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giovedì 2 gennaio 2020

LENOPE

le armi contro il GW?

1 carbon tax
2 nucleare
3 geoengineering
4 risparmio
5 piling



LENOPE
Cosa mi infastidisce della campagna sui cambiamenti climatici? Perché quel senso di repulsione ogni volta che il faccione autistico del pupazzone di Greta invade giornali e TV? Cosa mi fa cambiare canale ogni volta che una subrette dell'infotainment comincia a balbettare di sc-sc-sc-ienza del climate ch-ch-change?
La risposta è semplice: l'immensa IPOCRISIA che ci vedo dietro.
Detto altrimenti: ah come non sopporto quella la massa di zombi che, facendosi un vanto di avere perso la religione dei padri, adesso cerca in fretta e furia di metterne insieme una ridicola importunandoti ogni giorno al limite della molestia. Al confronto i testimoni di Geova e i Mormoni sono un mix di coerenza e discrezione fatte persona!
Ma dopo gli insulti generici, veniamo a qualche argomento.
Devo ammettere che l'argomento mi ha sempre reso diffidente. Mi chiedevo: come mai la destra è più riluttante nell'abbracciare la causa del global warming? In fondo le politiche più promettenti per combatterlo acuiscono le diseguaglianze (se fai pagare chi inquina colpisci chi usa le tecnologie più povere, che sono anche le più nocive). Cio' significa che l'ideologia di destra, dando meno peso a questi inconvenienti collaterali, parte avvantaggiata. Mi dicevo: qui c'è sotto qualcos'altro. Penso di essermi fatto un'idea precisa, che tento di esporre.
Partiamo dall'etica: la base per discutere dell'azione sui cambiamenti climatici è la convinzione che abbiamo una responsabilità morale nei confronti delle generazioni future. Un pensiero del genere finisce per implicare sacrifici enormi a favore di persone che non hanno nulla a che fare con noi. Persone che non esistono nemmeno. Non c'è modo di sapere cosa vorranno realmente quelle ipotetiche "persone future", non c'è modo di chiedere loro come desiderano che vengano investiti i nostri risparmi. Non solo, saranno persone molto più ricche di noi, l'economia mondiale cresce in media al 5%annuo, e con l'intelligenza artificiale questi ritmi sono destinati ad aumentare. La domanda quindi è: in che modo chiedere ai poveri un sacrificio in favore di ricchi che non hanno nulla a che fare con loro, se non il fatto di essere uomini come loro (... e speriamo non siano robot)?
Analogia. Supponiamo che i Lenape, nativi della Mahattan del XVII secolo, siano di fronte alla scelta di cosa fare della loro terra nella perfetta consapevolezza di quello che accadrà in futuro. Sanno quindi che se le cose andranno come sono effettivamente andate il posto in cui vivono diventerà un territorio ricchissimo, l'ombelico di un mondo prospero sia da un punto di vista materiale che da un punto di vista culturale. Ma i Lenape sanno anche che la creazione di questa mecca culturale comporterà la distruzione dell'ecosistema diversificato e fecondo del loro territorio. Sospetto che i Lenape avrebbero conservato la loro ricca e bella patria. Possiamo davvero fargliene una colpa? Badare agli affari propri è un diritto, specie quando vengono contrapposti a quelli delle generazioni future. Ma allora come la mettiamo se trasportiamo all'oggi questa logica?
Nella loro vita quotidiana, le persone si preoccupano al massimo del futuro prossimo senza tanto badare a quello lontano. Di solito, nei loro modelli gli economisti usano il 5 percento come tasso di sconto. Con un tasso di sconto del genere il PIL terrestre tra 200 anni sarebbe di qualche centinaio di dollari. Il che traduce in numeri la tesi per cui di solito di un futuro tanto lontano non ci frega una cippa. C'è persino chi parla di "dittatura del presente" e considera la coerenza nei modelli climatici come "immorale".
Insomma, le persone a parole si dicono preoccupate per il futuro, ma non si comportano di conseguenza. Come puoi aspettarti sincerità sul cambiamento climatico da chi non si fa nemmeno una pensione integrativa o acquista assicurazioni protettive?! Se le persone non si preoccupano del LORO futuro a BREVE termine, come potrebbero preoccuparsi del futuro a LUNGO termine che riguarda ALTRI perfetti sconosciuti? Del resto, il nostro futuro è minacciato in modo più ravvicinato dall'inverno demografico alle porte che dai cambiamenti climatici. Ma a quanto pare il benessere di ipotetiche generazioni future è più importante del nostro destino a breve. Chi non sente qui puzza di ideologia, alzi la mano.
Ma c'è di più: le traversie dell'aiuto internazionale dovrebbero averci istruito di come sia difficile per le persone con una certa cultura aiutare persone di cultura differente. Quanti miliardi sono fluiti verso l'Africa senza esito alcuno? Se aggiungi il fatto che qui parliamo di persone appartenenti a generazioni molto distanti, il problema cresce a dismisura. La prudenza consiglia di limitare l'azione a una dimensione ravvicinata e locale.
Nel caso del riscaldamento globale, per l'economista, la strategia più promettente consiste nel risparmiare risorse ora da spendere in seguito per risolvere eventuali problemi meglio delineati. Si tratta di una strategia meno esigente da un punto di vista cognitivo. Non occorre speculare sui pericoli concreti e nemmeno fare scelte precise: il fieno messo in cascina crescerà e sarà utile per ogni esigenza. Se la scelta del risparmio è svantaggiosa nella misura in cui la prevenzione è più economica della cura, è anche vero che la ricchezza risparmiata 1) sarà investita con meno sprechi e 2) crescerà al 5% annuo cumulativo se non di più. Molto probabilmente è proprio questo che ci chiederebbe di fare il perfetto sconosciuto che nascerà tra 100 anni.
Il fatto che l'urgenza di "combattere il riscaldamento" prevalga sull'urgenza di "risparmiare per il riscaldamento" è un'ulteriore prova che il futuro lontano non ci interessa. Chi disdegna la via più razionale segnala preoccupazioni differenti da quelle dichiarate; a questo punto il sospetto che tutto sia solo una cortina fumogena per promuovere altre agende politiche o soddisfare il desiderio impellente di esibire la propria bontà (buonismo) e professare la propria neo-religione, è alquanto verosimile. Tra l'altro questa ipotesi risolve anche l'enigma iniziale: la destra nicchia di fronte all'enfasi sui cambiamenti climatici per un motivo molto semplice: meno della sinistra è alla ricerca di un nuovo culto religioso.

