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giovedì 1 aprile 2010

Mondi meravigliosi

Chiaretta: Che lingua orribile ha quella rana. Come mai?

Sara: Aspetta un momento e lo capirai... ecco!

Chiara: Ehi, ha acchiappato la mosca che passava e se l' è pappata.

Sara: E' una lingua prensile e le serve a prendere le mosche di cui è ghiotta. Tra poco comincerai a studiare Darwin e scoprirai molti "perchè" di questo mondo meraviglioso.

Chiara: Anche il "perchè" di una lingua tanto rivoltante?

Sara: Certo, Darwin poi piace perchè risulta particolarmente semplice, ti basterà conoscere due concetti: "ereditarietà" e "selezione naturale".

Chiara: E cosa avrà mai da dirmi la "selezione naturale" sulla lingua delle rane?

Sara: Ti dirà che una lingua del genere esiste (è stata selezionata dall' ambiente) per catturare meglio le mosche. Non solo, ti spiegherà anche perchè la rana va a caccia di mosche: anche il cervello della rana è stato sottoposto a "selezione naturale"!

Riccardo: Dunque Darwin con la sua "selezione naturale" ci spiega perchè la rana va a caccia di mosche?

Sara: Certo, lo spiega utilizzando proprio quel semplicissimo processo. L' ho capito persino io!

Riccardo: Io conosco un processo simile, solo che spiega perchè le rane vanno a caccia di pallini neri volanti. Mi sembra una spiegazione altrettanto valida che quella darwiniana per capire cosa succede nello stagno.

Sara: Ma cosa dici! Se fosse così, poichè esistono mille "sinonimi" della parola "mosche", esisterebbero mille spiegazioni alternative alla selezione naturale darwiniana.

Riccardo: Forse ho esagerato, non le considererei "spiegazioni alternative". E' sempre la stessa spiegazione che giunge a mille conclusioni differenti: A, B, C... La cosa non è meno imbarazzante.

Sara: Sei sicuro che Darwin non spieghi perchè "mosche" piuttosto che "pallini neri volanti"?

Riccardo: Per spiegare la differenza dovremmo poter vedere negli agenti descritti un "fine", un "obiettivo". Dovremmo poter dire che le rane vogliono le "mosche", non i "pallini neri", dovremmo poter dire che anche qualora le rane cacciassero i "pallini neri" senza minimamente sapere cosa sia una mosca, in realtà il loro obiettivo sono le "mosche". Peccato che simili pensieri sono blasfemi se pronunciati in un consesso di rigorosi darwiniani: il caso non è compatibile con la presenza di alcun obiettivo.

Sara: Non voglio certo introdurre un "fine" grazie a Dio o a Madre Natura, ma un tempo non si era parlato di "gene egoista"? L' "egoista" di sicuro un fine ce l' ha anche se è un fine "solo" riproduttivo.

Riccardo: Se riduciamo l' evoluzionismo ad un "efficientismo" riproduttivo perdiamo per strada gran parte dei suoi sostenitori se non la maggior parte. No, l' evoluzionismo darwiniano non è semplice efficienza.

Sara: Eppure neanche in fisica i "corpi" descritti hanno un "fine".

Riccardo: In realtà il problema non è se questo "fine" esista ma se la teoria possa essere descrita compatibilmente con l' esistenza di un fine.

Sara: Che casino, non è meglio passare agli esempi.

Riccardo: La legge gravitazionale puo' essere descritta "come se" due corpi in certe condizioni avessero l' obiettivo di avvicinarsi in un certo modo. Prova a fare una riduzione del genere con la "selezione naturale" darwiniana, non ci riuscirai senza ricorrere ad un fantomatico fine come quello della "massimizzazione delle opportunità riproduttive". Peccato che finchè l' evoluzionismo si riduce a "ereditarietà" e "selezione naturale", il consenso è massiccio ma se introduciamo le "opportunità riproduttive" qualcosa scricchiola. L' ho letto in questo libro.

Sara: Ma tutto questo significa che Darwin è da mettere in soffitta.

Riccardo: Forse per il signor Fodor sì, visto che muove queste critiche da materialista rigoroso.

Sara: E per te?

Riccardo: Per me assolutamente no. Fodor e Piattelli-Palmarini mi ricordano soltanto che come paradigma scientifico l' evoluzionismo darwiniano è pieno di buchi. Rispondo: grazie, lo so, ma il convento non passa niente di meglio a quanto pare. Poi mi fà capire che il darwinismo non tappa le mille falle della barca filosofica materialista. Rispondo: grazie e buon viaggio, io già da tempo ho deciso d' imbarcarmi su natanti che fanno meno acqua.

Sara: Insomma, l' idea darwiniana come teoria scientifica fa piuttosto schifo ma non c' è niente di meglio; come filosofia materialista fa decisamente schifo e c' è di meglio. In più non avevamo granchè bisogno che ce lo venisse a dire Fodor.

Riccardo: Pressappoco. Purtroppo il darwinismo (come l' anti-darwinismo) spesso si atteggia a Chiesa e il dibattito è tutt' altro che sereno. Guarda, a volte ho come l' impressione che se la scienza dovesse scoprire le regole della mutazione genetica (sarebbe la scoperta del millennio) parecchi intimamente remerebbero contro poichè il "caso" perderebbe il ruolo centrale che oggi ha nella teoria, un ruolo che indebolisce la scienza fatta partendo da Darwin ma rafforza la "religione" materialista che al gigante Inglese s' ispira.

Chiara: Fermi tutti... ho come l' impressione che la mia lingua, Darwin permettendo, esista per papparsi le torte, non sarà prensile ma madre natura mi ha dotato di manine agili e svelte. Perchè non andiamo a prendercene una fetta?



P.S. l' immagine della lingua prensile l' ho presa da questo intervento che raccomando di leggere fino in fondo (così magari mi spiegate meglio il finale). Qui c' è una replica di un Dennett inacidito (fa male perchè, anche senza andare a fondo, chi non diffiderebbe di una simile mancanza di classe? - lo scadimento di Krugman non insegna proprio niente?) e qui l' annuncio inutilmente trionfale della traduzione italiana.