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mercoledì 2 ottobre 2019

RIDERE

Aristotele: si ride del non conforme.
Bergson: si ride del goffo.
Freud: si ride per rilassarsi.
Kant: si ride dell'inconscio.
Bachtin: si ride per sfogarsi.

martedì 20 agosto 2019

I FOSSATI DELL'IRONIA

http://www.overcomingbias.com/2019/08/against-irony.html

L'ironia serve a scavare un fossato tra le fazioni segnalando lealtà verso una di esse, quella destinata a comprenderne i doppi sensi e a goderne.
OVERCOMINGBIAS.COM
Papua New Guinea. There are nearly 850 languages spoken in the country, making it the most linguistically diverse place on earth. … Mountains, jungles and swamps keep villagers isolated, preserving their languages. A rural population helps too: only about 13% of Papuans live in towns. …. Fierce ...

lunedì 18 dicembre 2017

Ha ah ah…

Ha ah ah…

Sono convinto che la maggior parte degli illustri filosofi che ha scritto trattati sul riso e sul comico non ha mai visto un bambino ridere
Max Eastman
L’uomo è proprio una bestia strana, ogni tanto erutta una sequela di asmatici singulti ritmici e di grugniti sincopati volti a segnalare un picco di piacere. Contorce poi in modo spasmodico la sua faccia deformandola e ansimando quasi fosse in preda all’ angoscia.
Non è angosciato. Sta ridendo.
Il riso è in lui un comportamento innato e inconsapevole.
Impariamo a ridere ben prima di imparare a parlare o a cantare.
In tutte le culture il riso si presenta con modalità molto simili e le “traduzioni” non servono.
Il riso è un atto involontario: il cervello si mette in azione da solo. Un po’ come il respirare.
Anche se lo pratichiamo di continuo, qualsiasi sia la funzione del riso noi non la conosciamo intuitivamente, dobbiamostudiarla.
In questo senso le speculazioni abbondano: Platone, Aristotele, Cartesio, Darwin… tutti hanno detto la loro.Sbagliando!
Molti – specie gli antichi – hanno creduto alla teoria della superiorità: il riso come forma di derisione dall’alto in basso. Un modo per sentirsi superiori.
E il solletico?
E come si spiega poi che noi non ridiamo affatto quando incontriamo chi ci chiede l’elemosina?
Per Freud ridiamo per scaricare una tensione nervosa che si accumula nel cervello. Ma l’energia nervosa di cui parla Freud non sembra esistere. Nel nostro cervello non esistono processi “idraulici”. Taluni ormoni, per esempio il cortisolo, potrebbero essere un equivalente a cio’ che un tempo si chiamava “energia nervosa”, sia come sia le risate non dissipano affatto queste presenze.
Per Kant e Schopenhauer ridiamo quando le nostre attese sono violate. Ma perché dovremmo produrre suoni? Perché poi la risata è utilizzata socialmente?
Robert Provine è forse lo studioso contemporaneo che è andato più a fondo del problema.
E’ partito da alcune osservazioni empiriche.
Primo, noi ridiamo in compagnia, quasi mai da soli. E’ il motivo per cui alla TV le risate sono preregistrate.
Secondo, la risata è una vocalizzazione, un suono. In questo senso è una forma di comunicazione.
Terzo, chi parla ride molto di più di chi ascolta (50% in più). Si tratta quindi di una forma di comunicazione attiva.
Da queste semplici osservazioni ne ricaviamo che il riso non sembra affatto una reazione psicologica, bensì un messaggio.
La mamma tocca il suo bambino che sorride. Lo tocca ancora e lui ride sempre di più. Tra i due si è instaurata una comunicazione. Con un estraneo le cose sarebbero andate diversamente.
Anche altri animali ridono: tutte le grandi scimmie, per esempio. Più le specie sono geneticamente simili, più le loro risa si presentano simili.
***
La risata segna i confini tra gioco e serietà. Questo è quanto ci dice la scienza oggi.
