Visualizzazione post con etichetta esoterismo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta esoterismo. Mostra tutti i post

martedì 5 marzo 2019

IL POLITICALLY CORRECT (GIA’ ESOTERISMO) CI SALVERA’

IL POLITICALLY CORRECT (GIA’ ESOTERISMO) CI SALVERA’
Dai sondaggi apprendiamo che in molti (40%) sono favorevoli a politiche eugenetiche che incoraggino una bassa riproduzione tra: 1)poveri, 2) persone poco intelligenti e 3) criminali abituali.
Tutto ciò implica che sopprimere (o comunque distorcere) la verità sull'ereditabilità dei caratteri migliori le politiche pubbliche.

martedì 4 dicembre 2018

SI FA MA NON SI DICE

SI FA MA NON SI DICE

Un tempo si sapeva bene che in politica la strategia del “si fa e non si dice” era un utile strumento per perseguire in modo efficace il bene comunitario.
Abbiamo problemi in guerra? Minimizziamo, gli spiriti si rinfrancheranno e vinceremo.
La nostra comunità si è formata anche su episodi deprecabili? Trasformiamoli in eroismi e la nostra sarà una comunità più coesa, felice e prospera.
Il nome tecnico della strategia è “esoterismo”: pochi iniziati conoscono una verità che è meglio nascondere alla maggioranza (il popolo).
L’illuminismo ha cambiato tutto: solo la verità salva. Luce, luce, luce… Luce per tutti! Il popolo non puo’ essere emarginato dalla conoscenza, deve “partecipare” liberamente, democraticamente.
Belle parole, ma gli illuministi per primi si accorsero dell’utopia, cosicché sono corsi ai ripari. Oggi l’ “esoterismo” di un tempo si chiama “politicamente corretto”, ma la musica non cambia: “si fa ma non si dice”.
Uomini e donne sono diversi? E’ vero ma non si puo’ in modo tale che le donne diano il massimo anche in ambiti a loro meno congeniali.
I clandestini hanno un’inclinazione superiore a delinquere? E’ vero ma non si dice affinché non ne risenta l’accoglienza e l’integrazione degli stranieri.

I ruoli si sono così ribaltati: i tradizionalisti sempre pronti a gettare una luce impietosa sulle bugie bianche dei progressisti, e questi ultimi sempre pronti ad edulcorare fino a diventare maestri nell’arte gesuitica dell’ ipocrisia e della reticenza.

mercoledì 10 ottobre 2018

L’ORIGINE DELL’INDIGNAZIONE MODERNA

L’ORIGINE DELL’INDIGNAZIONE MODERNA
Uomo/Donna, Nero/Bianco, Omo/Etero, Libero/Determinato… Sono dicotomie che se commenti sbagliando la parolina ti ritrovi subito al rogo. Impossibile negarlo. Ma impossibile negare anche che chi rischia roghi di questo genere si veda come un martire della Verità sottaciuta e sempre velata da un' odiosa ipocrisia. Il suo motto è quello dei partecipanti all’Isola dei Famosi: sincerità e trasparenza innanzitutto.
Né l’appello alla trasparenza, né i roghi sempre accesi fanno capire molto. La tessera che manca per ricomporre il puzzle è quella del PENSIERO ESOTERICO.
Il pensiero esoterico (solo certe élite, per il bene comune, possono accedere a certe verità) è stato sempre centrale nel funzionamento delle società umane, costituendo con i suoi tabù il pilone centrale dell’edificio comunitario; in un certo senso veniva dato per scontato da tutti. Oggi ci sembra inaccettabile poiché siamo figli dell’Illuminismo, ovvero di una visione che lo bandì ufficialmente, sebbene ufficiosamente continuò a praticarlo per necessità pragmatiche.
Ma la contemporaneità digitale ha fatto un passo oltre: bando ufficiale, pratica ufficiosa e iper-informazione sono una miscela esplosiva che genera quello strano prodotto che è l’ “indignazione” compulsiva dei leoni da tastiera. Da dove viene? Il dilettante – ormai forgiato secondo i canoni dell’Illuminismo e della Scienza - approfondisce grazie alle molte fonti oggi disponibili, si rende conto del cumulo di “ipocrisie” e “reticenze” che circondano certi temi “delicati” e si indigna trasformandosi in PALADINO DELLA VERITA’ oppure in uno SMASCHERATORE DI MENZOGNE. Il lavaggio del cervello praticato dall’illuminismo non gli fa nemmeno sospettare l’ipotesi esoterica sottostante.
PRESS.UCHICAGO.EDU
Philosophical esotericism—the practice of communicating one’s unorthodox thoughts “between the lines”—was a common practice until the end of the eighteenth century. The famous Encyclopédie of Diderot, for instance, not only discusses this practice in over twenty different articles, but ad...

