https://www.facebook.com/riccardo.mariani.585/posts/pfbid02URppG3LoBeeTGQ351563T2si8ixGRUa3Awhuz7AEVDZB5eY63V68Uk58iCxKDbaYl?__cft__[0]=AZWbu-gtOGdNHKuP6F4asT9wge5_gDGCf2iB_nz7CH6MQ4w4E-0-Eeypu8gEnWvoG-2bv5n5VbNrE6eKiksafsmvh14RGVcaxEoGz8QvUQVmfqhEBt4au38k8sqm0QYvTojV1NXrBRbsBuc97FA6OEwe9pJyWINz9-khXj41oNJ7dw&__tn__=%2CO%2CP-R
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lunedì 29 luglio 2024
martedì 28 maggio 2024
tempo e relatività
Il tempo della fisica è un po' come il nulla della fisica.
Se pensi che gli oggetti matematici non siano nel tempo, e che gli oggetti matematici non cambino - il che è perfettamente vero - e poi usi sempre oggetti matematici per descrivere il mondo, potresti facilmente cadere nell'idea che il mondo in sé non cambia, perché le tue rappresentazioni di esso non cambiano.
Confondere la matematica che usano per descrivere la realtà con la realtà stessa” – ecco in poche parole l’errore dello scientismo.
Ma resta l'osservatore stesso . E come ha sottolineato Popper, non si può negare il fatto che il cambiamento realmente avviene almeno all’interno della coscienza stessa dell’osservatore . Negare ciò significa implicitamente negare la base probatoria empirica su cui si suppone che la teoria fisica poggi. ( Ancora il paradosso di Democrito .) Quindi, se Einstein fosse davvero Parmenides redevivus , la sua posizione si troverebbe incoerente proprio come quella del filosofo eleatico,.
https://edwardfeser.blogspot.com/2012/01/maudlin-on-philosophy-of-cosmology.html?m=1
http://edwardfeser.blogspot.com/2013/07/maudlin-on-time-and-fundamentality-of.html
Nel 1949, in un festschrift dedicato ad Einstein, Kurt Gödel pubblicò un articolo molto breve ma profondo intitolato "Un'osservazione sulla relazione tra la teoria della relatività e la filosofia idealistica". Da allora è diventato noto come difesa della possibilità in linea di principio del viaggio nel tempo in un universo relativistico. Ma in realtà non è esattamente ciò che Gödel voleva dimostrare. Stava cercando di dimostrare invece che il tempo è illusorio. Utilizzava Einstein per far rivivere la concezione senza tempo della realtà difesa storicamente da pensatori come Parmenide
Le relazioni "prima di" e "dopo" cessano di essere caratteristiche oggettive della situazione.Per Gödel, se c'è il viaggio nel tempo, non c'è il tempo. L'obiettivo del grande logico non era quello di fare spazio nella fisica per il proprio episodio preferito di Star Trek, ma piuttosto di dimostrare che se si segue la logica della relatività più in là di quanto suo padre fosse disposto ad azzardare, i risultati non solo illumineranno, ma elimineranno la realtà del tempo.Ora, tra le ipotesi che si devono fare per accettare l'argomento di Gödel, c'è quella che GTR fornisca una descrizione esaustiva della natura del tempo e dello spazio. (Questo è un presupposto che non si farebbe se si desse a GTR un'interpretazione strumentale o un'interpretazione epistemica realista strutturale).dovrebbe assumere che se la GTR non coglie un aspetto presunto del tempo e dello spazio, allora quell'aspetto non c'è davvero.Yourgrau nota che l'argomentazione di Gödel è in un certo senso interessante e parallela, ma in un altro si discosta in modo interessante dai suoi famosi risultati di Incompletezza in matematica. Il parallelo è questo. Il Teorema di Incompletezza dimostra che la verità aritmetica non può essere catturata all'interno di un sistema formale (perché ci saranno proposizioni vere ma non dimostrabili all'interno del sistema). L'argomento della relatività, nel frattempo, dimostra (così pensava Gödel) che il tempo, in senso stretto, non è definibile all'interno della GTR. La partenza è questa.Nel caso dell'aritmetica, la conclusione di Gödel non era che la verità aritmetica non esiste, ma piuttosto che, poiché esiste, i sistemi formali del tipo in questione sono incompleti.Perché non avrebbe concluso che la GTR è semplicemente incompleta se non riesce a catturare il tempo? La risposta di Yourgrau consiste nel suggerire che ci sono problemi filosofici con la nostra comprensione del senso comune del tempo, e con la teoria A del tempo che ne è l'espressione filosofica, che potrebbero essere presi indipendentemente per mettere in dubbio la sua realtà, mentre non ci sono obiezioni altrettanto formidabili alla nozione di verità aritmetica.Ma ipotizzerei che la spiegazione più profonda risieda nel platonismo di Gödel. Per il platonista, il più alto grado di realtà si trova nel regno degli oggetti astratti, concepiti come abitanti di un "terzo regno" eterno, al di sopra del mondo spazio-temporale dei particolari concreti da un lato e della mente dall'altro.Se un sistema formale non cattura la verità aritmetica, allora, poiché tale verità matematica è il gold standard della realtà platonica, il problema deve essere del sistema formale. Ma se un'immagine matematizzata della natura come la GTR non cattura il tempo (come Gödel pensava che non lo facesse), allora, poiché la matematica è il gold standard della realtà e il tempo è al massimo un tipo di realtà di seconda categoria, il problema deve essere con il tempo.
https://edwardfeser.blogspot.com/2018/05/godel-and-unreality-of-time.html?m=1
Cundy vs feser
Ora, una rappresentazione è astratta nella misura in cui si concentra su alcune caratteristiche della cosa rappresentata, escludendone altre, e la modalità specifica di rappresentazione astratta utilizzata dalla fisica moderna è quella matematica.il problema che si pone è il seguente. Il verificazionismo può essere letto sia come posizione filosofica che come vincolo metodologico. Come posizione filosofica, è la tesi secondo cui nessuna affermazione è significativa se non è analitica o empiricamente testabile (dove la matematica si colloca sul lato analitico di questa divisione). Nel contesto attuale, ciò implica che parlare di un quadro di riferimento assoluto è, poiché non è né analitico né empiricamente testabile, strettamente privo di significato. Vale a dire, non ha letteralmente alcun contenuto intelligibile.relatività speciale accoppiata al verificazionismo filosofico avrebbe quindi la drammatica conseguenza metafisica che è in linea di principio impossibile che esista un quadro di riferimento privilegiato. Il problema di questa interpretazione, però, è che il verificazionismo è stato confutato con la massima decisione possibile per una tesi filosofica. I suoi problemi (che riassumo alle pagine 139-45 de La vendetta di Aristotele) sono molti e gravi, e hanno portato al suo quasi completo abbandono all'interno della filosofia della scienza entro la metà del XX secolo.Meglio, quindi, leggere il verificazionismo come un semplice vincolo metodologico. In questo caso, l'idea sarebbe che, anche se le affermazioni che non sono né analitiche né empiricamente testabili non sono strettamente prive di significato, la fisica semplicemente non se ne occupa.Il fallimento di un metodo nel rivelare una cosa X dà motivo di pensare che X non esista solo se si hanno già motivi indipendenti per pensare che il metodo avrebbe rivelato X se X fosse esistito.Nel caso in questione, l'assenza di un quadro di riferimento privilegiato dalla fisica della relatività comporterebbe l'assenza di tale quadro nella realtà oggettiva solo se abbiamo una motivazione filosofica indipendente per pensare che la fisica lo avrebbe rivelato se fosse esistito.
http://edwardfeser.blogspot.com/2019/12/cundy-on-relativity-and-a-theory-of-time.html
giovedì 28 novembre 2019
SEVERINO, SPIEGATI!
