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martedì 10 dicembre 2019

IL NAZIONALISMO DIFESO

Ecco i miei appunti sulla base dei quali vorrei scrivere qualcosa su questo libro.
1) Contrariamente alle teorie di John Locke e altri, la legittimità politica non deriva dal consenso ma richiede innanzitutto che le persone abbiano un senso di comunanza. Questo deriva da tradizioni comuni e cultura condivisa. Mi riferisco a linguaggio, religione, festività, codici morali, narrazioni sociali, l'idea di un antenato comune ecc. Senza questo senso di comunanza, uno stato degenera in tirannia o in anarchia.
2) Lo stato-nazione è un'unità naturale di governo. Cercare di estendere il governo oltre i suoi confini naturali è un esercizio futile di imperialismo. Lo stato-nazione, sebbene chiaramente non sia una condizione sufficiente per garantire la libertà individuale, è comunque una condizione necessaria.
3) Oggi il modello di stato liberale si fonda sull'idea di azienda. Ieri si fondava invece sull'idea di famiglia, l'enfasi era sui legami di lealtà reciproca ancorati da un atto iniziale di consenso, ma sostenuto da un senso di mutua appartenenza e di dovere reciproco di trasmettere a un'altra generazione un'eredità che ci è stata lasciata dai nostri genitori e dai loro antenati. Nel primo modello siamo incoraggiati a chiederci in ogni momento se l'accordo è al servizio dei nostri interessi e a liberarci se cessa di esserlo. Il secondo modello ci incoraggia invece a rimanere fedeli anche di fronte alle avversità e a rifiutare l'impulso di iniziare tutto di nuovo.
4) Il nazionalismo è da mettere in relazione all'emergere della tolleranza religiosa, poiché il trattato di Westfalia del 1648 segnava la svolta dell'Europa dall'ideale di una monarchia universale - un'aspirazione cristiana dai tempi dei romani - a favore di una diversità di disposizioni costituzionali e religiose in diversi stati. Lo stato nazionale è stato il terreno fertile su cui fiorirono costituzionalismo e governo limitato.
5) All'origine delle libertà moderne potrebbe esserci proprio lo stato-nazione. Considera la tradizione occidentale di governo limitato, libertà individuale e elezioni aperte. Storicamente, istituzioni libere apparvero e persistettero in stati nazionali come l'Inghilterra, i Paesi Bassi e la Scozia, paesi costruiti su una lingua e religione nazionali, con una storia di accantonamento delle differenze interne per combattere i nemici comuni. Anche John Stuart Mill sosteneva che non è un caso che esistano istituzioni libere in tali paesi: "è in generale una condizione necessaria per le istituzioni libere che i confini del governo debbano coincidere con quelli delle nazionalità".
6) Gli stati nazionali indipendenti hanno interesse a promuovere un ordine internazionale fondato sugli stati nazionali stessi. Un tale ordine massimizza la possibilità di auto-determinazione collettiva e stabilisce una vitale competizione/imitazione tra le nazioni, ognuna delle quali cerca di raggiungere il massimo sviluppo delle sue capacità.
7) Problema. I nazionalisti affermano che qualcosa è "naturale" mentre in realtà è profondamente artificiale. Le "nazioni" sono per la maggior parte delle creature del XIX secolo: penso alla Germania o all'Inghilterra. In principio erano comunità immaginarie che esistevano tra i letterati ma mai nel popolo. La "comunanza" provata, per esempio, nelle trincee della prima guerra mondiale fu, in linea di massima, il risultato della propaganda.
8) Quando uno stato-nazione prende decisioni che altrimenti potrebbero essere prese da individui emerge chiaramente come il "consenso" sia superato dalla "comunanza". Un grave difetto. Ma il nazionalista potrebbe sostenere che un tentativo di governo multinazionale - come l'Unione Europea - sarebbe ancora peggio. Gli stati-nazione, indipendentemente dal fatto che siano emersi in modo naturale o artificiale, per lo meno offrono la "comunanza" e questo li autorizza ad avere l'ultima parola rispetto a regole dettate dall'esterno. Può darsi che al di sotto del livello nazionale ci siano altre unità politiche ma solo lo stato nazione è in grado di opporre una seria resistenza all'internazionalismo.
