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sabato 7 luglio 2018

DUE RAGIONI (LE MIGLIORI) PER CREDERE

DUE RAGIONI (LE MIGLIORI) PER CREDERE
1. RAGIONE A PRIORI: spiegare l’esistenza delle cose postulando Dio è il modo più semplice per farlo.
2. RAGIONE A POSTERIORI: l’universo è una presenza sorprendente e in genere noi non accettiamo il caso come spiegazione. Non resta allora che Dio.
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Simplicity As Evidence of Truth (Aquinas Lecture)
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Riccardo Mariani Mentre la seconda ragione è abbastanza chiara a chi conosce la cosmologia, per la prima rinvio qui https://fahreunblog.wordpress.com/.../07/il-rasoio-divino/Gestire
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Il divin rasoio SAGGIO


Il rasoio divino


Per risolvere un problema su cui si hanno poche info a disposizione il resoconto più semplice s’impone anche come il più razionale (rasoio di Occam).
Il rasoio di Occam è da sempre l’arma più “tagliente” in mano all’ateismo razionale,  infatti alla domanda “… chi ha creato il mondo?” i credenti dei principali monoteismi rispondono che “… il mondo è stato creato da Dio”, ma non essendoci per sua stessa definizione nulla di più potente di questo dio e quindi nulla che possa averlo creato, ne consegue che Dio, a differenza del mondo, è sempre esistito. A questo punto se è possibile che questo qualcosa sia sempre esistito, perché non anche il mondo? La risposta alla domanda iniziale “Il mondo è stato creato da Dio, che è sempre esistito” si semplifica quindi in “Il mondo è sempre esistito”. In altri termini è superfluo e quindi, secondo il rasoio di Occam, sbagliato in senso metodologico introdurre Dio per spiegare l’esistenza del mondo. Poiché la spiegazione teista postula un ente in più va scartata.
Questo argomento non tiene conto del fatto che Dio è una persona mentre il mondo una cosa, o meglio, la spiegazione teista è “personale” quella materialista “materiale”. Che implicazioni ha questa considerazione? Soprattutto una: la persona è intelligente, la cosa no. La persona puo’ progettare, la cosa puo’ costituire solo una causa bruta. Un’intelligenza puo’, per esempio, comprendere una regola (e un’intelligenza onnipotente puo’ anche crearla). Ora, chi studia la scienza sa bene a che servono le “leggi”: a semplificare. Dominando le leggi di natura possiamo comprimere in una paginetta la descrizione accurata dell’universo! Ma se non esistessero leggi? Se esistessero solo oggetti? Facciamo un caso concreto: assumendo l’esistenza di una “legge” posso spiegare in modo relativamente semplice perché l’acqua ghiaccia a zero gradi centigradi ma senza assumere leggi posso solo spiegare perché quell’acqua in quella pentola ghiaccia a zero gradi, per quanto riguarda quell’altra acqua in quell’altra pentola devo fornire un’altra spiegazione ad hoc, non ho infatti ragioni per assumere che qull’acqua laggiù abbia le medesime proprietà di quest’acqua che sta qua. Senza assumere l’esistenza di leggi non ha senso parlare delle proprietà, per esempio, del rame, posso giusto parlare di come si comporta il pezzo di rame che ho sul tavolo. La spiegazione materialista è costretta quindi a spiegare tutti i casi in modo specifico tirando in ballo le proprietà specifiche di certi oggetti specifici, la spiegazione personale puo’ invece generalizzare e quindi semplificare. Naturalmente il materialista puo’ dire: “faccio finta che le leggi esistano anche se non esistono; nella mia indagine mi comporto come se esistessero delle leggi anche se non esistono”. Ma tutto questo è una complicazione inutile: perché far finta che una cosa esista anziché assumere che esista? La seconda soluzione è più immediata, il realismo è più semplice del convenzionalismo.
Se la situazione è come l’ho descritta, barattare l’assunzione di un Dio con tutte le cause e proprietà specifiche che necessitano alla spiegazione materialista diventa un affare proprio alla luce del rasoio di Occam! C’è una possibile obiezione: “ok, ripartire sempre da capo  per ogni caso specifico è una colossale complicazione ma anche un essere come Dio è tremendamente complicato da descrivere e tu, se lo assumi, devi poi descriverlo!”. In realtà la descrizione di Dio non è affatto complicata poiché Dio possiede le sue – poche – proprietà in quantità infinita e il concetto di “infinito” è molto semplice: descrivere un limite, per esempio, è più complicato. Esempio: dire che Dio è onnipotente è molto più semplice che dire che Dio puo’ fare certe cose (segue elenco lunghissimo dettagliato) e non altre (segue elenco altrettanto dettagliato).
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