giovedì 21 marzo 2019

DEBITO: ITALIA E GIAPPONE

DEBITO: ITALIA E GIAPPONE

L’Italia ha un debito del 130%, il Giappone del 240%.

Eppure l'Italia deve pagare una montagna di interessi sul suo debito pubblico (il terzo più grande al mondo), mentre il Giappone (con il secondo debito pubblico più grande al mondo) paga tassi pari a zero. Perché?

Sento già il coretto: perché il Giappone prende in prestito la propria valuta, mentre l'Italia prende in prestito in euro.

Vero, ma non è tutto qui.

Mentre la possibilità di stampare denaro consente a un paese di evitare il fallimento, l'effetto collaterale è spesso l'inflazione attesa. Se gli investitori temono che il paese rimborsi stampando moneta le aspettative di inflazione potrebbero aumentare e ciò aumenta i tassi nominali (effetto Fisher), come hanno imparato gli Stati Uniti (e l’Italia stessa!) negli anni '70 e nei primi anni '80, ma anche la Turchia che ha pagato tassi superiori al 50% negli anni '90.

Allora perché i tassi di interesse giapponesi sono così bassi?

Penso che sia perché il Giappone ha un sostanziale "spazio fiscale", mentre l'Italia no. Il governo italiano spende attualmente circa il 49% del PIL, mentre in Giappone la spesa pubblica è pari a circa il 39% del PIL. Il Giappone ha ancora molto spazio per aumentare le entrate fiscali se sarà necessario, e questo tranquillizza gli investitori. L’IVA giapponese, per esempio, è all’8, quella italiana al 22, solo qualche paese scandinavo (forse) è ai nostri livelli.