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giovedì 2 gennaio 2020

LENOPE

le armi contro il GW?

1 carbon tax
2 nucleare
3 geoengineering
4 risparmio
5 piling



LENOPE
Cosa mi infastidisce della campagna sui cambiamenti climatici? Perché quel senso di repulsione ogni volta che il faccione autistico del pupazzone di Greta invade giornali e TV? Cosa mi fa cambiare canale ogni volta che una subrette dell'infotainment comincia a balbettare di sc-sc-sc-ienza del climate ch-ch-change?
La risposta è semplice: l'immensa IPOCRISIA che ci vedo dietro.
Detto altrimenti: ah come non sopporto quella la massa di zombi che, facendosi un vanto di avere perso la religione dei padri, adesso cerca in fretta e furia di metterne insieme una ridicola importunandoti ogni giorno al limite della molestia. Al confronto i testimoni di Geova e i Mormoni sono un mix di coerenza e discrezione fatte persona!
Ma dopo gli insulti generici, veniamo a qualche argomento.
Devo ammettere che l'argomento mi ha sempre reso diffidente. Mi chiedevo: come mai la destra è più riluttante nell'abbracciare la causa del global warming? In fondo le politiche più promettenti per combatterlo acuiscono le diseguaglianze (se fai pagare chi inquina colpisci chi usa le tecnologie più povere, che sono anche le più nocive). Cio' significa che l'ideologia di destra, dando meno peso a questi inconvenienti collaterali, parte avvantaggiata. Mi dicevo: qui c'è sotto qualcos'altro. Penso di essermi fatto un'idea precisa, che tento di esporre.
Partiamo dall'etica: la base per discutere dell'azione sui cambiamenti climatici è la convinzione che abbiamo una responsabilità morale nei confronti delle generazioni future. Un pensiero del genere finisce per implicare sacrifici enormi a favore di persone che non hanno nulla a che fare con noi. Persone che non esistono nemmeno. Non c'è modo di sapere cosa vorranno realmente quelle ipotetiche "persone future", non c'è modo di chiedere loro come desiderano che vengano investiti i nostri risparmi. Non solo, saranno persone molto più ricche di noi, l'economia mondiale cresce in media al 5%annuo, e con l'intelligenza artificiale questi ritmi sono destinati ad aumentare. La domanda quindi è: in che modo chiedere ai poveri un sacrificio in favore di ricchi che non hanno nulla a che fare con loro, se non il fatto di essere uomini come loro (... e speriamo non siano robot)?
Analogia. Supponiamo che i Lenape, nativi della Mahattan del XVII secolo, siano di fronte alla scelta di cosa fare della loro terra nella perfetta consapevolezza di quello che accadrà in futuro. Sanno quindi che se le cose andranno come sono effettivamente andate il posto in cui vivono diventerà un territorio ricchissimo, l'ombelico di un mondo prospero sia da un punto di vista materiale che da un punto di vista culturale. Ma i Lenape sanno anche che la creazione di questa mecca culturale comporterà la distruzione dell'ecosistema diversificato e fecondo del loro territorio. Sospetto che i Lenape avrebbero conservato la loro ricca e bella patria. Possiamo davvero fargliene una colpa? Badare agli affari propri è un diritto, specie quando vengono contrapposti a quelli delle generazioni future. Ma allora come la mettiamo se trasportiamo all'oggi questa logica?
