LA NATURA TRASGRESSIVA DELL'ARTE
Da perfetto animale sociale, l'uomo è specialista nella produzione di: 1) norme chiare che rendano la sua comunità più solida e prospera, 2) espedienti che consentano di evadere quelle norme senza svalutarle pubblicamente. La seconda funzione è affinata grazie all'utilizzo di un linguaggi paralleli, più sottili, più ambigui, più difficili da interpretare, linguaggi in cui l'ambivalenza non è un difetto ma una caratteristica. Mi spiego meglio: se annuncio urbi et orbi che sono la persona più importante in questa stanza violerei le convenzioni del quieto vivere e probabilmente mi farei dei nemici ingenerando invidie e maldicenze, se invece mi “stravacco” sul divano con nonchalance guardando fisso negli occhi le persona con cui parlo di volta in volta faccio intendere la stessa cosa senza riscaldare l'atmosfera oltre il dovuto; se dicessi alla barista: "tu mi piaci da impazzire" i rapporti con mia moglie si farebbero subito tesi, se invece la guardo in un certo modo, le sorrido e con un pretesto le tocco un polso o la spalla, ovvero se uso il cosiddetto “body language”, posso procedere in condizioni di relativa sicurezza. Il linguaggio ambiguo ha infatti il vantaggio di lasciare sempre aperta una via di fuga: una volta che sarò messo all'angolo sarà facile per me uscirne negando sia arroganza che infedeltà, potrei per esempio dire che chi mi accusa ha interpretato male la situazione; arrivo a dire che nemmeno io potrei essere ben conscio di ciò che sto facendo e questo non puo' che rendere ancora più efficace la mia difesa (chi crede in ciò che dice risulta sempre più attendibile). Inoltre, le parole chiare sono prove certe ma un buffetto è solo un indizio labile e difficile da descrivere come malizioso senza operare delle forzature: il linguaggio ambiguo non lascia traccia e ci consente di perseguire la nostra agenda illecita al riparo da troppi fastidi. Questa è la ragione strategica per cui ai nostri bimbi dall'asilo all'università insegniamo solo linguaggi espliciti anche se la nostra comunicazione è costituita all' 80% da linguaggio non verbali: che senso ha insegnare qualcosa che funziona solo se inconscio? Acquisire troppe competenze in merito toglie a questo linguaggio il suo valore sociale. Del resto, chi usa questi mezzi in modo premeditato ci risulta subito sospetto, penso alla diffidenza che ispira il sorriso del venditore di auto usate.
Ma forse, a pensarci bene, non è nemmeno del tutto vero che noi evitiamo con cura di pubblicizzare e diffondere i linguaggi “ambigui”, pensiamo per esempio al linguaggio dell'arte: cosa rappresenta un certo quadro? A cosa rinvia un certo motivo musicale? A cosa si riferisce un certo passo di danza? Difficile rispondere, del resto cosa c'è di più vago del linguaggio artistico? Ebbene, la sensibilità nei confronti dell'arte è anche capacità di cogliere taluni segni allusivi contenuti nell'opera, una qualità che, come abbiamo appena visto, aumenta la nostra potenzialità trasgressiva. Dando all'arte un posto prestigioso nell'ambito della cultura noi indirettamente incoraggiamo i giovani a coltivare questa sensibilità.