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lunedì 19 febbraio 2018

5 pilastro della riforma della giustizia

I 5 pilastri della riforma:
Deregolamentare la società: meno regole, meno litigi.
Depenalizzare il diritto: meno procuratori, meno arbitrio.
Semplificare le procedure: meno garanzie, meno lungaggini.
Responsabilizzare i giudici: più incentivi, meno assurdità.
Managerializzare i tribunali: meno dilettanti, più efficienza.
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In attesa di giustizia. Dialogo sulle riforme possibili
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domenica 18 febbraio 2018

Carlo Nordio In attesa di giustizia

Spesso le lungaggini procedurali dipendono dalla preoccupazione del legislatore di evitare errori giudiziari e offrire all'imputato il massimo delle garanzie. Non ci sono però solo i nobili principi, bisogna anche pensare alle utilità pratiche, per non cadere nello sconforto e sfociare nella ferocia del fai da te.
Una burocratizzazione asfissiante, una cavillosità esasperata. Un delirio di futilità.
La stragrande maggioranza dei giudici, per educazione, cultura, tradizione e forse pigrizia non ha un'attitudine manageriale quando di fatto si ritrova a fare il manager della giustizia. I miracoli di Bolzano e Torino.
Depenalizzare, manegerializzare...
Quando il medico deve usare sempre meno i bisturi per alleviare i mali altrui e sempre di più la carta per badare ai propri le cose sono destinate al declino....
Carcere scuola di crimine...
Le intercettazioni hanno spiazzato la capacità di indagare. Richelieu: datemi una lettera con delle forbici e ne farò impiccare l'autore.
Le pene Come grida manzoniane. Di inaudita severità che resta sulla carta. L'esempio del furto, da una teoria di 30 anni a una pratica di un anno con la sospensione.

I 5 pilastri della riforma:

Deregolamentare la società: meno regole, meno litigi.
Depenalizzare il diritto: meno procuratori, meno arbitrio.
Semplificare le procedure: meno garanzie, meno lungaggini.
Responsabilizzare i giudici: più incentivi, meno assurdità.
Managerializzare i tribunali: meno dilettanti, più efficienza.

