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martedì 3 dicembre 2019

CORALLO

CORALLO

Le teorie attuali sul ciclo economico sono più o meno le stesse di quando andavo a scuola oltre 25 anni fa. C'è chi punta più sulla domanda, chi più sull'offerta, chi mette al centro la moneta, chi la rigidità dei salari, chi gli investimenti. Ma ci siamo capiti. Sempre la stessa solfa, eppure nessuna di queste spiegazioni è molto convincente, motivo per cui non c'è accordo e i dibattiti di 50 anni fa sono praticamente gli stessi di oggi.
Gli "spiriti animali" sono ancora un mistero, gli errori cognitivi che stanno alla base delle euforie e delle depressioni faticano ad essere identificati. Capire perché le persone diventano troppo ottimiste è come cercare di capire perché un ubriaco beve troppo. propongo un'argomentazione per cui i cicli economici sono meglio compresi attraverso la struttura del mimetismo batesiano, un meccanismo biologico-evolutivo che fornisce delle analogie con la finanza.
Di cosa si tratta? Negli ecosistemi, il mimetismo batesiano è caratterizzato da una situazione in cui una specie innocua (il mimo) si evolve per imitare i segnali di allarme di una specie pericolosa (il modello) nel tentativo di ingannare un terzo. Ad esempio, i serpenti corallo (velenosissimi) hanno bande rosse, gialle e nere, mentre il serpente scarlatto (non velenoso) tenta di imitarlo con gli stessi colori in un ordine diverso. Il processo è stato osservato in insetti, rettili, mammiferi e anche piante.
Falsificando il segnale di avvertimento delle specie pericolose, il mimo batesiano ottiene lo stesso vantaggio senza dover pagare le "spese biologiche" per mantenere un veleno costoso. La specie che viene imitata, d'altra parte, è svantaggiata, insieme al terzo che perde la possibilità di attaccare gli scarlatti a colpo sicuro. Se gli impostori compaiono in numero elevato, la specie modello perde i benefici della segnalazione e magari indebolisce il suo veleno. In sistemi del genere non esiste un equilibrio stabile. Le dinamiche non lineari rendono imprevedibili le caratteristiche aggregate del sistema.
L'imprenditore-scarlatto mima le caratteristiche chiave che gli consentiranno di raccogliere fondi da investitori che lo scambieranno per un imprenditore-corallo. Il mimetismo può comportare una frode cosciente ma più spesso è realizzato in buona fede, magari alimentato dalla speranza ingenua che si impareranno le cose una volta ottenuto il finanziamento, o dalla sincera illusione di poter dominare i meccanismi della nuova attività intrapresa.
Una volta che il numero di imitazioni è sufficientemente elevato, il pericolo di ingannarsi diventa troppo evidente, e gli investitori diverranno più accorti. I fallimenti causati da liquidità insufficiente creeranno un punto di non ritorno.
Se il mimetismo è il motore essenziale dell' errata allocazione delle risorse, dobbiamo rassegnarci al fatto che non esistono accurati segnali quantitativi; in effetti, non ha senso mimare settori che non abbiano dati irreprensibili. Questo modello spiega perché i cicli economici non sono prevedibili, i grandi vincitori del ciclo economico sono anche i perdenti poiché il loro promettente settore è pervaso da imitatori fraudolenti e incompetenti. Internet è stato a lungo il settore più promettente dell'economia e anche quello con più fuffa. Il modello spiega perché le recessioni sono concentrate in determinati settori, di solito i più innovativi, e perché questi settori sono diversi per ciascuna recessione.
Alla luce di quanto detto dobbiamo concludere che gli sforzi per prevenire la prossima recessione sono inani visto che i settori colpiti saranno quelli oggi più sani visto che solo un settore sano attira i mimi. Qualsiasi analisi del rischio in grado di identificare iniziative pericolose mette necessariamente nel mirino anche le più sane e le colpisce con regolamentazioni soffocanti. Il focus di così tante discussioni politiche a Basilea, Washington, e sulle riviste specializzate è inutile, perché il rischio cresce pericolosamente solo dove non ce lo si sospetta. Ciò suggerisce di concentrarsi sulla solidità del sistema anziché sulla regolamentazione e la predizione, questo perché il sistema non è in grado di generare aspettative razionali.
Morale: le recessioni non stanno andando via; sono endogene perché l' "imitazione zero" non è un equilibrio né tra gli insetti, né tra i rettili e nemmeno tra gli uomini. Aspettatevi le recessioni più inaspettate, ma non nei soliti settori.

domenica 3 febbraio 2019

VADEMECUM PER LE CRISI ECONOMICHE

VADEMECUM PER LE CRISI ECONOMICHE

L'argomento è difficile e non riesco a semplificarlo in modo accettabile per quanto c'abbia provato in tutti i modi. La letteratura è tanta e ogni punto riempie una biblioteca. Tuttavia, questo è quello che ho imparato leggendo per anni sul tema gli autori più rispettati.

