giovedì 27 marzo 2008

Idee sulla scuola. Non dico da realizzare ma almeno da avere in testa






Una ventina di spintarelle nella direzione giusta. Ormai, in questo settore, fa paura parlare di riforme.

  1. Buoni per facilitare la scelta della scuola. Ma seri, in modo da avvicinare il costo medio di un alunno nella scuola statale di oggi (3/4.000 euro). In alternativa molto subordinata la piena detraibilità dalle imposte.
  2. Un minimo di libertà didattica. E diamo un po' di libero sfogo a questi pedagoghi. Il direttore ha pur sempre la facoltà di cacciare i più invasivi.
  3. Aumentare gli esami con commissari esterni.
  4. Congegnare esami bipartiti: una parte centralizzabile, una parte caratteristica dell' istituto.
  5. Valutare le scuole (valutazione diretta, profitto matricole - anche i licei hanno il test... ). In GB apri la pagina internet e trovi le scuole ordinate per merito da istituti indipendenti. Non dico di arrivare a quel punto ma... Istituti di valutazione già ci sono. Per esempio il codice IRIS di Giuseppe Lo Nostro dell' università di Genova. Anche l' INVALSI dovrebbe essere reso operativo in modo serio. Il politecnico di milano pubblica il politest top school. In Trentino esiste un comitato ufficiale per la valutazione scolastica. Il modello è la Finlandia, si vuole stimolare una gara al miglioramento tenndo presente i punti di partenza. L' Eurydice parla chiaro: l' Italia è l' unico paese dove le scuole scampano a qualsiasi valutazione. In Svezia, Rep.Ceca, portogallo e Islanda la pagella è pubblica. In Norvegia e Finlandia è di competenza delle autorità locali. Nel Regno Unito spetta ad un ente privato indipendente.
  6. Attenzione alla qualità e alla quantità dei test.
  7. Attenuare il valore giuridico del titolo.
  8. Bilanciare i due modelli classici di scuola. Dal merito oggettivo (modello continentale: scuola servizio pubblico con obiettivi e programmi prefissati che tutti devono raggiungere pena bocciatura) al merito adattivo (varietà dell' offerta e programmi personalizzabili modello nord europeo). Vaciago, sole 26/3/08 p.4 (nota che il secondo modello puo' essere temperato dalla pedagogia di cui sopra mentre il primo dall' autonomia).
  9. Una certa autonomia delle assunzioni.
  10. Una certa autonomia dei programma.
  11. Finanziamento correlato alle performances e alla capacità attrattiva 8misurazione delle iscrizioni fuori distretto.
  12. Prevedere la possibilità di appaltare interi istituti a staff privati.
  13. Allentare l' obbligatorietà offrendo alternative.
  14. Possibilità di stabilire rette anche per gli istituti pubblici.
  15. Fissazione di un tiket scolastico flessibile.
  16. Possibilità di contrattualizzare gli studenti fissando percentuali sugli stipendi futuri.
  17. Dilatare il periodo di studi con la possibilità di sovrapporlo a quello lavorativo.
  18. Incentivare anche materialmente il profitto degli studenti (vedi qui Mele e Lacetera sugli incentivi monetari, vedi anche altrove nel blog).
  19. Possibilità di Home Schooling.
  20. Possibilità di Charter school (scuole fondate in piena autonomia dai genitori con finanziamenti e valutazione pubblica).
  21. Possibilità per la scuola di stipulare autonomamente contratti con imprese ed altri soggetti.
  22. Eliminare ogni discriminazione di trattamento tra profit e non profit.




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