SEVERINO, SPIEGATI!
Emanuele Severino, per molti il nostro massimo filosofo, è assurto a notorietà per aver negato l'esistenza del tempo in TV gettando tutti nello sconforto e nella meraviglia. In realtà chi ha fato il liceo ci assicura che ha illustri predecessori. Il problema, semmai, è trovarne uno che l'abbia fatto in modo chiaro, ovvero analitico.
Forse l'ho trovato: J.M.E. McTaggart.
Vediamo come vede le cose il McTaggart. Gli eventi nel tempo possono essere passati, presenti o futuri, dove queste proprietà si intendono reciprocamente esclusive. Ora considera un evento "e". Prima che si verifichi "e" è nel futuro. Mentre sta accadendo è nel presente. Dopo che si verifica è nel passato. Pertanto, "e" è sia nel futuro che nel presente che nel passato. Ma questo è contraddittorio, poiché, come abbiamo detto, gli attributi di passato, presente e futuro si escludono a vicenda. Ergo: il tempo non esiste.
Come se ne esce? Per esempio così: supponiamo che l'evento sia la scrittura di questo post: ora è nel presente, ieri era nel futuro e domani sarà nel passato. Nulla può avere proprietà incompatibili contemporaneamente; tuttavia, non c'è contraddizione nel fatto che una cosa abbia proprietà incompatibili in momenti diversi.
McTaggart risponde che l'obiezione implica l'introduzione di una seconda serie temporale. La serie temporale originale prevedeva "eventi ordinari" che possono verificarsi nel passato, nel presente e nel futuro. La seconda serie temporale, invece, coinvolge "eventi passati" che si verificano nel passato, "eventi presenti" che si verificano nel presente ed "eventi futuri" che si verificano nel futuro. Ma l'impertinente considerazione di McTaggart può essere sollevata nuovamente per questa seconda serie: la presenza stessa di "e", tanto per dire, ha la proprietà di poter essere passata, presente e futura. Ancora una volta, queste sono proprietà incompatibili, quindi torna la contraddizione. Inutile dire che la replica a questa risposta di McTaggart sarebbe simile alla precedente e la discussione si inabisserebbe in un regresso infinito.
Ma la presenza del regresso infinito a chi dà rgione? A chi afferma o a chi nega l'esistenza del tempo?
Il regresso infinito, non spiegando nulla, dà ragione a chi non deve spiegare nulla. E' McTaggart (con Severino) che deve spiegarci la bizzarra affermazione per cui il tempo non esisterebbe!
Mc Taggart potrebbe rispondere che siamo noi a dover spiegare le contraddizioni che si creano postulando l'esistenza del tempo. Qui occorre chiarire un punto che abbiamo dato per scontato: il principio di non contraddizione.
Ammettiamo che il principio di non contraddizione sia questo: nulla al mondo può avere due o più proprietà incompatibili contemporaneamente. In questo caso utilizzare il regresso è legittimo per gli oppositori di Mc Taggart poiché non c'è nessuna contraddizione che devono spiegare.
Ma ammettiamo che il principio di non contraddizione fosse: nulla al mondo può avere due o più proprietà incompatibili, indipendentemente dal fatto che siano possedute contemporaneamente o in momenti diversi. In questo caso il ricorso al regresso è vano, ma per fortuna non ce n'è bisogno visto che basta rigettare questa strana versione del principio di contraddizione per mettersi al sicuro dalle bizzarrie filosofiche.
venerdì 26 ottobre 2018
ESISTE IL TEMPO?
ESISTE IL TEMPO?
Molti ritengono che sia un' illusione.
I fisici non mi hanno convinto, i filosofi nemmeno ma i moralisti sì.
Non credo che il tempo sia reversibile, non credo che il futuro possa determinare il passato, tuttavia credo che il detto: “meglio un uovo oggi che una gallina domani” non valga dal punto di vista etico.
Una vita oggi vale quanto una vita domani. Nel discorso morale il tempo è un’illusione pericolosa.
Molti ritengono che sia un' illusione.
I fisici non mi hanno convinto, i filosofi nemmeno ma i moralisti sì.
Non credo che il tempo sia reversibile, non credo che il futuro possa determinare il passato, tuttavia credo che il detto: “meglio un uovo oggi che una gallina domani” non valga dal punto di vista etico.
Una vita oggi vale quanto una vita domani. Nel discorso morale il tempo è un’illusione pericolosa.
lunedì 6 agosto 2018
IL PARADOSSO DI ZENONE RISOLTO
IL PARADOSSO DI ZENONE RISOLTO
Achille, simbolo di rapidità, deve raggiungere la tartaruga, simbolo di lentezza. Achille corre dieci volte più svelto della tartaruga e le concede dieci metri di vantaggio. Achille corre quei dieci metri e la tartaruga percorre un metro; Achille percorre quel metro, la tartaruga percorre un decimetro; Achille percorre quel decimetro, la tartaruga percorre un centimetro; Achille percorre quel centimetro, la tartaruga percorre un millimetro; Achille percorre quel millimetro, la tartaruga percorre un decimo di millimetro, e così via all'infinito; di modo che Achille può correre per sempre senza raggiungerla.
Molti, tra l’insoddisfazione generale, considerano la storia di Achille come la dimostrazione che il movimento sia solo un’illusione (e con esso anche il tempo). Si va da Parmenide all’influente filosofo Emanuele Severino, ma anche l’originale scrittore da cui ho tratto la storiella: Jorge Louis Borges.
Tuttavia, ci sono modi più sensati di risolvere il paradosso delle serie infinite da completare. Di solito, infatti, si generano da una confusione tra due significati ben distinti di “infinito”: il primo considera tale una serie progressiva in cui non esiste l’ultimo membro (o ultimo evento), il secondo una serie in cui la realizzazione di tutti i membri (o eventi) richiederebbe un tempo eterno. La serie infinita nel primo senso non puo’ essere completata ma si esaurisce ugualmente poiché per esaurirsi non necessità affatto che di realizzi l’ultimo evento della serie. Questa analogia dovrebbe chiarire meglio il punto: se io ti chiedo durante la mia assenza di nutrire i cuccioli che ho in casa, tu li nutrirai tutti: se ho una tartaruga, nutrirai anche lei; ma se non ho una tartaruga tu, anche qualora non la nutrissi, avrai adempiuto ugualmente al tuo compito: cio’ che non c’è non puo’ realizzarsi. Allo stesso modo per adempiere una serie infinita non è necessario che si realizzi l’ultimo evento per il semplice motivo che in una serie di questo genere l’ultimo evento non esiste. La serie di frazioni che separa Achille dalla tartaruga, quindi, si esaurirà senza completarsi e Achille procederà a quel sorpasso che tutti noi vediamo e di cui non abbiamo affatto intenzione di dubitare (alla faccia di filosofi affascinanti ma improbabili quali Parmenide, Severino e Borges).
lunedì 23 luglio 2018
13 Assessing Infinite Regress Arguments - riveduto e corretto capitolo chiave
13 Assessing Infinite Regress Arguments
Note:13@@@@@@@É il capitolo centrale che risolve vari paradossi in ambiti importanti (tempo cosmologia ragione).il trucco é iddentificare gli infiniti viziosi:1 impossibili logicamente2 impossibili metafisicamente3 implausibile4 inutile xché nn spiega nullail 4 risolve tempo e cosmologia
Note:13@@@@@@@É il capitolo centrale che risolve vari paradossi in ambiti importanti (tempo cosmologia ragione).il trucco é iddentificare gli infiniti viziosi:1 impossibili logicamente2 impossibili metafisicamente3 implausibile4 inutile xché nn spiega nullail 4 risolve tempo e cosmologia
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13.1 The problem of identifying vicious regresses
Note:Ttttttttt
Note:Ttttttttt
Yellow highlight | Location: 4,751
the controversy usually centers on whether the infinite regress in question is vicious or benign.