9) Per secoli, la politica delle nazioni occidentali è stata caratterizzata da una lotta tra due visioni antitetiche dell'ordine mondiale: un ordine di nazioni libere e indipendenti, ciascuna che persegue il bene politico secondo le proprie tradizioni; e un ordine di popoli uniti sotto un unico regime di legge, promulgato e mantenuto da un'unica autorità sovranazionale. I sovrani imperiali del mondo antico vedevano come loro compito, nelle parole del re babilonese Hamurabi, "portare i quattro quarti del mondo all'obbedienza". Quell'obbedienza, dopo tutto, era ciò che garantiva la salvezza dalla guerra, dalla malattia e dalla fame. Eppure, nonostante gli ovvi vantaggi economici di una pace egiziana o babilonese, la Bibbia nacque da una profonda opposizione a quella visione. Per i profeti di Israele, l'Egitto era "la casa della schiavitù" e non risparmiarono parole nel deplorare lo spargimento di sangue e la crudeltà implicate nella conquista imperiale e nel modo imperiale di governare. La nazione del popolo eletto rappresentava invece la salvezza.
10) Problema. Hazony omette quegli aspetti della Bibbia ebraica (e, direi, la tradizione ebraica in senso lato) che vede gli esseri umani creati a immagine di Dio, l'idea per cui i nostri obblighi morali si estendono a tutti, La Bibbia ebraica parla non solo degli ebrei, ma anche dell'obbligo ebraico di accogliere gli estranei. I testi successivi, tra cui il Talmud e le opere di filosofi come Maimonide, discutono a fondo della gamma appropriata e grado di universalismo vs. nazionalismo. Non si può avere un resoconto accurato della Bibbia o del giudaismo senza includere entrambi gli elementi.
11) L' opposto del nazionalismo è l'imperialismo. Forse la versione neo cons puo' plausibilmente essere vista come imperialista. I neo vedono l'America come la nazione cardine, che sostiene la pace e la prosperità del mondo. Il termine Pax Americana è positivo dal loro punto di vista. Tuttavia, non credo che questa distinzione venga accettata da tutti, specie a sinistra. La sinistra chiede a noi di imparare dalle culture del Terzo Mondo e non fanno che scusarsi nei loro confronti. Questa gente non si riconoscerebbe come imperialista anche se poi, quando c'è da decidere sul serio, non lesina interventi armati in ogni parte del mondo.
12) Il nazionalismo è ingiustamente incolpato delle due guerre mondiali. La prima è stata il risultato di trame imperiali, la seconda è stata provocata da Hitler, che era (principalmente) un imperialista-espansionista.
13) Nel libro ogni progetto internazionale è bollato come imperialista, dagli open border libertari agli accordi climatici. Non che accordi del genere debbano essere evitati ma richiedono una trattazione tra stati-nazione senza giurisdizioni internazionali. E' chiaro che in questi casi lo stato-nazione rompe quando vuole.
14) Le guerre universali nascono da un'ideologia internazionalista. Nel caso della Guerra dei 30 anni, era la teoria dell'ordine cattolico universale. Nel caso delle Guerre Nepoloniche, la teoria del nuovo liberalismo universale francese. E, nelle due guerre mondiali, un tentativo di due imperatori tedeschi (il secondo piuttosto grottesco) di rendere la Germania il Signore della Terra.
15) Nell'idea liberale stanno i semi dell'universalismo, ovvero quel progetto di dominio mondiale che ci ha condotto, per esempio, alla guerra in Iraq. C'è una linea che unisce Mises e Hayek con i neoconservatori degli ultimi decenni. Stabilire la democrazia in Egitto o in Iraq sembra fattibile ai liberali poiché presumono che la ragione umana sia ovunque la stessa e che un impegno per le libertà individuali e i mercati liberi sorgerà rapidamente una volta che i benefici saranno stati dimostrati e gli impedimenti rimossi.
16) Anche l'integrazione di milioni di immigrati dal Medio Oriente sembra facile per i liberali, perché credono che praticamente tutti vedranno rapidamente i vantaggi del nostro mondo e lo accetteranno. I conservatori, per contro, riconoscono che l'assimilazione su larga scala può avvenire solo quando entrambe le parti sono fortemente motivate ad ottnerla. Quando tale motivazione è debole o assente, i conservatori vedono un pericolo nell'immigrazione, con conseguente odio e violenza reciproci.
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The Virtue of Nationalism