sabato 16 novembre 2019

GRETA E L'ELEFANTE

https://johnhcochrane.blogspot.com/2019/11/climate-clarity.html
GRETA E L'ELEFANTE
Emissioni di gas serra. Preso nota?
E mentre io faccio la mia pallosissima e onerosissima differenziata saturnina, la Cina ha terminato la sua bella centrale di carbone settimanale (sì, una alla settimana).
Solo due domande:
1) Ma perché la Cina si orienta sul carbone quando potrebbe puntare sul nucleare come la Francia? Sì, ne ha molto in casa e lo compra a costi ragionevoli dall'Australia ma ha anche grandi competenze sul nucleare, basta vedere il suo arsenale.
2) Ma perché noi per ripulire la stanzetta in cui abitiamo ci angosciamo sulle cacchette del nostro micetto quando nella medesima stanza facciamo finta di non vedere un elefante che sgancia da decenni stronzi giganteschi?
ANCORA SULLA CINA E IL CARBONE https://feedly.com/i/entry/Od/Z0OrlTBzSrJtcae1t5qtueOtvOco3UFNx6gD9Pd4=_16e8a1d0000:ae83bc:a02fd466

venerdì 11 ottobre 2019

PASCAL E IL CLIMA


E' possibile farsi un'idea sul dibattito intorno ai cambiamenti climatici senza andare oltre la paginetta? Non dico di entrare nel merito ma almeno qualcosa che consenta di afferrare la logica di base.

Ecco allora le varie posizioni dalla più naif alla più sofisticata.