Se rido e poi faccio una faccia terribile, il bambino riderà. Ma senza la risata inaugurale la reazione sarebbe stata ben diversa.
Riso e gioco sono inseparabili.
Il gioco ci serve ad esplorare il mondo, e la risata segnala che siamo in questa fase.
Il gioco è un’attività senza scopo (diretto), un’oasi che il riso contrassegna e presidia.
Noi giochiamo anche da soli ma ridiamo solo in presenza degli altri, poiché solo in questo caso dobbiamo comunicare la nostra volontà di giocare.
Nelle altre specie la risata è sostituita da altri comportamenti: il cane tende le zampe anteriori in modo parallelo alzando il didietro. Alcune scimmie spalancano la bocca in modo scomposto, altri animali si agitano compiendo movimenti esagerati e non necessari.
Noi sorridiamo, ridiamo, ci agitiamo in modo scomposto, facciamo facce, emettiamo versi acuti.
A volte ridiamo per avvisare: il bambino colpisce il suo pari e poi ride.
A volte ridiamo per rassicurarci: se un bimbo ci colpisce ridiamo per capire se lo fa per gioco.
Quando il confine del gioco è certo ridiamo meno: non si ride giocando a Monopoli o ad altri giochi da tavolo con regole chiare.
C’è risata solo quando c’è un qualche pericolo: un doppio senso fa ridere se è su una materia delicata, per esempio il sesso.
Il cattivo umorismo spesso si caratterizza per essere “troppo” innocuo.
La prima volta che ho sparato con il fucile il rinculo è stato tremendo. Ho reagito ridendo un po’ istericamente. Sono cresciuto in una cultura dove non si spara, dove pensare alle armi induceva pensieri di morte e di tragedia. Forse con la mia risata volevo scacciare i demoni e dire  “tutto bene, tutto tranquillo”.
Se vostra mamma inciampa e cade a terra, lei sarà la prima a ridere. Non potete essere voi a farlo per primi – anche se vi rendete conto subito che è illesa – poiché far scadere a gioco una realtà che potrebbe essere seria non vi verrebbe perdonato.
Gli umoristi sono dei virtuosi del riso. E’ un po’ come se si sfidassero ad indurlo legandosi le mani con dei vincoli ben precisi.
Innanzitutto, si avvalgono di astrazioni come le parole o le immagini, non vi faranno mai il solletico!
In secondo luogo, emetteranno pochi segnali espliciti: per esempio non rideranno mai.
Il riso, avendo una funzione sociale, è contagioso: a risata corrisponde risata in segno di intesa. Ebbene, l’umorista non userà mai il trucchetto del contagio per indurre al riso.
L’umorista crea un mood, una connessione particolare con il suo pubblico. La connessione punta alla serietà per virare senza preavviso verso la comicità.
Segnare il confine tra gioco e serietà in modo “invisibile” è un virtuosismo in cui gli umoristi sono maestri. Per questo l’umorismo varia da cultura a cultura, perché si avvale di sfumature.
***
Ma l’ironia ha un suo lato oscuro.
La risata è un atto involontario, e questo ci rende “trasparenti”. In un certo senso abbiamo ragione di temerla.
Inoltre, se uno non studia la scienza della risata non ha ben chiare le funzioni del riso. Ma questa ignoranza, abbinata con l’involontarietà del gesto, puo’ essere strategica nelle relazioni sociali.
Le risate che facciamo consentono agli altri di investigare su di noi, sui nostri valori, sulle nostre relazioni sociali. Ma spesso noi non vogliamo affatto essere “investigati”. In questo senso la risata è nemica della privacy.
Innanzitutto il riso ci dice che considerazione abbiamo di talune  norme sociali.
I ragazzi ridono molto mentre prendono in giro una vittima. Da adulti si diventa più moderati e attenti a non violare le convenzioni. Alcune goffe violazioni ci esporrebbero a forme di ritorsione. Possiamo andare incontro a disapprovazione, censura e boicottaggio.