lunedì 25 novembre 2019

sovranismo e nazionalismo

Oggi trattiamo i sovranismi come un relitto del passato ma il sentimento nazionalista è un' "invenzione" relativamente nuova, un prodotto della prima modernità, che sboccia con la Rivoluzione francese.

Eppure qualcosa non convince, lo stato-nazione concepito tra la Pace di Vestfalia e il Congresso di Vienna è un fatto, ma i sentimenti sollecitati per rendere lo stato-nazione un potente fenomeno culturale sono piuttosto vecchi. Il tribalismo esiste da sempre e in una certa misura parliamo di qualcosa di estensibile e scalabile.

https://feedly.com/i/entry/54BMp4PRpfGpZgJrJ0T5blULTdimg4gCgsikrRGjEsQ=_16ea21f9d08:c8b795:49b12733

lunedì 2 settembre 2019

HL yoram hazony

yoram hazony
riccardo-mariani@libero.it
Citation (APA): riccardo-mariani@libero.it. (2019). yoram hazony [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia (giallo) - Posizione 2
Ridiculous Claims in Yoram Hazony’s e Virtue of Nationalism By ALEX N OWRASTEH
Evidenzia (giallo) - Posizione 4
definition of what a nationalist is or
Nota - Posizione 4
COSA CI INTERESSA
Nota - Posizione 4
COSA CI INTERESSA
Evidenzia (giallo) - Posizione 5
Yoram Hazony recently wrote The Virtue of Nationalism
Nota - Posizione 5
L OPERA
Nota - Posizione 5
L OPERA
Evidenzia (giallo) - Posizione 11
Hazony wrote that he “will not waste time trying to make nationalism prettier by calling it ‘patriotism,’
Nota - Posizione 12
VIA GLI EUFEMISMI
Nota - Posizione 12
VIA GLI EUFEMISMI
Evidenzia (giallo) - Posizione 14
any nation-state that attempts to conquer other nations is not really a nation-state.
Nota - Posizione 14
NELL ACCEZIONE DI HAZONY
Nota - Posizione 14
NELL ACCEZIONE DI HAZONY
Evidenzia (giallo) - Posizione 15
“a number of tribes with a common language or religion, and a past history of acting as a body for the common defense and other large-scale enterprises”
Nota - Posizione 16
DEFINIZIONE NAZIONE
Nota - Posizione 16
DEFINIZIONE NAZIONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 16
“the world is governed best when nations are able to chart their own independent course, cultivating their own traditions and pursuing their own interests without interference”
Nota - Posizione 17
CONSEG.
Nota - Posizione 17
CONSEG.
Evidenzia (giallo) - Posizione 17
Hazony contrasts nation states with imperialist states
Nota - Posizione 18
GREAT DIVIDE
Nota - Posizione 18
GREAT DIVIDE
Evidenzia (giallo) - Posizione 19
a state cannot be a nation-state and imperialist
Nota - Posizione 20
Ccccccc
Nota - Posizione 20
Ccccccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 21
Douglas Porch
Nota - Posizione 21
GURU
Nota - Posizione 21
GURU
Evidenzia (giallo) - Posizione 22
“Colonialism was not, as Lenin claimed, ‘the highest stage of capitalism.’ Rather it was the highest stage of nationalism.”
Nota - Posizione 22
PORCH
Nota - Posizione 22
PORCH