1) AMBIENTALISTA. Il pianeta va a fuoco e noi ne siamo responsabili. Dobbiamo intervenire per dare un futuro migliore ai nostri pronipoti.

2) UTILITARISTA. Calma, caro AMBIENTALISTA. Con i dati che abbiamo in mano non a molto senso quello che dici. Ti illustro la cosa con un'analogia. Immagina di scoprire che la tua casa abbia un problema di isolamento che crea umidità nelle camere. Un geometra ti dice che se spendi 1.000 ora risparmierai 5.000 in riparazioni tra un secolo. A prima vista sembrerebbe meglio intervenire. Tra un secolo tu non ci sarai più ma il tuo intervento beneficerebbe la tua nipotina GRETA. Riflettendo, però, spendere soldi ora sarebbe sciocco. Investire 1.000 sul mercato azionario sarebbe molto meglio per i tuoi pronipoti. Con un modesto tasso di rendimento reale del 3%, lascerai in eredità 20.000; al 5% 130.000. In ogni caso, la tua adorata GRETA sarà enormemente più ricca se ti astieni dall'intervenire. Perché preoccuparsi? Se necessario farà fronte.

3) TEOLOGO (vedi foto). Tu, caro UTILITARISTA, ti limiti alla solita analisi costi benefici senza tenere conto dei rischi estremi. C'è una minima probabilità di andare incontro ad una vera e propria catastrofe. Il dilemma davanti a cui siamo assomiglia ad una scommessa di Pascal e in questi casi la cosa più razionale è assicurarsi, ovvero intervenire ora. In casi come questi i tuoi strumenti non funzionano.

4) ATEO. Già, la nostra è una scommessa di Pascal e il tuo modo di affrontarla, caro TEOLOGO, ha tutti i limiti di Pascal. Una volta che il filosofo decide di scommettere su Dio, ecco che si pone il problema di "quale Dio". Ce ne sono infiniti e lo stallo è inevitabile. C'è perfino il Dio che ti fulmina se credi in lui. Tradotto: una volta che abbiamo deciso di assicurarci contro la catastrofe si pone il problema di quale catastrofe: clima? asteroidi? alieni? vulcani? Le catastrofi possibili sono mille. E poi, non pensi possano esistere anche "catastrofi" positive? Perché non tenerne conto? Puo' darsi che i fondi sottratti dalla prevenzione pregiudichino la scoperta di cose fantastiche come l' immortalità, oppure della droga della felicità perpetua da godersi su altri pianeti. Sì, lo so, eventi del genere sono estremamente improbabili, ma proprio tu mi insegni quanto sia importante tenerne conto! Ultima cosa: se applicassimo questa logica non dovremmo nemmeno attraversare la strada visto cosa in teoria potrebbe capitarci

mercoledì 9 ottobre 2019

ADESSO BASTA

Adesso basta però con questa storia che esisterebbe tra gli scienziati un "largo consenso" sull'origine antropogenica del riscaldamento globale.
Informazioni su questo sito web
HUFFINGTONPOST.IT
Per il fisico dell’atmosfera e climatologo di fama mondiale il movimento giovanile incanala "nella direzione sbagliata, cioè la lotta al riscaldamento globale, quella che è in realtà un’urgenza giusta, ovvero la salvaguardia del pianeta"

lunedì 15 luglio 2019

VOLENTEROSI E INNOVATORI

VOLENTEROSI E INNOVATORI
Nella lotta contro il riscaldamento globale ci si dimentica sempre una cosa: a inquinare di più sono i paesi poveri.
Entro il 2040, il 75% delle emissioni globali arriverà da economie emergenti come la Cina e l'India. Un’ Italia a emissione zero, tanto per dire, interessa ormai poco se gli “emergenti” continueranno ad emergere.
Questo cosa significa? Che non dobbiamo trovare i modi per non inquinare, dobbiamo invece scoprire il modo per rendere più conveniente non inquinare che inquinare.
Detto in altri termini: non serve a nulla il sacrificio dei volenterosi, serve invece il genio degli innovatori: finanziamoli!
VOX.COM
Public clean energy R&D is overlooked and underfunded.
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lunedì 8 luglio 2019