Note:Infinito vizioso o benigno?
Note:Infinito vizioso o benigno?
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1.The Cosmological Argument (concerning the Regress of Causes):
Note:Primo caso analizzato
Note:Primo caso analizzato
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2.The Regress Argument for Foundationalism (the Regress of Reasons):
Note:Secondo caso
Note:Secondo caso
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The Third Man Argument (the Regress of Forms):
Note:Terzo caso
Note:Terzo caso
Yellow highlight | Location: 4,762
4.The Regress Argument against Resemblance Nominalism (the Regress of Resemblances):
Note:Quarto caso
Note:Quarto caso
Yellow highlight | Location: 4,764
5.McTaggart’s Argument against the Reality of Time
Note | Location: 4,764
Quinto caso
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time must be unreal, because the reality of time requires an infinite series of ever more complex temporal properties (for example, the presentness of e, the presentness of the presentness of e, and so on).
Note:Spiegaz quinto caso
Note:Spiegaz quinto caso
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6.The Truth Regress: P entails that it is true that P, which in turn entails that it is true that it is true that P, and so on.
Note:Sesto vaso
Note:Sesto vaso
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infinite regress in question is ‘vicious’.
Note:L ARG FILOSOFICO PIÙ DIFFUSO per confutare
Note:L ARG FILOSOFICO PIÙ DIFFUSO per confutare
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The three problems are: metaphysical impossibility, extreme implausibility, and explanatory failure.
Note:I 3 possibili difetti di un infinito
Note:I 3 possibili difetti di un infinito
Yellow highlight | Location: 4,774
13.2 Viciousness through metaphysical impossibility
Note:TttttttttttPrimo vizio
Note:TttttttttttPrimo vizio
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impossible to complete an infinite series,
Note:Esempio un numero infinito di oggetti non puó stare in uno spazio finito
Note:Esempio un numero infinito di oggetti non puó stare in uno spazio finito
Yellow highlight | Location: 4,777
impossible for there to be an ‘actual infinity’.
Note:Lo stesso vale x il tempo
Note:Lo stesso vale x il tempo
Yellow highlight | Location: 4,780
infinite series of causes would be an example of infinite cardinality (infinitely many causes). If we assume that each cause must have at least some minimum duration
Note:Esempio del cosmologico e del tempo finito
Note:Esempio del cosmologico e del tempo finito
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(the duration of the universe’s history).
Note:La variabile decisiva
Note:La variabile decisiva
Yellow highlight | Location: 4,783
Cosmological Argument fails when understood as an appeal to metaphysical impossibility.
Note:Nel caso di universo infinito l arg cosmologico nn può appellarsi al met impossibile
Note:Nel caso di universo infinito l arg cosmologico nn può appellarsi al met impossibile
Yellow highlight | Location: 4,786
The status of the regress of reasons is open to debate.
Note:Ma forse possiamo farlo nel caso 5
Note:Ma forse possiamo farlo nel caso 5
Yellow highlight | Location: 4,786
principles about reasons for belief: (i) all justification for belief is provided by reasons; (ii) a reason provides justification for a belief only if it is itself a justified belief.
Note:Ricordiamo il prob
Note:Ricordiamo il prob
Yellow highlight | Location: 4,789
the subject must instantiate some infinite intensive magnitude – for instance, the person must have infinite intelligence, or infinite mental capacity
Note:In questo caso l infinito sembresrebbe met impossibile
Note:In questo caso l infinito sembresrebbe met impossibile
Yellow highlight | Location: 4,816
13.3 Viciousness through implausibility
Note:TttttttttttttAltro vizietto a cui possono ricorrere gli accusatori dell infinito
Note:TttttttttttttAltro vizietto a cui possono ricorrere gli accusatori dell infinito
Yellow highlight | Location: 4,817
13.3.1 The regress of reasons
Note:Tttttttt
Note:Tttttttt
Yellow highlight | Location: 4,819
Perhaps there could be a being with an infinite series of reasons for one of its beliefs; perhaps not. Be that as it may, it is extremely, empirically implausible that humans are such beings.
Note:Implausibilità almeno tra gli uomini
Note:Implausibilità almeno tra gli uomini
Yellow highlight | Location: 4,840
13.3.3 The regress of causes
Note:Tttttttt
Note:Tttttttt
Yellow highlight | Location: 4,844
It is also not empirically implausible in the way that it is implausible to ascribe an infinite series of reasons to a human being.
Note:Un caso diverso rispetto alle ragioni...lo spazio e il tempo possono essere infiniti
Note:Un caso diverso rispetto alle ragioni...lo spazio e il tempo possono essere infiniti
Yellow highlight | Location: 4,845
regress of causes is improbable because of its ‘quantitative extravagance’ – that is, because it so blatantly violates Occam’s Razor,
Note:L ACCUSA CANONICA LEGATA ALL OMPLAUSIBILITÀ
Note:L ACCUSA CANONICA LEGATA ALL OMPLAUSIBILITÀ
Yellow highlight | Location: 4,847
simpler explanations are to be preferred
Note:Cccccccccc
Note:Cccccccccc
Yellow highlight | Location: 4,849
It would be much simpler if we could cite some entity, such as God,
Note:CREDONO ALCUNI
Note:CREDONO ALCUNI
Yellow highlight | Location: 4,850
two reasons.
Note:POSIZIONE PROB SBAGLIATA X DUE RAGIONI
Note:POSIZIONE PROB SBAGLIATA X DUE RAGIONI
Yellow highlight | Location: 4,852
there are infinitely many events in the history of the universe, even if we look at only a finite duration.
Note:PRIMA...POCA DIFFERENZA TRA IL REGRESSO INFINITO E LE INFINITE CAUSE PREDSENTI IN UN INTERVALLO
Note:PRIMA...POCA DIFFERENZA TRA IL REGRESSO INFINITO E LE INFINITE CAUSE PREDSENTI IN UN INTERVALLO
Yellow highlight | Location: 4,853
If, for example, an object moves from point A to point B, this motion can, with equal scientific validity, be regarded either as a single event or as an infinite series of events
Note:Ccccccccc
Note:Ccccccccc
Yellow highlight | Location: 4,860
On the other hand, if we postulate a supernatural entity, God, as the cause of the rest of the universe, we will be introducing a new kind of entity not present in a purely naturalistic worldview;
Note:SEMPRE SUL PRIMO PUNTO
Note:SEMPRE SUL PRIMO PUNTO
Yellow highlight | Location: 4,862
quantitative extravagance rests on a confusion about the theoretical virtue of parsimony.
Note:SECONDO PUNTO
Note:SECONDO PUNTO
Yellow highlight | Location: 4,865
It is frequently but not always true that the simpler explanation of a phenomenon is more likely to be true.
Note:TESI DI H 2009
Note:TESI DI H 2009
Yellow highlight | Location: 4,867
A simpler theory, typically, has fewer adjustable parameters than a more complex theory.
Note:DEFINIZIONE DI SEMPLICITÀ
Note:DEFINIZIONE DI SEMPLICITÀ
Yellow highlight | Location: 4,869
a complex theory has more adjustable parameters,
Note:Cccccccccc
Note:Cccccccccc
Yellow highlight | Location: 4,871
As a result, the complex theory makes weaker predictions
Note:...QUINDI....LA TEORIA COMPLESSA È MENO PRECISA....PIÙ COMPATIBILE CON SOLUZIONI ALTERNATIVE
Note:...QUINDI....LA TEORIA COMPLESSA È MENO PRECISA....PIÙ COMPATIBILE CON SOLUZIONI ALTERNATIVE
Yellow highlight | Location: 4,874
If the data can be accommodated either by the hypothesis of a linear relation (an equation of the form y = Ax + B) or by the hypothesis of a cubic relation (an equation of the form y = Ax3 + Bx2 + Cx + D), the former is more likely to be correct.