Nella loro vita quotidiana, le persone si preoccupano al massimo del futuro prossimo senza tanto badare a quello lontano. Di solito, nei loro modelli gli economisti usano il 5 percento come tasso di sconto. Con un tasso di sconto del genere il PIL terrestre tra 200 anni sarebbe di qualche centinaio di dollari. Il che traduce in numeri la tesi per cui di solito di un futuro tanto lontano non ci frega una cippa. C'è persino chi parla di "dittatura del presente" e considera la coerenza nei modelli climatici come "immorale".
Insomma, le persone a parole si dicono preoccupate per il futuro, ma non si comportano di conseguenza. Come puoi aspettarti sincerità sul cambiamento climatico da chi non si fa nemmeno una pensione integrativa o acquista assicurazioni protettive?! Se le persone non si preoccupano del LORO futuro a BREVE termine, come potrebbero preoccuparsi del futuro a LUNGO termine che riguarda ALTRI perfetti sconosciuti? Del resto, il nostro futuro è minacciato in modo più ravvicinato dall'inverno demografico alle porte che dai cambiamenti climatici. Ma a quanto pare il benessere di ipotetiche generazioni future è più importante del nostro destino a breve. Chi non sente qui puzza di ideologia, alzi la mano.
Ma c'è di più: le traversie dell'aiuto internazionale dovrebbero averci istruito di come sia difficile per le persone con una certa cultura aiutare persone di cultura differente. Quanti miliardi sono fluiti verso l'Africa senza esito alcuno? Se aggiungi il fatto che qui parliamo di persone appartenenti a generazioni molto distanti, il problema cresce a dismisura. La prudenza consiglia di limitare l'azione a una dimensione ravvicinata e locale.
Nel caso del riscaldamento globale, per l'economista, la strategia più promettente consiste nel risparmiare risorse ora da spendere in seguito per risolvere eventuali problemi meglio delineati. Si tratta di una strategia meno esigente da un punto di vista cognitivo. Non occorre speculare sui pericoli concreti e nemmeno fare scelte precise: il fieno messo in cascina crescerà e sarà utile per ogni esigenza. Se la scelta del risparmio è svantaggiosa nella misura in cui la prevenzione è più economica della cura, è anche vero che la ricchezza risparmiata 1) sarà investita con meno sprechi e 2) crescerà al 5% annuo cumulativo se non di più. Molto probabilmente è proprio questo che ci chiederebbe di fare il perfetto sconosciuto che nascerà tra 100 anni.
Il fatto che l'urgenza di "combattere il riscaldamento" prevalga sull'urgenza di "risparmiare per il riscaldamento" è un'ulteriore prova che il futuro lontano non ci interessa. Chi disdegna la via più razionale segnala preoccupazioni differenti da quelle dichiarate; a questo punto il sospetto che tutto sia solo una cortina fumogena per promuovere altre agende politiche o soddisfare il desiderio impellente di esibire la propria bontà (buonismo) e professare la propria neo-religione, è alquanto verosimile. Tra l'altro questa ipotesi risolve anche l'enigma iniziale: la destra nicchia di fronte all'enfasi sui cambiamenti climatici per un motivo molto semplice: meno della sinistra è alla ricerca di un nuovo culto religioso.