IL RISENTIMENTO DELL’ORFANO

IL RISENTIMENTO DELL’ORFANO

Penso alla solitudine del’anti-fascista senza fascismo, a quella del missionario senza povertà, allo struggimento dell’interista senza Juventus… Voi ridete ma è un dramma. Ti senti spaesato, goffo e stupido come quando al buio in fondo alla scala aspetti un ultimo gradino che non c’è. Vuoi compensare in qualche modo, incanalare subito altrove le tue energie positive in esubero. Non offri un bello spettacolo.

Quando ridicolizzo chi utilizza sette pattumiere per riciclare i rifiuti o mangia bio per combattere il riscaldamento globale, c’è sempre chi – sapendo che non sono un negazionista - avanza un’obiezione (solo apparentemente) sensata: “ma che male ti fa, anche lui nel suo piccolo dà un contributo alla soluzione del problema, lascialo in pace e lascialo vivere come crede”. No, le cose non stanno in questi termini. Un “gretino” impegnato in micro-condotte eco-friendly assomiglia molto di più all’adepto di una setta che a chi “dà il suo piccolo contributo”. In quanto tale, come tutti i temperamenti religiosi, nel momento in cui intravede che la sua divinità cessa di essere utile, potrebbe entrare in crisi esistenziale e diventare cattivo. Il nemico che viene a mancare lo rende nervoso.

Un dato che mi conferma nella mia ipotesi: chi è più impegnato ad orientare la sua esistenza contro l’effetto serra è anche il più ostile ad adottare misure serie (carbon tax, nucleare, geoengineering) per risolvere il problema ambientale.

E chi riferisce a chi vede nell'utopia verde l'ultima trincea contro mercato e diseguaglianze che la lotta per un ambiente più pulito richiede più mercato e più diseguaglianze?

https://www.nature.com/articles/s41558-019-0474-0?fbclid=IwAR3e80e_yA_9rPcN70SfhETeQvYqBqX_QHDYMQuy1hmrgTHA7JgwHwpKYUU

lunedì 18 marzo 2019

SOSPETTI MALEVOLI

SOSPETTI MALEVOLI
La storia è all’incirca questa: Greta Thunberg è preoccupata per i sacchetti di cellophane nell’ oceano (piange senza sosta durante un documentario visto alla TV), ma soprattutto per il clima che cambia. Conosco il soggetto, ho in casa una vegana naturista intransigente sempre in ansia per la sorte delle formiche e sempre rabbiosa quando ai margini di un’ innocua favoletta fa capolino un cacciatore. Ma Greta è una tipa intraprendente e trasforma il suo dolore in azione: decide di bigiare la scuola al Venerdì per piazzarsi davanti al parlamento di Stoccolma chiedendo ai politici “un mondo migliore”. Diviene ben presto un’icona della “nuova generazione” e in suo nome vengono organizzate manifestazioni di portata continentale.
Tutto qui? Difficile crederlo. Difficile anche per chi non ha nessuna intenzione di buttarla sulla “manipolazione” dei minori. I sentimenti di Greta sono sinceri ma dietro di lei si sente girare una colossale macchina propagandistica.
Ma è ipocrisia a fin di bene, dicono sensatamente i difensori del fenomeno. Lo ammetto, su di me l’ipocrisia è sempre “a fin di male”, non so perché ma quando è così scoperta mi tira fuori il peggio.
Innanzitutto, quando l’ipocrisia è utilizzata con tanta disinvoltura probabilmente se ne fa uso anche altrove. Io, almeno, ne sento l’odore ovunque. Tutti i sospetti diventano legittimi, in particolare quello per cui la semioticizzata sinistra europea stia tentando di camuffare i suoi obbiettivi politici dietro il mascherone del buon senso naif ben rappresentato da una bambina col faccione a luna piena.
Dietro Greta c’è “Greta”, e questo mi dà alcune sensazione.
Ho come la sensazione di sapere cosa ne pensi “Greta” circa la possibilità di affrontare il problema che tanto l’angoscia con la costruzione a distesa sul continente di centrali nucleari.
Ho come la sensazione di sapere cosa ne pensi “Greta” circa la possibilità di affrontare il problema che tanto l’angoscia sparando tra le nuvole una cannonata di agenti chimici in grado di ridurre la CO2, oppure di catturarla attraverso i processi artificiali dell’ingegneria climatica.
Ho come la sensazione di sapere cosa ne pensi “Greta” circa la possibilità di affrontare il problema che tanto l’angoscia con una corposa carbon tax destinata a creare sempre maggiori diseguaglianze nelle società contemporanee.
E chissà che ne pensa “Greta” dell’ipotesi secondo cui lei e la sua generazione erediteranno un mondo tremendamente migliore rispetto a quello ereditato dalle generazioni precedenti, e che le sue lamentele sono quelle tipiche della generazione-bambocciona. Chissà poi se si tranquillizza cessando il lamento venendo a sapere che le soluzioni preventive del problema climatico sono proibitive perché costosissime è inefficienti, e che è più ragionevole organizzarsi per una sana resilienza.
Ho come la sensazione di sapere cosa abbia invece nella testa “Greta”. Roba tipo: energie alternative, auto elettrica, cambiamento degli stili di vita, decrescita felice e altra roba del genere.
Certo, le mie sono solo sensazioni, solo sospetti.
Ma quando al centro del tuo progetto ci metti una quintalata di ipocrisia e di “non detto” i sospetti diventano automaticamente delle prove.