Note:ESEMPIO
Note:ESEMPIO
Yellow highlight | Location: 4,881
the virtue of parsimony consists in the fact that a simple theory is more easily confirmed than a complex theory
Note:QUINDI
Note:QUINDI
Yellow highlight | Location: 4,883
Thus, the virtue of parsimony only applies when we have two theories, differing in complexity, that both accommodate some data,
Note:CNCLUSIONI
Note:CNCLUSIONI
Yellow highlight | Location: 4,885
the virtue of parsimony only applies in cases where the more complex theory accommodates a wider range of possible data
Note | Location: 4,886
RIASSUMENDO
Yellow highlight | Location: 4,886
On this showing, nearly all appeals to simplicity in philosophy are fallacious
Note:NE CONSEGUE CHE
Note:NE CONSEGUE CHE
Yellow highlight | Location: 4,887
Most philosophical theories in fact accommodate either every metaphysically possible data set, or none of them.
Note:INFATTI...CARATTERISTICA DELLE TEORIE FILOSOFICHE
Note:INFATTI...CARATTERISTICA DELLE TEORIE FILOSOFICHE
Yellow highlight | Location: 4,889
The theory that God created the universe does not accommodate a narrower range of data
Note:TESI....NN SONO D ACCORDO: UNA SCOPERTA MANY WORLD ALLENTA LA MIA FEDE...UNA SCOPERTA DI UNIVERSO INFINITO ALLENTA LA MI FEDE...UNA SCOPERTA DI DISORDINE ALLENTA LA MA FEDE...SEBBENE DIO SIA COMPATIBILE CO TUTTO...
Note:TESI....NN SONO D ACCORDO: UNA SCOPERTA MANY WORLD ALLENTA LA MIA FEDE...UNA SCOPERTA DI UNIVERSO INFINITO ALLENTA LA MI FEDE...UNA SCOPERTA DI DISORDINE ALLENTA LA MA FEDE...SEBBENE DIO SIA COMPATIBILE CO TUTTO...
Yellow highlight | Location: 4,891
Proponents of the first-cause theory cannot explain what different evidence we might have expected to observe if there had been an infinite series of causes rather than a first cause.
Note:CONCLUSIONI2 OB A HUEMER1… LA CAUSA PRIMA DELL UNIVERSO È TALE X CUI SI RESTRINGONO CERTE POSSIBILITÀ...UN UNIVERSO MULTIPLO ETERNO MALVAGIO DIMINUISCONO LE PROB DI FEDE NELLA CAUSA PRIMA2… SE C È UN PRINCIPIO GENERALE...PRINCIPIO DI SEMPLICITÀ... XCHÈ LIMITARLO? OCCORRONO RAGIONI FORTI X FARLO...QUI NN CI SONO ANZI CI SONO DUBBI DEL CONTRARIO VEDI 1
Note:CONCLUSIONI2 OB A HUEMER1… LA CAUSA PRIMA DELL UNIVERSO È TALE X CUI SI RESTRINGONO CERTE POSSIBILITÀ...UN UNIVERSO MULTIPLO ETERNO MALVAGIO DIMINUISCONO LE PROB DI FEDE NELLA CAUSA PRIMA2… SE C È UN PRINCIPIO GENERALE...PRINCIPIO DI SEMPLICITÀ... XCHÈ LIMITARLO? OCCORRONO RAGIONI FORTI X FARLO...QUI NN CI SONO ANZI CI SONO DUBBI DEL CONTRARIO VEDI 1
Yellow highlight | Location: 4,894
13.4 Viciousness through explanatory failure 13.4.1 Two fictitious scientific theories
Note:Tttttttttttt DOPO IL METAFISICAMENTE MPOSSIBILE E L IMPLAUSIBILE
Note:Tttttttttttt DOPO IL METAFISICAMENTE MPOSSIBILE E L IMPLAUSIBILE
Yellow highlight | Location: 4,897
homuncular theory of perception:
Note:ESEMPIO DI TEORIA CHE NN SPIEGA POICHÈ INCAPPA NEL REGRESSO
Note:ESEMPIO DI TEORIA CHE NN SPIEGA POICHÈ INCAPPA NEL REGRESSO
Yellow highlight | Location: 4,897
for a person to see an object is for the person to have an internal image, which is seen by a tiny person inside the first person’s head.
Note:CONTENUTO DELLA TEORIA
Note:CONTENUTO DELLA TEORIA
Yellow highlight | Location: 4,899
the homunculus inside the first observer’s head will need another homunculus
Note:Ccccccccc
Note:Ccccccccc
Yellow highlight | Location: 4,906
My second example concerns a certain chelonian theory of cosmology.
Note:ALTRO ESEMPIO teoria della tartaruga
Note:ALTRO ESEMPIO teoria della tartaruga
Yellow highlight | Location: 4,908
the Earth rests upon the back of a giant turtle. And what supports the turtle? the speaker wondered. Another giant turtle. But what holds up the last turtle in the series? Answer: ‘It’s turtles all the way down.’
Note:CONTENUTO
Note:CONTENUTO
Yellow highlight | Location: 4,910
Leave aside the modern scientific evidence and the general implausibility of a world turtle.
Yellow highlight | Location: 4,914
So the postulation of the World Turtle does not seem to make any explanatory advance at all. But what if there were infinitely many turtles
Note:Regresso ninfinito implausibile ma con capacitá esplicative
Note:Regresso ninfinito implausibile ma con capacitá esplicative
Yellow highlight | Location: 4,918
why the whole system, including the Earth together with all the turtles, remains suspended rather than falling.
Note:Resta la domanda del perché
Note:Resta la domanda del perché
Yellow highlight | Location: 4,919
No one holds either the homuncular theory of perception or the chelonian theory of cosmology, so refuting these theories is not particularly important per se.