lunedì 18 giugno 2018

RIFERIMENTO E CONSEGUENZE

RIFERIMENTO E CONSEGUENZE
Ogni affermazione che facciamo puo’ essere giudicata per la sua fondatezza o per le conseguenze che produce, a volte tra questi due fattori si realizza una tensione: alcuni privilegiano il primo aspetto altri il secondo. La cosa è illuminante quando si riflette sulla distinzione tra destra e sinistra. Cerco di spiegarmi meglio.
Credenza base della Sinistra: il peso della fortuna nelle vicende umane è sottovalutato.
Quindi: occorre più eguaglianza tra le persone.
Credenza base della Destra: la responsabilità personale è al centro delle vicende umane.
Quindi: occorre più libertà.
Tesi: la credenza di sinistra è vera ma dannosa, quella di destra è falsa ma virtuosa. In altri termini: per quanto vero che il ruolo della fortuna sia sottovalutato, credere che la fortuna non incida troppo ci fa dare il massimo e agire per il meglio.
Cosa privilegiare allora: il vero o il bene?
L'illuminista privilegia il vero, l'esoterista privilegia il bene.
In quest’ottica capisco anche perché due categorie come destra e sinistra permangano nel tempo: si autorinforzano! Quando prevalgono politiche di sinistra le ragioni della destra diventano sempre più ovvie e viceversa.
INTERFLUIDITY.COM
Most uses of language can be understood in both referential and functional terms. If I tell the policeman “He ran the red light”, in referential terms I am claiming that, in some world external to my language, there was a car driven by a person I refer to as “he” which crossed an intersectio...
Mi piaceVedi altre reazioni