lunedì 4 marzo 2019

HL A Radically Moderate Answer to Climate Change Andrew Sullivan

A Radically Moderate Answer to Climate Change
Andrew Sullivan
Citation (APA): Sullivan, A. (2019). A Radically Moderate Answer to Climate Change [Kindle Android version]. Retrieved from Amazon.com

Parte introduttiva
Evidenzia (giallo) - Posizione 2
A Radically Moderate Answer to Climate Change By Andrew Sullivan
Evidenzia (giallo) - Posizione 11
Everything in moderation, including moderation.
Nota - Posizione 12
MOTTO DI OSCAR WILDE
Nota - Posizione 12
MOTTO DI OSCAR WILDE
Evidenzia (giallo) - Posizione 15
“If men are together in a boat, and one part of the company would weigh it down on one side, another would make it lean as much to the contrary.”
Nota - Posizione 16
ALTRO MOTTO
Nota - Posizione 16
ALTRO MOTTO
Evidenzia (giallo) - Posizione 23
So FDR was in many ways an extremist in the context of American history; but his extremism was a form of moderation given the dire economic crisis he had to handle.
Nota - Posizione 24
UN ESEMPIO
Nota - Posizione 24
UN ESEMPIO
Evidenzia (giallo) - Posizione 24
the same thing about Thatcher:
Nota - Posizione 24
ALTRO ESEMPUO
Nota - Posizione 24
ALTRO ESEMPUO
Evidenzia (giallo) - Posizione 27
it is the first time our species is on the verge of wiping out most life as it now exists on this planet.
Nota - Posizione 27
LA COSA OGGI PIÚ RILEVANTE
Nota - Posizione 27
LA COSA OGGI PIÚ RILEVANTE
Evidenzia (giallo) - Posizione 29
That’s why the Green New Deal has appeal.
Nota - Posizione 29
DA RIVALUTARE
Nota - Posizione 29
DA RIVALUTARE
Evidenzia (giallo) - Posizione 31
Focus on a non-carbon energy source that is already proven to be technologically feasible,
Nota - Posizione 32
CON UNA VARIANTW
Nota - Posizione 32
CON UNA VARIANTW
Evidenzia (giallo) - Posizione 32
What we need, given how little time we have, is a massive nuclear energy program.
Nota - Posizione 33
TESI...ALTERNATIVA
Nota - Posizione 33
TESI...ALTERNATIVA
Evidenzia (giallo) - Posizione 35
The speediest drop in greenhouse gas pollution on record occurred in France in the 1970s and ‘80s, when that country transitioned from burning fossil fuels to nuclear fission for electricity, lowering its greenhouse emissions by roughly 2 percent per year.
Nota - Posizione 37
IL RECOED
Nota - Posizione 37
IL RECOED
Evidenzia (giallo) - Posizione 41
While the price of renewables keeps falling, nuclear remains very costly. The plants take a long time to build,
Nota - Posizione 41
IL PROBLEMA
Nota - Posizione 41
IL PROBLEMA
Evidenzia (giallo) - Posizione 51
The point is that this is achievable with current technology. And renewables are not cost-free.
Nota - Posizione 52
IL PUNTO DI FORZA
Nota - Posizione 52
IL PUNTO DI FORZA
Evidenzia (giallo) - Posizione 53
Germany’s carbon emissions have been flat since 2009, despite an investment of $ 580 billion by 2025 in a renewables-heavy electrical grid, and a 50 percent rise in electricity cost.
Nota - Posizione 54
XFORMANCE TEDESCHE
Nota - Posizione 54
XFORMANCE TEDESCHE