Note:Solo esempi...una fallisce x capacitá esplicativa l altra x plausibilitá
Note:Solo esempi...una fallisce x capacitá esplicativa l altra x plausibilitá
Yellow highlight | Location: 4,921
be on guard against these types of explanatory failure, namely, those in which the explanans contains the explanandum, or in which the infinite series as a whole stands in need of explanation
Note:I due fallimenti tipo
Note:I due fallimenti tipo
Yellow highlight | Location: 4,923
13.4.2 The regress of causes
Note:Ttttttttttttttt UN COLOSSALE PAREGGIOL’astronomo credente va a nozze con gli universi che hanno un inizio, in questi casi è lesto a tirare fuori l’argomento della “causa prima” e trovare un conforto “scientifico” per la sua fede. Tra big bang e argomento antropico gli indizi di un “inizio” non mancano, anche se l’astronomo ateo non tace di certo e risponde colpo su colpo parlando di conservazione dell’energia, salti quantici e rimbalzi entropici, al che il primo si scatena con i cervelli di Botzmann e gli hotel di Hilbert. In casi del genere è facile fare notte. Ma questo è un film già visto, qui vorrei occuparmi degli universi che esistono da sempre, ciclici o non ciclici poco importa.In questi casi il teista ipotizza che l’universo eterno sia comunque “sostenuto” da una causa divina mentre l’ateo risponde con il regresso infinito di cause. Quale spiegazione preferire?Mi concentro sulla teoria preferita dagli atei e faccio un paio di analogie:1) Teoria omuncolare della percezione. In questa teoria si sostiene che per una persona “vedere” significa produrre un’immagine interna che viene poi vista da una “personcina” che abita il suo cervello. Ma questo ancora non ci dice in cosa consista il “vedere” poiché occorre ipotizzare un omuncolo ancora più minuto all’interno del cervello del primo omuncolo, e così via all’infinito.2) Teoria cosmologica dei colossi. Sappiamo che le cose tendono a cadere. Ma perché l’universo non cade? Teoria: perché è sostenuto da un colosso. E perché il colosso non cade? Perché è sostenuto da un altro colosso! E via così all’infinito.Le due teorie non sembrano molto convincenti – ovviamente lasciamo perdere il merito ridicolo – cosicché i teisti hanno tentato di assimilarle formalmente alla teoria del regresso infinito delle cause: proprio come i regressi delle teorie 1 e 2 spiegano poco, anche il regresso delle cause – per quanto reso più credibile nel merito dalla moderna cosmologia – ha una capacità esplicativa difettosa.L’osservazione non è peregrina ma c’è qualcosa che non torna.Innanzitutto l’analogia con l’omuncolo non sembra pertinente poiché in quel caso si intende spiegare “cosa sia la visione umana”, la teoria del regresso causale non ha lo scopo di spiegare “cosa sia l’universo” ma solo giustificare la sua presenza. In questo senso è più simile alla teoria 2.Ma anche la teoria 2 è difettosa: spiega perché l’universo non cade ma non spiega perché non cadono i colossi. Questo difetto lo ritroviamo pari pari nella teoria del regresso causale poiché viene giustificata la presenza dell’universo ma non della serie di cause che lo ha generato.In altri termini, la teoria giustifica l’universo ma non ci dice perché esiste. Perché esiste qualcosa anziché niente?E’ un difetto grave? Sì, ma solo se esiste un’alternativa migliore. Sembrerebbe che non esista visto che anche l’ipotesi di Dio giustifica l’universo ma non ci dice perché Dio esiste anziché no. In realtà alcuni filosofi hanno provato a dirlo finendo nella circolarità dell’argomento ontologico.Io concluderei salomonicamente che il confronto sul potere esplicativo dell’argomento cosmologico e della regressione debba finire con un onorevole pareggio.
Note:Ttttttttttttttt UN COLOSSALE PAREGGIOL’astronomo credente va a nozze con gli universi che hanno un inizio, in questi casi è lesto a tirare fuori l’argomento della “causa prima” e trovare un conforto “scientifico” per la sua fede. Tra big bang e argomento antropico gli indizi di un “inizio” non mancano, anche se l’astronomo ateo non tace di certo e risponde colpo su colpo parlando di conservazione dell’energia, salti quantici e rimbalzi entropici, al che il primo si scatena con i cervelli di Botzmann e gli hotel di Hilbert. In casi del genere è facile fare notte. Ma questo è un film già visto, qui vorrei occuparmi degli universi che esistono da sempre, ciclici o non ciclici poco importa.In questi casi il teista ipotizza che l’universo eterno sia comunque “sostenuto” da una causa divina mentre l’ateo risponde con il regresso infinito di cause. Quale spiegazione preferire?Mi concentro sulla teoria preferita dagli atei e faccio un paio di analogie:1) Teoria omuncolare della percezione. In questa teoria si sostiene che per una persona “vedere” significa produrre un’immagine interna che viene poi vista da una “personcina” che abita il suo cervello. Ma questo ancora non ci dice in cosa consista il “vedere” poiché occorre ipotizzare un omuncolo ancora più minuto all’interno del cervello del primo omuncolo, e così via all’infinito.2) Teoria cosmologica dei colossi. Sappiamo che le cose tendono a cadere. Ma perché l’universo non cade? Teoria: perché è sostenuto da un colosso. E perché il colosso non cade? Perché è sostenuto da un altro colosso! E via così all’infinito.Le due teorie non sembrano molto convincenti – ovviamente lasciamo perdere il merito ridicolo – cosicché i teisti hanno tentato di assimilarle formalmente alla teoria del regresso infinito delle cause: proprio come i regressi delle teorie 1 e 2 spiegano poco, anche il regresso delle cause – per quanto reso più credibile nel merito dalla moderna cosmologia – ha una capacità esplicativa difettosa.L’osservazione non è peregrina ma c’è qualcosa che non torna.Innanzitutto l’analogia con l’omuncolo non sembra pertinente poiché in quel caso si intende spiegare “cosa sia la visione umana”, la teoria del regresso causale non ha lo scopo di spiegare “cosa sia l’universo” ma solo giustificare la sua presenza. In questo senso è più simile alla teoria 2.Ma anche la teoria 2 è difettosa: spiega perché l’universo non cade ma non spiega perché non cadono i colossi. Questo difetto lo ritroviamo pari pari nella teoria del regresso causale poiché viene giustificata la presenza dell’universo ma non della serie di cause che lo ha generato.In altri termini, la teoria giustifica l’universo ma non ci dice perché esiste. Perché esiste qualcosa anziché niente?E’ un difetto grave? Sì, ma solo se esiste un’alternativa migliore. Sembrerebbe che non esista visto che anche l’ipotesi di Dio giustifica l’universo ma non ci dice perché Dio esiste anziché no. In realtà alcuni filosofi hanno provato a dirlo finendo nella circolarità dell’argomento ontologico.Io concluderei salomonicamente che il confronto sul potere esplicativo dell’argomento cosmologico e della regressione debba finire con un onorevole pareggio.
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Proponents of the Cosmological Argument believe that the theory of an infinite series of causes suffers from the same sort of problems as the theories of the homunculi and the world turtles.
Note:Analogia
Note:Analogia
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just as we can ask why the entire series of world turtles does not fall, we can ask why the entire series of causes and effects in the world’s history occurred, rather than none of it occurring.5 I think there is something to these observations, but the argument is not as strong as its proponents make it out to be.
Note | Location: 4,930
Analagia dei sostenitori argomento cosmologico
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the aim of the homuncular theory was to explain what vision is. The aim of the theory of the regress of causes, however, is not to explain what an event is,
Note:Differenza tra il regresso cosmologico e teoria dell nomuncolo
Note:Differenza tra il regresso cosmologico e teoria dell nomuncolo
Yellow highlight | Location: 4,935
The causal regress theory is meant to explain, for each event, why that event occurred.
Note:La teoria del regresso spiega il nperché di QUELL evento!!!
Note:La teoria del regresso spiega il nperché di QUELL evento!!!
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The theory fails, however, to explain why the entire series occurred rather than none
Note:Non spiega il perché del tutto
Note:Non spiega il perché del tutto
Yellow highlight | Location: 4,938
‘Why is there something rather than nothing?’
Note:LA FAMOSA QUESTIONE DI LEIBNTZ....IL REGRESSO INFINITO NN RISPONDE MA....NEMMENO IL TEISMO LO FA IN MODO CONVINCENTE!!!
Note:LA FAMOSA QUESTIONE DI LEIBNTZ....IL REGRESSO INFINITO NN RISPONDE MA....NEMMENO IL TEISMO LO FA IN MODO CONVINCENTE!!!
Yellow highlight | Location: 4,941
But the causal regress theory is in better shape than the turtle theory, for at least two important reasons. First, the turtle theory must compete with a rival theory, modern astronomy,
Note:Affinit e divergenze con le tartarughe...primo può essere presentata con più rigore
Note:Affinit e divergenze con le tartarughe...primo può essere presentata con più rigore
Yellow highlight | Location: 4,945
The theistic theory also fails to offer a coherent explanation of the fact that supposedly needs explaining: if the question is why there is something rather than nothing,
Note:Secondo...la rivale teista nn funziona meglio quando deve spiegare il perché
Note:Secondo...la rivale teista nn funziona meglio quando deve spiegare il perché
Yellow highlight | Location: 4,947
Leibniz has an answer to this: God, he claims, is a ‘necessary being’, that is, a being who could not possibly have failed to exist.
