Per gli economisti dello sviluppo esiste un prima e un dopo. lo spartiacque è la rivoluzione industriale inglese. Non esiste paragone tra i ritmi dello sviluppo precedente e quello successivo. Se così è, si capisce bene l' urgenza di rintracciare le cause di un simile cambiamento. Offro di seguito alcune ipotesi che cercherò di mantenere aggiornate nel tempo.
- Marx. Giocano un ruolo decisivo gli espropri terrieri del XV secolo. Vedi su questa linea anche Dobb.
- Toynbee. Giocano un ruolo decisivo la distribuzione delle terre e la loro recinzione (vedi sul punto anche Zingales: Difendere il Capitalismo dai capitalisti, e Ashley: la rivoluzione industriale.
- Hartwell. Ha contato la crescente domanda interna.
- Rostow. L' innovazione ha segnato una rottura. Contro Gershenkron: in realtà i processi di sviluppo si sono chiaramente differenziati nei vari paesi nonostancte che le innovazioni fossero ormai disponibili per tutti.
- Clark. Ha contato l' evoluzione: solo in Inghilterra il successo economico si è tradotto in profonda selezione demografica (beneficienza stigmatizzata).
- Findlay-O'Rourke. L' Ingjilterra, anche grazie alla sua potenza militare (marittima) ha saputo porsi al centro di un mercato globale in cui non era estraneo il commercio degli schiavi e i successi dell' agricoltura estensiva statunitense (Londra-Africa-Virginia). Questi effetti benefici vennero prolungati con la pax britannica del 1815.
Per ulteriori suggestioni si rinvia all' articolo di Gianni Toniolo sul domenicale del sole 23.3.2008 p. 43