Evidenzia (giallo) - Posizione 23
Hazony repeatedly claims that the Nazis were not really nationalists.
Nota - Posizione 24
ESEMPIO...UNICO NELLA STORIOGRAFIA
Nota - Posizione 24
ESEMPIO...UNICO NELLA STORIOGRAFIA
Evidenzia (giallo) - Posizione 26
“We demand the unification of all Germans in the Greater Germany on the basis of the people’s right to self-determination.”
Nota - Posizione 27
PRIMO PUNTO DELLA PIATTAFORMA NAZIONALISTA
Nota - Posizione 27
PRIMO PUNTO DELLA PIATTAFORMA NAZIONALISTA
Evidenzia (giallo) - Posizione 33
Europe has never had nation-states, even during the age of nationalism.
Nota - Posizione 34
CONSEGUENZA SPIACEVOLE DELLA TESI DI HAZON
Nota - Posizione 34
CONSEGUENZA SPIACEVOLE DELLA TESI DI HAZON
Evidenzia (giallo) - Posizione 39
surely those European nation-states in the age of nationalism were also not nationalist because they conquered other countries.
Nota - Posizione 39
Cccccccc
Nota - Posizione 39
Cccccccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 41
Nationalism has nothing to do with race or ethnicity (page 20 of his book).
Nota - Posizione 42
ALTRA STRANA AFFERMAZIONE
Nota - Posizione 42
ALTRA STRANA AFFERMAZIONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 43
The Latin root of nationalism is natio,
Nota - Posizione 44
ETIMOLOGIA
Nota - Posizione 44
ETIMOLOGIA
Evidenzia (giallo) - Posizione 44
“a number of tribes with a common language or religion, and a past history of acting as a body for the common defense and other large-scale enterprises” is highly correlated with ethnicity,
Nota - Posizione 46
E POI
Nota - Posizione 46
E POI
Evidenzia (giallo) - Posizione 52
Nation-states are governed by consent, not coercion.
Nota - Posizione 52
ALTRA AFFERMAZIONE
Nota - Posizione 52
ALTRA AFFERMAZIONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 54
Perhaps governments in nationstates require less coercion to govern well as they are more homogeneous,
Nota - Posizione 54
VERO MA PIÙ SFUMATO
Nota - Posizione 54
VERO MA PIÙ SFUMATO
Evidenzia (giallo) - Posizione 55
But that would be an empirical claim that Hazony does not address
Nota - Posizione 56
Ccccccc
Nota - Posizione 56
Ccccccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 56
Tribes voluntarily combined to form modern nation-states.
Nota - Posizione 57
6
Nota - Posizione 57
6
Evidenzia (giallo) - Posizione 57
Economic historian Mark Koyama thoroughly debunked this claim far better than I could have, so please read his review.
Nota - Posizione 58
DUBBIO
Nota - Posizione 58
DUBBIO

martedì 14 maggio 2019

giovedì 13 settembre 2018

Nazionalismo contro imperialismo

So far, I have only finished the introduction to The Virtue of Nationalism. I think he fails Bryan Caplan’s ideological Turing Test. He says that the opposite of nationalism is imperialism

Yoram Hazony: my preliminary criticism http://www.arnoldkling.com/blog/yoram-hazony-my-preliminary-criticism/