Note:La risposta al xché di leibnotz...insoddisfacente e circolare
Note:La risposta al xché di leibnotz...insoddisfacente e circolare
Yellow highlight | Location: 4,949
the idea of God as a necessary being is incoherent and that it rests on the infamous Ontological Argument, one of the most patent sophisms in the history
Note:Nn convince
Note:Nn convince
Yellow highlight | Location: 4,952
begging the question. If we already accept the Ontological Argument for the existence of God, then we don’t need the Cosmological Argument, because we’ve already established the conclusion that God exists.
Note:Circolate
Note:Circolate
Yellow highlight | Location: 4,956
The second reason why the causal regress theory is in better shape than the turtle theory is this: the turtle theory is only motivated to begin with if one accepts some general principle, roughly to the effect that all material things have a natural tendency to fall; only thus is there a need to explain why the Earth is not falling.
Note:Per molti l universo nn ha causa
Note:Per molti l universo nn ha causa
Yellow highlight | Location: 4,963
One can reasonably suppose that some things simply have no explanation
Note:Un altra risposta spesso avanzata contro l argomento cosmologico
Note:Un altra risposta spesso avanzata contro l argomento cosmologico
Yellow highlight | Location: 4,964
if one thinks that the universe as a whole requires no explanation, then why posit any causes in the first place; why not stop with the present state of the universe and claim that it needs no explanation?
Note:Ccccccc
Note:Ccccccc
Yellow highlight | Location: 4,966
we have empirical reasons, not a priori reasons, to think that events in the observable universe have causes.
Note:MA...questa seconda differenza con il caso della tartaruga nn funziona
Note:MA...questa seconda differenza con il caso della tartaruga nn funziona
Yellow highlight | Location: 4,969
Given the law of conservation of energy, it is also reasonable to suppose that the energy existing in the universe has always existed.
Note:ESEMPIO PER CUI PREFERIRE IL REGRESSO....imo...la legge di conservazione vale solo nell universo nn esterne
Note:ESEMPIO PER CUI PREFERIRE IL REGRESSO....imo...la legge di conservazione vale solo nell universo nn esterne
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My conclusion is that the regress of causes is not vicious by reason of explanatory failure. It indeed fails to explain why the universe as a whole exists, but the belief in such a series of causes was never intended to explain that in the first place, and the belief is motivated independently of any such explanatory claim.
Note:CONCLUSIONI....imo il dio cristiano spiega il perché con l amore e la bellezza....ma qui siamo nell argomento del senso piú che nel cosmologoco!!!
Note:CONCLUSIONI....imo il dio cristiano spiega il perché con l amore e la bellezza....ma qui siamo nell argomento del senso piú che nel cosmologoco!!!
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13.4.3 The regress of reasons
Note:Ttttttttttttt
Note:Ttttttttttttt
Yellow highlight | Location: 4,977
The regress of epistemic reasons for belief seems to suffer from a problem akin to that of the turtle regress.
Note:L ACCUSA
Note:L ACCUSA
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what makes a particular belief justified.
Note | Location: 4,978
COSA VOGLIAMO SAPERE
Yellow highlight | Location: 4,980
The reason, in turn, is supported by a second reason,
Note:LA CATENA VIZISA
Note:LA CATENA VIZISA
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then, we would seem to have made no progress.
Note:CccccccccccNO PROGRESS
Note:CccccccccccNO PROGRESS
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what if there were an infinite series of reasons?
Note:ANCHE QUI NO PROGRESS
Note:ANCHE QUI NO PROGRESS
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each reason in the chain is unjustified because the next reason in the chain is unjustified.
Note:INFATTI....
Note:INFATTI....
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The regress of reasons therefore appears to be vicious by reason of explanatory failure.
Note:CONCLUSIONE...RESA
Note:CONCLUSIONE...RESA
Yellow highlight | Location: 4,993
13.4.4 The regress of universals
Note:Tttttttttt
Note:Tttttttttt
Yellow highlight | Location: 5,036
13.4.5 The regress of temporal properties
Note:Tttttttttttt SEVERINO, SPIEGATI!Emanuele Severino, per molti il nostro massimo filosofo, è assurto a notorietà per aver negato l'esistenza del tempo in TV gettando tutti nello sconforto e nella meraviglia. In realtà chi ha fato il liceo ci assicura che ha illustri predecessori. Il problema, semmai, è trovarne uno che l'abbia fatto in modo chiaro, ovvero analitico.Forse l'ho trovato: J.M.E. McTaggart.Vediamo come vede le cose il McTaggart. Gli eventi nel tempo possono essere passati, presenti o futuri, dove queste proprietà si intendono reciprocamente esclusive. Ora considera un evento "e". Prima che si verifichi "e" è nel futuro. Mentre sta accadendo è nel presente. Dopo che si verifica è nel passato. Pertanto, "e" è sia nel futuro che nel presente che nel passato. Ma questo è contraddittorio, poiché, come abbiamo detto, gli attributi di passato, presente e futuro si escludono a vicenda. Ergo: il tempo non esiste.Come se ne esce? Per esempio così: supponiamo che l'evento sia la scrittura di questo post: ora è nel presente, ieri era nel futuro e domani sarà nel passato. Nulla può avere proprietà incompatibili contemporaneamente; tuttavia, non c'è contraddizione nel fatto che una cosa abbia proprietà incompatibili in momenti diversi.McTaggart risponde che l'obiezione implica l'introduzione di una seconda serie temporale. La serie temporale originale prevedeva "eventi ordinari" che possono verificarsi nel passato, nel presente e nel futuro. La seconda serie temporale, invece, coinvolge "eventi passati" che si verificano nel passato, "eventi presenti" che si verificano nel presente ed "eventi futuri" che si verificano nel futuro. Ma l'impertinente considerazione di McTaggart può essere sollevata nuovamente per questa seconda serie: la presenza stessa di "e", tanto per dire, ha la proprietà di poter essere passata, presente e futura. Ancora una volta, queste sono proprietà incompatibili, quindi torna la contraddizione. Inutile dire che la replica a questa risposta di McTaggart sarebbe simile alla precedente e la discussione si inabisserebbe in un regresso infinito.Ma la presenza del regresso infinito a chi dà rgione? A chi afferma o a chi nega l'esistenza del tempo?Il regresso infinito, non spiegando nulla, dà ragione a chi non deve spiegare nulla. E' McTaggart (con Severino) che deve spiegarci la bizzarra affermazione per cui il tempo non esisterebbe!Mc Taggart potrebbe rispondere che siamo noi a dover spiegare le contraddizioni che si creano postulando l'esistenza del tempo. Qui occorre chiarire un punto che abbiamo dato per scontato: il principio di non contraddizione.Ammettiamo che il principio di non contraddizione sia questo: nulla al mondo può avere due o più proprietà incompatibili contemporaneamente. In questo caso utilizzare il regresso è legittimo per gli oppositori di Mc Taggart poiché non c'è nessuna contraddizione che devono spiegare.Ma ammettiamo che il principio di non contraddizione fosse: nulla al mondo può avere due o più proprietà incompatibili, indipendentemente dal fatto che siano possedute contemporaneamente o in momenti diversi. In questo caso il ricorso al regresso è vano, ma per fortuna non ce n'è bisogno visto che basta rigettare questa strana versione del principio di contraddizione per mettersi al sicuro dalle bizzarrie filosofiche.
