lunedì 31 marzo 2008

Opere pubbliche: più contratto, meno esproprio

Rimpiazzare le procedure di esproprio mediante indennizzo con aste efficienti è il sogno di molti liberali. Si potrebbero cogliere almeno un paio di vantaggi: facilitare la costruzione di opere pubbliche e trasferire l' iniziativa delle stesse sui privati.

Purtroppo aste del genere non esistono ma ci si puo' avvicinare. Nel seguente schemino mi ripropongo di formulare in modo semplificato alcune idee avanzate sul tema.

Prendiamo il caso di una strada (o di una ferrovia). Cerchiamo di ricalcare anche per questo caso le tipiche procedure d' asta impiegabili nel caso NIMBY.


Purtroppo il caso della "strada" è molto più incasinato del caso "NIMBY", alcune ulteriori forzature si rendono necessarie.

Il fatto poi che da noi non esistano aste nemmeno per i casi NIMBY è abbastanza scoraggiante.

Ma non abbattiamoci, raccogliamo le energie e procediamo.

Il principio sarebbe quello di stipulare un contratto punendo gli esosi poichè dietro l' esoso spesso si cela l' opportunista ovvero il vero "nemico analitico" del liberale.

Vediamo se articolando l' azione generale in una dozzina di punti si riesce ad esporla meglio.
  1. Tutti gli espropriandi devono essere individuati e invitati all' asta.
  2. L' asta è istantanea (se fosse telematica sarebbe il massimo).
  3. Il tempo che intercorre tra l' invito e la formulazione del prezzo domandato dai proprietari dovrebbe essere breve (in modo da alzare i costi di transazione di un accordo tra proprietari).
  4. Tutti gli invitati devono fomulare un prezzo (chi non lo fa subirà delle penalizzazioni).
  5. Il produttore dell' opera pubblica formula in busata chiusa il suo prezzo standardizzato.
  6. Sia per la domanda che per l' offerta esisterà un prezzo medio standardizzato.
  7. Se il catasto funzionasse, il presso offerto dalle istituzioni potrebbe orientarsi sui valori catastali, ovvero sui valori che fungono da base alla tassazione.
  8. Al termine dell' asta, confrontando il prezzo medio standardizzato della domanda e il prezzo medio standardizzato dell' offerta, si decide se il contratto è chiuso.
  9. Qualora non sia chiuso, i proprietari che ne hanno impedito la chiusura verranno colpiti da una tassa di scopo (una tassa il cui impiego è vincolato nella costruzione di strade, per esempio).
  10. L' individuazione dei proprietari penalizzati è semplice: basta prendere chi ha domandato mediamente di più, escluderlo dalla domanda complessiva e valutare se la nuova domanda standardizzata sarebbe stata accettata. Se ancora no, si procede con il secondo proprietario che ha chiesto di più, e così via.
  11. In caso di collusione e offerte di pari importo i proprietari penalizzati saranno individuati mediane sorteggio.
  12. Nota che la tassa di scopo non sarebbe poi così campata in aria: il proprietario che la versa, paga le sue tasse normali su un valore catastale che è di gran lunga inferiore al valore che lui stessa dimostra di reputare un valore reale.
  13. Le tasse di scopo potrebbero essere utilizzate nelle aste successive per alzare il prezzo offerto dall' Istituzione.
  14. Le Istituzioni valuterebbero alternative di percorso potendo fare offerte sempre più convenienti. Non è escluso che, a distanza di tempo, le istituzioni possano riproporre l' offerta ai medesimi proprietari.
  15. E' necessario imporre un limite di tempo (e eventuali penalizzazioni) all' autorità per chiudere almeno un' asta in cui ci sia impiego delle tasse di scopo. In caso contrario le aste potrebbero essere un pretesto per esigere tasse arbitrarie.
  16. Nel caso l' asta debba concludersi con una chiusura del contratto (es.: i lavori sono già iniziati), le tasse di scopo andrebbero a beneficiare i restanti componenti del gruppo dei proprietari. E' necessario prevedere incentivi all' autorità per non ribassare (penali di tempo, redistribuzione delle tasse di scopo dopo un certo numero di aste non chiuse...) (input dovuto a Libertyfirst).

Naturalmente ci sono altre complicazioni: come isolare i "disturbati"? Bisogna limitarsi ai proprietari dei terreni?, come standardizzare il disturbo? Tutta roba che si affronterà dopo aver fatto il primo passo, inutile pensarci in questa prima fase.

Per un' esposizione analitica di aste del genere e similari, basta consultare l' opera dei Nobel di quest' anno.



Problema aggiuntivo: quando l' acquirente è lo Stato, come indurlo a formulare offerte di mercato? Basta aprire l' asta a tutti. L' acquirente, qualora l' acquisto si chiuda, verrà sorteggiato tra il vincitore d' asta e lo Stato (vedi Landsburg p.140.

http://assets.wharton.upenn.edu/~faulhabe/nimby.pdf

http://www.economicprincipals.com/issues/2009.05.24/412.html