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lunedì 15 marzo 2010

Wurstel insipidi

Guardate laggiù chi sta seduto al tavolino della birreria. C' è il vecchio dott. Brecht alle prese con il solito wurstel da tre soldi.

Il burbero dott. Brecht ci scruta in tralice, si mette in guardia alla maniera dei pugili, finchè rompe gli indugi e sferra un gancio allungando il suo guantone... per strisciarci sulla guancia una ruvida carezza.

Poi torna a rosicchiare il suo wurster insipido, tanto per mettere in chiaro che lui non è un intellettuale dispersivo, che lui ha da tempo rinunciato a pensare tutti i pensieri. Ne ha scelti alcuni, li ha avvolti con cura nella sua carta stagnola, e con quelli si è rimpiattato in trincea.

Questi rivoluzionari... sono proprio abitudinari. Glielo leggi in faccia lo scontento per le cose che non stanno mai ferme, progresso compreso. Cosa c' è di meglio allora che il Wurster non-cucinato al modo in cui non-lo-cucinava la mamma? Sempre quello, ora come allora.

D' altronde a lui piace così il cibo: insipido, disadorno, dimesso. Chi non scorge in tutto cio' una patente civetteria?

La civetteria ingenua del rude ormai prolifico solo nello scrivere libri... viene in mente il Corona gasato dalle cantilene della Bignardi come un bimbetto quando hai ospiti in casa.

Cessa la guerra, ma a lui dispiace sfangare la trincea; e quando lo congedano a forza si aggirerà tra i nostri divertimenti con il fare del reduce rancoroso. Cerca dove affondare la baionetta e trova solo morbidi cuscini, cerca la mischia rigeneratrice e trova solo sangue colorato.

Brecht davanti al suo wurstel insipido... Chi non scorge i fasulli rimpianti dell' arricchito, del fresco borghese? Come farsi perdonare al più presto la scalata sociale? Che forma dare alla punizione da autoprescriversi?

E poi, chi non trova sbilanciato un uomo che ha scelto di sbilanciarsi tanto? Chi non scorge ad ogni suo passo mille zoppie? Chi non nota insicurezza in colui che reagisce alle critiche radicalizzando ulteriormente le sue posizioni? Chi non trae almeno dieci difetti da ciascuno dei difetti appena rilevati?

Gli spiriti guerrieri come il suo amano denunciare la putrescente tranquillità della pace (borghese), è una debolezza insuperabile.

Naturalmente lo fanno in nome della "vera pace", mai disgiunta dalla giustizia. Quest' ultima da conseguire mediante crociata con in appendice la messa in cantiere dell' Uomo Nuovo. Gliene serve uno su misura per lubrificare i meccanismi ritorti della macchinosa Utopia.

Poichè i mulini a vento di allora decisero di indossare le svastiche, il cantore di denunce ebbe la sua ora di gloria, le sue immobili lancette segnarono l' ora esatta come per incanto. Forse urtato da tanta rispettabilità guadagnata, il mangiatore di Wurster insipidi si fece stalinista e finalmente, ma a fatica, fu ricoperto del fango che agognava.

Il dott. Brecht ora siede al baretto su un tavolo in disparte, continua imperterrito a cantilenare la sua canzone da tre soldi. Quella valuta è ormai fuoricorso, il vocalizzo imbarazzante, la melodia monocorde... ma è pur sempre la "sua" canzone. Tanto attaccamento a cose che valgono tanto poco, tanto appetito per cose tanto insipide, meritano lo scappellamento del passante. E tutto sommato non mi è spaiciuto affatto passare di qua.

martedì 24 novembre 2009

Primo amore





solo chi è felice è amato
la sua voce la si ascolta volentieri
il suo volto conquista
sott' acqua tine gli occhi aperti

venerdì 13 novembre 2009

Ore 11: pausa caffè

Alessandro, mi dicono, si prese la briga di conquistar tutta la Terra,
non riesco a capirlo:
un buon caffè e la terra è bell' e scordata.

Questi grandi uomini secernono troppo sudore...

giovedì 12 novembre 2009

Ha bisogno di me

Colui che amo
mi ha detto che
ha bisogno di me

per questo mangio questo pane
per questo divido questa mensa
per questo guardo dove cammino


amen

martedì 10 novembre 2009

La fioritura


... sprofondato tra acidi e ammoniache ancora ricordo...
ricordo l' aria mutata della primavera destinata a venire...
...
il vento che ieri suonava i flauti, è scacciato a frustate dal diapason dell' antenna...
...
ora leggo sui libri di questa celebrata stagione
e in assenza di un mondo...
cerco nel buio il fosfeno giusto che faccia fiorire almeno l' occhio...

lunedì 9 novembre 2009

Diabolica pedanteria


... con fare stanco e lento uscivano ancora parole ex cathedra... avanzavano verso i nostri orecchi come un intreccio di alghe morte...

Alla madre


Quando non ci fu più la misero nella terra
sopra di lei crescono i fiori, celiano le farfalle...
Alla fine era talmente leggera, che nel passare premeva il suolo appena
Quanto dolore ci volle per farla così leggera...