venerdì 20 aprile 2018

Nuovi culti: il clima.


Nuovi culti: il clima.


1. Chi ci sprona a lottare contro l’effetto serra lo fa sulla base di un’etica bizzarra: noi saremmo moralmente responsabili di quel che accadrà al pianeta in un futuro lontano. Detto ancora meglio, si chiede ad un gruppo di persone di compiere sacrifici tutt’altro che banali per aiutare un altro gruppo di persone completamente differente con le quali non esiste una connessione tangibile. In realtà questo secondo gruppo di persone nemmeno esiste e non c’è modo di capire cosa desideri realmente da noi.
2. Per rappresentarsi meglio la situazione propongo un’analogia provocatoria: trasferiamoci nella Manhattan del XVII secolo presso la popolazione indigena dei Lenape assumendo che siano consapevoli di quanto accadrà in futuro, la loro piccola isola è infatti destinata ad ospitare uno dei fulcri di civiltà più vivaci del pianeta, qualcosa in grado di fornire gioia, ricchezza e punti di riferimento ad una grande quantità di persone nel mondo intero, senonché questa Mecca culturale potrà sorgere solo se i Lenape oggi accettino di farsi da parte sacrificando l’essenza del loro modus vivendi spirituale e rinunciando di fatto alla loro bella patria. A questo punto scatta la prevedibile domanda, qualora i Lenape si rifiutassero la loro scelta sarebbe moralmente condannabile? Il loro comportamento sarebbe arrogante e da ritenersi un oltraggio verso le “generazioni future”?
3. Qui mi limito ad osservare che la lotta contro i cambiamenti climatici risulta molto popolare  sia necessario avere delle preferenze ben strane per interessarsi ad un futuro tanto distante come quello implicato da queste faccende, le persone normali – lasciamo perdere cio’ che dicono e concentriamoci su cio’ che fanno – non sembrano affatto nutrirne alcuno, almeno giudicandole dalla vita che conducono quotidianamente. Gli economisti, per esempio, quadrano i loro conti temporali postulando un interesse annuo composto del 5%, ma un simile tasso di sconto ha conseguenze devastanti in una prospettiva secolare: a distanza di 200 anni l’intera ricchezza terrestre attuale ammonterebbe a qualche decina di migliaia di euro. Le persone normali che considerano il futuro non si spingono mai oltre qualche anno dal tempo presente per compiere i loro calcoli. L’economista Graciela Chichilnisky ha parlato di “dittatura del presente”, tuttavia si tratta di un fatto non eludibile, noi ci comportiamo così e sarebbe meglio prenderne atto, queste sono le nostre “preferenze rivelate”, facciamocene una ragione. Le persone normali si curano poco persino del LORO futuro: i sistemi pensionistici esistono perché si è  consapevoli della cosa, le assicurazioni obbligatorie idem. Ma se a uno interessa così poco del proprio futuro, come puo’ ritenersi che sia autenticamente interessato ad un futuro ancora più distante che riguarda persone a luiestranee? La domanda esige una risposta.
4. C’è ancora una cosa che non quadra in questa faccenda, per combattere i cambiamenti climatici abbiamo a disposizione due strade: 1) fare lobby sui media e sulla politica affinché inducano o prendano dei provvedimenti collettivi, oppure 2) risparmiare personalmente delle risorse da trasferire alle generazioni future affinché abbiano più mezzi per affrontare i loro bisogni. Tuttavia oggi non sembra ci sia dibattito su quale strada imboccare, la cosa lascia perplessi perché è vero che la prima strategia è consigliabile quando la prevenzione fa premio sull’aggiustamento a posteriori ma la seconda risulta più proficua in condizioni di incertezza, esempio: tra 200 anni il mondo potrebbe essere popolato da emulatori che se ne infischieranno del riscaldamento globale e dei nostri sacrifici per prevenirlo; al contrario, qualora si ritrovassero con un bel gruzzoletto accumulato in loro favore, saprebbero metterlo comunque a frutto ringraziandoci idealmente del gentile pensiero. Man mano che passa il tempo, inoltre, la strategia 2 diventa sempre più conveniente poiché un investimento cresce ad un ritmo esponenziale del 5% mentre i costi di lobbing tipici della prima strategia non sono altro che risorse sottratte a possibili investimenti per le generazioni future. Eppure, nonostante quanto detto, l’interesse è solo ed esclusivamente per la prima strategia, la seconda nemmeno viene presa in considerazione. Perché?
5. La mia conclusione è che la lotta al riscaldamento globale presenta troppe contraddizioni etiche per essere valutata come una preoccupazione genuina, si tratta probabilmente di una cortina fumogena che nasconde un’agenda occulta. A questo punto ognuno avanzi la sua ipotesi, la mia è che ci sia dietro una mistica dell’impegno e questo genere di istanze fungano da sostituti del buon vecchio cristianesimo ormai agonizzante, una specie di parodia della vera religione, un succedaneo dell’antica trascendenza. La psicologia delle religioni, del resto, evidenzia il nostro profondo bisogno di sentirci coinvolti in una nobile causa al fianco di potenti Alleati, non c’è dunque da sorprendersi se ci impegniamo con zelo in assurdi quanto onerosi riciclaggi dell’immondizia: nel farlo vestiamo i panni dei salvatori del pianeta con le potenti burocrazie mondiali alle nostre spalle che plaudono portandoci  ad esempio. E’ il Rosario del nuovo millennio.

