mercoledì 12 marzo 2008

Sulle piste di Calhoun e Tocqueville

Ah, questi liberali...sempre sulle piste di Calhoun e Tocqueville alla ricerca della formula aurea per limitare l' ipertrofia democraticista. Ecco di seguito una delle tante.

Sostituire il criterio di maggioranza semplice con uno di maggioranza qualificata (o unanimità) + eventuale sorteggio in caso di mancato accordo.

E' una delle proposte che Miglio avanza documentando i successi storici di questa soluzione: nelle democrazie greche, nella repubblica fiorentina prima di Savonarola...Nella repubblica veneta poi, il sorteggio delle cariche impedì la lottizzazione a capo della flotta. Guicciardini considerava il sorteggio come il modo "normale" di scelta all' interno di una Repubblica ben ordinata. Con l' avvento dei Parlamenti settecenteschi e la creazione di nuove oligarchie, di sorteggio non si parlerà più. I concetti di Popolo, di Mandato e di Volontà Generale, lo rimpiazzeranno.

Il sorteggio è considerato anti-elitario, ma questo è anche il suo limite. Senza contare che rimane il problema di individuare le alternative e di limitarne opportunamente il campo d' applicabilità.

Per una trattazione storicistica del sorteggio da affiancare alle pratiche negoziali vedi il libro di Bernard Manin, La democrazia dei moderni, Anabasi. Per una sua trattazione economicistica ai limiti del paradosso, vedi il libro di Antonio Martino, Semplicemente liberale, Liberilibri.
GM+AB, FS p.106