mercoledì 5 settembre 2018

DIFENDERE L’INDIFENDIBILE

DIFENDERE L’INDIFENDIBILE
Mentre la difesa del populismo è impresa disperata, quella del nazionalismo appare più promettente. Il nazionalista vuole essenzialmente che la sua nazione detti legge in “casa propria” ed è poco interessato a cio’ che accade oltre i suoi confini. I suoi nemici sono l’ “individualista” (che crede nell’esistenza di diritti naturali del singolo) e l’internazionalista (che crede di dover esportare altrove il diritto vigente nella sua nazione ideale).
Il nazionalismo è bellicoso? Da un lato sì perché quando sei tanto geloso dei tuoi confini rischi sempre di trasformare una scaramuccia in una guerra con i vicini; dall’altro no proprio perché, contrariamente all’internazionalista, non intende mai “esportare” alcunché. Il suo motto in politica estera è “vivi e lascia vivere”.
In Nazismo fu nazionalista in senso deleterio? Chi pensa che fu trascinato contro voglia in una guerra mondiale dopo un’azione goffamente arrogante per ripristinare i suoi confini originari puo’ ancora pensarlo. Ma chi invece crede che quella tragica guerra avesse motivazioni espansionistiche di fatto rinuncia all’etichetta del “nazionalismo”, che per sua natura non puo’ mai nutrire simili mire.
Secondo Hazony l’occidente è arrivato a dominare il mondo rimpiazzando la logica imperialista (o internazionalista) con quella nazionalista, per questo motivo storico essenziale è necessario oggi rendere omaggio a una formula troppo bistrattata, per molti addirittura “indifendibile”.
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A leading conservative thinker argues that a nationalist order is the only realistic safeguard of liberty in the world today Nationalism is the issue of our age. From Donald Trump's "America First" politics to Brexit to the rise of the right in Europe, events have forced a crucial debate: Should...

venerdì 27 luglio 2018

DIO, PATRIA E FAMIGLIA vs DIO E FAMIGLIA.

DIO, PATRIA E FAMIGLIA vs DIO E FAMIGLIA.
Ammetto di sentire il valore della famiglia anche se mi manca quello della patria. La cosa ha conseguenze: viene subito meno la tentazione autarchica. La famiglia è talmente piccola che se ti chiudi sei morto in un amen. Devi aprirti, devi dipendere, devi connetterti, devi comprometterti, devi contrattare, devi rischiare se vuoi sopravvivere. La famiglia nucleare e il Dio universale si sposano al meglio.

https://www.econlib.org/archives/2011/12/patria_parenti.html?highlight=%5B%22dio%22,%22patria+famiglia%22%5D

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Notizie

giovedì 21 luglio 2016

INTRODUCTION: THE PARADOX OF PROSPERITY -- The Price of Prosperity: Why Rich Nations Fail and How to Renew Them by Todd G. Buchholz

