Nelle animate discussioni internettiane, con regolarità impressionante spunta il forumista effeminato.
Amico di tutti e iper-sensibile, quando la situazione si fa critica e iniziano i tuoni, comincia l' affannosa ricerca di una gonna sotto cui riparare e da cui uggiolare mendicando una carezza di compatimento.
Non mi sembra ci voglia poi molto per cogliere il marchio di fabbrica dell' effeminato.
Quel periodare tutto fratturato e singhiozzate che, in cronica assenza di messaggi da veicolare, punta tutto sulle strizzatine d’ occhio e sulla simpatia ruffiana che vorrebbe sprizzare. Non vuole invece capire il fastidio che al prossimo danno quelle deresponsabilizzanti gomitatine d’ intesa. L' unico registro alternativo che conosce è quello di un' isteria da utero peripatetico. Condizione posta a premessa di rabbie afone e altre carnevalate stucchevoli. Ovviamente sono rabbie di cartapesta, scoordinate e senza costrutto. I suoi odi frequentissimi e mal pensati, sanno solo indirizzare puerili coltellate che arrivano deboli e di piatto circondate dalla crescente ilarità della Comunità Maschile.
Quando spirano simili miasmi si arriva presto a rimpiangere persino lo slancio pasticcione di una Valeria, le trincee da cui una Diana, con tanto di elmetto, getta le sue granate sarcastiche, le muffe didascaliche di un Enrico, il nulla con fiocco di una Rosemarie, lo scherzo della natura replicato da un mario, la desolazione adolescenziale di chi realizza le sue acerbe voglie trasgressive nel conformismo della parolaccia (RX)…
Le subordinate, purchè castrate, sono essenziali per condire una simile pietanza inodore, insapore, incolore. Come si farebbe senza il tesoro di queste tortuose involuzioni scritturali e cognitive? Sono tanti vicoli ciechi che non conducono da nessuna parte pur abbarbicandosi ovunque. Sono necessarie solo ad infiacchire il messaggio, a devitalizzarlo, a estenuarlo, a renderlo anodino, a sbiadirlo fino all’ elisione completa. Dissimulato in questo modo, perlomeno, si potrà dare l’ impressione che in origine un messaggio ci fosse. Ma basta un semplice bisturi per far saltare questa crosta e scoprire con orrore la mummia di un pensiero rachitico e animalesco, improvvisato senza cura sul momento e tenuto su con lo sputo tanto per non impegnarsi e per poterlo tradire il giorno dopo senza pagare pegno. L’ esempio perfetto di chi si distingue nell’ accudire, nel crescere, nell’ educare qualcosa che non è ha mai voluto nemmeno far nascere.
Amico di tutti e iper-sensibile, quando la situazione si fa critica e iniziano i tuoni, comincia l' affannosa ricerca di una gonna sotto cui riparare e da cui uggiolare mendicando una carezza di compatimento.
Non mi sembra ci voglia poi molto per cogliere il marchio di fabbrica dell' effeminato.
Quel periodare tutto fratturato e singhiozzate che, in cronica assenza di messaggi da veicolare, punta tutto sulle strizzatine d’ occhio e sulla simpatia ruffiana che vorrebbe sprizzare. Non vuole invece capire il fastidio che al prossimo danno quelle deresponsabilizzanti gomitatine d’ intesa. L' unico registro alternativo che conosce è quello di un' isteria da utero peripatetico. Condizione posta a premessa di rabbie afone e altre carnevalate stucchevoli. Ovviamente sono rabbie di cartapesta, scoordinate e senza costrutto. I suoi odi frequentissimi e mal pensati, sanno solo indirizzare puerili coltellate che arrivano deboli e di piatto circondate dalla crescente ilarità della Comunità Maschile.
Quando spirano simili miasmi si arriva presto a rimpiangere persino lo slancio pasticcione di una Valeria, le trincee da cui una Diana, con tanto di elmetto, getta le sue granate sarcastiche, le muffe didascaliche di un Enrico, il nulla con fiocco di una Rosemarie, lo scherzo della natura replicato da un mario, la desolazione adolescenziale di chi realizza le sue acerbe voglie trasgressive nel conformismo della parolaccia (RX)…
Le subordinate, purchè castrate, sono essenziali per condire una simile pietanza inodore, insapore, incolore. Come si farebbe senza il tesoro di queste tortuose involuzioni scritturali e cognitive? Sono tanti vicoli ciechi che non conducono da nessuna parte pur abbarbicandosi ovunque. Sono necessarie solo ad infiacchire il messaggio, a devitalizzarlo, a estenuarlo, a renderlo anodino, a sbiadirlo fino all’ elisione completa. Dissimulato in questo modo, perlomeno, si potrà dare l’ impressione che in origine un messaggio ci fosse. Ma basta un semplice bisturi per far saltare questa crosta e scoprire con orrore la mummia di un pensiero rachitico e animalesco, improvvisato senza cura sul momento e tenuto su con lo sputo tanto per non impegnarsi e per poterlo tradire il giorno dopo senza pagare pegno. L’ esempio perfetto di chi si distingue nell’ accudire, nel crescere, nell’ educare qualcosa che non è ha mai voluto nemmeno far nascere.