Evidenzia (giallo) - Posizione 55
France produces one-tenth the carbon emissions per unit of electricity as Germany and pays little more than half for its electricity. How? Through nuclear power.
Nota - Posizione 56
IL MODELLO VIRTUOSO
Nota - Posizione 56
IL MODELLO VIRTUOSO
Evidenzia (giallo) - Posizione 59
huge amounts of land mass,
Nota - Posizione 59
COSA RICHIEDONO LE RINNOVABILI
Nota - Posizione 59
COSA RICHIEDONO LE RINNOVABILI
Evidenzia (giallo) - Posizione 59
costly transfers of energy across long distances,
Nota - Posizione 59
CCcccccc
Nota - Posizione 59
CCcccccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 59
dependent on wind and sun
Nota - Posizione 60
Ccccccccccccc
Nota - Posizione 60
Ccccccccccccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 61
duck curve”
Nota - Posizione 61
IL PROB DELLE RINNOVABILI DI FAR INCONTRARE DOMANDA E OFFERTA
Nota - Posizione 61
IL PROB DELLE RINNOVABILI DI FAR INCONTRARE DOMANDA E OFFERTA
Evidenzia (giallo) - Posizione 62
concentrated, consistent, and relied upon,
Nota - Posizione 62
IL NUCLEARE
Nota - Posizione 62
IL NUCLEARE
Evidenzia (giallo) - Posizione 63
Three Mile Island, Chernobyl, and Fukushima
Nota - Posizione 63
TRE CASI...SICUREZZA
Nota - Posizione 63
TRE CASI...SICUREZZA
Evidenzia (giallo) - Posizione 64
17,000 cumulative reactor-years of commercial nuclear power operation in 33 countries.
Nota - Posizione 65
DENOMINATORE
Nota - Posizione 65
DENOMINATORE
Evidenzia (giallo) - Posizione 65
cases to the environment was contained
Nota - Posizione 65
NUCLEARE E AMBIENTE
Nota - Posizione 65
NUCLEARE E AMBIENTE
Evidenzia (giallo) - Posizione 65
human impact has been trivial compared with the massive damage caused by carbon-based fuels.
Nota - Posizione 66
DANNI ALL UOMO
Nota - Posizione 66
DANNI ALL UOMO
Evidenzia (giallo) - Posizione 70
nuclear program is critical to decarbonization at the speed we desperately need.
Nota - Posizione 71
LA VELOCITÀ È ESSENZIALE
Nota - Posizione 71
LA VELOCITÀ È ESSENZIALE
Evidenzia (giallo) - Posizione 77
Choosing Not to See
Nota - Posizione 78
Ttttttttttttttttt
Nota - Posizione 78
Ttttttttttttttttt
Evidenzia (giallo) - Posizione 79
how Frédéric Martel’s new book on the hypocrisy and homosexuality in the Vatican would be received among Catholic critics.
Nota - Posizione 82
LE REAZIONI A UN LIBRO
Nota - Posizione 82
LE REAZIONI A UN LIBRO
Evidenzia (giallo) - Posizione 82
The more ludicrous reviews (almost all on the right) just pick and choose which parts of the book they decide are true
Nota - Posizione 83
STANDARD
Nota - Posizione 83
STANDARD
Evidenzia (giallo) - Posizione 91
the book of course is not just a description of the super-gay climate at the center of the church.
Nota - Posizione 92
COSA NN È
Nota - Posizione 92
COSA NN È
Evidenzia (giallo) - Posizione 92
catalogue of corruption, crime, abuse, and cover-up
Nota - Posizione 92
COS È
Nota - Posizione 92
COS È
Evidenzia (giallo) - Posizione 94
the book is mere “salacious” gossip,
Nota - Posizione 94
LA RIDUZIONE FATTANE