INTRODUCTION: THE PARADOX OF PROSPERITYRead more at location 252
Note: INTRO@@@@@@@@@GLOBALIZZAZIONE DEMOGRAFIA ETICA IMMIGRAZIONE DEBITO PATRIOTTISMO Edit
Do we feel a great emotional tug for our country? Many Americans seem to feel a greater emotional attachment to other things. If asked, “What are you?” their hearts might answer, “I’m an iPhone guy.” Or “I’m a fantasy football fanatic.”Read more at location 259
Note: FINE DEL NAZIONALISMO Edit
If an airplane skidded on the runway and passengers had to evacuate quickly, how many would first save their iPhone, their football picks, or their tasty gluten-free muffin instead of an American flag?Read more at location 261
Note: BANDIERONE Edit
patriotism has drifted steadily lower, especially among young people.Read more at location 263
nearly half of Millennials say the “American dream” is dead.Read more at location 264
Note: AMERICAN DREAM Edit
Bono of U2, who claims great pride in his Irish heritage and still speaks with a brogue, skipped out of Dublin so that his band could reincorporate in the Netherlands and pay lower taxes on their music royalties.Read more at location 267
Note: CONCORRENZA FISCALE Edit
anyone who works in international sales or computer software development might naturally feel more anchored to ephemeral cyberspace than to some cobblestoned Main Street with flags flying from the lamp poles and local merchants scrambling to compete against Amazon.com.Read more at location 270
Note: PATRIA CIBERNETICA Edit
In the Conclusion I will introduce a new term, patriotist, which I define as someone who affirmatively believes that it is a good thing to be patriotic about one’s country.Read more at location 275
Note: PATRIOTISTA Edit
Among British Muslim students, 40 percent support introducing sharia law.Read more at location 287
Note: SAHRIA Edit
Charles de Gaulle wondered, “How can anyone govern a nation with 246 different kinds of cheese?” Like the France that de Gaulle bellyached about, the United States no longer coheres. We have a thousand television channels, 1 billion websites, and 330 million citizens with no reason to listen to each other. Talking heads on MSNBC and Fox News shout as if they are attending UFC wrestling matches. It is hard to get a country to “rally around the flag” when everyone stomps off in his or her own direction.Read more at location 289
Note: TROPPA VARIET? Edit
The splintering is even more profound in the United Kingdom, France, Germany, and other “advanced” nations.Read more at location 294
Note: DISOMOGENEITÀ Edit
Many commentators blame an obvious villain for polarizing civil society: new technologies, especially the Internet, which offers infinite choices and distractions. The Internet raises two separate threats: it can radicalize loners and it can also fracture communities.Read more at location 296
Note: INTERNET FRANTUMATRICE E RADICALIZZATRICE Edit
Former Obama official and Harvard Law professor Cass Sunstein warns that when “like-minded people get together, they tend to end up thinking a more extreme version of what they thoughtRead more at location 299
Note: SUNSTEIN Edit
Picture an old black-and-white photo from the 1930s, with grandparents, parents, and children gathered around one RCA family radio in the living room listening to the revered voice of President Franklin Roosevelt. Even RCA’s mascot, a terrier named Nipper, perked up his ears to listen. Now look around a home today, with each individual tuned to a personal smartphone or iPad.Read more at location 301
Note: IPAD E RADIOLONE Edit
But to blame technology is too simple, convenient, and recent an explanation. In the chapters ahead I will show that throughout history prosperous nations have suffered from a powerful tendency to fissure, splinter, and lose their unifying missions—even without the help of electrons zipping through wireless devices. This entropy explains why nations have collapsed,Read more at location 307
Note: COLLASSO DI CIVILTÀ Edit
I will uncover five key forces that tend to undermine nations after they have achieved economic success.Read more at location 311
Note: BIG 5 Edit
Paul Kennedy’s classic The Rise and Fall of the Great Powers hit bestseller lists with tales of countries overextending their military,Read more at location 312
Note: KENNEDY Edit
Recent bestsellers like Thomas Piketty’s Capital in the Twenty-First Century target inequality, while Why Nations Fail by James A. Robinson and Daron Acemoglu focuses on poor countries struggling to achieve prosperity.Read more at location 314
Note: PICKETTY ACEMOGLU Edit
I will also argue that a splintering among the population matters: it induces people to cheat, swindle, and focus more on the short term than on their long-term responsibilities, which ultimately undermines the economy and a cohesive civil society.Read more at location 316
Note: FRANTUMAZIONE Edit
As a national spirit recedes, opportunism creeps in and shows up in everything from the housing market to school admissions to how congressmen handle national budgets.Read more at location 320
Note: OPPORTUNISMO Edit
But faltering spirits and a lack of faith in the future kindle kidnapping, burglary, and murder more than do falling incomes.Read more at location 326
Note: PESSIMISMO Edit
