BASTA CON L’ 8 MARZO!
Com’è bello litigare sul patriarcato!
Da quando sono sui social 1/8 dei miei interventi è su questo tema; non solo, sono gli interventi di maggior “successo” mediatico (che nel mio caso vuol dire due like).
Ma in un ambiente che mira all’efficienza non si puo’ perdere troppo tempo in quisquillie del genere. E allora che si fa? Guardate alle multinazionali: si media, si risarcisce il danno presunto, la si fa finita e si ricomincia a “produrre”. Il tutto indipendentemente dalle ragioni sostanziali.
Proposta: che ogni uomo paghi ad ogni donna una somma in denaro prefissata in qualità di risarcimento per cio’ che ha “sofferto” e la si faccia finita una volta per tutte.
La si faccia finita con il patriarcato, con le quote rosa, con il politically correct, con il metoo, con l’ 8 marzo, con tutto! Pari diritti e pedalare, si ricomincia da zero.
La soluzione che propongo presenta molti dubbi: le colpe dei padri non dovrebbero ricadere sui figli, molte donne non si ritengono danneggiate, molte altre si ritroverebbero disoccupate e in crisi esistenziale, la somma è difficile da determinare, eccetera eccetera.
Ad ogni problema pratico c’è una soluzione pratica e quelli teorici che non ce l’hanno pazienza, seguiamo l’esempio delle multinazionali: l’importante è mettere a tacere la cosa pagando.
Qualcuno dirà che dobbiamo modificare una cultura, con i soldi non si centra l’obbiettivo. Ma la cultura, almeno quella presente, esprime una preferenza, che senso ha modificare delle preferenze? Forse ha senso nel marketing ma non nella politica, la politica dovrebbe soddisfare le preferenze, non modificarle. E nella misura in cui la cultura passata influenza quella attuale vale il risarcimento di cui sopra.
P.S. Sia chiaro, non penso che il mio piano abbia successo: ci piace troppo litigare sul patriarcato!
http://www.overcomingbias.com/2019/03/consider-reparations.html