Nota - Posizione 94
LA RIDUZIONE FATTANE
Evidenzia (giallo) - Posizione 102
Take the shocking tales of Vatican officials hiring male prostitutes. What proof does Martel provide? Well, he spends many evenings in the area the sex workers pick up their johns, gets to know many of them, wins their trust and and also finds sources in the police force.
Nota - Posizione 104
LE FONTI...SEMBRANO BUONE
Nota - Posizione 104
LE FONTI...SEMBRANO BUONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 121
Is this journalistic unprofessionalism?
Nota - Posizione 121
Cccccccccccc
Nota - Posizione 121
Cccccccccccc
Evidenzia (giallo) - Posizione 126
Yes, there are some excesses.
Nota - Posizione 126
AMMISSIONE
Nota - Posizione 126
AMMISSIONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 128
theology professor Brian Flanagan is the fairest:
Nota - Posizione 128
TRA LE RECENSIONI
Nota - Posizione 128
TRA LE RECENSIONI
Evidenzia (giallo) - Posizione 132
the overall portrait seems vero. E troppo vero.”
Nota - Posizione 132
SINTESI
Nota - Posizione 132
SINTESI
Evidenzia (giallo) - Posizione 134
The Personal Politics of Late-Term Abortions
Nota - Posizione 134
Ttttttttt
Nota - Posizione 134
Ttttttttt
Evidenzia (giallo) - Posizione 140
“quick and dirty,”
Nota - Posizione 140
LA MESA IRLANDESE...VENTI MINUTI
Nota - Posizione 140
LA MESA IRLANDESE...VENTI MINUTI
Evidenzia (giallo) - Posizione 143
I believe both that abortion is the taking of a human life, and that in a free society, rooted in property rights, an individual has complete autonomy over her body— autonomy which the state cannot violate.
Nota - Posizione 145
LA MIA VISIONE
Nota - Posizione 145
LA MIA VISIONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 148
I came to the conclusion that late-term abortions are actually the least objectionable.
Nota - Posizione 148
LA POSI IONE
Nota - Posizione 148
LA POSI IONE
Evidenzia (giallo) - Posizione 149
Almost all of them were cases in which the child was desperately wanted, and in which some awful abnormality had emerged late in the pregnancy that essentially guaranteed that the child would be stillborn, or born and live only a short amount of time.
Nota - Posizione 151
DI QUALI CASI PARLIAMO
Nota - Posizione 151
DI QUALI CASI PARLIAMO
Evidenzia (giallo) - Posizione 153
There is nothing to celebrate about such horrible choices, which is why I found lighting up One World Trade Center in pink to commemorate their full legalization under the Reproductive Health Act in New York State deeply inappropriate.
Nota - Posizione 155
MA....
Nota - Posizione 155
MA....
Evidenzia (giallo) - Posizione 156
Every case is unique.
Nota - Posizione 156
DECIDONO LA MAMMA E IL MEDICO
Nota - Posizione 156
DECIDONO LA MAMMA E IL MEDICO
Evidenzia (giallo) - Posizione 157
“child killing”
Nota - Posizione 157
LÌ È CHIARO
Nota - Posizione 157
LÌ È CHIARO
Evidenzia (giallo) - Posizione 158
women who actually went through such experiences changed my mind.
Nota - Posizione 158
LO AMMETTO
Nota - Posizione 158
LO AMMETTO