D’altronde, come dicevamo, l’ironia senza pericolo ha poco senso. Questo perché l’ironia serve ad “esplorare”. L’equilibrio è sottile e bisogna tener presente anche il lato oscuro.
I bambini ridono molto della cacca e dei peti, questo perché intuiscono che la materia è delicata e va indagata, sebbene con le dovute precauzioni.
Ma il concetto è generale: la situazione di pericolo è essenziale per produrre un effetto comico. L’ironia ci consente di parlarne potendo ritirarci in qualsiasi istante.
Esempio:
Io: come lo chiameresti un nero che guida un aereo?
Tu: … non lo so…
Io: Pilota! Che cosa pensavi, razzista!
Essere razzisti è socialmente proibito, ma esserlo in modo sottile ed ironico diventa accettabile.
Il confine è labile poiché non tutti condividiamo le medesime norme sociali, come sanno quelli di Charlie Hebdo. Tuttavia, pericolo e ironia sono inscindibili.
Se noi ridiamo di qualcosa, non abbiamo una grande considerazione di quella cosa, e questa potrebbe essere un’informazione sensibile da non far trapelare. Ma poiché 1) la risata è involontaria e 2) non sappiamo bene cosa segnala, le nostre difese diventano più vulnerabili.
Ridere è un po’ come mettersi a nudo. Ridendo, il nostro cervello rivela a tutti i nostri sentimenti più intimi.
Esplorare o preservare la nostra privacy? Privilegiare i benefici o il lato oscuro dell’ironia?
Ridere rivela anche una certa distanza psicologica dal soggetto del nostro riso.
Un incidente puo’ farci ridere, a patto non ci freghi nulla di chi lo subisce.
Mel Brooks diceva che la tragedia si realizza quando mi taglio il dito, la comicità quando tu cadi nel canale di scolo e crepi.
In una puntata di South Park ci si chiedeva quanto tempo dovesse ancora passare per fare battute sull’ AIDS. la distanza rilevante è anche temporale. La commedia è tragedia + tempo, diceva qualcuno.
Sul web c’è il sito dei Darwin Award che documenta le morti più stupide. Le vittime sono, e non potrebbero che essere, perfetti sconosciuti.
Si scherza amabilmente sugli stupri carcerari: “quando fai la doccia occhio se cade il sapone!”. Ovviamente lo fa solo chi è molto distante da quelle realtà.
Segnalare la propria distanza psicologica puo’ essere pericoloso, puo’ escluderci dalla compagnia. L’involontarietà della risata ci espone anche a questo ulteriore pericolo.
***
Ridere è essenzialmente pericoloso, ma non potrebbe essere altrimenti. Il riso ci serve per calibrare i vari confini sociali. Si tratta di un atto delicato che comporta continue correzioni, e solo i messaggi ironici sono correggibili.
Pensate solo alla vostra educazione sessuale. In genere vi è stata impartita dai vostri amici – o dagli adulti – a suon di battute. Perché? Perché si tratta di argomento pericoloso.
La funzione esploratoria dell’ironia puo’ essere estremamente fruttuosa, e non esiste strumento più appropriato.
Su certi argomenti il linguaggio canonico è troppo preciso, troppo perentorio, ci inchioda al già detto. In questi casi soccorre l’ironia, con la sua vaghezza, i suoi doppi sensi, la sua ritrattabilità.
Se qualcuno si offende per una nostra uscita ironica possiamo sempre replicare: “ma dài, e ridi un po’…”. La maggior parte dei terzi sarà subito dalla nostra parte. Ne uscirete illesi e con molte informazioni in più.
Il rapporto tra verità e ironia è quindi duplice: da un lato, molto spesso, la verità puo’ essere comunicata solo avvalendosi del registro ironico. Dall’altro, l’ironia è onesta: si ride involontariamente. La risata forzata si smaschera facilmente. In risu veritas, diceva james Joyce.
Risultati immagini per www.thisiscolossal.com laughter

