mercoledì 26 marzo 2008

Vinile o CD?

Il CD surclassa il Vinile per praticità d' uso. Lo porti ovunque, anche in auto, in spiaggia, lo ascolti random, reperisci immediatamente le tracce, isoli gli intervalli, disponi le sequenze...

Ma questa qualità che lo rendeva vincente, oggi viene ridimensionata visto che i files viaggiano benissimo in rete e in rete sono reperibili e duttili al pari di come te li metteva a disposizione il CD.

Esempio. L' altra settimana ho ascoltato a San Remo una canzone piacevole. Dopo due minuti passati sul pc era già nelle mie mani pronta per essere inserita nelle raccolte personali in combinazioni variegate che neanche il kamasutra... Ecco allora che viene rivalutato il vinile poichè, visto che la traccia musicale è ormai facilmente disponibile, aumenta il valore del package e di ogni altro elemento che differenzi il prodotto.

In conclusione, secondo me, il vinile fornisce più opportunità di differenziare il prodotto. E la differenziazione diventa cruciale una volta che il nucleo del prodotto perde di valore per l' offerta ipertrofica.

In passato il fenomeno era di nicchia e riguardava solo i collezionisti, costoro, per motivi precauzionali, acquistavano senza ascoltare. L' ascolta avveniva su altre fonti. E secondo voi se uno acquista senza ascoltare opta per il vinile o per il cd? In questi casi il vinile surclassa il cd per la ricchezza e creatività del package che consente.

Oggi tutti hanno la possibilità di ascoltare da fonti alternative e se acquistano...Insomma, tutti sono nelle condizioni in cui erano i collezionisti una quindicine di anni fa.

Riproducibilità del vinile? Fatemi chiudere offrendo questo Vladimir Visotsky registrato proprio da vinile. Bello per i nostalgici che amano la "frittura" da graffi & polvere che si mischia con altre sporcizie legate alla vocalità. Ma questa è un' altra storia.