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lunedì 8 febbraio 2016

Generosità di Tibor Machan

Generosità di Tibor Machan
  • Tesi: la generosità è possibile solo in una società libera.
  • Contro Nagel. Tesi di Nagel: la società libera ostacola la generosità
  • Nagel con la sua carità forzosa i duce alla letargia morale.
  • Definizioni.
  • Generosità:inclinazione magnanima.
  • Carità: benevolenza che sorge x senso del dovere
  • Chi vuole abolire il vizio vuole abolire le virtù poichè impedisce alle persone di accreditarsi il giusto
  • La g come virtù nn è mai frutto di calcolo. È invece spontanea. In qs senso è spontanea, incondizionata; nn guarda ai meriti di chi la riceve.
  • Libera scelta vs delibera. Solo la libera scelta nn comporta calcoli.
  • La g nn è mai un dovere. In qs senso nn ha a che vedere con la giustizia. Per Rawls la giustizia è equità e infatto l'equità è un dovere.
  • La generosità - che nn è un dovere - è una natura.
  • Natura di X: è ciò che X deve essere.
  • Natura umana:coscienza. Pensare razionale. 1 la razionalità si esplica al meglio nella vita sociale 2 la g favorisce la vita sociale
  • La generosità può essere viziata,aper es quando si dà senza poterselo permettere. Tesi:le virtù nn viaggiano mai isolate ma si completano tra loro.
  • Hume: la g è un istinto svincolato dalla ragione (non cognitivismo). In qs senso nn può essere una libera scelta e quindi neanche un merito. Per hume nn ci sarebbe niente di male ad essere gretti ecrudeli.
  • Per Smith tutto è calcolo, anche le scelte morali. In qs senso per lui la vera g è i possibile (anche xchè comporta scelte co trarie ai propri interessi.
  • Virtù cardinali: giustizia (ragione giusta, buon senso), prudenza (ragione pratica), fortezza, temperanza (coraggio), (autocontrollo). Senza qs virtù la g è viziata.
  • Assunto: in buona parte siamo noi a formare il ns carattere.
continua

martedì 1 febbraio 2011

Lo strano amore dei cristiani

Cosa chiede ad un cristiano il comandamento dell' amore?

Ci chiede una libera scelta o una scelta deliberata?

Ci chiede di rispondere ad un inclinazione o ad un senso del dovere?

E' una forma di generosità o una forma di obbedienza?

Ci chiede di assecondare la parte migliore della nostra natura o di agire secondo un calcolo?

Io, con Sant' Agostino, propenderei per la prima opzione. Ma la divisione tra i cristiani è profonda e irrisolta.

Le mie simpatie non sono certo incoraggiate dalla definizione perentoria che dell' amore fornisce Paolo:

... La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell`ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine... (Corinzi 13 4,8).
Qui sembra venir descritto un amore incondizionato, è irrilevante che la persona in questione l' abbia o no meritato, è irrilevante che sia o meno vicina alla persona che ama.

Molti cristiani, ispirati anche da questo passo, pensano così che la forma di amore più puro e in linea con il Vangelo consista nell' amare persone ripugnanti o sgradevoli e sostengono che Gesù abbia amato i peccatori più di chiunque altro.

In questo modo fanno dell' amore una scelta calcolata, visto che la sgradevlezza e la ripugnanza possono essere aggirate solo da un calcolo.

Questa china, maggioritaria, non è innocente: se l' amore è sentito più come un "dovere" che come una "virtù", presto sarà oggetto di un decreto legge.