sabato 29 aprile 2017

Antidoto contro le risate

So You’re a Subversive Artist, Are You? di Nick Gillespie
Il potere dell'ironia è davvero tanto sovversivo?
A me non sembra...
... Comedy is “inherently subversive” and you might get “killed” for mocking the room? Not literally... Truth be told, there’s nothing inherently subversive about comedy...
Anche i più trasgressivi non spostano consenso, se la raccontano solo tra loro...
... Bill Hicks, often lauded as “truth teller” about corporate power, was no more a threat to the Republic than is Carrot Top....
La comicità non è mai sganciata dalla parrocchietta. Anche i nazisti avevano i loro comici...
... Does anyone doubt that Nazi Germany had its own version of the Capitol Steps, the dreary comedy troupe that does hacky song parodies poking fun at John Kerry’s snowboarding fiascoes, John Boehner’s skin tone, and Hillary Clinton’s pantsuits? You can almost hear their hoo-larious version of “We Didn’t Start the (Reichstag) Fire” or “Ballroom Blitzkrieg,” can’t you?...
La comicità? Una sequela di stronzate per divertirsi tra affini...
... 90 percent of comedy, including “serious” comedy, is, to paraphrase an iron law formulated by the science fiction writer Theodore Sturgeon, crap. Put another way: How many standup comedians (besides Gandhi of course) have changed the world?...
Nessuno cambierà mai il mondo con una battuta.
Da questo punto di vista allora meglio le rock star...
... Even rock and roll bands have a better record at spurring social change than do comedians, with the Velvet Underground’s sadomasochistic aesthetic that was condemned in the free and communist worlds alike inspiring Czechoslovakia’s bloodless overthrow of communist tyranny...
Vuoi capire il mondo? Vuoi cambiarlo? Metticela tutta, studia, informati. Divertirsi e divertire serve a ben poco...
... Whatever good points I made were not by being funny (the producers of each show wisely insist that non-comedians don’t do jokes) but by being well-informed and persistent...
La risata non serve a capire...
... the main function of comedy, especially political comedy, isn’t to stretch people’s minds or get them to confront the limits of their systems of knowledge...
I comici – tra tutti gli oppositori al potere – sono i più codardi, gente che sta sempre con la mano sul maniglione dell'uscita di sicurezza: "stavo solo scherzando"… 
... At least since the Romantic period, virtually all artists have claimed to be subversives, to being “oppositional” to the status quo... they can retreat when the heat comes down and aver, “Hey, I’m just a comedian!” Jon Stewart, that would be you...
***
Ma a che serve allora la comicità? Semplice: a segnalarsi come brillanti appartenenti al gruppo giusto...
... The main purpose of much and maybe even most creative expression— whether we’re talking fiction, video, art, music, journalism, comedy, you name it— is to virtue-signal, to show to your audience that you already agree with each other and that you are politically correct (however your group defines it).. .
Perché a noi libertari piace South Park? Perché è affine alla nostra religione (o ideologia). Dice quel che vogliamo sentirci dire. E’ politicamente scorretto e la cosa ci manda in sollucchero. Né più né meno...
... Such in-group virtue signaling is as true for libertarians as it is for liberals and conservatives, alas. Don’t we all love South Park not because it challenges our deepest-held beliefs– but because we agree with most of the show’s anti-authority, anti-Al Gore, anti-nanny-state messaging? It’s nice to see our broad world view being validated from the big stage...
La comicità è un'arma politica, non uno strumento per cercare la verità...
... What libertarians writ large need to do is recognize that if we want to subvert the current order— and we do, in all sorts of ways— we need to be simultaneously expressive and persuasive, to explain what we believe, why we believe it, and why it will lead to a world that is more prosperous, more peaceful, more interesting, and more sustainable that what we have now. Sometimes our cultural work will involve humor, sometimes it will involve earnest policy work, sometimes it will involve three-handkerchief journalism...
***
La posizione di molti: la risata è anarchica, è inerentemente anti-autoritaria...
... Comedy [is] inherently subversive to any incarnation of human conceit. As an art form, comedy is inherently anti-authoritarian. Comedy itself is anarchist insofar as it celebrates and bears witness to a world that the state must deny...No. Il comico è un moralista. Oltretutto un moralista superficiale e abborracciato, cne conosce solo la pars destruens. Ma fa niente, in fondo il mestiere del comico è un altro, quando pretende di essere qualcosa di più di un buffone.
Ma se il comico si considera più di quel che è, la sua comicità si trasforma in tragedia...
... If comedy is tragedy plus time, tragedy may be when comedy starts taking itself so seriously that it stops even pretending to be entertaining...
Vuoi cambiare qualcosa? È la cultura che conta, non la comicità. Il comico può contribuire, ma sappia che è solo una rotellina. Non solo: è una rotellina faziosa che dà il suo minuscolo contributo. Non è affatto la sovversione incarnata, questo deve toglierselo dalla testa...
... The challenge before those of us interested in creating a world that is more free, more fun, and more libertarian is to create culture— everything from standup comedy to journalism that stands up— that is engaging, provocative, and irresistible...

