Tutti conoscono la curva di Gauss ma pochi quella di Gause, eppure in biologia è fondamentale perché illustra la nostra sorte come specie: l’estinzione. Magari non proprio l’estinzione ma comunque il ridimensionamento. Georgii Gause era innamorato dei moscerini, li chiudeva nelle sue ampolle con cibo a volontà e poi stava a guardare quel che succedeva: nell’abbondanza questi cominciavano a riprodursi a ritmi frenetici per poi rallentare fino al collasso allorché le scorte venivano meno. Prese nota con cura della curva demografica e stabilì la sua legge universale delle popolazioni, un formalismo mai smentito: abbondanza, crescita, esaurimento, rallentamento, collasso. E se il collasso non arriva dal carburante in esaurimento arriverà da un nuovo predatore che la farà finita. La posizione dei biologi è chiara: apocalisse vicina. I biologi ridacchiano dei “tecnologici”: non si è mai visto un animale in grado di produrre all’infinito il suo carburante. Ma sono ironici anche verso gli ambientalisti: non si è mai visto un animale che sappia frenare i suoi istinti fondamentali.