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mercoledì 16 ottobre 2019

DONNE IN CHIESA

DONNE IN CHIESA
Cambierà il loro ruolo? E come?
Questo articolo ci fa un quadro della situazione nel mondo protestante, dove le donne sono protagoniste da tempo. Chissà non se ne possa trarre qualche insegnamento. Qui i ruoli ricoperti sono fondamentalmente due: first lady, ovvero moglie del pastore (evangelici) e pastore (episcopali e luterani). Le prime sono conservatrici di brutto, le seconde progressiste quando non radicali.
La sorpresa è scoprire che solo le prime ad esercitare una reale influenza sulla comunità dei fedeli: sono delle superstar, scrivono best sellers, intasano le radio religiose, predicano (non dal pulpito) tra i boati entusiasti nelle mega-church da 40000 posti, come Ophra sono conosciute con il loro solo nome di battesimo (Beth, Joyce, Serita...). Non hanno una leadership formale ma sono leader di fatto. Le "pastoresse" hanno lottato a lungo per il riconoscimento formale ma tra loro non ci sono personalità di spicco, manca quel "capitale culturale" in possesso delle prive. Per misurare l'ascenedente che esercita una donna sui fedeli, l'aver perso un figlio e saper raccontare questa esperienza tragica pesa più che essere nominata "pastore" dall'autorità costituita. Le tragedie vissute (malattie, abusi, dipendenze...) superano di gran lunga qualsiasi credenziale. Una donna bella e "normale" che si confessa in pubblico, che espone la sua vulnerabilità, sarà più ascoltata di quella che interpreta la Scrittura dal pulpito con il beneplacido della gerarchia.
Link al NYT. Occhio alla vostra riserva di articoli gratuiti.
Informazioni su questo sito web
NYTIMES.COM
She may not run the church. But she can still rule the kingdom.




lunedì 29 marzo 2010

Storia di un quasi-orco

Contrariamente alle mie abitudini, vorrei ora riferire un piccolo esempio concreto di come si forma una probabilità soggettiva a priori.

Sento parlare di preti pedofili e ho come la sensazione che certe cose, per quanto vere, accadano a mille miglia da me. Eppure, chi lo sa?, magari stanno succedendo adesso proprio sotto il mio naso ormai privo di olfatto.

Una cosa però è capitata veramente sotto il mio naso e l' odore (nauseabondo) l' ho percepito forte. Così come un certo sottile lezzo esalato dagli articoli di giornale che riferivano la vicenda.(Varesenews, Repubblica online, Ticino online).

Potete leggere tutto qui.

Tento ugualmente una precaria sintesi: Samuele, ragazzo in passato attivo in parrocchia, manda una raccomandata a Don Giuseppe per iniziare le pratiche dello sbattezzo, a lui non basta aver perso la fede, vuole annunciarlo al mondo. Ormai è vicino all' Oratorio dell' UAAR e verso quello della Chiesa, come di costume in questi casi, usa spesso toni sarcastici. Però, per molti particolarmente insignificante, continua a frequentare quest' ultimo poichè l' UAAR non vale certo una partita di calcio con gli amici (gonzi). Un bel giorno, mentre sta battendo un calcio d' angolo, il Don gli chiede se trova la cosa coerente (domanda opportuna visto chè è rivolta ad un neo-Razionalista). Urtato dall' interrogativo, il Nostro se ne va poichè ritiene che ci siano sufficienti elementi per considerarsi "cacciato" e poter scrivere a tutti i giornali facendo della sua vicenda un "caso".

Si badi bene, non stiamo parlando di un Prete integralista che lancia strali annunciando la dannazione eterna verso chi non osserva il digiuno pre-comunione. Non si tratta di un mostro pronto a divorare i nostri bambini. E se si sta camuffando, lo fa proprio bene.



Non si tratta nemmeno di un sanguigno Don Camillo pronto a rincorrerti con il bastone per tutta la Piazza facendoti entrare di diritto nella cronaca paesana.

Esemplifico: recentemente io e la Sara, richiesti di produrre un certificato con l' autorizzazione per sposarci fuori dalla nostra parrocchia di origine, poichè per altre pratiche c' eravamo già imbattuti in parroci "tignosi", abbiamo deciso di rivolgerci a colui che sicuramente non avrebbe sollevato questioni o messo bastoni tra le ruote: naturalmente il pensiero è corso a Don Giuseppe, che ci ha subito fatto trovare una strada in discesa.

D' accordo dunque l' accoglienza della pecorella smarrita, d' accordo la predisposizione all' ascolto, ma la comunità dei fedeli non puo' nemmeno essere un party continuo in cui è lecito recriminare se per un minuto al giorno si abbassa il volume della musica per dire un' Ave Maria. O no? [chiedo, visto che molti scuotono la testa].



Bene, riassumento, io conosco abbastanza bene il Don, conosco bene chi conosce il Don e me ne parla, conosco l' ambiente (che io stesso ho frequentato), conosco chi mi ha riferito i fatti, leggo come i giornali riportano la cosa, vedo come reagisce una persona di media intelligenza informata solo dai giornali, conosco bene o male il soggetto in questione (sintesi: voglia di lavorare saltami addosso)...

... bene, con tutto questo bagaglio di conoscenze meramente intuitive, spiegatemi come cavolo faccio a non avere per lo meno un apriori del 98% quando si parla di preti pedofili!!!!!

Penso che anche chi combatte la meritoria battaglia contro i preti pedofili (lamentando una certa "diffidenza ambientale"), debba rivolgere un pensiero non proprio riconoscente all' attivissima opera guastatrice dei tanti "Samuele" che sembrano delibare incantanti i piatti ricolmi del liquame che hanno appena desalivato all' interno loro stessi.

lunedì 15 marzo 2010

Preti pedofili: hard data

Chissà quanti Santi non sono stati proclamati per mancanza della "giusta occasione"!

Avendo questo in mente mi chiedo se c' è una particolare propensione dei preti cattolici verso la pedofilia?

Difficile dirlo ma, a quanto pare, sembra di no.

Inutile dire che l' articolo linkato non è in sè molto interessante: confronta i preti con il resto della popolazione maggiorenne (Austria), ovverossia mele con pere. Del resto è una replica a chi inaugura questo genere di macedonie.

Ma poi nei commenti si passa al sodo (il più informato sembra il sig. LaPeste) e si esce abbastanza istruiti su un tema che ricorre: i preti, se paragonati con altre categorie in contatto diffuso con l' infanzia, non escono particolarmente scornati.

Chi ha altri dati attendibili e ragionati? Bisognerà tornarci.