HL A tao of politics

A tao of politics
steve randy waldman
Citation (APA): waldman, s. r. (2018). A tao of politics [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia ( giallo) - Posizione 2
A tao of politics By steve randy waldman
Evidenzia ( giallo) - Posizione 5
understood in both referential and functional terms.
Nota - Posizione 5
DUE FUNZIONI DEL LINGUAGGIO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 5
If I tell the policeman “He ran the red light”,
Nota - Posizione 5
ESEMPIO...È PASSATO CON IL ROSSO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 6
was a car driven by a person I refer to as “he” which crossed
Nota - Posizione 6
ECCETERA...IN TERMINI REFERENZIAI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 7
A person might be fined or go to jail as a consequence of what I say.
Nota - Posizione 7
CONSEG PRATICA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 8
consequences might be independent of the referential accuracy
Nota - Posizione 8
INDIPENDENZA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 10
words refer to things and utterances have consequences.
Nota - Posizione 10
CONCLUS
Evidenzia ( giallo) - Posizione 10
we need to consider the “meaning” of a use of language on both levels
Nota - Posizione 11
X COMUNICARE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 12
accuracy does not necessarily imply virtue.
Nota - Posizione 12
TENSIONE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 13
“white lie”.
Nota - Posizione 13
CONCETTO CHIAVE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 13
identical referential meaning
Nota - Posizione 13
PARADOSSO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 13
different social consequences
Nota - Posizione 13
Cccc
Evidenzia ( giallo) - Posizione 14
To “speak diplomatically”
Nota - Posizione 14
NN SIGNIFICA MENTIRE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 14
especial attention to the likely effects
Nota - Posizione 14
DIPLOMATICO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 15
retain referential accuracy.
Nota - Posizione 15
FRENARSI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 15
subordinating referential clarity to functional aspects
Evidenzia ( giallo) - Posizione 17
we would needlessly harm people.
Nota - Posizione 17
TUTTI SIAMO FUNZIONALISTI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 18
When we discuss our inner lives,
Nota - Posizione 19
LI CI ACCORGAIAMO DELL IMPORTANZA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 21
illuminating of the stereotyped left-right axis in politics.
Nota - Posizione 21
QS BIFORCAZIONE DEL LINGUAGHIO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 22
humans as individuals have limited power over their own lives,
Nota - Posizione 22
ES DELLA FORTUNA E DELL AIUTO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 24
individuals have a great deal of power over their own lives,
Nota - Posizione 25
LA VISIONE DELLA DESTRA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 27
the stereotyped left view is, in referential terms, more accurate.
Nota - Posizione 27
PIÙ ACCURATA LA VISIO DELLA SINISTRA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 34
individual human action is overwhelmed by circumstance and entropy.
Nota - Posizione 34
DI FATTO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 36
facts have a well-known liberal bias“.
Nota - Posizione 36
MOTTO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 37
widespread acceptance of the false-ish right-ish claim— that people have a great deal of power over their own lives, and so should be held responsible as individuals for differences
Nota - Posizione 39
È IMPORTANTE DAL PUNTI DI VISYA SOCIALE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 39
the success of the forms of collective organization
Nota - Posizione 39
SUCCESSO SOCIALE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 42
a prosperous society with a generous welfare state requires a lot of people to be doing hard work,
Nota - Posizione 43
LA BASE DEL W
Evidenzia ( giallo) - Posizione 44
they might easily forgive themselves accepting the benefits of a welfare state while working little to support it,
Nota - Posizione 44
SE LO SFORTUNATO SI CONVINCE DI ESSERE TALE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 45
That would lead to welfare-state collapse,
Nota - Posizione 45
COLLASSO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 46
an ethos of agency and personal responsibility prevails,
Nota - Posizione 46
INVECE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 49
the existence of a left-wing social democratic welfare state renders the right-wing view less wrong,
Nota - Posizione 49
PARADOSSO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 50
Irreconcilable views reinforce one another.
Nota - Posizione 51
CONXLUSIONE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 51
God is an ironist.
Nota - Posizione 51
Cccccccccc
Evidenzia ( giallo) - Posizione 51
referentially accurate
Nota - Posizione 51
SIN
Evidenzia ( giallo) - Posizione 52
functionally useful,
Nota - Posizione 52
Des
Evidenzia ( giallo) - Posizione 52
left-ish perspectives to inform policy design
Nota - Posizione 52
POLICY
Evidenzia ( giallo) - Posizione 52
right-ish perspectives as public ethos.
Nota - Posizione 53
ETICA
Nota - Posizione 53
ESEMPIO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 53
Singapore
Evidenzia ( giallo) - Posizione 56
Scandinavian
Evidenzia ( giallo) - Posizione 56
Heritage Foundation ranks them about as “economically free”
Nota - Posizione 57
LIBERISMO