During the 1930s, as families gathered around to listen to President Roosevelt’s reassuring voice, they felt a greater sense of cohesion and mutual support.Read more at location 326
Note: COESIONE Edit
splintering of such powers as the Ming dynasty in the 1600s, Venice in the 1700s, the Habsburg monarchs and Tokugawa shoguns in the 1800s, and the Ottomans on the eve of World War I. In these examples, we will see how disintegrating national goals led to opportunistic behavior,Read more at location 329
Note: STORIA Edit
BUBBLE WRAP AND BUBBLESRead more at location 336
Note: TITOLO Edit
A more complex international economy disintegrates traditions and a community ethos. Globalization has ignited the forces of entropy.Read more at location 337
Note: GLOBALIZZAZIONE E VELOCITÀ Edit
our ability to predict behavior has collapsed.Read more at location 344
Note: MIX: FINE DELLE CONVENZIONI Edit
the characteristics of peoples and nations? For example, divergent beliefs in religion, magic, the rights of women, the use of violence, and obligations to parents. Here, too, leakages and mixing incite a more volatile, combustible situation.Read more at location 345
No wonder our globalized world has witnessed more terrorism, religious furor, broken states, and anarchy in the last twenty years than in the period from World War II to 1990.Read more at location 347
Note: TERRORISMO FANATISMO... Edit
Mexico bankruptcy and bailout (1995); East Asia crash (1997); Russia bankruptcy (1998); dot.com stock crash (2000); Argentina crash (2002); housing bubble and crash (2004–9); commodity bubble (2007–8); world stock market crash/collapse of Bear Stearns and Lehman Brothers (2008); Iceland bankruptcy (2009); Portugal, Ireland, Iceland, Greece, and Spain crash (2009); Cyprus bankruptcy (2013); energy crash (2014–2015); China stock market crash (2015). All these bubbles and crashes were fomented by the entropic forcesRead more at location 350
Note: LISTA DELLE CRISI Edit
many also struggle with internal immigration debates. How can a country feel stable and sustainable when so many diverse newcomers are unpacking their bags?Read more at location 355
Note: IMMIGRAZIONE Edit
part I of this book, I will set out the five potent forces that can shatter even a rich nation: (1) falling birthrates, (2) globalized trade, (3) rising debt loads, (4) eroding work ethics, and (5) the challenge of patriotism in a multicultural country.Read more at location 357
Note: BIG 5 Edit
THE WELCOME MAT ROLLS UPRead more at location 362
Note: TITOLO Edit
An explosion of media splinters national cultures.Read more at location 368
Note: ESPLOSIONE MEDIA Edit
Back in the days of yore, when families could tune into just ten stations, television delivered a greater feeling of unity.Read more at location 370
Note: L UNITÀ DELLA RAI Edit
Television was once a unifying, community-building institution.Read more at location 374
Here’s the challenge: How do you keep community in a world that seems so different from the one faced by the so-called Greatest Generation and its children, the boomers? “To each his own” has morphed into the “Age of Whatever.”Read more at location 376
Note: LA SFIDA Edit
I want you to think about standing too close to a painting, let’s say Georges Seurat’s pointillistic A Sunday Afternoon on the Island of La Grande Jatte. You simply see dots of color. They may be pretty, but they make no sense.Read more at location 381
Note: POITELLINISTIC Edit
But what if you backed up and all you saw were those same dots and they never formed a portrait or scene that made any sense to you?Read more at location 384
Note: ZOOMMANDO SEURAT Edit
Here’s another way to look at it: In the past our political system and our culture might have alternated between waves of classicism and romanticism,Read more at location 386
Note: ORDINE ED ESPRESSIONE Edit
But how can a country survive if it starts to reflect, not classicism or romanticism, but a more modern chaotic trend, for example, expressionist art? Or a Jackson Pollock painting, where the drips do not clearly cohere?Read more at location 391
Note: L INFORMALE Edit
REPAIRING AND REBUILDINGRead more at location 398
Note: TITOLO Edit
A hundred years ago life expectancy was just fifty years of age. There were virtually no antibiotics and only crude dentistry and yet young people felt more confident that they could get a job and support a family, in a local mill, a factory, a farm, or a mine.7 If they stumbled into trouble, their neighbors or their church would step in to lift them up, offering a bed to sleep in or a chair at the breakfast table. Traditional “old economy” jobs have faded away and so has the community spirit that encouraged people to take risks and dream big dreams.Read more at location 398
Note: SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO Edit
Note: IL SOGNO IL RISCHIO Edit
Can a community spirit be restored in the United States and in Europe today? In the pages ahead I will share the lessons of history to show that it can.Read more at location 404
Note: SOLUZIONE Edit
Using the latest research in neuroscience and economics, we can identify policies that will make kids smarter and grittier, better able to carve out a good paycheck and a happier life in a confusing, apersonal, high-tech world.Read more at location 406
Note: AVANTI! Edit