sabato 21 aprile 2018

DUE TIPI

DUE TIPI
1. Il Mago: è un tecno-ottimista, ritiene che, grazie alla sua bacchetta magica, la scienza risolverà tutto, lo ha fatto finora e lo farà ancora, l’ottimismo è un dovere di fronte ad una cornucopia potenzialmente infinita: puntiamo sulla nostra intelligenza e potremo goderne a volontà, l’azione dell’uomo è degna di fiducia. Il suo mantra è: innovate! innovate! Per lui il “profeta” (vedi sotto) non è altro che un luddista intellettualmente disonesto, con le sue ricette gioca sulla pelle dei poveri e ha perfino un approccio razzista. Le possibilità davanti a noi sono infinite, non possiamo lasciarle inesplorate, migliorarci e coltivare i nostri talenti è un dovere; il pianeta in fondo è destinato all’uomo e gli è stato dato affinché lo governi al meglio traendone vantaggio: crescita, ricchezza, prosperità e sviluppo sono benedizioni, la libertà personale è la base di ogni autentico agire umano, nel capitalismo occidentale trovano incarnazione i diritti dell’individuo, fondamento di quella operosità creativa che ci consentirà di superare ogni problema.
2. Il Profeta: sente vicina la fine, il pianeta ha dei limiti biologici, non regge uno sfruttamento indefinito, dobbiamo invertire la rotta subito, consumare meno, la ricchezza prodotta oggi non è la nostra speranza ma il nostro problema, occorre ridurla, la prosperità è solo apparente e temporanea, l’uomo è inaffidabile nella sua azione, non fa che esercitare la sua congenita incuria per l'ambiente, meglio astenersi, anzi, retrocedere. Il suo mantra è: riduci! riduci! Per lui il “mago” non risolve ma aggrava il problema, è sconsiderato, scientificamente ignorante e sempre guidato o da ingenuità o da avidità. Il mondo è unico e finito, non possiamo sprecarlo, ricerchiamo piuttosto una stabilità preservandolo al meglio, il mondo incarna un ordine che va oltre l’uomo e in cui l’uomo è chiamato a connettersi in modo armonioso, se non vuole finire male; oggi lo stile di vita dell’Occidente ha in sé qualcosa di fondamentalmente sbagliato, bisognerebbe invece favorire le piccole comunità, più stabili e più vicine al territorio; libertà individuale e flessibilità sono un’illusione che ci “atomizza” e ci taglia fuori dalla natura, un nemico da combattere in favore della comunità e della relazione autentica.
Mago e Profeta si sono scontrati più volte nella storia del pensiero moderno:
Voltaire contro Rousseau,
Hamilton contro Jefferson,
Nicolas de Condorcet contro Robert Malthus,
T. H. Huxley contro il vescovo Samuel Wilberforce,
Gifford Pinchot contro John Muir,
Julian Simon contro Paul Ehrlich…
Ma questo libro sceglie di concentrarsi sullo scontro tra Norman Barlaug - la sua rivoluzione agronoma (Green Revolution) degli anni sessanta salvò decine di milioni di vite - e William Vogt, il padre del più importante movimento intellettuale dell'ultimo secolo, quello ambientalista.
Voi con chi state?