venerdì 15 giugno 2018

Populismo, Complottismo & Esoterismo saggio

Populismo, Complottismo & Esoterismo

Uno spettro si aggira per l’occidente: lo spettro del populismo. Per relazionarsi con lui in modo adeguato occorre conoscerlo, e magari di capire perché così spesso si accompagna a un fratellino all’apparenza tanto stravagante come il “complottismo”.
Il secchione voglioso di documentarsi a questo punto andrebbe in biblioteca (esistono ancora?) armato di una lista di libri e comincerebbe a compulsarli avidamente. Il furbetto indugerebbe: che noia la storia, chissà perché i libri degli storici sono sempre alti il doppio degli altri. Eppure, se vogliamo davvero imparare l’origine del populismo ci tocca leggerli, si tratta pur sempre di un fenomeno che quei logorroici studiosi sviscerano con destrezza. A prima vista non si puo’ che partire da lì. O no?
Forse no. Forse esistono delle scorciatoie“analitiche” che potrebbero risparmiarci la faticaccia e fornirci un attendibile ritrattino del “populista/complottista” tipo. Qui ne propongo una.
***
Qual è la capitale della Francia?
Parigi.
Bravo.
A quanto pare, almeno in geografia, esiste una conoscenza oggettiva – minimale ma oggettiva – che ci consente di distinguere “chi sa” da “chi non sa”. Tuttavia, la disciplina non è così arida come sembra, anche qui l’approfondimento origina su vari temi diatribe e  ipotesi speculative che si possono più o meno condividere, cio’ non significa che sia lecito mettere in dubbio l’oggettività di un sapere di base.
A quanto dista la terra dal sole?
Circa centocinquantamilioni di chilometri.
Bravino, ci sei quasi. Anche qui, con una cinquantina di domandine ben poste, possiamo formare diversi gruppi di persone sulla base della conoscenza oggettiva che hanno in materia di cosmo, anche se poi ci si divide su altro e ciascuno di questi soggetti elabora la sua congettura preferita sui primi istanti dell’universo.
A dir la verità, in tutte le materie, anche quelle più sfuggenti, è possibile fare un’operazione del genereisolando una conoscenza oggettiva da una conoscenza più speculativa e difficilmente misurabile. Qualche esempio di domandina basica indirettamente legata ai temi che infervorano il dibattito politico: il Pil nominale italiano degli ultimi 5 anni è stato superiore o inferiore all’ X%? Il memorandum d’intesa con la Libia è stato firmato dal governo X o dal governo Y? Il contributo dell’Italia all’ UE è superiore a X euro l’anno? La spesa per alunno nelle scuole secondarie italiane supera gli Z euro? L’inflazione degli ultimi 10 anni in Italia è stata inferiore al W%? In quale decennio la spesa pubblica italiana rispetto al PIL è scresciuta di più?: Settanta, Ottanta, Novanta o Zero? E in valore assoluto? E il debito? La missione italiana in Somalia comprendeva più o meno Tot unita? Quanti immigrati regolari ospitava il nostro paese nel 2015? Più o meno di Tot? Qual è la fertilità media in Italia nel 2010? Supera il tasso T? E in Svezia? e negli USA?… Termino qui l’elenco potenzialmente infinito perché penso che l’idea di conoscenza oggettiva sia ora sufficientemente chiaro.
Imbroccare alcune risposte è questione di fortuna, tuttavia, per la legge dei grandi numeri, se le domande cominciano a essere numerose, per ogni materia possiamo isolare i “conoscitori oggettivi” dagli “ignoranti oggettivi”.
In ogni area in cui il governo politico è chiamato ad operare (economia, ordine pubblico, relazioni internazionali…)  esiste quindi una conoscenza oggettiva verificabile sul campo che ci consente di formare almeno 3 gruppi omogenei: chi sa, chi sa poco e chi non sa praticamente nulla. ChiamiamoliG1, G2 e G3.
Quando dall’oggettività si passa poi alle preferenze soggettive scopriamo con sorpresa esistere una robusta correlazione tra il favore accordato ad alcune politiche specifiche e i tre gruppi. Non solo i gruppi sono uniformi a livello di conoscenza oggettiva ma anche a livello di preferenze di policy specifiche. Ogni gruppo caldeggia cioè certe soluzioni a certi problemi.
Mi permetto qualche esempio solo per far capire cio’ di cui parlo: chi possiede una maggiore conoscenza oggettiva in tema di politica estera è nel complesso più “interventista”, chi possiede una maggiore conoscenza oggettiva sui temi della società civile è più progressista, chi possiede una maggiore conoscenza oggettiva del mondo economico è più liberista. Cio’ non esclude il fatto che molti progressisti, liberisti e interventisti siano dei crassi ignoranti vogliosi solo di affiliarsi e farsi vedere in compagnia di chi possiede una maggiore conoscenza oggettiva, oppure che siano solo dei conformisti che pendolano ora di qua ora di là a seconda di come tira il vento. Questo indebolisce l’ipotesi ma non la invalida.
