PERCHE’ IL POLITICALLY CORRECT CI FA IMBESTIALIRE
Perché il politically correct provoca reazioni tanto esagerate rispetto ai danni reali che fa? In fondo abbiamo ben altri problemi a cui pensare!
Ecco, questo mi sembra un modo corretto di porre la questione. E' comunque una valida alternativa al vicolo cieco in cui si infila chi - e penso alle ultime uscite del grande Guido Vitiello – si spinge fino a negare l'esistenza del p.c., almeno in Italia.
[… difficile che la battaglia sui diritti civili non implichi una battaglia sul rinnovamento del linguaggio, e almeno da 20 anni a questa parte anche la sinistra italiana ha mollato il tema del lavoro per impegnarsi a tempo pieno in questo sforzo “costruzionista”…]
Ma torniamo alla domanda iniziale. Propongo due ipotesi.
1) Davanti all’istanza reiterata del politically correct ci si sente trattati da scemi: lo so anch’io che i negri non puzzano e che le donne non vanno bastonate, mi consideri davvero un cretino? Mi viene quasi voglia di bastonare le donne e schifare i negri. E’ la stessa sensazione che provo quando la circolare della scuola invita i genitori a non “derapare” nel parcheggio in cortile: ma pensi davvero di avere il diritto a trattarmi come un bambinone? Quasi quasi vado a fare un paio di sgommate con il SUV nel campus. Oltretutto, siamo sempre più nevrotici. Il nevrotico ingigantisce gli aspetti negativi di una situazione trascurando il resto ed è vulnerabile alla frustrazione e alla rabbia; diventa facilmente invidioso e paranoico: vede tutto come una mancanza di rispetto nei suoi confronti. E’ chiaro che una persona del genere reagisce male se esposta alla pedagogia p.c.
2) Per l’uomo comune la politica è innanzitutto una dialettica divertente per evadere dai problemi quotidiani. Ebbene, cosa c’è di più distante dai veri problemi quotidiani che la questione del p.c.? Questo è già un buon motivo per appassionarsi della cosa. Analogia: perché mi butto nel tifo calcistico con il coltello fra i denti senza paura di apparire ridicolo o di compiere passi falsi? Perché quel mondo è puro divertimento, una specie di fight club, non ha nessuna ripercussione sulla vita che per me conta veramente. Quando si parla di fenomeni che mi toccano sul vivo taccio e sto a guardare gli sviluppi, al limite mi pronuncio con estrema prudenza.