giovedì 19 luglio 2018

CONOSCIAMO MEGLIO I CINESI DEL XXI SECOLO

CONOSCIAMO MEGLIO I CINESI DEL XXI SECOLO
- Fare la fila allo sportello in Cina è un corpo a corpo continuo senza esclusioni di colpi. Se chi teoricamente è dietro di te ti taglia fuori con un’abile mossa dell’anca e tu lo prendi per un orecchio intimandogli con voce stentorea di tornare al suo posto, lui non prova alcuna vergogna: ha fatto il suo dovere e gli è andata male, d’altronde che male po' mai esserci nel seguire la procedura standard?
- In Cina i corrotti finiti in galera (o impiccati) hanno un nomignolo che la dice lunga: “gli sfortunati”.
- Il senso della vita per i cinesi è uno solo: “fare soldi”. Quando Dio e il denaro coincidono tutto è permesso. Per noi si tratta di una verità cinica, per il cinese di una verità scontata.
- Per il cinese l’individuo non esiste, non ha diritti per il solo fatto di esserci. Se una persona viene investita da un’auto i passanti fanno un saltino e tirano dritti, finché un parente non verrà a recuperare la salma. Noi magari lo facciamo per indifferenza, loro per convinzione.
- Il cinese fotografa gli occidentali che passano per la strada quasi fossero statue semoventi. Non lo fanno con discrezione ma senza alcun riguardo per la tua privacy. L’occidentale sorride tra l’imbarazzato e il divertito prima di proseguire incontro al “fotografo” successivo.
- Nell’ascensore (e ovunque) il cinese parla di te con il suo vicino a voce alta, guardandoti fisso e magari anche indicandoti, lo fa anche sapendo che conosci bene la sua lingua, per lui sei un’attrazione – una specie di bambolotto di ultima generazione - più che una persona e non vede perché quell’attrazione non dovrebbe godersela. Ripeto: in Cina l’individuo non esiste e tu sei un individuo, solo più interessante degli altri, un individuo che vale la pena di commentare (non certo di rispettare).
- In Cina non esiste alcun senso della regola, i cinesi non ne hanno interiorizzata alcuna cosicché l’unica che esiste è quella calata dall’alto dal despota. L’onestà disgiunta dalla coercizione è una chimera. Mentire è la norma, dire la verità un atto rivoluzionario.
- A questo mondo il cinese è l’essere umano più distante da te. Molto più dell’africano, molto più del musulmano, anche più dell'aborigeno. Ogni giorno che passi in Cina vedi cose e comportamenti che non avevi visto mai nella tua vita.
- Il cinese non è un tipo rigido, come molti credono. Ha una gran forza di volontà, questo sì, ma si tratta di una dote che espleta in un caos darwiniano. In Cina esistono solo due leggi: quella del despota e quella della giungla. Solo la seconda appartiene propriamente al popolo.
- Il governo cinese è autoritario, illiberale, espansionista, oppressivo, intollerante, onnipresente. Sulla mia vita il governo italiano, tutto sommato, ha un impatto limitato, in Cina si censura anche Winnie the Pooh e capita che un funzionario risponda alla mail da te inviata a tuo cugino dicendoti di stare all’occhio, di moderare i termini e che questa è la prima e ultima avvertenza. Ma al cinese va bene, non lo contesta, non propone riforme, si limita ad una quieta ribellione che consiste essenzialmente nel non prendere in considerazione la legge appena puo’ farlo.
- Il cinese non ha un credo, anche il marxismo oggi è una farsa. Se domani il Partito collassasse ci sarebbero milioni di cinesi pronti ad affermare che sono sempre stati democratici. Ripeto, per il cinese del XXI secolo la verità non significa nulla.
BALDINGSWORLD.COM
Balding Out Posted on July 17, 2018 by Christopher Balding ShareI am leaving China. After nine years working for the HSBC Business School of Peking University Shenzhen Graduate School as a professor teaching international trade, negotiations, and ethics, I am leaving China. In early November 2017, t...