venerdì 28 aprile 2017

Notebook per
So You’re a Subversive Artist, Are You
Nick Gillespie
Citation (APA): Gillespie, N. (2017). So You’re a Subversive Artist, Are You [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia (giallo) - Posizione 1
So You’re a Subversive Artist, Are You? By Nick Gillespie
Nota - Posizione 3
t
Evidenzia (giallo) - Posizione 24
Comedy is “inherently subversive” and you might get “killed” for mocking the room? Not literally,
Nota - Posizione 25
L IRONIA NN È SOVVERSIVA
Evidenzia (giallo) - Posizione 30
Truth be told, there’s nothing inherently subversive about comedy,
Nota - Posizione 31
c
Evidenzia (giallo) - Posizione 31
Bill Hicks, often lauded as “truth teller” about corporate power, was no more a threat to the Republic than is Carrot Top.
Nota - Posizione 33
ANCHE I PIÙ TRASGRESSIVI NN SPOSTANO CONSENSO
Evidenzia (giallo) - Posizione 34
Does anyone doubt that Nazi Germany had its own version of the Capitol Steps, the dreary comedy troupe that does hacky song parodies poking fun at John Kerry’s snowboarding fiascoes, John Boehner’s skin tone, and Hillary Clinton’s pantsuits? You can almost hear their hoo-larious version of “We Didn’t Start the (Reichstag) Fire” or “Ballroom Blitzkrieg,” can’t you?
Nota - Posizione 36
ANCHE I NAZI AVEVANO I LORO COMICI
Evidenzia (giallo) - Posizione 49
90 percent of comedy, including “serious” comedy, is, to paraphrase an iron law formulated by the science fiction writer Theodore Sturgeon, crap. Put another way: How many standup comedians (besides Gandhi of course) have changed the world?
Nota - Posizione 50
LA COMICITÀ? STRONZATE X DIVERTIRSI TRA AFFINI
Nota - Posizione 51
NESSUNO CAMBIA IL MONDO
Evidenzia (giallo) - Posizione 54
Even rock and roll bands have a better record at spurring social change than do comedians, with the Velvet Underground’s sadomasochistic aesthetic that was condemned in the free and communist worlds alike inspiring Czechoslovakia’s bloodless overthrow of communist tyranny.
Nota - Posizione 55
PERFINO LE ROCK STAR FANNO MEGLIO
Evidenzia (giallo) - Posizione 70
Antidote to Laughter
Evidenzia (giallo) - Posizione 74
Whatever good points I made were not by being funny (the producers of each show wisely insist that non-comedians don’t do jokes) but by being well-informed and persistent.
Nota - Posizione 76
INFORMATI E VOLONTEROSI. MEGLIO CHE DIVERTENTI
Evidenzia (giallo) - Posizione 77
the main function of comedy, especially political comedy, isn’t to stretch people’s minds or get them to confront the limits of their systems of knowledge.
Nota - Posizione 79
LA RISATA NN SERVE A CAPIRE
Evidenzia (giallo) - Posizione 79
At least since the Romantic period, virtually all artists have claimed to be subversives, to being “oppositional” to the status quo
Nota - Posizione 80
SEMPRE ALL OPPOSIZIONE... MA SEMPRE PRONTI ALLA RITIRATA
Evidenzia (giallo) - Posizione 86
