persa. In altri termini, perché mai, dopo aver compiuto il giro del mondo, si ritrovò a Londra nel giorno precedente rispetto a quello che segnava il suo orologio?

Se stiamo fermi il tempo dell’orologio scorre sempre in avanti, questo è ovvio, si va inevitabilmente dall’oggi al domani. Ma per chi viaggia è possibile anche passare da oggi a ieri, nel mondo, infatti, convivono sempre due giorni del calendario. Per passare dal successivo al precedente occorrono però delle condizioni: se si viaggia da est a ovest necessita - tra le altre cose - una velocità minima, se invece si viaggia da ovest a est non si puo’ evitare il passaggio qualora si compia l’intero giro del globo, a prescindere dalla velocità osservata. Ai tempi di Fogg certe velocità non erano disponibili ma lui viaggiò verso oriente e compì l’intero giro del mondo, quindi ci fu necessariamente un momento in cui passò da un giorno del calendario a quello precedente. Per capirlo meglio osserviamo che i giorni cominciano in un punto convenzionale situato nell’Oceano Pacifico, è come se la loro linea immaginaria avanzasse verso ovest. Pensiamola come una linea che colora di azzurro il globo mentre avanza: a fine giornata ci sarà un istante in cui il globo è interamente azzurro, ma solo un istante perché poi comincia un nuovo giorno e, poniamo, un nuovo colore più scuro. Se ogni giorno che passa colora il globo di un azzurro sempre più scuro il mondo sarà sempre bicolore: un colore più scuro e uno più chiaro (oggi e ieri). Passare da oggi a ieri vuol dire passare dallo scuro al chiaro. Ora, chi sta fermo o compie solo brevi viaggi alle nostre latitudini passerà sempre dai colori chiari ai più scuri ma chi viaggia verso est e attraversa la soglia dove cominciano le giornate passerà inevitabilmente da un colore scuro a uno più chiaro. Se varco quella soglia alle due del pomeriggio mi ritroverò dall'altra parte alle due e un minuto... ma del giorno prima! L'orologio va tirato indietro di 24 ore. Varcare quella soglia nel senso descritto è inevitabile per chi compie il viaggio di Fogg (giro del mondo verso est). 

Un altro modo per comprendere meglio è immaginare due Fogg gemelli, entrambi dotati del medesimo orologio con data incorporata. Uno aggiornerà lo strumento secondo i fusi orari attraversati, l’altro no. Una volta completato il giro del mondo entrambi gli orologi segneranno la medesima ora poiché si è tornati al fuso di partenza, senonché l’orologio aggiornato segnerà come data quella successiva al suo orologio gemello non aggiornato con i fusi. Sarà quest'ultimo ad essere esatto. Phileas Fogg, avendo dovuto aggiornare per motivi pratici il suo orologio a seconda dei fusi, si è dimenticato di tirarlo indietro di 24 ore una volta superata la soglia fatidica dove incominciano convenzionalmente le giornate. Strano che non si sia accorto della cosa attraversando l’ America e poi l’Atlantico. Fortunatamente se n’è accorto a Londra Passpartout appena in tempo consentendo così al suo padrone di incassare al Reform Club la scommessa che aveva meritatamente vinto.

Bene, ora bisogna spiegarlo ai bambini. Prima operazione, comprare un mappamondo.

Il giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne
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