giovedì 19 aprile 2018

Robin Hanson sull'etica del riscaldamento globale

Robin Hanson sull'etica del riscaldamento globale
riccardo-mariani@libero.it
Citation (APA): riccardo-mariani@libero.it. (2018). Robin Hanson sull'etica del riscaldamento globale [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia (giallo) - Posizione 3
Why Not Help Distant Future? By Robin Hanson
Evidenzia (giallo) - Posizione 5
three hundred academic studies
Nota - Posizione 5
A CONDANNA DELLA RIV VERDE...FALLIMENTO ACCADEMICO
Evidenzia (giallo) - Posizione 5
out of five were negative.
Nota - Posizione 5
Cccccccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 6
the belief that we have a moral responsibility to people in the future.
Nota - Posizione 7
LA BASE ETICA DELLA LOTTA AP RISCALDAMENTO GLOBALE
Evidenzia (giallo) - Posizione 7
asking one group of people to make wrenching changes to help a completely different set of people to whom they have no tangible connection. Indeed, this other set of people doesn’t exist. There is no way to know what those hypothetical future people will want.
Nota - Posizione 9
Ccccccccccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 9
Manhattan Island in the 17th century.
Nota - Posizione 9
ANALOGIA
Evidenzia (giallo) - Posizione 9
Lenape,
Evidenzia (giallo) - Posizione 9
perfect awareness of future outcomes.
Nota - Posizione 10
ASSUNTO
Evidenzia (giallo) - Posizione 10
hosting some of the world’s great storehouses of culture.
Nota - Posizione 11
MANHATTAN...DEPOSITO FIORENTE DI CULTURA
Evidenzia (giallo) - Posizione 11
cultural mecca
Nota - Posizione 11
Cccccccccccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 11
destroying a diverse and fecund ecosystem.
Nota - Posizione 12
IL PREZZO RICHOESTO
Evidenzia (giallo) - Posizione 12
Lenape would have kept their rich, beautiful homeland.
Nota - Posizione 12
LA SCELTA...È CONDANNABILE?
Evidenzia (giallo) - Posizione 15
observe what people actually do
Nota - Posizione 15
PREFERENZA RIVELATA
Evidenzia (giallo) - Posizione 15
people care most about the next few years
Nota - Posizione 15
UN FATTO
Evidenzia (giallo) - Posizione 16
economists use 5 percent as a discount rate
Nota - Posizione 16
PRIMA PROVA
Evidenzia (giallo) - Posizione 17
Graciela Chichilnisky
Nota - Posizione 18
Sssssssss
Evidenzia (giallo) - Posizione 18
value of the earth’s aggregate output discounted 200 years from now is a few hundred thousand dollars.”
Nota - Posizione 18
IMPLICAZIONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 19
“dictatorship of the present”
Nota - Posizione 20
CONDANNA DEI FATTI
Evidenzia (giallo) - Posizione 20
say
Evidenzia (giallo) - Posizione 20
act
Evidenzia (giallo) - Posizione 20
even when the future is their own.
Nota - Posizione 21
PERSINO
Evidenzia (giallo) - Posizione 21
set aside for retirement,
Nota - Posizione 21
PRIMA PROVA
Evidenzia (giallo) - Posizione 21
sufficient insurance,
Nota - Posizione 21
ASS OBBLIGATORIE...SECONDA PROVA
Evidenzia (giallo) - Posizione 22
why should we expect people to bother about climate change for strangers many decades from now?
Nota - Posizione 23
CONCLUSIONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 24
Our conviction that life is worth living is “more threatened by the prospect of humanity’s disappearance than by the prospect of our own deaths,”
Nota - Posizione 25
TTTTTTTTTT...L Lei DEA DI SCHEFFLER
Evidenzia (giallo) - Posizione 30
how to help other cultures.
Nota - Posizione 30
SILEMMATTTTTTTT
Evidenzia (giallo) - Posizione 36
Lobby via media and politics for collective strategies
Nota - Posizione 36
PRIMO METODO
Evidenzia (giallo) - Posizione 36
Save resources personally now to be spent later
Nota - Posizione 36
SECONDA STRATEGIA
Evidenzia (giallo) - Posizione 37
much less cognitively demanding
Nota - Posizione 37
LA SECONDA VIA
Evidenzia (giallo) - Posizione 38
no matter what are the actual future
Nota - Posizione 38
Cccccccccccccccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 40
prevention is cheaper than accommodation,
Nota - Posizione 40
OBIEZIONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 41
But the value of the saving path increases enormously with time,
Nota - Posizione 41
RISPOSTA
Evidenzia (giallo) - Posizione 41
grow about 5% per year.
Nota - Posizione 41
INVESTIMENTO TIPICO
Evidenzia (giallo) - Posizione 41
costs of the lobby path also increase exponentially
Nota - Posizione 42
COSA CRESCE...IN UNO I COSTI IN DUE LA RESA
Evidenzia (giallo) - Posizione 42
(Ems wouldn’t be grateful for your global warming prevention, for example.)
Nota - Posizione 43
INCERTEZZA
Evidenzia (giallo) - Posizione 43
saving path should become overwhelming.
Nota - Posizione 44
CONCLUSIONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 44
we see far more interest in the lobby
Nota - Posizione 44
I FATTI...PERCHÈ?
Evidenzia (giallo) - Posizione 45
global warning concern is a smokescreen for other policy agendas.
Nota - Posizione 45
C È ALTRO...RELIGIONE?