lunedì 23 luglio 2018

Riflessioni sull'argomento cosmologico

Infinito vizioso: o metafisicamente impossibile, o implausibile, o inspiegabile

Gli argomenti che ricorrono alla regressione infinita godono di pessima fama ma non sono sempre fallaci, lo sono solo quando l’infinito che utilizzano è “vizioso”, ovvero: 1) è impossibile (metafisicamente), 2) è implausibile (empiricamente) o 3) inutile (epistemologicamente).

Facciamo un esempio: nel dibattito sull’argomento cosmologico ci si divide in due fazioni, chi propende per l’esistenza di una causa prima e chi crede che esista una regressione infinita di cause. In genere i primi osservano: poiché una causa fisica si manifesta nel tempo, se esistono infinite cause noi non vedremmo mai il fenomeno che intendiamo spiegare. E’ un po’ come dire che la regressione infinita è metafisicamente impossibile. Ma in un universo eterno non sarebbe così poiché lì ci sarebbe  tempo a sufficienza per consentire all’infinita catena causale di dispiegarsi.

In subordine si osserva che la causa prima è una spiegazione più semplice - e quindi più plausibile - rispetto alla regressione infinita di cause. Si risponde di solito che la serie infinita di cause puo’ riscontrarsi anche in un intervallo finito di eventi, oppure che la semplicità sia un criterio quando restringe la previsione della teoria prescelta, cosa che non si verifica con la spiegazione della causa prima che non propone previsioni alternative rispetto alla teoria rivale. Tuttavia, quest'ultima osservazione è dubbia: per esempio, se la causa prima è di un certo tipo potrebbe restringere la sua capacità predittiva. Per esempio, un universo multiplo, infinito, eterno, disordinato e malvagio diminuirebbe la fede del teologo naturale. E poi, nel dubbio, e su questioni del genere i dubbi persistono,  perché non mantenere fermo il criterio della semplicità? Perché non ispirarsi alle scienze a prescindere? Avere un principio generale è più semplice che avere un principio limitato. Se il secondo non ci dà comunque niente molliamolo!


Ma la regressione infinita delle cause puo’ essere vista anche come una regressione infinita delle spiegazioni, in questo caso emergerebbe più chiaramente la viziosità dell’infinito in oggetto: una spiegazione che richiede un altra spiegazione e così via all’infinito non spiega alcunché poiché è una spiegazione che ha gli stessi difetti della precedente e non migliora così in nulla la nostra conoscenza. Un fondamento sembrerebbe infatti necessario per avere una spiegazione.