1. Ci sono crisi economiche da domanda (CD) e crisi da offerta (CO).

2. Le CD derivano da una perdita di fiducia degli operatori, di solito a seguito di uno shock finanziario.

3. La paura ti paralizza, non spendi più e stai a guardare. Chi produce subisce un contraccolpo.

4. Le CO, invece, si generano a causa di un apparato produttivo non competitivo (magari perché la Cina ha cominciato a fare le cose meglio di te e tu devi cambiare mestiere).

5. Sia CO che CD possono essere curate abbassando i salari nominali.

6. In che modo il taglio dei salari cura una CO? Semplice: ci rende più competitivi.

7. In che modo un taglio dei salari cura una CD? Semplice, la deflazione ci garantisce di poter fare le stesse identiche cose di prima con una quantità di moneta minore (anche i salari reali restano invariati, cosicché il taglio dei salari nominali non produce un impoverimento tra i lavoratori).

8. Purtroppo, l'esperienza ci insegna che i salari sono "rigidi". Durante la crisi l'imprenditore piuttosto fallisce ma non taglia i salari. Perché? Forse ha degli scrupoli morali, forse non vuole demoralizzare i dipendenti. Sia come sia le cose stanno così. prendiamolo come un dato.

9. Nel caso delle CD una cura alternativa al taglio dei salari consiste nel sostenere la domanda.

10.. Ma ci sono diversi modi per sostenere la domanda: si possono attuare politiche fiscali e politiche monetarie.

11. Le politiche monetarie hanno il pregio di non distorcere la struttura dell’apparato produttivo. La banca centrale garantisce moneta facile al sistema del credito che presta agli imprenditori più promettenti.

12. Le politiche fiscali, invece, distorcono l’apparato produttivo e quindi, anche quando risolvono una CD, ci gettano inevitabilmente in una CO. Nelle politiche fiscali è il governo a decidere dove investire, il che non offre garanzie sul lungo periodo.

13. Esempio di distorsione da politica fiscale: Mussolini e Hitler fronteggiarono bene la Grande Crisi (CD) costruendo un Grande Esercito. Ricevettero grandi lodi per la loro politica di investimenti pubblici. Ma quando la crisi fini avevano un apparato produttivo che sapeva fare solo produrre armi, ed era quindi inservibile (CO). Chissà, magari certe imprese coloniali e belliche cominciarono anche per non affrontare una dolorosa riconversione industriale.

14. La politica monetaria si realizza concretamente abbassando i tassi d’interesse e, una volta arrivati a zero (zero bound), ponendosi esplicitamente obbiettivi inflazionistici (la cosa equivale ad un tasso negativo).

15. Per Keynes, il grande guru del ciclo economico, la politica monetaria è inefficace causa "illusione monetaria", ovvero il fatto che gli operatori si concentrino esclusivamente sulle variabili nominali. Certo che se fosse così le aspettative inflazionistiche non avrebbero nessun ruolo. Mi sembrano osservazioni fuori dal senso comune. Ma Keynes era un tipo pragmatico, da un punto di vista teorico lascia piuttosto sconcertati.

16. Keynes era quindi un grande sponsor delle politiche fiscali. Ma come le difendeva dall'accusa di distorsione dell’apparato produttivo? Di creare solo "fuochi di paglia"? Di non risolvere la CD ma di convertirla in una ancor più dolorosa CO? Non si difendeva, assumeva semplicemente che le CO non esistessero, oppure che il lungo periodo non esistesse. Qui vale il finalino di cui al punto precedente.

17. Ora passiamo alle CO, come si affrontano? In questi casi la crisi non è altro che l’assestamento ad un nuovo equilibrio, cosicché la politica monetaria rischia di produrre solo inflazione (o iperinflazione). Nel caso delle CO l'immeritatamente famosa curva di Philip ci svia, lo abbiamo scoperto negli anni settanta sperimentando la stagflazione.