they can retreat when the heat comes down and aver, “Hey, I’m just a comedian!” Jon Stewart, that would be you.
Nota - Posizione 88
c È SOLO COMICITÀ
Evidenzia (giallo) - Posizione 89
The main purpose of much and maybe even most creative expression— whether we’re talking fiction, video, art, music, journalism, comedy, you name it— is to virtue-signal, to show to your audience that you already agree with each other and that you are politically correct (however your group defines it).
Nota - Posizione 91
IL VERO SCOPO: SEGNALARSI COME BRILLANTI APPARTENENTI AL GRUPPO GIUSTO
Evidenzia (giallo) - Posizione 97
Such in-group virtue signaling is as true for libertarians as it is for liberals and conservatives, alas. Don’t we all love South Park not because it challenges our deepest-held beliefs– but because we agree with most of the show’s anti-authority, anti-Al Gore, anti-nanny-state messaging? It’s nice to see our broad world view being validated from the big stage.
Nota - Posizione 102
PERCHÈ NOI LIBERTARI AMIAMO SOUTH PARK?
Evidenzia (giallo) - Posizione 138
What libertarians writ large need to do is recognize that if we want to subvert the current order— and we do, in all sorts of ways— we need to be simultaneously expressive and persuasive, to explain what we believe, why we believe it, and why it will lead to a world that is more prosperous, more peaceful, more interesting, and more sustainable that what we have now. Sometimes our cultural work will involve humor, sometimes it will involve earnest policy work, sometimes it will involve three-handkerchief journalism,
Nota - Posizione 140
LA COMICITÀ È UN ARMA POLITICA. NN DI VERITÀ
Evidenzia (giallo) - Posizione 147
Comedy and Moralizing Still Go Together, Sadly
Nota - Posizione 147
t
Evidenzia (giallo) - Posizione 161
Comedy [is] inherently subversive to any incarnation of human conceit. As an art form, comedy is inherently anti-authoritarian. Comedy itself is anarchist insofar as it celebrates and bears witness to a world that the state must deny
Nota - Posizione 163
LA POSIZIONE DI MOLTI: LA RISATA È ANARCHICA
Evidenzia (giallo) - Posizione 168
Jeremy may claim that he doesn’t believe creative expression generally or comedy in particular should be put into the service of a specific ideological or political agenda,
Nota - Posizione 169
IMPOSSIBILE CHE SIA AL SERVIZIO DELL IDEOLOGIA?
Evidenzia (giallo) - Posizione 186
If comedy is tragedy plus time, tragedy may be when comedy starts taking itself so seriously that it stops even pretending to be entertaining.
Nota - Posizione 186
LA COMMEDIA SI TRASFORMA IN TRAGEDIA
Evidenzia (giallo) - Posizione 187
The challenge before those of us interested in creating a world that is more free, more fun, and more libertarian is to create culture— everything from standup comedy to journalism that stands up— that is engaging, provocative, and irresistible.
Nota - Posizione 188
È LA CULTURA CHE CONTA NN LA COMMEDIA