mercoledì 9 marzo 2016

In attesa di giustizia di Carlo Nordio e Giuliano Pisapia


In attesa di giustizia di Carlo Nordio e Giuliano Pisapia
  • alcune riforme possibili: 1) introdurre un manager per tribunale 2) depenalizzare a manetta 3) ridurre gli appelli 4) togliere l'obbligatorietà dell'azione penale 5) separare le carriere 6) giudici collegiali nei casi più delicati (specie carcerazione preventiva) 7) favorire il patteggiamento 8) motivazioni contestuali 9) notifiche per via telematica 10) introdurre la querela temeraria 11) introdurre l'irrilevanza del fatto 12) introdurre la sospensione della prescrizione per irreperibilità 13) eleggere il CSM per sorteggio tra aventi diritto 14) diminuire le pene 15) ripristinare l'immunità parlamentare
  • i tempi del processo
  • il vulnus principale: i tempi della giustizia
  • è come coi bambini: la punizione deve seguire immediatamente il crimine per essere efficace
  • l'obbligatorietà dell'azione penale: favola vuota per nascondere l'arbitrio dei giudici.
  • la lentezza è spesso causata dai difensori che mirano alla prescrizione
  • produttività dei magistrati: il numero delle sentenze sfornate non sembra sfigurare nei confronti
  • perché allora le lungaggini? troppe garanzie (paradosso)
  • abbiamo importato il processo accusatorio senza il pragmatismo anglosassone
  • la macchina giudiziaria
  • burocrazia asfissiante ovunque. basterebbe pensare alle notifiche! un delirio di futilità
  • incompatibilità tra obiettivi e bilancio disponibile
  • i giudici non sono manager che sanno organizzare, se si eccettuano i casi di bolzano e torino. se ne provvedano di appositi.
  • risorse e sprechi
  • problema base: incompatibilità tra budget e target
  • depenalizzare! immagina la mole di lavoro per sequestrare una borsa taroccata. se solo lo si sapesse
  • i chirurghi passano più tempo coi moduli che col bisturi, idem gli insegnanti. lo stesso vale per i giudici.
  • il carcere non ha mai rieducato nessuno. è una scuola del crimine, una discarica sociale. spesso uno spreco
  • le intercettazioni
  • tesi: un po' utili per lo più dannose
  • richelieu: dammi una lettera e una forbice, ti manderò in galera lo scrivente
  • trattarle come male necessario, quindi ridimensionarle l'importanza e l'uso alla stregua di lettere anonime o confidenze. buone giusto per far partire l'indagine. evitare la trascrizione
  • la lotta al terrorismo non ne ha avuto bisogno
  • come il medico ha l'occhio clinico il pm ha l'occhio investigativo. oggi questa dote si estingue. troppa tecnologia, troppe intercettazioni
  • fuga di notizie, i colpevoli: legislatore (inerzia) pm (fughe calcolate) giornalisti (favori in cambio di articoli elogiativi)
  • le pene
  • siamo cattolici: pene enormi e applicazione volubile
  • chi ruba in tre case la notte rischia 30 anni. di solito ne riceve uno con pena sospesa.
  • le leggi prevedono tutto e il contrario di tutto. sono contraddittorie su molti fronti. c'è da stupirsi se tribunali diversi trattano diversamente lo stesso caso?
  • paradosso: le pene per la divulgazione di materiale pedopornografico sono più alte delle pene contro il reato di pedofilia
  • un caso di contraddizione: consenso informato e eutanasia passiva.
  • l'esposizione al fatto contingente della notizia. all'articolo sul giornale segue la legge. esempio grottesco della carcerazione preventiva: rilassata in caso di suicidi, rinforzata in caso di gravi crimini. ma è da sempre così: legge tortora, legge moro, legge marrazzo ecc.
  • incertezza del diritto. naturale esito
  • diminuire le pene
  • paradosso: tanto è facile entrare in prigione da non condannati quanto è difficile rimanervi da condannati.
  • il processo: tre gradi di giudizio
  • l'intelletto singolo è troppo vulnerabile, meglio la collegialità. meno gradi di giudizio più collegialità. in caso di disaccordo prevalga il favor rei
  • divieto di impugnazione al pm in grado di proscioglimento. divieto di impugnazione per reati minimi
  • schizofrenia legislativa
  • quantificazione cabalistica delle pene
  • prescrizione e indulto
  • indulto: impotenza e ipocrisia
  • non lo si motiva, non si riparte con un'importante riforma
  • giustizia e sicurezza
  • immaginatevi il nostro paese senza clandestini: reati dimezzati.
  • evviva le ronde. ormai in tutti i campi il privato affianca e deve affiancare il pubblico, anche la chiesa ricorre ai laici. facciamo in modo però che siano organizzate dalla polizia
  • legittima difesa: l'impostazione andrebbe capovolta: non chiedersi fino a che punto ci si debba difendere ma chiedersi fino a che punto lo stato abbia diritto a punire chi non ha saputo difendere. il proscioglimento deve essere pieno: il fatto non sussiste (controil classico "non costituisce reato"). [oggi nordio chiede che chi si difende non venga automaticamente indagato e chiamato a discolparsi ma che l'indagine proceda e che l'incriminazione avvenga dopo aver provato davanti ad un gip la colpevolezza per eccesso]
  • riforme costituzionali
  • 3 riforme: 1) ristrutturare il csm 2) togliere l'obbligatorietà dell'azione penale 3) ripristinare l'immunità parlamentare
  • csm: sorteggio per depoliticizzare l'organismo
  • in italia abbiamo il processo accusatorio senza responsabilizzazione del pm (es elezioni). un assurdo.
  • il processo accusatorio funziona solo se 1) c'è discrezionalità nell'azione penale 2) c'è incentivo al patteggiamento e 3) ritrattabilità dell'azione intrapresa
  • separazione delle carriere: dovuta. s'intende: il transito tra le due carriere non è automatico e l'organo di tutela non è lo stesso
  • giustizia e politica
  • ragione strutturale del contrasto: 1) la magistratura è controllore molesto e talvolta fazioso 2) l'amministrazione della giustizia non attribuisce cariche (Mastello: m'avete dato il ministero più fesso che ci sia).
continua