EURO. Che l' introduzione dell' euro abbia bastonato alcune categorie sembra certo. Individuo alcune possibili cause.
PRIMA. In concorrenza le merci vengono offerte al prezzo più alto consentito dal mercato. Questo prezzo non puo' cambiare per un formalismo come l' introduzione di una nuova unità di conto. Se così non è, allora paghiamo il fatto che il prezzo non sia determinato dal mercato ma da regole ad esso esterne. La soluzione consiste nel liberalizzare.
SECONDA. La psicologia umana introduce degli automatismi acritici per cui si spende di più senza volerlo, dopodichè ci si ritrova in braghe di tela. La soluzione consiste in espedienti quali l' euro di carta o in altre forme di tutoraggio.
TERZA. L' euro non è stata una riforma isolata. In generale, i modelli di fine secolo, ci portano verso una società dove la diseguaglianza è più forte. La soluzione (di lungo periodo) consiste in una educazione maggiormente orientata al rischio.
QUARTA. Disabitudine alla scelta. Con Naxos ti fai una discoteca eccellente spendendo due lire, con Ryan air vai in tutto il mondo a costo semi-zero, con Ikea arredi la casa senza sforzo, con le offerte dei dicount ti tirano dietro lavatrici, televisori e computer, con le assicurazioni telefoniche e telematiche i costi sono crollati. Bisogna però informarsi e saper scegliere. Noi eravamo abituati alla pappa pronta sullo scaffale. Io stesso spendevo una valanga di euro per la bolletta telefonica. Poi, un giorno, con due click ho scaricato un programmino che non mi ha abbassato i costi: me li ha azzerati! da un giorno all' altro. Quei due click arano a due passi da me anche un anno fa. La soluzione consisterebbe in un più facile accesso alle informazioni comparative e alle opportunità.
Personalmente ritengo che tutte queste ipotesi, tranne la seconda, abbiano una validità strutturale. Quanto alla politica. Le soluzioni (+ concorrenza e informazione) non le aveva contemplate il primo Prodi, non le ha applicate il successivo Tremonti, ha cominciato molto timidamente e in ritardo Bersani quando ormai era facile vista che il fenomeno si era ormai delineato chiaramente.
PRIMA. In concorrenza le merci vengono offerte al prezzo più alto consentito dal mercato. Questo prezzo non puo' cambiare per un formalismo come l' introduzione di una nuova unità di conto. Se così non è, allora paghiamo il fatto che il prezzo non sia determinato dal mercato ma da regole ad esso esterne. La soluzione consiste nel liberalizzare.
SECONDA. La psicologia umana introduce degli automatismi acritici per cui si spende di più senza volerlo, dopodichè ci si ritrova in braghe di tela. La soluzione consiste in espedienti quali l' euro di carta o in altre forme di tutoraggio.
TERZA. L' euro non è stata una riforma isolata. In generale, i modelli di fine secolo, ci portano verso una società dove la diseguaglianza è più forte. La soluzione (di lungo periodo) consiste in una educazione maggiormente orientata al rischio.
QUARTA. Disabitudine alla scelta. Con Naxos ti fai una discoteca eccellente spendendo due lire, con Ryan air vai in tutto il mondo a costo semi-zero, con Ikea arredi la casa senza sforzo, con le offerte dei dicount ti tirano dietro lavatrici, televisori e computer, con le assicurazioni telefoniche e telematiche i costi sono crollati. Bisogna però informarsi e saper scegliere. Noi eravamo abituati alla pappa pronta sullo scaffale. Io stesso spendevo una valanga di euro per la bolletta telefonica. Poi, un giorno, con due click ho scaricato un programmino che non mi ha abbassato i costi: me li ha azzerati! da un giorno all' altro. Quei due click arano a due passi da me anche un anno fa. La soluzione consisterebbe in un più facile accesso alle informazioni comparative e alle opportunità.
Personalmente ritengo che tutte queste ipotesi, tranne la seconda, abbiano una validità strutturale. Quanto alla politica. Le soluzioni (+ concorrenza e informazione) non le aveva contemplate il primo Prodi, non le ha applicate il successivo Tremonti, ha cominciato molto timidamente e in ritardo Bersani quando ormai era facile vista che il fenomeno si era ormai delineato chiaramente.
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CONDONO: si vituperano tanto i condoni tremontiani e non ci si rende conto che tutta la nostra macchina fiscale si sta centrando proprio sui "condoni". Cos' è il condono se non uno sconto: tu, evasore o meno, paghi una certa somma e io, controllore, ti vendo l' immunità fiscale su una certa materia o annualità. Visco, nella sua opera, si è avvalso in modo massiccio, direi quasi esclusivo, di strumenti quali il "concordato", l' "accertamento con adesione", "la riduzione delle sanzioni per pagamenti pronta cassa". Valentino Rossi cosa ha fatto: ha accettato di pagare una certa somma affinchè gli fosse CONDONATA la sanzione piena. Chiamalo "concordato" anzichè "condono", la logica che sta sotto non si discosta granchè. Hai voglia ad aspettare il processo tributario, quello non funziona, se si vuole cavare un ragno dal buco è meglio che il fisco si accordi prima con il contribuente al costo di condonargli la sanzione piena. Tremonti a scelto un condono di massa (opinabile) e ha introdotto gli strumenti di flessibilità di cui sopra (meritorio), Visco si è avvalso al meglio degli strumenti tremontiani. Per concludere, non dimentichiamoci che anche Visco è ricorso a forme di condono di massa: nel settore agricolo e in quello previdenziale.
Parlando in astratto il condono non è il male assoluto. Dipende dal sistema fiscale in cui si inserisce. La confessione e il perdono nella religione Cattolica sono un male? No, perchè la religione Cattolica pretende molto da noi, pretende la santità. E' del tutto naturale, quindi, che queste pretese siano controbilanciate dall' istituto della confessione, della ragionevole penitenza e del perdono. Allo stesso modo il nostro sistema fiscale era tra i più impossibili da rispettare, al punto da sembrare solo un pretesto ricattatorio per avere un controllo sociale, la stessa accusa rivolta nel seicento ai controriformisti, un sistema che consentiva alla politica di dire all' economia: "sei nelle mie mani, quando voglio ti bastono, tanto so di averti dato regole impossibili da rispettare e sanzioni iperboliche anche per formalismi poco significativi". Se il condono allenta questa presa tanto meglio.