Note:Tttttttttttt SEVERINO, SPIEGATI!Emanuele Severino, per molti il nostro massimo filosofo, è assurto a notorietà per aver negato l'esistenza del tempo in TV gettando tutti nello sconforto e nella meraviglia. In realtà chi ha fato il liceo ci assicura che ha illustri predecessori. Il problema, semmai, è trovarne uno che l'abbia fatto in modo chiaro, ovvero analitico.Forse l'ho trovato: J.M.E. McTaggart.Vediamo come vede le cose il McTaggart. Gli eventi nel tempo possono essere passati, presenti o futuri, dove queste proprietà si intendono reciprocamente esclusive. Ora considera un evento "e". Prima che si verifichi "e" è nel futuro. Mentre sta accadendo è nel presente. Dopo che si verifica è nel passato. Pertanto, "e" è sia nel futuro che nel presente che nel passato. Ma questo è contraddittorio, poiché, come abbiamo detto, gli attributi di passato, presente e futuro si escludono a vicenda. Ergo: il tempo non esiste.Come se ne esce? Per esempio così: supponiamo che l'evento sia la scrittura di questo post: ora è nel presente, ieri era nel futuro e domani sarà nel passato. Nulla può avere proprietà incompatibili contemporaneamente; tuttavia, non c'è contraddizione nel fatto che una cosa abbia proprietà incompatibili in momenti diversi.McTaggart risponde che l'obiezione implica l'introduzione di una seconda serie temporale. La serie temporale originale prevedeva "eventi ordinari" che possono verificarsi nel passato, nel presente e nel futuro. La seconda serie temporale, invece, coinvolge "eventi passati" che si verificano nel passato, "eventi presenti" che si verificano nel presente ed "eventi futuri" che si verificano nel futuro. Ma l'impertinente considerazione di McTaggart può essere sollevata nuovamente per questa seconda serie: la presenza stessa di "e", tanto per dire, ha la proprietà di poter essere passata, presente e futura. Ancora una volta, queste sono proprietà incompatibili, quindi torna la contraddizione. Inutile dire che la replica a questa risposta di McTaggart sarebbe simile alla precedente e la discussione si inabisserebbe in un regresso infinito.Ma la presenza del regresso infinito a chi dà rgione? A chi afferma o a chi nega l'esistenza del tempo?Il regresso infinito, non spiegando nulla, dà ragione a chi non deve spiegare nulla. E' McTaggart (con Severino) che deve spiegarci la bizzarra affermazione per cui il tempo non esisterebbe!Mc Taggart potrebbe rispondere che siamo noi a dover spiegare le contraddizioni che si creano postulando l'esistenza del tempo. Qui occorre chiarire un punto che abbiamo dato per scontato: il principio di non contraddizione.Ammettiamo che il principio di non contraddizione sia questo: nulla al mondo può avere due o più proprietà incompatibili contemporaneamente. In questo caso utilizzare il regresso è legittimo per gli oppositori di Mc Taggart poiché non c'è nessuna contraddizione che devono spiegare.Ma ammettiamo che il principio di non contraddizione fosse: nulla al mondo può avere due o più proprietà incompatibili, indipendentemente dal fatto che siano possedute contemporaneamente o in momenti diversi. In questo caso il ricorso al regresso è vano, ma per fortuna non ce n'è bisogno visto che basta rigettare questa strana versione del principio di contraddizione per mettersi al sicuro dalle bizzarrie filosofiche.
Yellow highlight | Location: 5,038
For any given event, e, when e is present, the presentness of e is also present, and so on. At first glance, there is no case for explanatory failure here: the presentness of e is not being used to explain e,
Note:all'apparenza l'infinito usato per confutare taggart non è difettoso dal punto di vista della spiegazione
Note:all'apparenza l'infinito usato per confutare taggart non è difettoso dal punto di vista della spiegazione
Yellow highlight | Location: 5,041
McTaggart might claim, however, that there is an explanatory task that needs doing: the passage of time seems contradictory, he would claim, because it involves a given event possessing two or more incompatible properties. We thus need to explain why the notion of the passage of time
Note:reazione taggart: ma c'è qualcosa che va spiegato e quel regresso pretende di farlo!
Note:reazione taggart: ma c'è qualcosa che va spiegato e quel regresso pretende di farlo!
Yellow highlight | Location: 5,043
The proposed explanation is: because the event possesses these incompatible properties at different times.
Note:ecco la spiegazione che l'oppositore di taggert dà al passaggio del tempo
Note:ecco la spiegazione che l'oppositore di taggert dà al passaggio del tempo
Yellow highlight | Location: 5,049
The Qualified Law of Non-Contradiction: Nothing can have two or more incompatible properties at the same time.
Note:taggart dice che c'è contraddizione? ma se il principio di contraddizione è questo il regresso infinito non deve spiegare nessuna contraddizione, quindi non soffre di "carenza esplicativa".
Note:taggart dice che c'è contraddizione? ma se il principio di contraddizione è questo il regresso infinito non deve spiegare nessuna contraddizione, quindi non soffre di "carenza esplicativa".
Yellow highlight | Location: 5,051
The Unqualified Law of Non-Contradiction: Nothing can have two or more incompatible properties, regardless of whether they be possessed at the same time or at different times.
Note:...se invece è questo allora non c'è bisogno di appellarsi al regresso infinito, basta rifiutare questa versione strana del principio
Note:...se invece è questo allora non c'è bisogno di appellarsi al regresso infinito, basta rifiutare questa versione strana del principio
Yellow highlight | Location: 5,065
13.5 Conclusion
Note:Tttttttt
Note:Tttttttt
Yellow highlight | Location: 5,066
metaphysical impossibility.
Note:OGNI REGRESSO INFINITO DEVE ESSERE VALUTATO SECONDO TRE CRITERI...PRIMO
Note:OGNI REGRESSO INFINITO DEVE ESSERE VALUTATO SECONDO TRE CRITERI...PRIMO
Yellow highlight | Location: 5,068
impossible infinities are just those that require infinite natural, intensive magnitudes,
Note:INFINITI VIZIOSI IN QS SENSO
Note:INFINITI VIZIOSI IN QS SENSO
Yellow highlight | Location: 5,069
Second, implausibility.
Note:SECONDO
Note:SECONDO
Yellow highlight | Location: 5,069
theories about some type of human action,
Note:TIPICO DELL UOMO POICHÈ LA SUA DIMENSIONE È FINITA
Note:TIPICO DELL UOMO POICHÈ LA SUA DIMENSIONE È FINITA
Yellow highlight | Location: 5,071
Third, explanatory failure.
Note:TERZO
Note:TERZO
Yellow highlight | Location: 5,072
can the theory under discussion fairly be required to explain something,
Note:LA DOMANDA DA PORSI
Note:LA DOMANDA DA PORSI
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does the original explanatory demand apply to the infinite series as a whole?
Note:CHIEDERSI SE C È IL BEG THE QUESTION
Note:CHIEDERSI SE C È IL BEG THE QUESTION
Yellow highlight | Location: 5,075
is the case in which a thing to be analyzed appears infinitely many times in the full analysis.
BEG THE QUESTION
BEG THE QUESTION
sabato 11 marzo 2017
Einstein contro il libero arbitrio
La teoria della relatività ristretta è una confutazione del libero arbitrio?
Sembrerebbe di sì.
Certo che se fosse così le probabilità che sia sbagliata crescerebbero non di poco.
Sarebbe un bel guaio, già è periclitante il paradigma interpretativo della meccanica quantistica…
Vale forse la pena di approfondire.
***
Per la teoria della relatività, tutto è relativo. Ok? ;-)
Forse andrebbe aggiunto qualcosa per capire in che senso “tutto è relativo”.
Se viaggio a 100 km orari e tu mi sorpassi a 120 km orari, io vedo passare alla mia sinistra un’ auto che procede a 20 km orari.
Ma attenzione, tutto è relativo! Un terzo osservatore posto in un altro sistema inerziale (altra dimensione, altro pianeta, altro spazio Mikowski/Einstein) potrebbe considerare la mia auto ferma e la tua in movimento a 20 km orari.
Chi ha ragione, noi o il terzo osservatore? Nessuno, trattasi di convenzioni, una vale l’altra.
Casomai è importante poter coordinare tra loro le varie dimensioni e la cosa è abbastanza semplice, basta la fisica classica per fare le dovute trasformazioni, non ci vuole Einstein.