18. Per contro, nelle CO, la politica fiscale non fa che prolungare l'agonia del sistema produttivo distorto alternando sollievi illusori a ricadute.

19. In questi casi occorrono le famose "riforme", solo che è difficile capire quali. La soluzione migliore è deregolamentare e incentivare gli investimenti in modo che le "riforme" si producano da sè e il sistema si aggiusti in modo spontaneo. Certo, bisogna capire se la cosa sia politicamente fattibile.

20. Il vero guaio è che distinguere le CD dalle CO non è affatto facile, anche perché una CD è sempre pronta a trasformarsi in una CO e viceversa.

21. Anche distinguere tra l'efficacia delle politiche fiscali e di quelle monetarie è dura poiché i politici le utilizzano sempre insieme creando un fenomeno di "compensazione" che confonde e consente a tutti di sostenere la propria tesi.

22. Tuttavia, da quanto ho detto un consiglio resta fermo: evitare le politiche fiscali, servono solo alla politica. Al limite lasciarle come ultima spiaggia.

23. Far fuori le politiche fiscali significa far fuori Keynes, e in effetti i keynesiani rimasti su piazza sono ben pochi, di solito sono politici travestiti da economisti. Molti ex-keynesiani sono rimasti credibili trasformandosi in neo-keynesiani e puntando su un ruolo attivo della banca centrale, il che, come abbiamo visto, è più che ragionevole per affrontare le CD.

22. IMO: l’Italia è in una CO.

martedì 4 settembre 2018

IL BUCO

IL BUCO
Una nave puo’ andare a fondo per una falla nella chiglia oppure perché sorpresa dalla tempesta, un sistema economico idem: puo’ soffrire perché guasto oppure perché sorpreso da eventi esterni anomali. Ad ogni crisi gli economisti si accapigliano per capire se si tratta di “buco” da riparare (crisi dell’offerta) o di una "tempesta" da sedare (crisi della domanda). Nel primo caso gridano ai politici: + riforme! + riforme!, nel secondo gridano al banchiere centrale + moneta!, +moneta! (con qualche sopravvissuto keynesiano a fare l’originale invocando il fantomatico “stimolo” che, beninteso, si farà regolarmente perché piace tanto alla politica).
Ma attenzione, quando vedi una nave in difficoltà nella tempesta il caso è comunque ambiguo, dove mettere mano? Potrebbe soffrire il mare in burrasca, oppure potrebbe essere entrata nella tempesta avendo già un buco nella chiglia. Uno dice: ma scusa, basta chiedere all’ equipaggio, loro sanno. Purtroppo non è così semplice perché la presenza di una falla trascurata è responsabilità dell’equipaggio mentre la tempesta del buon Dio, è chiaro allora che difficilmente l’equipaggio incolperà se stesso (siamo fatti così): la psiche umana rimuove le colpe, specie se c’è un'occasione d'oro per dimenticarsele.
Allora forse è meglio ricordare alla nave-Italia che in fondo alla sua chiglia c’è un bel buco grande come una casa, ed è quindi vano prendersela con il padreterno (alias Europa). Il miglior modo per rendersene conto è confrontare la nostra imbarcazione con la nave-Spagna visto che insieme siamo entrati e usciti dalla tempesta (finanziaria), senonché la nostra barca continua a beccheggiare in modo spaventoso. Vogliamo riparare o no?
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mercoledì 22 agosto 2018