Veniamo alla mia proposta: propongo di chiamare “populiste” quell’insieme di politiche associate di solito con G3. L’espediente empirico ci consentirebbe di eludere la pesantezza dell’indagine storica giungendo, alla fine, alle medesime conclusioni di fatto. Una serie di studiosi sono arrivati a questa conclusione: Larry Bartel, Philip Converse, Jeffrey Friedman, Bryan Caplan.
Anche se identificare il populismo come “politica degli ignoranti oggettivi” getta un’ombra su quella ricetta, non la squalifica a priori: conoscenza oggettiva e conoscenza intuitiva non sono la stessa roba e spesso quando si passa dalla descrizione all’azione l’intuito pesa più della conoscenza misurabile. Puo’ darsi infatti che l’ “oggettivamente ignorante” abbia poi buone intuizioni nella pratica, così come puo’ darsi che chi non abbia una chiara idea di quanto la terra disti dal sole elabori poi, almeno a livello intuitivo, una visione cosmologica assai più interessante rispetto a quella del pedante scolaretto che ha letto tutti i libri. Quante volte chi si è impegnato tanto a studiare i dati di base poi non riesce nemmeno a vedere che “il Re è nudo”.
Io – che sono un élitista – personalmente non lo penso, ma puo’ darsi
Ora che abbiamo definito il complottismo cerchiamo di capire perché alla demagogia si associa così spesso il complottismo. Anticipo la mia risposta: perché lo confonde con l’esoterismo. Ma procediamo con calma.
Qualcuno potrebbe far notare che il nostro cervello ama le storie. Cosa significa? Che abbiamo delle inclinazioni naturali per cui capiamo meglio le cose se vengono spiegate introducendo nel resoconto l’ “intenzione” anche quando non c’è. Per esempio, ad un bambino conviene dapprima spiegare il tramonto dicendo che il solo “vuole” scendere dall’apice del cielo e nascondersi dietro l’orizzonte. L’arida descrizione dello stato delle cose non attrae il nostro interesse, noi cerchiamo il “dramma” più che il meccanicismo: tendiamo a disinteressarci degli effetti collaterali e a concentrarci su cio’ che è “voluto”. Se i migranti ci assillano ai confini la cosa non puo’ essere la risultante casuale di una serie di forze irrelate che agiscono contemporaneamente nel medesimo campo, ci deve essere “qualcuno” che desidera proprio quell’assedio e trama per realizzarlo.
Ma torniamo ai tre gruppi G1, G2 e G3, ho assunto che il populista tipo sia oggettivamente ignorante ma non che sia uno stupido, probabilmente nutre dei sospetti che non sono campati in aria. In particolare ne ha 4:
1. sospetta di collocarsi in G3,
2. sospetta che chi si colloca in G1 sa che lui si colloca in G3,
3. sospetta che chi si colloca in G1 sia un élitista e ritenga pericolose le preferenze politiche di chi si colloca in G3 poiché sono le classiche preferenze dell’ oggettivamente ignorante,
4. sospetta che chi è in G1 non voglia mai dire esplicitamente che le politiche favorite da G3 siano pericolose in quanto frutto dell’ignoranza oggettiva.
I sospetti del populista sono fondati, l’ élite (che si colloca in G1) cerca sempre di limitare, per esempio,  la scelta democratica al fine di limitare i danni dell’ignoranza, d’altro canto la cosa non puo’ essere detta esplicitamente perché una larga parte dei cittadini si risentirebbe e la situazione precipiterebbe.
Questo “fare senza dire” in passato si chiamava “esoterismo, una pratica politica da sempre presente nella storia che l’illuminismo ha ripudiato ma solo a parole.
 Esoterismo, non complottismo. Il complottista intraprende un’azione nascosta per favorire la sua parte e danneggiare quella altrui, l’esoterista intraprende un’azione nascosta che – solo se rimane occulta – avvantaggerà alla fine tutti. L’azione esoterica ha successo solo se la si compie negandola. 
Tuttavia, questi silenzi abbinati al tentativo di limitare la democrazia  fanno nascere nel populista un sospetto complottista, specie se i buoni frutti tardano ad arrivare. In realtà non c’è alcun complotto, solo un sano esoterismo che cessa però di essere “sano” una volta che, non andando a buon fine, viene subodorato e denunciato come complotto.
 Risultati immagini per arte populismo

venerdì 18 maggio 2018

ESOTERISMO DEI VALORI

ESOTERISMO DEI VALORI
L'Europa ha un evidente problema con il suo passato, con la sua tradizione, non la vuole evocare, evita di pronunciarsi sulle sue radici ed è letteralmente atterrita dalla parola "valori", cerca continuamente di eclissarla ricorrendo alla cosiddetta tecnocrazia. Questo, attenzione, non significa che l'Europa non abbia valori, significa che li deve professare in modo esoterico.
#Amazon
Concern and hostility towards populism has become a distinctive feature of contemporary political culture. In Europe such concerns are frequently directed at…
AMAZON.COM