***
Adesso però facciamo un caso simile ma più interessante.
Prendiamo un pistolero e mettiamolo in mezzo ad una stanza, poi chiediamogli di sparare contemporaneamente a nord e a sud. Lui lo fa e, naturalmente, le pallottole attingono alle pareti opposte nello stesso istante (il pistolero era al centro e le due pistole che usa sono identiche!). Fin qui tutto regolare.
Adesso facciamo in modo che la stanza possa viaggiare nello spazio. Anzi, poniamo che la stanza sia in realtà un vagone in movimento. Rifacciamo lo stesso esperimento, questa volta le due pareti anziché essere a nord e a sud sono davanti e di dietro.
Il pistolero spara e constata che si ripete quel che accadeva prima: le due pallottole colpiscono le pareti nello stesso istante. La cosa non sorprende, del resto anche la stanza precedente in realtà viaggiava a tutta velocità poiché era posta su un corpo (il pianeta terra) che viaggia a velocità pazzesche.
Ma cambiamo punto di vista, adottiamo quello dell’omino che sta sulla pensilina della stazione ferroviaria e vede passare il vagone in movimento dove accade quanto appena detto. Per costui la pallottola che parte diretta dietro viaggia verso una parete che le viene incontro. Al contrario, l’ altra pallottola viaggia verso una parete che tende a sfuggire. E’ normale che le due pallottole raggiungano l’obbiettivo in tempi diversi. Eppure, le cose non possono stare in questi termini poiché abbiamo visto che le pallottole di fatto toccano le pareti nello stesso momento. Due osservatori oggettivi come il pistolero e l’omino della pensilina non possono vedere due realtà diverse.
Come coordinare i due sistemi inerziali (vagone e pensilina) per non cadere in contraddizione? Si potrebbe operare sulle velocità dei corpi trasformandole. Le velocità percepite dalla pensilina vengono opportunamente differenziate affinché il tocco delle pareti risulti simultaneo ad entrambi gli osservatori. La pallottola destinata alla parete davanti va di fatto più veloce per chi osserva dalla pensilina. Ok?
Ora si puo’ convertire la realtà del “sistema vagone” nella realtà del “sistema pensilina” e viceversa, il tutto senza cadere in contraddizione. Anche qui l’operazione è abbastanza semplice, non serve Einstein, basta la fisica classica.
Ma che succede se anziché sparare delle pallottole “sparassimo” (proiettassimo) dei raggi luminosi?
La luce ha una particolarità: viaggia nello spazio a velocità costante (non proprio tutto è relativo) ma soprattutto non esistono corpi in grado di viaggiare a velocità maggiore. La cosa è stata dimostrata a suo con l’esperimento di Michelson e Morley, e noi la prendiamo per buona.
Ora, per coordinare i differenti sistemi inerziali abbiamo appena visto che dobbiamo agire sulle velocità dei corpi aumentandole e diminuendole. Senonché la velocità dei corpi luminosi abbiamo detto che è costante: non puo’ né essere aumentata né essere diminuita. Siamo nei guai.
Per fortuna arriva Einstein e ci salva: se non possiamo toccare la velocità dei corpi luminosi possiamo però toccare il tempo in cui sono immersi. Questa grandezza, finora, è stata mantenuta costante.
La pallottola (luminosa) sparata dietro si immerge in una dimensione temporale rallentata cosicché tocca esattamente insieme a quella sparata davanti.
Per la pallottola sparata dietro il tempo scorre più lentamente. La pallottola sparata dietro “invecchia” meno rispetto a quella sparata davanti. E’ da questa bizzarra condizione che escono paradossi come quello dei gemelli che invecchiano a velocità differenti.
Il tempo dunque rallenta o accelera a seconda del sistema inerziale dove ci collochiamo. Con questo fatto si puo’ giocare. Lo hanno fatto in modo particolarmente creativo i filosofi Puntnam, Penrose e Reitdijk affermando che qualsiasi evento puo’ essere osservato nel futuro, nel presente e nel passato.
La cosa ha mandato in sollucchero i filosofi più misticheggianti. Per molti era stata finalmente smascherata “anche dalla scienza moderna” l’illusorietà del tempo che scorre. Ricordo l’esaltazione del parmenideo Emanuele Severino: “ora sappiamo che il tempo è immobile, lo dice anche Einstein”.
Concentriamoci ora sul fatto che ogni evento puo’ essere osservato in una dimensione passata. La cosa è particolarmente rilevante poiché il passato è sempre determinato!
Se una cosa è andata in un certo modo non potrà mai andare in un altro. Se tutto è passato, tutto è determinato. Se tutto è determinato, il libero arbitrio non esiste.
Esempio: esiste sempre un osservatore per cui la storia del pianeta terra – e quindi di tutti noi - appartiene al passato. Costui sa dunque esattamente cosa è successo, nulla per lui è motivo di sorpresa.
Ebbene, Se cio’ che detiene costui è un sapere oggettivo – e lo è! – allora la storia del pianeta terra puo’ dirsi “oggettivamente determinata”.
***
A questo punto, per i difensori del libero arbitrio, le alternative sono due: o la teoria della relatività è sbagliata o c’ è qualcosa che non va nel giochetto di Putnam, Penrose e Reitdijk.
Arthur Prior optò per la prima via ma non ebbe molto successo, ben pochi lo seguirono. La teoria di Einstein spiega troppo bene troppe cose, rinunciarvi risulta di conseguenza troppo costoso.
D’altra parte il giochetto Putnam/Penrose/Reitdijk, una volta accettata la teoria della relatività ristretta, è talmente elementare che non si capisce bene da che parte aggredirlo.
***
Il filosofo Howard Stein optò per la seconda, secondo me con un certo successo.
Il lavoro che accoglie le sue riflessioni è “On relativity theory and opennes of the future”.
Stein cerca di dimostrare l’esistenza del “divenire” in modo da renderla compatibile con la teoria della relatività ristretta.
La dimostrazione s' impernia su un fatto preciso: l' osservatore oggettivo che vede l' oggi come "passato" non puo' comunque incidere su di esso in alcun modo. Nella dimostrazione di Stein diviene centrale il concetto di causalità, incorporato nel concetto di "cono di luce". Il “cono di luce” racchiude tutti gli eventi che possono potenzialmente condizionare o causare l' evento in questione ( sito al vertice del cono) . Il procedere del CONO nello spazio tempo è "il divenire" nello spazio M/E.
Determinato e prevedibile non sono sinonimi, è questa la diseguaglianza da tenere bene a mente.
L’osservatore per cui la storia del pianeta terra appartiene al passato è naturalmente in grado di “prevederla” per filo e per segno poiché la legge come su un libro, ma non è in grado di incidere in alcun modo su di essa. In questo senso la storia non puo’ dirsi determinata da fattori diversi dal libero arbitrio dei protagonisti. L’osservatore ha una mera conoscenza dei fatti che accadono ma non delle cause che li determinano.
Noi tutti cogliamo la differenza tra prevedibilità e determinismo: io posso prevedere con una certa certezza che nella prossima ora non mi amputerò volontariamente il braccio destro. Eppure, se non lo faccio, è perché scelgo liberamente di non farlo. Se lo avessi voluto fare l’avrei fatto. Ecco un chiaro esempio di evento prevedibile ma non determinato.
Certo, il caso Puntnam/Penrose/Reitdijk è un caso estremo: se la mancata amputazione volontaria del mio braccio destro da qui ad un ora è un evento probabilissimo (99.99%), ogni evento passato è qualcosa che va ancora oltre, è un fatto certo. Tuttavia, cio’ non toglie che la medesima logica applicabile al fatto probabilissimo non possa essere applicata al caso certo degli eventi passati.
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