Italy: The real problem is real Scott Sumner

Italy: The real problem is real
Scott Sumner
Citation (APA): Sumner, S. (2018). Italy: The real problem is real [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia ( giallo) - Posizione 2
Italy: The real problem is real By Scott Sumner
Evidenzia ( giallo) - Posizione 4
Those who believe the real problems in the world are due to real factors,
Nota - Posizione 5
DUE TIPI DI ECONOMISTI....PRIMO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 5
those who think the real problems in the world are due to a lack of aggregate nominal spending,
Nota - Posizione 6
2
Evidenzia ( giallo) - Posizione 7
“The Real Problem was Nominal”.
Nota - Posizione 7
POSIZIONE GENERICA DI SUMNER
Evidenzia ( giallo) - Posizione 7
Today, I’ll describe where the real problem is real.
Nota - Posizione 7
ES ITALIA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 8
Spain and Italy, since 2000:
Nota - Posizione 8
UN CFR CHE RENDE L IDEA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 9
RGDP is up about 37%,
Nota - Posizione 9
SPAGNA
Nota - Posizione 10
ITALIA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 10
5%.
Evidenzia ( giallo) - Posizione 10
are Italy’s problems due to the euro,
Nota - Posizione 10
SEMBREREBBE PROPRIO DI NO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 10
looking at the severe Italian slump from 2008-13,
Nota - Posizione 11
QUI FORSE LA MONETA HA CONTATO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 11
Spain suffered an equally severe slump,
Nota - Posizione 12
INFATTI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 12
Other countries such as Germany and Netherlands had a milder slump,
Nota - Posizione 12
CAUSA MIX PRODUTTIVO E ROBUSTEZZA ECONOMICA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 13
it’s clear that Italy’s problems are not just cyclical.
Nota - Posizione 14
MA NEL CFR CON LA SPAGNA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 15
Spain started from a lower income level
Nota - Posizione 15
FATTORE ATTENUANTE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 15
faster population growth.
Nota - Posizione 15
ALTRO FATTORE ATTENUANTE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 16
Italy needs to reform its economy.
Nota - Posizione 16
CONCLUSIONE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 17
so Italy’s economic future looks bleak.
Nota - Posizione 17
COROLLARIO...IL GOVERNO IN CARICA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 19
government already spends over 50% of GDP!
Nota - Posizione 20
POPULISTI: SPENDERE DI PIÙ!
Evidenzia ( giallo) - Posizione 20
German government spends 44%,
Nota - Posizione 21
CFR GERMANIA...DOVE I PONTI NN CADONO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 21
EU has become a convenient whipping boy for every problem imaginable.
Nota - Posizione 22
SCARICABARILE UE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 30
it’s pretty far-fetched to blame Trump for Turkey’s economic problems. Turkey was already in crisis before the steel tariffs,
Nota - Posizione 31
ANALOGIA
Evidenzia ( giallo) - Posizione 33
If European banks can’t survive a hiccup in a single (traditionally unstable) developing economy, when the global economy is strong,
Nota - Posizione 34
PREPARIAMOCI AL PEGGIO
Evidenzia ( giallo) - Posizione 37
pundits tell us that 18 years of Italian stagnation is caused by “austerity”, by the Italian government spending “only” 50% of GDP and increasing the public debt to only 130% of GDP.
Nota - Posizione 38
L ECONOMISTA ETERODOSSO RIBELLE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 40
1. Adopt a monetary policy of stable NGDP growth,
Nota - Posizione 40
CONSIGLIO...CONTRO CHI ESAGERA NEL VVEDERE SOLO BIL REALE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 41
2. Adopt a neoliberal policy regime where people have incentives to create wealth without taking excessive risks,
Nota - Posizione 42
CONSIGLIO CONTRO I POPULISTI CHE VGEDONO BTUTTO NOMINALE
Evidenzia ( giallo) - Posizione 43
don’t be a demand-sider or a supply-sider. Be a supply and demand-sider.
Nota - Posizione 43
SINTESI
Evidenzia ( giallo) - Posizione 43
Don’t be like Germany, ignoring nominal shocks, or Italy, ignoring real problems. Be like Australia,
Nota - Posizione 44
ITALIA GERMANIA

lunedì 9 luglio 2018

I BUONISTI DEL CICLO

I BUONISTI DEL CICLO
Quando aiuto una persona che non lavora sto premiando una persona perché non lavora. Non si tratta di una tesi ma di una tautologia, non tenerne conto è fonte di guai. I sussidi ai disoccupati durante le crisi, per esempio, sono tra i fattori che più incidono sul protrarsi e l’inasprirsi della crisi stessa. In questi casi la tassazione di chi trova un lavoro (aliquota marginale) diventa iperbolica poiché assomma ai normali tributi la perdita del sussidio, in queste condizioni il lavoro viene fuggito più che cercato.
#Amazon

AMAZON.IT
Redistribution, or subsidies and regulations intended to help the poor, unemployed, and financially distressed, have changed in many ways since the onset of the recent financial crisis. The unemployed, for instance, can collect benefits longer and can receive bonuses, health subsidies, and tax de...

lunedì 19 febbraio 2018

La bufala dei tulipani

La bolla dei tulipani è una bufala storica. I tulipani erano semplicemente un bene di lusso - molto difficile da coltivare in certe varietà - in una paese che si stava arricchendo, non era affatto irrazionale pagare tanto per un prodotto del genere.
#Amazon
In the 1630s the Netherlands was gripped by tulipmania: a speculative fever unprecedented in scale and, as popular history would have it, folly. We all know…
AMAZON.COM