I TRE SCENARI DEI FUTUROLOGI
Eliezer Yudkowsky pensa che la nuova era tecnologica avrà un avvento istantaneo. Dal giorno alla notte ci ritroveremo con macchine super-intelligenti che conquisteranno il mondo come lo conosciamo, uno scenario sul genere di Terminetor. Lo sviluppo sarà iperbolico (foom) nel momento in cui comincerà a lavorare una macchina intelligente in grado di programmare macchine più intelligenti di lei. L’uomo necessita di gradualità e in uno scenario “foom” è impotente e trascurabile.
In “Economic Growth Given Machine Intelligence” Robin Hanson formula l’ipotesi malthusiana per cui macchine intelligenti ed economiche rimpiazzeranno l’uomo in tutti i lavori costringendolo a vivere di elemosine. L’alternativa è che tutti abbiano una piccola quota azionaria nella proprietà delle macchine e vivano così di rendita relegati nelle campagne. Chi non riuscirà ad acquistarla in tempo vivrà di sussidi che il governo estrarrà dalla sua quota azionaria nelle aziende che producono macchine. Avete presente come si campa oggi in molti “stati petroliferi”?
Nella visione di Ray Kurzweil (Singularity) a breve (50 anni) saremo in grado di scannerizzare i nostri cervelli e caricarli su un computer magari potenziati. Io non sarò più un individuo ma un gruppo di individui molto simili tra loro (emulatori), aumenterà così la mia resilienza: dove fallirà IO1, avrà successo IO2 e in qualche modo il gruppo IO resterà a galla.
Si tratta di tre scenari estremi che fatichiamo persino a visualizzare chiaramente, assomigliano di più ad allegorie religiose che a previsioni sensate, una specie di religione nerd. Forse, al posto di sostituzione e mimesi dell’uomo, è più realistico ipotizzare macchine a complemento dell’intelligenza umana, magari cio’ non ci renderà immortali ma non penso che in questa fase ci sia una grande domanda di immortalità