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giovedì 20 aprile 2017

Le virtù e i vizi della Virtù

In campo morale lo scontro tra deontologia e virtù è millenario. Voi da che parte state?
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Vediamo di che si tratta.
Per la deontologia esistono solo dei doveri di base (minimali), tutte le altre scelte dell’uomo riguardano il gusto e non sono quindi criticabili.
Per i virtuosisti, invece, ogni decisione puo’ dirsi “giusta o sbagliata” in termini morali. Ci sono errori più gravi, scelte più o meno encomiabili ma il moralismo è onnipresente.
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Per la deontologia i soggetti devono conoscere i loro doveri e poi – ragionando nelle varie situazioni – ricavare il comportamento più corretto da tenersi.
Per i virtuosisti, invece, il carattere dei soggetti deve essere educato fin dalla prima infanzia affinché poi l’osservanza dei precetti risulti spontanea.
Questa differenza, si noti, discende da quanto detto prima: è chiaro infatti che se ogni comportamento ha rilevanza etica, lo spontaneismo diviene centrale: non si puo’ fermarsi a ragionare su ogni gesto che compiamo.
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Il virtuosista punta all’eccellenza, la deontologia al minimo indispensabile. Il virtusista mira alla santità, l’altro a non prendere multe.
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Vediamo quali sono i “pro” e i “contro” delle virtuosismo, ovvero dell’amore per l’eccellenza.
Pro: Concede sempre a tutti  uno spazio per migliorarsi, realizzarsi, essere fieri di sé. L’uomo si sente felice, non dico quando è Santo, ma comunque quando sente di adempiere ad un compito importante e difficile. Non a caso il virtuosismo è spesso connesso ad una religione.
Pro: Coordina meglio la società rendendola più prevedibile. Ci attendiamo tutti che venga compiuta l’azione considerata “buona” ma per chi si affida ai semplici “doveri” le azioni suscettibili di questo “marchio” sono poche,  prevalgono le azioni amorali e quindi l’incertezza nel comportamento altrui.
Pro: Con soggetti dal carattere ben formato l’ipotesi libertaria è meno utopica. Con soggetti che a malapena si astengono dall’aggredire il prossimo e su tutto il resto sono fragili e “dipendenti”, la proposta liberale suona velleitaria.
Pro: Diviene centrale l’educazione precoce, quella fondata sul buon esempio e sull’ affettività.
Pro: Noi siamo dotati di un “senso morale” pervasivo, l’approccio virtuosista è più confacente alla nostra natura.
Contro: Scade nell’arbitrio più facilmente laddove pretende di discernere ovunque bene e male, anche nelle piccole cose.
Contro: Pretendendo troppo, puo’ risultare esoso e produrre un “effetto Laffer” nella curva dei peccati.
Contro: Conformismo, formalismo, estetismo e soprattutto intolleranza sono pericoli sempre in agguato.
Contro: Il rischio di chiedere troppo si scontra anche con la rigidità della nostra natura. L’educazione, per quanto precoce, non è in grado di modellarla se non a costo di sofferenze prolungate che oggi giudichiamo intollerabili.
GOO

giovedì 26 giugno 2014

I beni infiniti

Anche l’ economista ha qualcosa da imparare dal credente e dall’ economia dei “beni infiniti”. Oggi, infatti, anche  molti beni materiali sono diventati “infiniti”. Se programmo un buon software posso poi riprodurlo all’ infinito a costo zero. Se realizzo un solo e-book posso poi moltiplicarlo all’ infinito a costo zero. Tutto cio' ha delle conseguenze: se il mio software è anche solo leggermente migliore delle alternative, mi accaparro l’ intero mercato, proprio perché stendere la mia produzione a livello cittadino o mondiale mi è indifferente dal punto di vista dei costi. Si tratta di giochini cosiddetti “winner take all”. Se Facebook è anche solo di poco migliore di MySpace, Facebook si prende tutto e MySpace sparisce. Anche grazie a queste dinamiche le ricchezze si concentrano ed emergono pochi super-ricchi dal patrimonio quasi infinito. Il credente ci insegna che quando disponiamo di beni infiniti cio’ che manca, cio’ che scarseggia è il senso, ovvero cio’ che ci consente di trasformare la ricchezza in felicità e realizzazione personale. Noi non viviamo per accumulare patrimoni ma per trasformarli in felicità personale. Ecco allora che intorno al super-ricco si forma una corte di gente che “offre” senso: il cuoco con i suoi piatti unici al mondo, l’ esperto dei vini con i suoi consigli sofisticati, il monaco buddista con la sua filosofia immaginifica, il personal trainer con le idee per una forma perfetta, l’ artista con le sue trasgressioni uniche… Il futuro è di chi sa trasformare la ricchezza in senso e vende i suoi consigli e la sua arte ai super-ricchi. A volte il senso ha bisogno del sacro per emergere, cosicché l' opposizione del credente alla mercificazione che abbiamo cacciato dalla porta, potrebbe rientrare dalla finestra.

mercoledì 19 febbraio 2014

Etica come comando divino

I pro e i contro del "virtuosismo" (ovvero dell' etica fondata sull' amore per l' eccellenza):

pro: consente sempre a tutti di migliorarsi;

contro: arbitrio;

contro: considera secondarie le libertà economiche (i desideri materiali non nobilitano l' uomo);

pro: ma non crediate che i diritti preservino le libertà: quando proliferano le soffocano!

pro: educazione; le virtù richiedono abitudine e buon esempio, il diritto richiede conoscenza;

contro: implica rischi di estetismo e di eccessive diseguaglianze

pro: non si diventa felici astenendosi dall' assassinio ma piuttosto sentendosi partecipi inun grande progetto;

pro: il bene trascendente - in quanto non testabile - rende compatibile realismo e disaccordo, facilitando così il pensiero critico.

pro: la giustizia nell' al di là compensa le imperfezioni della giustizia nell' al di qua;

pro: veniamo motivati dalla riconoscenza verso un dio creatore che ci dona la vita;

pro: compatibile con la macchina di Nozick, diversamente dalle etiche del desiderio;