LA NOSTRA POVERA UMIDA SOGGETTIVITA’
Vendere ghiaccio agli eschimesi sarà anche dura ma venderlo in Martinica non è stato da meno. Ci provò nel 1806 l'imprenditore Frederic Tudor andando incontro ad un fallimento completo; il suo preziosissimo prodotto fu visto giusto come una curiosità: avendo sempre assunto bevande tiepide nessuno dei locali ne capiva l’ utilità. Il gusto si era già adattato ai vincoli ambientali e quando arrivò lo strumento per abbatterli non serviva più anulla. Morale: l’orizzonte culturale di una persona determina il senso che dà alle cose. L’abitante della Martinica non si sente penalizzato dall’avere accesso solo a bevande tiepide, non ha "problemi" da risolvere, così come il daltonico lasciato a se stesso ignora felicemente il suo deficit. Se questo vale per l’abitante della Martinica e per il daltonico perché mai non dovrebbe valere per tutti noi? Probabilmente siamo zeppi di “storture” ma le ignoriamo così come fanno i martinicani e i daltonici, al punto che continuare a definirle “storture” diventa un tantino fuori luogo. L’evoluzione, oltretutto, ci seleziona per sopravvivere non per avere un accesso privilegiato alla verità: magari vicino a noi stanno accadendo in questo momento fatti importanti di cui restiamo felicemente all’oscuro poiché i nostri mille deficit ci impediscono di intercettarli. Chissà quante cose importanti sperimenta una tartaruga che a noi resteranno sempre ignote! Il fatto è che gli occhiali che indossiamo sono la cosa più importante per vedere il mondo così come lo vediamo ma anche la più invisibile per noi.
Bene, detto questo spero che la famosa storiella di David Forster Wallace sia più chiara: “Ci sono due giovani pesci che nuotano uno vicino all’altro e incontrano un pesce più anziano che, nuotando in direzione opposta, fa loro un cenno di saluto e poi dice “Buongiorno ragazzi. Com’è l’acqua?” I due giovani pesci continuano a nuotare per un po’, e poi uno dei due guarda l’altro e gli chiede “ma cosa diavolo è l’acqua?”